Avevo una padrona 1

di
genere
dominazione

non sono uno scrittore, ma quello che scrivo mi è successo davvero, mi è nata l'esigenza di dirlo a qualcuno
ho cambiato solo i nomi, ma tanto sono cose accadute tanti anni fa

nel maggio 1976 appena finito il servizio militare, all’epoca obbligatorio,
avevo trovato un lavoro come autista in una ditta della cittadina in cui vivevo
in questa ditta conobbi Marilena
Marilena era una ventenne, che aspettava di avere tutti documenti in regola per poi, a settembre, malgrado la sua giovane età, mettersi in proprio e aprire un laboratorio orafo nei fondi di casa sua
io avevo avuto in paio di storie, ma molto leggere ed inconcludenti.
ero libero e le feci delle avances, castano chiara, occhi marroni, non era bellissima di faccia, ma aveva un canino più prominente dell’altro, per me da sempre e tuttora le donne con i denti irregolari, di cui uno fuoriesca appena dalla bocca socchiusa, sono molto sexy, come se esibissero una cosa riservata, tipo l’areola di un capezzolo!
aveva invece un fisico niente male, aveva sì poco seno, rispetto al mio immaginario desiderato, ma era snella e nervosa come una puledra di razza ed aveva un modo di camminare che mi aveva colpito subito.
era come avanzasse controvento, con un piglio deciso, adoro le donne che passeggiano come se facessero escursioni e fanno escursioni come passeggiassero! o comunque questo dissi a lei
è più giusto dire che ci provavo un po’ con tutte, con scarsi risultati, finora …
questa volta però mi andò bene, la ragazza mostrò, con la dovuta ritrosia, di apprezzare le mie battute e lasciò che, terminato il lavoro la accompagnassi a casa con la mia vecchia 500 di terza mano, invece di aspettare l’autobus, facendosi poi lasciare alla fermata del bus, in fondo allo stradone di casa sua.
abitava nella periferia della nostra cittadina, neanche ad un chilometro in linea d'aria dal centro, ma già in aperta campagna
il pomeriggio seguente, proprio mentre uscivo dal lavoro lei “casualmente” passava di lì! e di nuovo la accompagnai a casa, così per tutta la settimana, poi la domenica pomeriggio andammo a fare un giro in auto, proprio un giro, senza meta, chilometri e chilometri macinati per le strade del circondario parlando di tutto e di niente, di noi e dei nostri gusti ed aspirazioni.
Cominciammo tutti i giorni ad andare a fare queste “giratine” e, dopo una quindicina di giorni riuscii a fermarmi in uno spazzo appartato e ci mettemmo a pomiciare,
la domenica successiva andammo con l’auto in aperta campagna e facemmo l’amore

per me era la prima volta, all’epoca facevamo un gran parlare di libertà sessuale,
di sesso libero,
ma, almeno io, non avevo mai trovato nessuna donna disposta a passare dalla teoria alla pratica con me!
lei invece, prima di fare l’amore mi confessò di essere stata precedentemente fidanzata con due ragazzi.
confessò è una parola forte, ma è la parola giusta perché, anche se io la rassicuravo dicendo, (attingendo a piene mani alle teorie sessantottine appena citate) che non mi interessava, che era giusto che lei avesse fatto le sue esperienze etc. etc. lei viveva la cosa come una vergogna quasi inconfessabile con il risultato che mentre facevamo petting prima di fare l’amore lei piangeva a calde lacrime dicendo che ero troppo buono e che non mi meritava, ma avrebbe fatto di tutto per meritare un uomo così dolce
comunque ero emozionato, era la prima volta, ma, grazie alle conversazioni con gli amici, ero pronto, in teoria ero pronto, io con la teoria me la sono sempre cavata bene!
strategia in tre punti:
1) masturbazione la sera prima e masturbazione più vicina possibile al nostro incontro, per abbassare il livello di libido!
2) masticazione di almeno 3 chicchi di caffè (io una decina almeno!) per rendere l’alito più neutro possibile!
3) pensiero spasmodico a qualcosa di sgradevole per allontanare il momento della eiaculazione
Finalmente si sfilò le mutandine da sotto la gonna, mi fece indossare il preservativo, unico metodo anticoncezionale ammesso allora dallo stato italiano, mi lasciò salire sopra di lei allargò le cosce, alzò il minimo indispensabile la gonna e la penetrai
entrai in lei , con due spinte entrai in lei, fino alla guardia, era stretta e rovente,
malgrado tutte le precauzioni prese venni in lei quasi a tempo di record!
ma sorprendentemente, Marilena venne anche lei.
Riuscì, muovendo il bacino, a prendere in pieno i miei sussulti abbastanza impacciati e a trasformarli in stimoli sufficienti per avere un orgasmo
poi cominciò a baciarmi e a mordicchiarmi, e dopo pochi minuti ero di nuovo pronto e, cambiato il preservativo, lo facemmo di nuovo.
stavolta andò meglio, anche se venni anche stavolta troppo presto, ma Marilena mi stava facendo un succhione mega sul collo e lo stimolo che mi dava di certo non mi aiutava certo a dilungarmi!
Di nuovo venne.
quando la riportai a casa seguitava a guardarmi con occhi languidi e tenendo la mia mano destra con le sue sussurrava che ero eccezionale, che non aveva mai, mai , mai goduto così, che ero mitico!
io sentivo che era sincera, ma anche che le sue lodi erano certamente eccessive, io lo “sapevo” che al massimo ero da sei meno meno e non certo da otto come diceva lei! infatti la domenica dopo e quella dopo ancora riuscii a migliorare a vista d’occhio le mie performance! lo facevamo sempre due, talvolta anche tre volte nel paio di ore in cui riuscivamo ad appartarci!
scritto il
2021-11-17
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