Famiglia spezzata cap 5
di
mass
genere
incesti
Dopo essermi masturbato freneticamente mi feci anche io una doccia. Uscendo trovai mamma distesa sul letto voltata dall'altra parte. Immaginai stesse dormendo e mi infilai sotto le lenzuola .Per un istante le rimirai lo splendido fondoschiena totalmente esposto alla mia vista. Ma nonostante questa vista ormai ero tropo stanco e do po pochi istanti mi addormentai profondamente. Mi svegliò un raggio di sole che entrava dalle persiane e colpiva direttamente i miei occhi. Mamma era in bagno, la porta aperta, sentivo l'acqua della doccia scorrere abbondantemente. Mi alzai e ancora non del tutto sveglio entrai anche io nel piccolo bagno per pisciare. Lei era li'che freneticamente si stava strofinando con una spugna, come per grattare via chissà che cosa. Il suo corpo era coperto in gran parte dal sapone. Poi, mentre io facevo i miei bisogni in piedi a poca distanza, la vidi sciacquarsi , e poi asciugarsi con un piccolo asciugamano in dotazione dell'albergo. Uscendo dalla doccia mi vide. Con lo sguardo mi fissò un attimo, poi lo abbassò e si diede un'occhiata allo specchio. L'immagine che vedevo riflessa allo specchio era molto diversa da quella che ricordavo della notte scorsa. Completamente struccata, gli occhi gonfi . Mi chiesi per un attimo se quello che ricordavo fosse accaduto era veramente accaduto o era stato solo un sogno. Poi l'occhiata senza salutarmi che mi diede prima di uscire senza darmi il solito bacio accompagnato dal buon giorno mi fece capire che non era stato un sogno.
Mi sistemai l'uccello nelle mutande e dopo aver tirato lo sciacquone la seguii uscendo.
Era in piedi, nuda , scalza, davanti alla porta finestra chiusa che dava sul piccolo balcone. Con lo sguardo fisso fuori si strofinava le braccia lentamente come assorta in chissà quali pensieri. Sentivo che era meglio stare zitto e lasciare che fosse lei a dire qualche cosa , anche perchè io non sapevo cosa dire. Quello che era successo mi aveva provocato un tale stato confusionale che ....sì...era meglio stare zitto.
"Perchè?" iniziò a dire senza guardarmi." Perchè cosa?" io risposi a bassa voce. Lei allora si voltò guardandomi e chiese" Perchè ..eri lì...e perchè non sei intervenuto?"
Mi prese l'ansia. Fui assalito dai sensi di colpa , ma poi mi venne abbastanza spontaneo rispondere" Ti avevo accompagnato...poi ero andato al bagno...e poi...mi sono accorto di quello che stava accadendo...""E allora perchè non sei intervenuto?" mi richiese questa volta in tono accusatorio."Perchè...mi sembrava ...ti piacesse.." risposi timidamente. "Cosa???" mi disse alzando i toni avvicinandomi sgranando gli occhi."Ma non sentivi quello che dicevo...come cercavo di..." proseguì scoppiando a piangere fissandomi.
Il suo dolore era palese, ed , io, volendole chiaramente bene, mi sentii in colpa da bestia, ma nella mente avevo ben impressa una scena che ancora adesso mi provocava turbamento."Sì..ma poi..lo stringevi...hai avuto un orgasmo" risposi abbassando lo sguardo. Mamma rimase basita. Con le lacrime copiose sul viso, ma senza proferire parola. Col senno di poi , ora, che sono un adulto, non so se fosse più esterrefatta per cosa avevo visto o che per il fatto che avessi riconosciuto un orgasmo, in questo caso il suo.
So solo che non negò, ma riprese a piangere voltandosi di nuovo verso l'esterno, le braccia strette attorno a sè. Mi vergogno decisamente a dire che in quel momento più che sentirmi triste per lei, incominciai a eccitarmi guardando il suo corpo nudo illuminato dal sole. Inizia ad avere l'ennesima erezione e mi affrettai a infilarmi i pantaloni.
Dopo qualche minuto di silenzio, la vidi asciugarsi le lacrime, voltarsi verso di me e venirmi incontro. Si fermò davanti a me, praticamente attaccata , fissandomi negli occhi.
"Marco..capisci che Massimo ha approfittato di me...o pensi che io sia una poco di buono?" mi chiese con gli occhi gonfi e l'espressione triste. "Figurati ..mamma...sono io che ho sbagliato..scusa..ti voglio bene" risposi io."Ho tesoro...tesoro..." rispose stringendomi forte a sè in punta di piedi. Altre lacrime le calarono dagli occhi, ma questa volta di commozione.
Io volevo bene a mia madre di sicuro, ma i miei ormoni mi diedero di nuovo una scossa al contatto del suo corpo nudo che si stringeva a me. Appena me ne accorsi mi sfilai dal suo abbraccio, facendola rimanere un po' disorientata ."Ok..mamma..ma adesso...adesso che si fa ?.." le chiesi portandomi a distanza di sicurezza. "C'ho pensato già...ora vai a casa di Massimo..gli riporti tutto quello che mi ha dato..prendi le valigie ,le carichi su un taxi e quando torni andiamo in aeroporto...io ti aspetto qui..te la senti? " mi disse cercando di ricomporsi. Io rimasi un po' perplesso, poi però acconsentii facendo emergere dal viso di mamma un sorriso di sollievo.
Devo dire che non ero così convinto di tornare a casa di Massimo, ma in effetti tutte le nostre cose erano lì, e mamma non aspettava altro per mettersi qualcosa addosso.
Appena arrivai notai che non vi era alcuna traccia della festa della notte e c'era uno strano silenzio. Mi aprì un domestico e appena dentro ci fu la sorpresa. Una bella donna, piuttosto magra, molto curata e sofisticata mi venne in contro. "Ah.. finalmente ti conosco...Massimo mi ha parlato tanto di te...io sono sua madre" mi disse sorridente. Subito mi strinse la mano, ma poi mi diede anche una leggera carezza sul viso. Scalza, un filo di trucco, indossava un vestito lungo leggero , con un lungo spacco laterale che si apriva lasciando intravedere una bella gamba abbronzata ad ogni passo. "Vieni che ti faccio conoscere mio marito.." mi disse prendendomi delicatamente un braccio. Fuori incontrai un uomo piuttosto anziano rispetto alla donna che stava accompagnando che invece avrà avuto l'età di mamma. Anche lui fu molto gentile e , dopo avermi offerto un succo di frutta e del dolce, mi chiesero di mia madre. Sapevano che eravamo stati ospiti in casa loro, ma si chiedevano dove fosse ora. Io rimasi fortemente imbarazzato dalla domanda, e non sapevo che dire. "Sicuramente avrà voluto prendersi una pausa stando un po' da sola dopo l'ultima nottata...in mezzo a una folla di ragazzini chiassosi ..Massimo ci ha raccontato " disse l'uomo sorridendo. Improvvisamente comparve Massimo che si avvicinò a sua madre stringendola stretta ."AH...eccoti qui..." disse sua madre baciandolo sulla tempia. "Ciao...e Silvia dov'è?" mi chiese lui."Silvia? Ah ..siamo passati a tu...giustamente.. bando alle formalità...allora Marco chiamami pure Monica...così anche io mi sento meno ...datata.. " mi disse lei ridacchiando.
"Dai...allora stasera facciamo una bella cena insieme...così finalmente ci conosciamo...avverti tua madre .." aggiunse . Io rimasi sconcertato. Non sapevo che fare. Dovevo prendere le valigie, ma adesso non potevo di certo. Allora presi un abito dalla valigia e ripresi la via dell'albergo, con tutto quello che dovevo restituire sottobraccio. Quando arrivai in camera mia madre non la prese chiaramente bene. Per un po' venne presa dal panico, l'idea di ritornare in quella casa la sconvolgeva. "No..andiamo via e basta..le valigie diciamo che le abbiamo perse..." mi disse ad un certo punto. Io ero un ragazzino e avrei fatto anche questa cosa, ma poi lei riflettè e pensò che era meglio stare al gioco, che si doveva fingere che nulla fosse successo." Dobbiamo andare oltre...questa cosa deve rimanere tra te e me...promettimelo.." mi disse stringendomi il viso tra le mani. Io annuii, lei mi strinse forte. Poi prese il vestito che le avevo portato. "Ma Marco...non potevi prendermene un altro.." mi disse subito.
"Ho preso ilo primo che mi è capitato...e poi è uno dei tuoi..." risposi. Mamma essendo piccolina predilige abitini piuttosto corti, dice che le allungano le gambe .Questo era il più corto che aveva portato, non corto come quello della notte scorsa, ma poco meno. Sicuramente non era attillato , però rimettendosi i sandali della scorsa notte che erano gli unici che ora aveva l'effetto gambe era garantito. In più ,forse per mascherare le occhiaie e gli occhi un po' gonfi, mamma si era truccata ,non pesantemente, ma bastava per mandare a monte la sua intenzione di non apparire provocante.
Uscendo il concierge non mancò di darci la solita occhiata interlocutoria.
Davanti all'entrata della casa ebbe una incertezza. Mi guardò come smarrita, stringendomi il braccio. Allora le presi la mano, ed entrammo insieme.
I genitori di Massimo ci vennero incontro, tutti sorridenti. Ci salutarono molto affettuosamente. E soprattutto mia madre fu accolta calorosamente soprattutto dalla madre di Massimo." Diamoci subito del tu...sono sicura diventeremo ottime amiche" disse subito.
La prese sottobraccio e l'accompagnò all'interno. A vederle così potevano sembrare sorelle. Anche la padrona di casa indossava un abito piuttosto corto e tacchi altissimi.
"Eccolo qui...ma lo sai che mi ha parlato quasi più di te che di tuo figlio?" disse vedendo Massimo . Mia madre sorrise nervosamente salutandolo, lui invece l'abbracciò addirittura. "Toh...hai visto...si è proprio affezionato...che cosa gli hai fatto? Spiegami il tuo segreto .." continuò lei sorridente.
Mamma rimase senza parola, inebetita tra le braccia di lui, con un sorrisetto idiota stampato in faccia. "Ci siamo divertiti parecchio mamma...comunque vieni con me Silvia che ti devo far vedere una cosa "le disse afferrandola ad un braccio e cercando di portarsela via. Mamma mi cercò con lo sguardo disperata. Aveva già fatto alcuni passi che l'azione venne fermata dalla mamma di Massimo che disse perentoriamente che quella cosa poteva aspettare, dopo la cena. La padrona di casa ci fece mettere a tavola figlio davanti alla propria madre e di fianco la madre dell'amico. Non potei non notare che la mamma di Massimo, accavallando le gambe, aveva inavvertitamente fatto alzare di parecchio l'orlo del corto vestito. Il mio occhio indugiò sulle sue cosce lucide completamente esposte .Potei intravedere anche che portava delle mutandine bianche. Venni però sgamato quasi subito, infatti si sistemò facendo finta di nulla.
Per tutta la cena parlò molto con mamma, che nonostante facesse di tutto per sembrare normale, non riusciva ad esserlo , tesa e imbarazzata come era .
"Beate te che hai anche una femmina...questi maschietti crescendo diventano difficilmente gestibili...d'altronde è l'adolescenza..il tuo com'è?" chiese ad un certo punto.
" Oh...un tesoro devo dire..se non ci fosse stato lui...mi è molto di supporto" mamma disse guardandomi con gli occhi lucidi.
"Beata te,,,il mio invece non fa nulla...poca voglia di studiare ...pensa solo a divertirsi..poi ora è anche l'età in cui scoprono il sesso..figuriamoci.." proseguì la mamma di Massimo."Io glielo dico sempre...mi raccomando..protezione se capita...queste ragazzine sono delle sciagurate...un po' puttanelle voglio dire...non come noi eravamo alla loro età vero?" domandò rivolgendosi a mia madre, che annuì con lo sguardo inebetito.
"Mamma smettila..e poi a me non piacciono le ragazzine..."Massimo disse dando un'occhiata a mamma.
"Non gli piacciono le ragazzine...ha parlato l'uomo...questi ormoni vi danno alla testa..." riprese lei rivolgendosi al figlio ridacchiando.
"Bene..scusate ma noi avremmo l'aereo da prendere.." disse mia madre improvvisamente.
"Ma come..di già.. ma non dovevate partire tra giorni?" Massimo domandò con aria preoccupata. "Abbiamo anticipato..mio marito ha bisogno.." rispose mamma guardando i genitori di lui.
Massimo rimase un po' in silenzio, ma appena lei si alzò le prese una mano dicendo" Vieni un attimo..che devo farti vedere una cosa".
"Non adesso...è tardi ...dobbiamo andare.." mamma gli disse sfilando la mano. Ma lui le afferrò un braccio insistendo" Un attimo...ti prego". "Ho detto no.." ripetè lei decisa sfilando il braccio."Massimo..ma che modi sono...sei impazzito?" gridò sua madre.
Massimo rimase immobile un istante con l'espressione piena di rabbia, poi corse via.
"Silvia...scusalo...sarà l'adolescenza..." sua madre disse alla mia.
Dieci minuti dopo eravamo in taxi con i nostri bagagli. "Ciao Silvia...mi ha fatto piacere conoscerti...appena torno ti telefono...organizziamo un'uscita...e magari una volta usciamo in quattro con i nostri due mascalzoni.." disse la madre di Massimo alludendo a lui e me.
Mi sistemai l'uccello nelle mutande e dopo aver tirato lo sciacquone la seguii uscendo.
Era in piedi, nuda , scalza, davanti alla porta finestra chiusa che dava sul piccolo balcone. Con lo sguardo fisso fuori si strofinava le braccia lentamente come assorta in chissà quali pensieri. Sentivo che era meglio stare zitto e lasciare che fosse lei a dire qualche cosa , anche perchè io non sapevo cosa dire. Quello che era successo mi aveva provocato un tale stato confusionale che ....sì...era meglio stare zitto.
"Perchè?" iniziò a dire senza guardarmi." Perchè cosa?" io risposi a bassa voce. Lei allora si voltò guardandomi e chiese" Perchè ..eri lì...e perchè non sei intervenuto?"
Mi prese l'ansia. Fui assalito dai sensi di colpa , ma poi mi venne abbastanza spontaneo rispondere" Ti avevo accompagnato...poi ero andato al bagno...e poi...mi sono accorto di quello che stava accadendo...""E allora perchè non sei intervenuto?" mi richiese questa volta in tono accusatorio."Perchè...mi sembrava ...ti piacesse.." risposi timidamente. "Cosa???" mi disse alzando i toni avvicinandomi sgranando gli occhi."Ma non sentivi quello che dicevo...come cercavo di..." proseguì scoppiando a piangere fissandomi.
Il suo dolore era palese, ed , io, volendole chiaramente bene, mi sentii in colpa da bestia, ma nella mente avevo ben impressa una scena che ancora adesso mi provocava turbamento."Sì..ma poi..lo stringevi...hai avuto un orgasmo" risposi abbassando lo sguardo. Mamma rimase basita. Con le lacrime copiose sul viso, ma senza proferire parola. Col senno di poi , ora, che sono un adulto, non so se fosse più esterrefatta per cosa avevo visto o che per il fatto che avessi riconosciuto un orgasmo, in questo caso il suo.
So solo che non negò, ma riprese a piangere voltandosi di nuovo verso l'esterno, le braccia strette attorno a sè. Mi vergogno decisamente a dire che in quel momento più che sentirmi triste per lei, incominciai a eccitarmi guardando il suo corpo nudo illuminato dal sole. Inizia ad avere l'ennesima erezione e mi affrettai a infilarmi i pantaloni.
Dopo qualche minuto di silenzio, la vidi asciugarsi le lacrime, voltarsi verso di me e venirmi incontro. Si fermò davanti a me, praticamente attaccata , fissandomi negli occhi.
"Marco..capisci che Massimo ha approfittato di me...o pensi che io sia una poco di buono?" mi chiese con gli occhi gonfi e l'espressione triste. "Figurati ..mamma...sono io che ho sbagliato..scusa..ti voglio bene" risposi io."Ho tesoro...tesoro..." rispose stringendomi forte a sè in punta di piedi. Altre lacrime le calarono dagli occhi, ma questa volta di commozione.
Io volevo bene a mia madre di sicuro, ma i miei ormoni mi diedero di nuovo una scossa al contatto del suo corpo nudo che si stringeva a me. Appena me ne accorsi mi sfilai dal suo abbraccio, facendola rimanere un po' disorientata ."Ok..mamma..ma adesso...adesso che si fa ?.." le chiesi portandomi a distanza di sicurezza. "C'ho pensato già...ora vai a casa di Massimo..gli riporti tutto quello che mi ha dato..prendi le valigie ,le carichi su un taxi e quando torni andiamo in aeroporto...io ti aspetto qui..te la senti? " mi disse cercando di ricomporsi. Io rimasi un po' perplesso, poi però acconsentii facendo emergere dal viso di mamma un sorriso di sollievo.
Devo dire che non ero così convinto di tornare a casa di Massimo, ma in effetti tutte le nostre cose erano lì, e mamma non aspettava altro per mettersi qualcosa addosso.
Appena arrivai notai che non vi era alcuna traccia della festa della notte e c'era uno strano silenzio. Mi aprì un domestico e appena dentro ci fu la sorpresa. Una bella donna, piuttosto magra, molto curata e sofisticata mi venne in contro. "Ah.. finalmente ti conosco...Massimo mi ha parlato tanto di te...io sono sua madre" mi disse sorridente. Subito mi strinse la mano, ma poi mi diede anche una leggera carezza sul viso. Scalza, un filo di trucco, indossava un vestito lungo leggero , con un lungo spacco laterale che si apriva lasciando intravedere una bella gamba abbronzata ad ogni passo. "Vieni che ti faccio conoscere mio marito.." mi disse prendendomi delicatamente un braccio. Fuori incontrai un uomo piuttosto anziano rispetto alla donna che stava accompagnando che invece avrà avuto l'età di mamma. Anche lui fu molto gentile e , dopo avermi offerto un succo di frutta e del dolce, mi chiesero di mia madre. Sapevano che eravamo stati ospiti in casa loro, ma si chiedevano dove fosse ora. Io rimasi fortemente imbarazzato dalla domanda, e non sapevo che dire. "Sicuramente avrà voluto prendersi una pausa stando un po' da sola dopo l'ultima nottata...in mezzo a una folla di ragazzini chiassosi ..Massimo ci ha raccontato " disse l'uomo sorridendo. Improvvisamente comparve Massimo che si avvicinò a sua madre stringendola stretta ."AH...eccoti qui..." disse sua madre baciandolo sulla tempia. "Ciao...e Silvia dov'è?" mi chiese lui."Silvia? Ah ..siamo passati a tu...giustamente.. bando alle formalità...allora Marco chiamami pure Monica...così anche io mi sento meno ...datata.. " mi disse lei ridacchiando.
"Dai...allora stasera facciamo una bella cena insieme...così finalmente ci conosciamo...avverti tua madre .." aggiunse . Io rimasi sconcertato. Non sapevo che fare. Dovevo prendere le valigie, ma adesso non potevo di certo. Allora presi un abito dalla valigia e ripresi la via dell'albergo, con tutto quello che dovevo restituire sottobraccio. Quando arrivai in camera mia madre non la prese chiaramente bene. Per un po' venne presa dal panico, l'idea di ritornare in quella casa la sconvolgeva. "No..andiamo via e basta..le valigie diciamo che le abbiamo perse..." mi disse ad un certo punto. Io ero un ragazzino e avrei fatto anche questa cosa, ma poi lei riflettè e pensò che era meglio stare al gioco, che si doveva fingere che nulla fosse successo." Dobbiamo andare oltre...questa cosa deve rimanere tra te e me...promettimelo.." mi disse stringendomi il viso tra le mani. Io annuii, lei mi strinse forte. Poi prese il vestito che le avevo portato. "Ma Marco...non potevi prendermene un altro.." mi disse subito.
"Ho preso ilo primo che mi è capitato...e poi è uno dei tuoi..." risposi. Mamma essendo piccolina predilige abitini piuttosto corti, dice che le allungano le gambe .Questo era il più corto che aveva portato, non corto come quello della notte scorsa, ma poco meno. Sicuramente non era attillato , però rimettendosi i sandali della scorsa notte che erano gli unici che ora aveva l'effetto gambe era garantito. In più ,forse per mascherare le occhiaie e gli occhi un po' gonfi, mamma si era truccata ,non pesantemente, ma bastava per mandare a monte la sua intenzione di non apparire provocante.
Uscendo il concierge non mancò di darci la solita occhiata interlocutoria.
Davanti all'entrata della casa ebbe una incertezza. Mi guardò come smarrita, stringendomi il braccio. Allora le presi la mano, ed entrammo insieme.
I genitori di Massimo ci vennero incontro, tutti sorridenti. Ci salutarono molto affettuosamente. E soprattutto mia madre fu accolta calorosamente soprattutto dalla madre di Massimo." Diamoci subito del tu...sono sicura diventeremo ottime amiche" disse subito.
La prese sottobraccio e l'accompagnò all'interno. A vederle così potevano sembrare sorelle. Anche la padrona di casa indossava un abito piuttosto corto e tacchi altissimi.
"Eccolo qui...ma lo sai che mi ha parlato quasi più di te che di tuo figlio?" disse vedendo Massimo . Mia madre sorrise nervosamente salutandolo, lui invece l'abbracciò addirittura. "Toh...hai visto...si è proprio affezionato...che cosa gli hai fatto? Spiegami il tuo segreto .." continuò lei sorridente.
Mamma rimase senza parola, inebetita tra le braccia di lui, con un sorrisetto idiota stampato in faccia. "Ci siamo divertiti parecchio mamma...comunque vieni con me Silvia che ti devo far vedere una cosa "le disse afferrandola ad un braccio e cercando di portarsela via. Mamma mi cercò con lo sguardo disperata. Aveva già fatto alcuni passi che l'azione venne fermata dalla mamma di Massimo che disse perentoriamente che quella cosa poteva aspettare, dopo la cena. La padrona di casa ci fece mettere a tavola figlio davanti alla propria madre e di fianco la madre dell'amico. Non potei non notare che la mamma di Massimo, accavallando le gambe, aveva inavvertitamente fatto alzare di parecchio l'orlo del corto vestito. Il mio occhio indugiò sulle sue cosce lucide completamente esposte .Potei intravedere anche che portava delle mutandine bianche. Venni però sgamato quasi subito, infatti si sistemò facendo finta di nulla.
Per tutta la cena parlò molto con mamma, che nonostante facesse di tutto per sembrare normale, non riusciva ad esserlo , tesa e imbarazzata come era .
"Beate te che hai anche una femmina...questi maschietti crescendo diventano difficilmente gestibili...d'altronde è l'adolescenza..il tuo com'è?" chiese ad un certo punto.
" Oh...un tesoro devo dire..se non ci fosse stato lui...mi è molto di supporto" mamma disse guardandomi con gli occhi lucidi.
"Beata te,,,il mio invece non fa nulla...poca voglia di studiare ...pensa solo a divertirsi..poi ora è anche l'età in cui scoprono il sesso..figuriamoci.." proseguì la mamma di Massimo."Io glielo dico sempre...mi raccomando..protezione se capita...queste ragazzine sono delle sciagurate...un po' puttanelle voglio dire...non come noi eravamo alla loro età vero?" domandò rivolgendosi a mia madre, che annuì con lo sguardo inebetito.
"Mamma smettila..e poi a me non piacciono le ragazzine..."Massimo disse dando un'occhiata a mamma.
"Non gli piacciono le ragazzine...ha parlato l'uomo...questi ormoni vi danno alla testa..." riprese lei rivolgendosi al figlio ridacchiando.
"Bene..scusate ma noi avremmo l'aereo da prendere.." disse mia madre improvvisamente.
"Ma come..di già.. ma non dovevate partire tra giorni?" Massimo domandò con aria preoccupata. "Abbiamo anticipato..mio marito ha bisogno.." rispose mamma guardando i genitori di lui.
Massimo rimase un po' in silenzio, ma appena lei si alzò le prese una mano dicendo" Vieni un attimo..che devo farti vedere una cosa".
"Non adesso...è tardi ...dobbiamo andare.." mamma gli disse sfilando la mano. Ma lui le afferrò un braccio insistendo" Un attimo...ti prego". "Ho detto no.." ripetè lei decisa sfilando il braccio."Massimo..ma che modi sono...sei impazzito?" gridò sua madre.
Massimo rimase immobile un istante con l'espressione piena di rabbia, poi corse via.
"Silvia...scusalo...sarà l'adolescenza..." sua madre disse alla mia.
Dieci minuti dopo eravamo in taxi con i nostri bagagli. "Ciao Silvia...mi ha fatto piacere conoscerti...appena torno ti telefono...organizziamo un'uscita...e magari una volta usciamo in quattro con i nostri due mascalzoni.." disse la madre di Massimo alludendo a lui e me.
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