Famiglia spezzata cap.2

di
genere
incesti

Per giorni non facemmo altro che stare attaccati a mia madre. Di giorno a prendere il sole in spiaggia, a passeggiare sul bagnasciuga o in acqua, di sera nel patio accanto alla piscina della casa a parlottare o a vedere film. Più volte ci disse di andare pure a divertirci per conto nostro, ma Massimo non sembrava intenzionato per nulla a fare qualsiasi altra cosa che non fosse intrattenersi con lei. E a lei comunque la cosa non dispiaceva in quanto lui era sicuramente simpatico ed educato, sempre attento a qualsiasi cosa servisse. E conoscendo mamma pensai che iniziasse a intenerirsi per questo giovane ragazzo che sembrava così sempre solo, che i genitori trascuravano, probabilmente con pochi amici da quanto raccontava. Che il livello di confidenza ormai avesse fatto il salto me ne accorsi la sera in cui prima di andare a dormire mia madre mi baciò."E a me niente?" lui domandò." Ma si certo..." lei rispose senza esitare. Quando le labbra di mamma si posarono sulla guancia di lui ebbi un brivido. "Buonanotte ometti" poi disse incamminandosi verso camera sua. Lui rimase come inebetito, non so se per il bacio o per la vista del fondoschiena di lei che scalza si allontanava.
Questa situazione mi eccitò un casino, infatti quando mi ritirai in camera mi masturbai freneticamente. Faticai ad addormentarmi, e fu forse per questo che sentii dei passi fuori e poi bussare ad una porta. Incuriosito mi alzai e socchiusi la mia di porta per vedere. Era Massimo, in mutande, che bussava alla porta di mamma.
"Ho Massimo...che succede?" disse lei sottovoce appena aperta la porta. Aveva l'aria completamente assonnata. Capelli corti arruffati, scalza , indossava una maglietta che le arrivava appena sotto l'inguine. "Devo dirti una cosa.." sussurrò lui. "Adesso?'" domendò lei aggiustandosi i capelli."Si..si" bofonchiò lui intrufolandosi dentro. Lei ebbe un tentennamento , poi però non fece altro che chiudere la porta dietro di lei.
Non esitai un attimo, raggiunsi la camera di mamma e bussai chiamandola. Lei aprì subito, più sveglia di prima ."Ma che succede stanotte..?" mi disse strofinandosi gli occhi.
"Niente..ho sentito dei rumori.." le dissi infilandomi dentro camera sua.
Massimo era in piedi davanti al letto. Io lo guardai e mi misi di fronte a lui. Poi arrivò mamma che sbuffando si sedette sul letto dicendo" Bene..ora ci siamo tutti...svegli..o quasi...e allora ?" Aveva acceso la lampada sul comodino, si potevano intravedere i capezzoli che come chiodini emergevano dal tessuto della maglietta , che salendo metteva in bella mostra le mutandine nere di pizzo che lei indossava per la notte. Non so se si accorse del mio sguardo, o di quello di Massimo, o lo fece come reazione istintiva, ma si abbassò la maglietta dicendo con voce decisa" Allora??".
"Guarda ..volevo dirti che domani sera ho deciso di fare una festa..." disse Massimo .
"Ma scusa,,non potevi dircelo domani?" mamma rispose un po' irritata. "Domani mattina vado via presto..poi torno la sera per preparare con amici.." lui disse.
"Ok...vuoi che vada da qualche parte e vi lasci soli per la festa ?2 lei chiese.
"No..anzi..devi esserci..vedi...ho detto che ci sarà anche la mia fidanzata" lui continuò.
"Ah...bene..così la conosco" mamma disse sorridendo.
"No...non hai capito...sei tu...dovresti farla tu..." disse lui abbassando lo sguardo.
Mamma rimase per un attimo inebetita, poi "Cioè..io dovrei fare finta di essere la tua fidanzata???"
Lui annuì." E' la cosa più assurda che abbia mai sentito...non so se ridere...o piangere" lei continuò sgranando gli occhi.
"Ma come ti è saltata in mente questa...sciocchezza" lei continuò.
"Volevo vantarmi...così la smettono di prendermi per il culo"lui.
"Vantarti?...ma posso essere tua madre...ti rendi conto?"lui
"Macchè...sei una gran figa" lui
Lei rimase senza parole. Non so se dal termine gran figa. o da tutto il resto, o da tutto insieme.
"Dai ti prego..solo per una sera...ti prego" lui proseguì.
"Te lo scordi...ma ti rendi conto che non è credibile...in più che figura faccio io ?" lei rispose."E tu non dici niente?..." mi chiese incazzata.
Io ero completamente inebetito. Quello che avevo ascoltato era talmente incredibile.
"Ora fuori..tutti e due...a dormire...non voglio sentire più queste stupidaggini" disse spingendoci fuori.
Mi ritrovai al semibuio nel patio con Massimo, in silenzio.Non sapevo se tirargli un pugno per aver pensato una cosa simile con mia madre , o ridergli in faccia. Ma una cosa era sicura, quel pensiero ipotetico mi eccitava da bestia.
Improvvisamente decisi. "Senti Massimo...vedo se domani riesco a convincerla dai.." gli dissi. Per un attimo ebbi l'impressione che non credesse alle sue orecchie, poi sorridente mi ringraziò dicendo che ero un amico.
La mattina seguente trovai mamma in cucina . "Ho appena spostato l'aereo..partiamo domani" mi disse in tono deciso. "Ma dai mamma...è solo un gioco dai.." risposi io.
"Un gioco? Ma non ti infastidisce l'idea che pensino di tua madre che sia una maniaca poco di buono ?" mi chiese incazzata.
"Ma dai..sono solo un mucchio di ragazzini...e chi lo viene a sapere...rimane tra noi...e poi Massimo è un bravo ragazzo che ha un po' di problemi...lo hai detto pure tu...insicuro...solo...così magari lo si aiuta a credere in se stesso" risposi io , citando frasi fatte dal libro di psicologia che mi avevano fatto studiare.
"E poi non ci vede neanche bene...ti vede strafiga" aggiunsi.
Mamma scoppiò a ridere, poi mi tirò un biscotto dicendo "Stronzo.."
"Dai...ti ha supplicato...vuoi mica dargli l'ennesima mortificazione...siamo stati bene qui no'" continuai.
Mamma ascoltava in silenzio, calma .Poi si voltò verso di me e prendendomi il viso tra le mani disse" Non una parola con nessuno però...neanche a casa...mi raccomando".
Era fatta.
Poi però arrivò un pacco. Dentro un mazzo enorme di rose rosse , un abito, un paio di scarpe, una collana e due orecchini d'oro. Sul biglietto" Per la più bella donna che abbia mai conosciuto".
"Ma questo ragazzo è completamente ...pazzo" disse mentre rimirava il vestito e la paroure.
"Di sicuro non posso mettere questo...va bene per una ventenne" aggiunse.
In effetti il vestito, un Versace, era molto audace. "Mi vesto come voglio io...non come vuole lui.." lei.
"Dai...costerà una fortuna...quando ti capiterà di mettere una roba simile...fagli fare bella figura.." io insistetti.
Non sembrava affatto convinta, e allora io decisi un'azione ardita. Le feci sparire la valigia con tutta la roba. Praticamente le rimaneva quello che indossava , ossia bikini e maglietta. O tutto o niente.
Ad una certa ora la vidi ritirarsi in camera , e poi nulla. Intanto la casa era ormai piena di ragazzi. Poche ragazze, come al solito, e tanti maschietti. Il fatto che ci fosse tutta sta gente però mi risultava strano.Come mai Massimo diceva di avere pochi amici?
Aspettando che lui arrivasse mi intrattenni con alcuni di loro, e parlottando venni a conoscenza che Massimo ci aveva raccontato un sacco di balle passando per uno sfigato, anzi. C'era la convinzione che contrariamente alla maggior parte di quelli presenti, avesse fatto sesso completo, ma non con ragazzine, ma con donne adulte, addirittura un'amica della madre, e tutto ciò aveva fatto scandalo. E ora ne aveva una per le mani strepitosa, non il solito puttanone, ma una moglie amorevole e madre di famiglia che però lui voleva conquistare.
Sto stronzo mi aveva preso per il culo. Deciso mi diressi verso la camera di mia madre. Incrociai Massimo che mi chiese di lei. Non lo cagai.
"Ma...sono io..."dissi prima di entrare.
La trovai completamente nuda davanti allo specchio. Si stava truccando. Indossava già la paroure."Mi è sparita la valigia con la roba...tu ne sai qualcosa?" mi chiese calma .
"Dai ma...è uno scherzo..ora la tiro fuori.." le dissi subito. "Non serve..ho già cosa mettermi " rispose finendo di mettersi il rossetto. Si voltò , raccolse il vestito disteso sul letto, e in un attimo se lo infilò." Decisamente la mia taglia...chissà come ha fatto a saperla" disse guardandomi riflesso sullo specchio.
Notai una bottiglia di prosecco quasi vuota sul comodino. "Ma hai bevuto?" le chiesi.Questo perchè con gli antidepressivi che prendeva era sconsigliato l'uso di alcolici, e lei infatti non beveva mai."E allora?...di fuori ho visto che c'è di tutto...i ragazzini possono bere e gli adulti no?".
La vidi sistemarsi il vestito. Era cortissimo e lo calzava come un guanto, lasciando scoperta tutta la schiena. L'ultima volta che l'avevo vista con qualcosa del genere era ai tempi in cui mio padre era sano. Poi si sedette sul letto e lentamente si infilò i sandali che con i cinturini di chiusura le cingevano tutte le caviglie. I tacchi erano talmente alti che alzandosi era praticamente in punta di piedi. "Spero solo di non slogarmi una caviglia...dopo una settimana a girare scalza ... " disse..
"Come sto? Sono di tuo gradimento ?" mi chiese girandomi davanti a mo' di bambolina. Era strafiga...nel vero senso della parola. Improvvisamente squillò il telefono, era mia sorella che come ogni sera telefonava . Fecero due parole, poi le passò mio padre. "Cosa facciamo stasera? Ci vediamo un film come al solito.." disse guardandomi. "Senti mamma...lasciamo perdere dai" io dissi quando riattaccò. Lei mi guardò perplessa. Ma proprio in quel momento Massimo spalancò la porta. Rimase senza parole fissato su mia madre , che disse scuotendo la testa" Qui ormai non bussa più nessuno..". "Silvia..sei strafiga.." lui balbettò. "Lo hai già detto ragazzo..ora andiamo...che i tuoi ospiti attendono..." rispose lei prendendolo sottobraccio.






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2021-12-13
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