La gita di quinta superiore

di
genere
prime esperienze

Finalmente il momento della gita di quinta superiore era arrivato, attesissimo, bramato. Era il mio primo viaggio fuori dall’Italia e in aggiunta senza genitori alle calcagna. Oltre la mia, era presente un’altra classe, sempre di quinto superiore, con la quale non avevamo mai legato nel corso degli anni liceali. Le giornate si svolgevano sempre nello stesso modo, dalla mattina alla sera a visitare le attrazioni principali della città, dopocena in giro per locali fino mezzanotte sempre sotto stretto controllo dei professori. Una sera rientrammo prima poiché un mio compagno si era sentito poco bene, alle 23 eravamo già ognuno nella propria stanza di albergo. Convinsi a fatica i due miei compagni di camera a seguirmi per andare a trovare tre ragazze dell’altra classe con cui avevamo stretto amicizia in questi giorni. Senza farsi beccare riuscimmo ad entrare nella loro stanza, ci aspettavano, avevano preparato già tutto, superalcolici comprati nel pomeriggio e sigarette a volontà. Iniziammo subito a bere e fumare, parlavamo di tutto un pò, scuola, amori, pettegolezzi vari, il clima era davvero bellissimo. Dopo un paio di ore iniziammo tutti a cedere, sia per la stanchezza accumulata nei giorni precedenti sia per i molti bicchieri bevuti. Mi alzai per andare in bagno, chiusi la porta e dopo pochi secondi entrò anche Giulia, una delle tre ragazze con cui ero entrato più in sintonia. Si mise davanti lo specchio, si diede una sistemata ai capelli, si voltò verso di me, si avvicinò, mi spinse contro il muro e mi baciò. Rimasi un istante basito, dopodiché contraccambiai e limonammo diversi minuti ininterrottamente. Iniziammo a spogliarci delle parti superiori, poi si abbassò improvvisamente, mi sfilò i pantaloni e iniziò a succhiarmelo. Alternava leccate alla cappella ad affondi decisi, inondandolo di saliva. Ero eccitatissimo, la guardavo succhiare il mio cazzo, mi godevo il momento appieno. Dopo alcuni minuti si alzò, mi chiese se avevo dei profilattici, fortunatamente ne tenevo sempre uno nel portafogli, ci spogliammo completamente, mi prese per la mano e tornammo in camera. Gli altri erano tutti ko, stavano dormendo profondamente, le due ragazze nel proprio letto, i miei due compagni stesi per terra. Ci sdraiammo sul letto di Giulia sotto le coperte e ricominciammo a limonare. Dopo alcuni istanti iniziai a baciarle il collo, la sentivo respirare sempre più profondamente, passai poi a leccarle il seno, soprattutto giocherellavo con la lingua sui suoi capezzoli turgidi. Mi abbassai ancor di più e cominciai a leccare la sua fica già calda e umida. Ora la sentivo gemere e per aumentare il piacere le sfregavo con le dita il clitoride. Dopo un pò mi fece capire che era ora di scopare, indossai velocemente il profilattico e trovai Giulia subito sopra di me. Era la mia seconda esperienza, la prima al mare con Martina era stata tanto bella quanto rapida, il mio pensiero era quindi di resistere più a lungo possibile. Giulia iniziò con movimenti molto lenti, anche perché avevamo paura che gli altri ci sentissero, nel mentre ci baciavamo appassionatamente, poi ad un certo punto aumentò il ritmo e percepii che non avrei resistito molto. Fortunatamente sentimmo un rumore e ci fermammo, altrimenti sarei capitolato in pochi secondi. Nadia, l’amica di Giulia, si era alzata per andare in bagno. Rimanemmo immobili quasi senza respirare, lei completamente spiaccicata su di me, sentivo il mio cazzo pulsare nella sua fica. Dopo pochi istanti Nadia tornò a letto, rimanemmo ancora qualche istante immobili, poi molto lentamente Giulia si spostò al mio fianco. Ancora qualche momento fermi impietriti, poi ricominciammo a scopare. Stavolta mi posi sopra lei alla missionaria da subito con movimenti ampi e decisi. Mentre la sbattevo le baciavo il collo e la sentivo gemere, ma l’eccitazione era troppa e venni dopo pochi minuti. Rimanemmo abbracciati a letto e ci addormentammo. Fui svegliato dai primi raggi di sole che entravano dalla finestra, mi rivestii, chiamai i miei due compagni che non si erano accorti di nulla e rientrammo nella nostra camera come se nulla fosse accaduto.
scritto il
2021-11-30
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