Il cameriere

di
genere
gay

TUTTI I MEZZOGIORNI, VADO A PRANZARE NEL RISTORANTINO SOTTO IL MIO UFFICIO DI MILANO.
U ottimo posto senza molte pretese, piccolo, con un angolo, molto protetto, dove c'è il mio solito tavolo.
Io sono frocio, e travestito, amo i maschi, e il loro cazzo duro e sborroso, io mi sento donna femmina e come tale mi comporto, anche se non sono effemminato, lo do, di proposito a vedere quando vivo a Milano, al mio rientro a casa sono per tutti un maschio virile e normale.
Al ristorante, poi sanno che ho il vizzietto del travestimento, io indosso sempre sotto i pantaloni, e il proprietario, mio occasionale maschione, mi permette di mettermi i tacchi al tavolo, visto che sono sola.
Quando non c'è molta gente, mi invitano in cucina, dove indosso camicetta e gonna, e poi dopo averli ringraziati a dovere torno al tavolo come Paola.
Un paio di mesi fa, è stato assunto un nuovo cameriere, quelloprecedente era andato in pensione, ottimo scopatore, e così mi ritrovo davanti un ragazzotto di venticinque anni imbranato, ma simpatico, così inizio a fargli il filo, lui nota che indosso scarpe col tacco e calze di nailon, il titolare lo rassicura, ma poi rimane colpito, quando, un pomeriggio che ero scesa tardi, il titolare mi disse, Paola, dai, chiudo il locale visto che sono le due, mettiti libera, mi recai in bagno, mi spogliai e rimasi in reggiseno, io ho una terza, che nascondo con una fascia all'occorenza, me le sono fatte fare anni fa, in slip e reggicalze, e tacchi.
mi siedo, e vicino mi si mette il proèrietario, il cuoco e i due camerieri, ho capito, oggi non si mangia, mi sono alzata, sfilata le mutandine, il cazzo era duro, mi sono posizionata e ho iniziato a fare un pompino al primo cameriere, mentre il titolare mi scopava.
poi il cuoco, e infine rimaneva il ragazzo, mi sono inginocchiata, e gli ho praticato un ingoio.
Ma si capiva che era troppo imbranato, così, mi sono girata, e me lo sono fatta mettere in culo, e mi sono fatta riempire da lui.
O ra dopo che ho pranzato, Il ragazzo mi raggiunge in ufficio, dove lo attendo in gonna e camicetta, e p
fino a sera, sono la sua donna, è un amore, resistente fino allo sfinimento, a volte alla sera visto che dormo a Milano, passeggiamo, tipo mamma e figlio, e poi di corsa a casa a scopare.
di
scritto il
2021-09-19
5 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Il mio futuro genero

racconto sucessivo

Sono la donna di papà
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.