Famiglia spezzata cap.9
di
mass
genere
incesti
Vagai in giro non so quanto. Ero furioso. Mia madre mi aveva palesemente rifiutato , e non solo, sembrava terrorizzata dal fatto che io ci avessi provato con lei. All'inizio una reazione del genere me l'ero sempre immaginata, ma dopo tutto l'accaduto nella mia mente si era radicata l'idea che sarei riuscito nei miei intenti. Ma così evidentemente non era , e l'immagine di lei che veniva con Massimo tra le sue cosce mi faceva impazzire di gelosia. "Troia...troia..." continuavo a ripetermi. Nonostante le sue ripetute chiamate e i suoi disperati messaggi mi aggirai per le città fino a tardi, poi stanco e affamato decisi di rientrare. Appena mi vide sull'uscio mi corse incontro abbracciandomi stretto. Ripetè più volte che non dovevo farlo mai più, sparire senza dire nulla per tutto quel tempo. Quando sentii il suo corpo premere contro il mio mi accorsi che stavo per avere l'ennesima erezione , ma incazzato la spinsi via dicendole che la doveva smettere con queste sceneggiate , che intanto avevo capito che non mi voleva bene.
"Ma che dici Marco...sei la cosa a cui tengo di più al mondo.." mi disse con lo sguardo lucido." "Non mi sembra proprio....Massimo si...e io no..." risposi incazzato. Per un attimo mi guardò perplessa, poi balbettò che non capiva quello che stessi dicendo.
"Ti sei fatta scopare da Massimo e con me invece addirittura ti metti a piangere?"
"Ma che stai dicendo Marco? Non capisco..." disse lei.
"Hai capito benissimo...ricordo bene come godevi con lui... anche io voglio farti godere ...." dissi io.
"Tu...vuoi...farmi...godere?" balbettò.
"Pensi che io non sia capace? Ti faccio schifo?" risposi.
"Ma...tesoro...sei mio figlio...e io sono tua madre" balbettò.
"E allora? Sai da quanto tempo voglio fare sesso con te? " risposi .
"Vuoi cosa ?..." disse , prima di abbandonarsi seduta con sguardo catatonico sul letto.
"Si..si...voglio fare l'amore con te...ti voglio da impazzire ma' " aggiunsi.
Per qualche istante si guardò intorno pensando forse cosa dire . Poi guardandomi con aria intenerita disse" Marco...tesoro...capisco che assistendo a quella scena terribile tu sia rimasto traumatizzato...e adesso tu sia confuso...non capisci quali sono i tuoi sentimenti per me...ma dovevi dirmelo prima...magari ne avremmo parlato con uno specialista..."
"Un medico? Ci vai tu dal medico...io voglio solo fare l'amore con te mamma..." dissi avvicinandomi al letto.
"Ma tesoro...ti rendi conto di quello che dici? è una follia..." rispose .
"Follia?...la chiami follia?" dissi tirandomi fuori il pene eretto e fermandomi a pochi millimetri dalle sue labbra.
Mamma si alzò di scatto e mi rifilò un sonoro ceffone in faccia gridando" Marco! Sono tua madre.."
"Troia!" sussurrai io incazzato.
"Come mi hai chiamato?" mi disse lei ora con tono adirato.
"Troia si...quando papà saprà cosa hai fatto lo penserà anche lui.." risposi voltandole le spalle e avviandomi verso l'uscita.
La sentii afferrarmi un braccio e voltandomi me la ritrovai di nuovo stretta a me.
Guardandomi dal basso verso l'alto con gli occhi pieni di lacrime mi disse "Tesoro, tu sai cosa è successo...lui...ha abusato di me..come puoi dire una cosa simile.." .
"Forse...ma giura che non hai goduto ?" chiesi guardandola negli occhi.
" Ma no..ti giuro...come fai a pensare una cosa simile.." rispose.
"Giura su di me...che io possa morire adesso.." aggiunsi.
Ebbe un'esitazione, poi scoppiando a piangere sussurrò" Non ero in me....non so come sia potuto accadere.."
A quel punto la strinsi forte a me dicendo" Mamma..è successo perchè te hai bisogno di un uomo che pensi a te...".
"Ma c'è tuo padre Marco...mi basta lui..."rispose singhiozzando.
"Papà ormai non può più fare questo .." le dissi cercando di baciarla e facendole sentire la mie erezione contro di lei.
Mi rifilò un altro schiaffone, ma subito dopo con aria pentitissima mi chiese scusa.
"Mi hai rotto il cazzo mamma...o ti fai scopare ...o dico tutto a papà" urlai io perdendo completamente il controllo. Non avevo mai parlato così a mia madre , con quei termini, quel tono.
"Marco..ti prego.." sussurrò palesemente intimorita.
"Zitta!" le urlai spingendola su letto. Indossava solo una maglietta piuttosto lunga che le arrivava a mezza coscia e un paio di mutandine . In un attimo le alzai la maglietta , le sfilai le mutandine e mi infilai tra le sue cosce. Mi disse ancora qualcosa cercando di opporsi, ma non più di tanto , visto che in un attimo mi ritrovai sopra di lei cercando di infilarglielo. Era la prima volta per me , e la situazione non era delle migliori. Quando mi accorsi che ero nella giusta posizione, spinsi con forza, e mi feci anche un pò male. Lei non era bagnata per nulla , ma io ero troppo eccitato. Continuai a spingere fino a quando sentii qualcosa che si stava aprendo attorno al mio pene, spinsi ancora, lo sentii entrare, prima in parte, poi tutto. Ero dentro...mia madre, finalmente.
La sensazione era incredibile, meglio di quanto mi aspettassi. Ero dentro la mia prima vagina, ed era la vagina della donna che avevo più desiderato e dalla quale anni prima ero uscito. Aprii gli occhi che avevo chiuso sentendo il mio membro entrare e osservai il viso di mamma sotto di me. Aveva gli occhi serrati, il viso contratto segnato dalle lacrime, le labbra socchiuse. "Mamma" sussurrai.Lei aprì gli occhi gonfi un attimo , poi si voltò di lato chiudendogli di nuovo. Le afferrai le gambe portandole sopra le mie spalle e affondai di nuovo, poi di nuovo, e di nuovo ancora. Come era calda dentro , e che piacere magnifico stavo provando. Troppo. Infatti mi accorsi che stavo già venendo. Cercai di resistere, ma il piacere era troppo ed era inutile opporsi. "Vengo mamma...mamma vengooo" sussurrai al suo orecchio mentre sentivo che stavo eruttando in lei. Mi sentii spingere indietro."No Marco..Marco nooo..." disse mamma con gli occhi sgranati. Ma io non avevo nessuna intenzione di fermare quell'estasi e , vincendo la sua debole resistenza , mi riportai sopra stringendola stretta a me iniziando a scaricare il mio seme dentro di lei . Non ero mai venuto così tanto, non smettevo più . Quello che era sempre stato un sogno era diventato finalmente realtà.
Lentamente l'enorme piacere si affievolì, e io iniziai a riprendermi. Mi alzai lentamente sulle braccia e guardai mamma sussurrando" Ti amo mamma...". Lei era immobile sotto di me , inerme. Braccia lungo i fianchi , gambe aperte, sguardo fisso di lato .
Improvvisamente squillò il mio telefono. Mi alzai delicatamente da mamma. Mi accorsi che la chiamata era di Massimo e immediatamente la rifiutai spegnendo il telefono. Voltandomi mi accorsi che mamma si era alzata e stava entrando in bagno. La raggiunsi mentre lei era seduta a fare pipì, sguardo basso , in silenzio. Poi si alzò ed entrò in doccia. Mentre pisciavo le dissi che anche io volevo farmi la doccia, lei non rispose, ma uscendo mi lasciò l'acqua aperta. Quando finii la trovai a letto sotto le lenzuola , rannicchiata, voltata verso il muro.
La mattina dopo fui svegliato da dei rumori, era lei che stava chiudendo le valigie. "Che fai?" gli chiesi ancora un po' addormentato."Vestiti...si torna a casa.." mi disse in tono freddo. Aveva addosso un vestitino leggero piuttosto corto a fiori, trucco leggero.
La vidi poi infilarsi dei sandali dal tacco piuttosto alto ed uscire dicendomi che mi aspettava in auto , e di non dimenticare le valigie. Per tutto il viaggio non proferì parole , ed io nemmeno .Ma dando ogni tanto una sbirciata alle sue gambe mentre guidava, e sentendo il desiderio che cresceva ad ogni sguardo dentro di me , iniziavo a rendermi conto che l'unico modo per essere appagato era avere mia madre tutta per me , non una volta , due volte, ma per sempre, anche a costo di rovinare la nostra famiglia forse.
Arrivammo a casa senza avvertire , e infatti tutti si sorpresero un po'. Ma la notizia che fece tremare i polsi fu quando mia sorella disse bellamente "Ah.. poi è passato quell'amico di Marco...come si chiama...Massimo..". Mamma si voltò cercandomi con lo sguardo bianca come un lenzuolo. "Ha detto che ripassa stasera...".
"Ma che dici Marco...sei la cosa a cui tengo di più al mondo.." mi disse con lo sguardo lucido." "Non mi sembra proprio....Massimo si...e io no..." risposi incazzato. Per un attimo mi guardò perplessa, poi balbettò che non capiva quello che stessi dicendo.
"Ti sei fatta scopare da Massimo e con me invece addirittura ti metti a piangere?"
"Ma che stai dicendo Marco? Non capisco..." disse lei.
"Hai capito benissimo...ricordo bene come godevi con lui... anche io voglio farti godere ...." dissi io.
"Tu...vuoi...farmi...godere?" balbettò.
"Pensi che io non sia capace? Ti faccio schifo?" risposi.
"Ma...tesoro...sei mio figlio...e io sono tua madre" balbettò.
"E allora? Sai da quanto tempo voglio fare sesso con te? " risposi .
"Vuoi cosa ?..." disse , prima di abbandonarsi seduta con sguardo catatonico sul letto.
"Si..si...voglio fare l'amore con te...ti voglio da impazzire ma' " aggiunsi.
Per qualche istante si guardò intorno pensando forse cosa dire . Poi guardandomi con aria intenerita disse" Marco...tesoro...capisco che assistendo a quella scena terribile tu sia rimasto traumatizzato...e adesso tu sia confuso...non capisci quali sono i tuoi sentimenti per me...ma dovevi dirmelo prima...magari ne avremmo parlato con uno specialista..."
"Un medico? Ci vai tu dal medico...io voglio solo fare l'amore con te mamma..." dissi avvicinandomi al letto.
"Ma tesoro...ti rendi conto di quello che dici? è una follia..." rispose .
"Follia?...la chiami follia?" dissi tirandomi fuori il pene eretto e fermandomi a pochi millimetri dalle sue labbra.
Mamma si alzò di scatto e mi rifilò un sonoro ceffone in faccia gridando" Marco! Sono tua madre.."
"Troia!" sussurrai io incazzato.
"Come mi hai chiamato?" mi disse lei ora con tono adirato.
"Troia si...quando papà saprà cosa hai fatto lo penserà anche lui.." risposi voltandole le spalle e avviandomi verso l'uscita.
La sentii afferrarmi un braccio e voltandomi me la ritrovai di nuovo stretta a me.
Guardandomi dal basso verso l'alto con gli occhi pieni di lacrime mi disse "Tesoro, tu sai cosa è successo...lui...ha abusato di me..come puoi dire una cosa simile.." .
"Forse...ma giura che non hai goduto ?" chiesi guardandola negli occhi.
" Ma no..ti giuro...come fai a pensare una cosa simile.." rispose.
"Giura su di me...che io possa morire adesso.." aggiunsi.
Ebbe un'esitazione, poi scoppiando a piangere sussurrò" Non ero in me....non so come sia potuto accadere.."
A quel punto la strinsi forte a me dicendo" Mamma..è successo perchè te hai bisogno di un uomo che pensi a te...".
"Ma c'è tuo padre Marco...mi basta lui..."rispose singhiozzando.
"Papà ormai non può più fare questo .." le dissi cercando di baciarla e facendole sentire la mie erezione contro di lei.
Mi rifilò un altro schiaffone, ma subito dopo con aria pentitissima mi chiese scusa.
"Mi hai rotto il cazzo mamma...o ti fai scopare ...o dico tutto a papà" urlai io perdendo completamente il controllo. Non avevo mai parlato così a mia madre , con quei termini, quel tono.
"Marco..ti prego.." sussurrò palesemente intimorita.
"Zitta!" le urlai spingendola su letto. Indossava solo una maglietta piuttosto lunga che le arrivava a mezza coscia e un paio di mutandine . In un attimo le alzai la maglietta , le sfilai le mutandine e mi infilai tra le sue cosce. Mi disse ancora qualcosa cercando di opporsi, ma non più di tanto , visto che in un attimo mi ritrovai sopra di lei cercando di infilarglielo. Era la prima volta per me , e la situazione non era delle migliori. Quando mi accorsi che ero nella giusta posizione, spinsi con forza, e mi feci anche un pò male. Lei non era bagnata per nulla , ma io ero troppo eccitato. Continuai a spingere fino a quando sentii qualcosa che si stava aprendo attorno al mio pene, spinsi ancora, lo sentii entrare, prima in parte, poi tutto. Ero dentro...mia madre, finalmente.
La sensazione era incredibile, meglio di quanto mi aspettassi. Ero dentro la mia prima vagina, ed era la vagina della donna che avevo più desiderato e dalla quale anni prima ero uscito. Aprii gli occhi che avevo chiuso sentendo il mio membro entrare e osservai il viso di mamma sotto di me. Aveva gli occhi serrati, il viso contratto segnato dalle lacrime, le labbra socchiuse. "Mamma" sussurrai.Lei aprì gli occhi gonfi un attimo , poi si voltò di lato chiudendogli di nuovo. Le afferrai le gambe portandole sopra le mie spalle e affondai di nuovo, poi di nuovo, e di nuovo ancora. Come era calda dentro , e che piacere magnifico stavo provando. Troppo. Infatti mi accorsi che stavo già venendo. Cercai di resistere, ma il piacere era troppo ed era inutile opporsi. "Vengo mamma...mamma vengooo" sussurrai al suo orecchio mentre sentivo che stavo eruttando in lei. Mi sentii spingere indietro."No Marco..Marco nooo..." disse mamma con gli occhi sgranati. Ma io non avevo nessuna intenzione di fermare quell'estasi e , vincendo la sua debole resistenza , mi riportai sopra stringendola stretta a me iniziando a scaricare il mio seme dentro di lei . Non ero mai venuto così tanto, non smettevo più . Quello che era sempre stato un sogno era diventato finalmente realtà.
Lentamente l'enorme piacere si affievolì, e io iniziai a riprendermi. Mi alzai lentamente sulle braccia e guardai mamma sussurrando" Ti amo mamma...". Lei era immobile sotto di me , inerme. Braccia lungo i fianchi , gambe aperte, sguardo fisso di lato .
Improvvisamente squillò il mio telefono. Mi alzai delicatamente da mamma. Mi accorsi che la chiamata era di Massimo e immediatamente la rifiutai spegnendo il telefono. Voltandomi mi accorsi che mamma si era alzata e stava entrando in bagno. La raggiunsi mentre lei era seduta a fare pipì, sguardo basso , in silenzio. Poi si alzò ed entrò in doccia. Mentre pisciavo le dissi che anche io volevo farmi la doccia, lei non rispose, ma uscendo mi lasciò l'acqua aperta. Quando finii la trovai a letto sotto le lenzuola , rannicchiata, voltata verso il muro.
La mattina dopo fui svegliato da dei rumori, era lei che stava chiudendo le valigie. "Che fai?" gli chiesi ancora un po' addormentato."Vestiti...si torna a casa.." mi disse in tono freddo. Aveva addosso un vestitino leggero piuttosto corto a fiori, trucco leggero.
La vidi poi infilarsi dei sandali dal tacco piuttosto alto ed uscire dicendomi che mi aspettava in auto , e di non dimenticare le valigie. Per tutto il viaggio non proferì parole , ed io nemmeno .Ma dando ogni tanto una sbirciata alle sue gambe mentre guidava, e sentendo il desiderio che cresceva ad ogni sguardo dentro di me , iniziavo a rendermi conto che l'unico modo per essere appagato era avere mia madre tutta per me , non una volta , due volte, ma per sempre, anche a costo di rovinare la nostra famiglia forse.
Arrivammo a casa senza avvertire , e infatti tutti si sorpresero un po'. Ma la notizia che fece tremare i polsi fu quando mia sorella disse bellamente "Ah.. poi è passato quell'amico di Marco...come si chiama...Massimo..". Mamma si voltò cercandomi con lo sguardo bianca come un lenzuolo. "Ha detto che ripassa stasera...".
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