A casa mia
di
Michel
genere
gay
Era un lunedì di un caldo luglio di un paio di anni fa, quando non ho avuto la forza di alzarmi presto per andare al lavoro. Sono rimasto a dormire a lungo e alle 9.00 ho chiamato in ditta per dire che prendevo un giorno di ferie. Avevo passato un fine settimana movimentato e nervoso a causa di alcuni lavori che avevo fatto in cantina e quel giorno avevo deciso di recuperare un po’ dedicandomi a me stesso.
Fatta una bella e prolungata doccia, asciugatomi con cura i capelli, mi è venuto in mente di depilarmi il culetto. Non che fosse particolarmente peloso, ma mi piaceva l’idea di eliminare ogni peluria. E poi ero anche orgoglioso delle mie natiche a palloncino, che meritavano la giusta attenzione. Stessa cura ho dedicato alle mie palle, al cazzo e al pube. Era una cosa che mi rilassava e mi faceva sentire bene e bello.
Ad un tratto è iniziato un rumore fastidioso proveniente dalla strada. Sembrava che stessero tagliando l’erba del prato condominiale, ma poiché ero intento a far scivolare il rasoio nelle parti intime, non me ne son curato più di tanto. Ho passato pure una crema idratante per il corpo lungo le parti rasate e mi son accorto che il rumore di prima proseguiva. Ancora nudo e bagnato sono andato a sbirciare dalla finestra posta in alto alla sala da bagno, arrampicandomi sul sediolino di arredo: vedevo un’autoscala dei Vigili del Fuoco che cercava di fare manovre strane tra i folti e intrecciati rami degli alberi che stavano sui due lati del viale in cui abito. Bah... forse qualcuno li aveva chiamati per recuperare qualche gatto che si era arrampicato…Chissà! Non capivo bene da quella posizione dove volessero arrivare.
Ho deciso di proseguire ad occuparmi di me stesso radendomi pure la barba con cura e una certa lentezza. Intanto il rumore dell’autoscala proseguiva e mentre mi sciacquavo il viso con un soffice panno sono andato a ridare una sbirciatina dalla solita finestra. A quel punto la scena era leggermente diversa. Un’auto della polizia bloccava la strada e alcuni agenti deviavano il traffico altrove. Un capannello di persone curiose si era formato per guardare la scena. L’autoscala intanto si era fatta largo tra i rami degli alberi di acacia puntando verso la palazzina in cui abito. Ho pensato che forse qualcuno degli inquilini fosse rimasto fuori con le chiavi in casa e avesse chiamato i pompieri per entrare da qualche finestra lasciata aperta e riaprire così la porta dall’interno.
Son tornato al lavabo ad asciugarmi meglio il viso e a spargere la crema dopobarba massaggiandomi delicatamente le guance e il collo. Poi altra crema idratante per la fronte e… mi balena in mente un rapido ragionamento: ogni porta degli appartamenti dello stabile in cui sto ha la maniglia esterna pertanto, se accidentalmente si dovesse chiudere, si può sempre riaprire senza doverla forzare! Ma allora per quale motivo qualcuno avrebbe dovuto chiamare i Vigili del Fuoco per entrare dalla finestra?
Ho asciugato il lavandino e sono andato verso l’armadio per decidere cosa indossare… guardavo un po’ le magliette, le camicie... ma alla fine non mi va di mettere addosso nulla. Faceva talmente caldo quella mattina che era piacevole stare nudo per casa facendo ciondolare i miei genitali che osservati allo specchio dell'armadio sembravano diversi dal solito, senza peli intorno. Per non parlare del mio culetto, liscio, vellutato e con il buchino che sembrava una rosellina di maggio. Questa visione mi inorgogliva e mi trasmetteva un senso di vigore, eccitazione e benessere allo stesso tempo.
Ho mangiato un po’ di frutta per colazione e ho iniziato a sentire delle voci, provenienti sempre da fuori, oltre a quel fastidioso rumore meccanico.
Son ritornato al bagno per pulire i denti, ho sbirciato ancora una volta dalla finestrella e ho visto che sulla scala dei pompieri c’era appollaiato un vigile che dava istruzioni a voce alta ai suoi colleghi, rimasti a terra, per indirizzarlo meglio…. Ma guardando bene mi sono accorto che puntava proprio verso il mio terrazzino!! E' nata subito una certa agitazione dentro di me… Chi li aveva chiamati? Cosa volevano? Ero quasi nel panico! Tornato in cucina… ho preso un po’ d’acqua ma non servì a calmarmi. Ancora nudo andavo avanti e indietro senza saper cosa fare.
Ad un tratto un lampo! Sapete quando arrivano certe idee che si possono realizzare sul momento? Son tornato subito al bagno per dare un’ultima sbirciata alla scena fuori dalla finestra e ho visto che il vigile che stava ormai per arrivare al mio terrazzino non era niente male! Era giovane, bruno, con un casco nero che gli dava un certo fascino, era alto e atletico. Aveva i pantaloni della divisa, ma poi, visto il caldo, indossava solo una maglietta rossa, sempre d'ordinanza, che aderiva bene al suo torace, facendo intravedere i suoi pettorali. Impartiva gli ordini a quelli di giù con fare deciso e professionale. Bene! L’idea che mi era balenata era la migliore e ho deciso di approfittare di quella situazione inusuale e imprevista. Di corsa son tornato in camera mia, la stanza che dava proprio sul terrazzino in cui sarebbe arrivato il vigile. Ho aperto la porta finestra lasciandola socchiusa, la serranda era già a metà e l'ho lasciata così. Mi son disteso sul letto ancora disfatto fingendo di dormire e aspettando lo svolgersi degli eventi. Statene certi che se il vigile non mi fosse piaciuto avrei optato per presentarmi in altro modo!
Mentre ero sul letto con la faccia sui cuscini e le braccia sotto di essi, gambe un po’ aperte e culetto all’aria ho sentito il vigile che gridò:
- STOOOP! –
Evidentemente era arrivato alla balaustra e si accingeva a scavalcarla. Difatti, subito dopo ho sentito prima il suo tonfo e poi i suoi passi sul pavimento del terrazzino, mentre diceva ad alta voce ai suoi colleghi:
- La finestra è aperta, entro dentro! –
Ho sentito aprire la porta finestra adagio, con un certo garbo, ma poi ho avvertito il rumore della serranda contro cui aveva urtato l’ospite inatteso. Ho finto sempre di essere in un sonno profondo, ma avevo il cuore che mi batteva fortissimo. Sentivo i suoi passi felpati venire verso il mio letto. Poi si è fermato. In quel momento mi avrà guardato. Sentivo il tipico suono dei ricetrasmittenti mentre sono accesi, ma continuavo sempre a far finta di dormire. Il vigile era immobile. Forse era incerto sul da farsi… Io ero là disteso ad attendere la sua iniziativa. L'ho sentito prima tornare indietro verso la finestra, ma poi fermarsi. Era titubante, ma poi ha deciso di avvicinarsi lentamente verso il mio letto, forse non voleva disturbare. Sentivo il suo respiro vicino. A quel punto l'ho sentito sfilarsi i guanti e subito dopo ha iniziato a sfiorare leggermente con un dito il mio culetto… Sono rimasto immobile. Ad un tratto la sua ricetrasmittente ha cominciato a trillare.
Lui si è allontanato di scatto, si è diretto verso la cucina dove si è chiuso dentro rispondendo a chi lo chiamava. Forse pensava di attutire la sua voce, ma non ci è riuscito molto, difatti ho percepito una frase che non mi sarei mai aspettato dicesse:
- Qui non c’è nessuno!! Adesso cerco le chiavi e vedrò di uscire dalla porta principale. Al mio segnale ritirate la scala. –
Cazzo! Come non c’era nessuno!? E io? Cosa aveva in mente? E poi, perché doveva uscire dalla porta di casa mia se era appena entrato dalla finestra?
L'ho sentito tornare verso la mia camera e con passo silenzioso si è avvicinato al letto. Ha poggiato il casco per terra insieme ai guanti e a quel punto è ritornato a sfiorare con una mano il mio culetto, da dove aveva interrotto prima. Era una mano calda, delicata nella sua carezza, ma sentivo anche una certa ruvidezza per la presenza di calli, forse dovuta al mestiere che faceva. Io ero pieno di brividi, ho iniziato a muovere lentamente le gambe e a mugolare, come se mi stessi per svegliare. Lui è salito sul letto e si è disteso affianco a me. La sua mano scendeva giù dalle mie natiche fino alla coscia destra e poi risaliva su verso la schiena passando per il culetto dove gli faceva fare un giro in più verso il mio buchetto appena depilato!
Mi son girato di scatto, fingendo di svegliarmi, spalancando gli occhi e stropicciandoli con le mani.
– CHI SEI? – Gli ho gridato, fingendo stupore e paura.
– Sono Alessio – ha risposto il ragazzo con voce tremula - un vigile del fuoco… calmati, non ti agitare. Non ti voglio far del male. Ci hanno chiamato qui per un sopralluogo, ma mi sa che abbiamo sbagliato appartamento! –
- Ma... a chi cerchi? – Ho domandato fingendo di tranquillizzarmi.
- Un certo Dimitri MXXXXf [ho censurato il cognome]– mi ha risposto – Ma ho capito che non sei tu, visto che sei giovane -
- Difatti è il mio vicino di casa! – mi sono affrettato a dire.
Intanto, per la situazione e le sue carezze il mio cazzo si era mosso ed era quasi in tiro… Alessio lo guardava con curiosità e mostrandomi un bel sorriso mi ha fatto la sua proposta:
- Che ne diresti di divertirci un po’? –
E in quel momento mi accarezzò il cazzo, che si alzò con maggior decisione…
- Certo, perché no! Ma spogliati…io sono nudo e sarei in imbarazzo se rimani vestito. – Ho risposto.
Si è tolto la maglietta rossa, rimanendo a petto nudo e poi anche i pantaloni, insieme ai boxer aderenti di colore verde. Era davvero carino in viso, capelli corti nerissimi e occhi verde scuro. Palestrato ma non troppo, ventre piatto e addominali leggermente sviluppati, un po’ come me del resto. I muscoli eccessivi non mi son mai piaciuti.
Si è chinato su di me abbracciandomi. Io ho allargato le gambe per accoglierlo meglio. Mi baciava il collo e l’orecchio sinistro… poi è andato giù verso il capezzolo sinistro e me lo ha leccato girando la sua lingua intorno. Poi si è avvicinato con tutta la bocca e lo ha succhiato facendomi emettere un gemito di piacere.
- Sei bellissimo! - Mi diceva a bassa voce.
Il mio cazzo era ormai duro e si strofinava contro il suo. Lui ha continuato a leccarmi gli addominali… avevo capito ormai dove puntava! Difatti, di lì a poco, ha preso il mio cazzo in bocca e ha cominciato a leccarlo dalla base alla cappella, ormai grossa e turgida.
- Che bella cappella che hai – disse –
- È il mio vanto… - ho risposto!
Lui l'ha assaporata per benino tutta, leccandola e succhiandola. Poi ha deciso di infilarselo tutto in bocca ..fino in gola..facendomi gemere ancora. Sicuramente non era la prima volta che prendeva un cazzo! Era ben esperto..chissà magari in caserma si era potuto “allenare” bene!
A quel punto un rumore dalla finestra ci ha fatto staccare da quella posizione. Non abbiamo avuto il tempo di renderci conto di cosa fosse quando un altro vigile entra in casa mia dalla porta finestra della camera in cui eravamo io e Alessio! Si è tolto il casco e sbotta:
- Ah! …. E lui sarebbe nessuno? –
Si riferiva al fatto che Alessio, poco prima, durante la telefonata, aveva rassicurato i suoi colleghi di giù che l’appartamento era disabitato in quel momento.
- Bene, non me lo presenti? –
Disse il vigile appena arrivato mentre si toglieva la maglietta rossa per rimanere a torso nudo. Mostrava dei pettorali molto pelosi, ma niente male e un po' di maniche dell'amore.
Io e Alessio eravamo in imbarazzo. Non abbiamo fiatato. Guardavamo il tipo appena entrato con una certa apprensione. Anche lui era giovane, sui 25 anni, più alto di Alessio, che era sul metro e ottanta.
- Continuate pure… - disse il tipo mostrando un sorriso complice e malizioso - io adesso mi sistemo qui …accanto a “nessuno”! Ahahahaahah -
Gli ho sorriso e lui ha iniziato ad accarezzarmi dolcemente il petto, il seno e lo sterno, mentre Alessio mi succhiava il cazzo cercando di fargli riguadagnare il vigore perduto per l'inaspettata intrusione del suo collega. Il nuovo arrivato mi baciava sulle labbra e sul collo, mentre io premevo la mia mano destra sulla nuca di Alessio per indicargli di continuare a succhiarmi. Con la mano sinistra accarezzavo il pacco dell’altro ragazzo che intanto si era tolto d’un colpo anche i pantaloni e le mutandine bianche agitando con le mani il suo cazzo in tiro. L'ho preso in mano e ho iniziato a segarglielo. Era un bel cazzo, lungo …penso un po’ meno di 20 cm, con una piccola cappella….Anche se, in confronto alla mia, tutte son piccole! Me lo ha avvicinato alla bocca iniziando a scoparmi fino a fottermi in gola.
Alessio intanto, ancora più eccitato, mi ha sollevato le gambe e ha iniziato a leccarmi il buco rosa del mio bel culetto profumato e ancora fresco di doccia.
Non credevo ai miei occhi… tante volte avevo cercato di organizzare un’orgetta a tre con i ragazzi della chat e non mi era mai riuscita. Adesso, per un puro caso, mi trovavo in mezzo a due bei maschi vogliosi, senza ancora capire il motivo preciso per cui quei due vigili fossero a casa mia!
E mentre Alessio mi lubrificava il culo con la sua saliva e lo allargava con le sue dita, l’altro mi si è posizionato meglio davanti la mia bocca cominciando a rantolare di piacere. Sentivo già il liquido prespermatico in gola. Ho cercato di succhiare, ma mi lasciava poca possibilità di manovra. Mi scopava in bocca in modo deciso e poderoso, prendendomi con le mani la testa e facendomela avanzare avanti e indietro al ritmo che piaceva al suo cazzo. Finché mi son sentito sborrare in bocca. Ho cercato di allargare le labbra e di allontanarmi un po’ dal suo cazzo per far scorrere fuori la sua sborra calda e densa, ma lui col suo stesso cazzo la raccoglieva e me la rimetteva dentro la bocca. Poi si è staccato da me e mi ha baciato succhiandomi la lingua ancora bagnata del suo sperma caldo e abbondante.
Alessio intanto ha iniziato a scoparmi fottendo con decisione il suo cazzo duro dentro di me. All’inizio ho sentito un po’ di dolore, ma poi il mio culetto si è allargato regalandomi tanti gemiti di piacere. Mentre mi inculava con forza stantuffandomelo dentro a ritmo incessate e sempre più potente, iniziavo a segarmi portando dalla mia bocca sul mio cazzo un misto di sborra residua dell'altro ragazzo e di saliva per lubrificarlo. Alessio mi infilzava sempre più forte e io ho aumentato il ritmo della sega. Ad un tratto il suo collega allontanata la mia mano dal mio cazzo ha cominciato a leccare e succhiare la mia grossa e ormai rossissima cappella. A quel punto i gemiti di Alessio si son fatti sempre più frequenti e forti fino a che si è staccato dal mio accogliente culo venendomi sugli addominali in tensione, per la posizione che avevo assunto.
Quasi allo stesso istante, ho sborrato pure io sul viso dell’altro che mi spompinava il cazzo e che con la lingua e le mani si portava la mia sborra dalle guance verso la sua bocca per masticarla.
Sfinito ma soddisfatto per quella inaspettata orgia e mentre i due vigili raccoglievano i loro indumenti dissi loro:
- Ma mi dite che cazzo ci siete venuti a fare qui oggi? –
I due si son guardati sorridendo. Alessio, mentre si rivestiva, mi ha spiegato che il mio vicino di casa era nei guai con la legge e il GIP aveva ordinato alla polizia di entrare a casa sua, con regolare mandato, per farla perquisire. Durante l'interrogatorio il signor Dimitri non aveva potuto o voluto fornire le chiavi del suo appartamento, pertanto il giudice aveva ordinato ai vigili di entrare dalle finestre per poi aprire la porta d'ingresso ai poliziotti. Ma loro avevano sbagliato appartamento! Tutto qui.
L’altro ragazzo, di cui non saprò mai il nome, intanto si era rivestito e affacciatosi dal terrazzo ha detto a quelli di giù che c’era stato un errore e che dovevano puntare le scale sulle finestre di fianco al mio appartamento. Subito, senza salutarmi, è sceso verso il basso dando nuovi ordini ai suoi compagni. Alessio, prima di uscire dalla porta finestra, mi ha baciato e su un post-it, che aveva trovato sul mio comodino, mi ha scritto il suo numero di telefono.
- Devo andare… ci sentiamo bello! –
Sono state le sue ultime parole.
Che giornata! E dire che se fossi andato a lavorare quella mattina non avrei mai cuccato quei bei tipi piombati per caso sul mio letto! Non solo, ma probabilmente avrei trovato tutto sottosopra al mio rientro!
A volte, mi sa, che sia meglio rimanere a casa propria a coccolarsi e aspettando gli eventi….
Fatta una bella e prolungata doccia, asciugatomi con cura i capelli, mi è venuto in mente di depilarmi il culetto. Non che fosse particolarmente peloso, ma mi piaceva l’idea di eliminare ogni peluria. E poi ero anche orgoglioso delle mie natiche a palloncino, che meritavano la giusta attenzione. Stessa cura ho dedicato alle mie palle, al cazzo e al pube. Era una cosa che mi rilassava e mi faceva sentire bene e bello.
Ad un tratto è iniziato un rumore fastidioso proveniente dalla strada. Sembrava che stessero tagliando l’erba del prato condominiale, ma poiché ero intento a far scivolare il rasoio nelle parti intime, non me ne son curato più di tanto. Ho passato pure una crema idratante per il corpo lungo le parti rasate e mi son accorto che il rumore di prima proseguiva. Ancora nudo e bagnato sono andato a sbirciare dalla finestra posta in alto alla sala da bagno, arrampicandomi sul sediolino di arredo: vedevo un’autoscala dei Vigili del Fuoco che cercava di fare manovre strane tra i folti e intrecciati rami degli alberi che stavano sui due lati del viale in cui abito. Bah... forse qualcuno li aveva chiamati per recuperare qualche gatto che si era arrampicato…Chissà! Non capivo bene da quella posizione dove volessero arrivare.
Ho deciso di proseguire ad occuparmi di me stesso radendomi pure la barba con cura e una certa lentezza. Intanto il rumore dell’autoscala proseguiva e mentre mi sciacquavo il viso con un soffice panno sono andato a ridare una sbirciatina dalla solita finestra. A quel punto la scena era leggermente diversa. Un’auto della polizia bloccava la strada e alcuni agenti deviavano il traffico altrove. Un capannello di persone curiose si era formato per guardare la scena. L’autoscala intanto si era fatta largo tra i rami degli alberi di acacia puntando verso la palazzina in cui abito. Ho pensato che forse qualcuno degli inquilini fosse rimasto fuori con le chiavi in casa e avesse chiamato i pompieri per entrare da qualche finestra lasciata aperta e riaprire così la porta dall’interno.
Son tornato al lavabo ad asciugarmi meglio il viso e a spargere la crema dopobarba massaggiandomi delicatamente le guance e il collo. Poi altra crema idratante per la fronte e… mi balena in mente un rapido ragionamento: ogni porta degli appartamenti dello stabile in cui sto ha la maniglia esterna pertanto, se accidentalmente si dovesse chiudere, si può sempre riaprire senza doverla forzare! Ma allora per quale motivo qualcuno avrebbe dovuto chiamare i Vigili del Fuoco per entrare dalla finestra?
Ho asciugato il lavandino e sono andato verso l’armadio per decidere cosa indossare… guardavo un po’ le magliette, le camicie... ma alla fine non mi va di mettere addosso nulla. Faceva talmente caldo quella mattina che era piacevole stare nudo per casa facendo ciondolare i miei genitali che osservati allo specchio dell'armadio sembravano diversi dal solito, senza peli intorno. Per non parlare del mio culetto, liscio, vellutato e con il buchino che sembrava una rosellina di maggio. Questa visione mi inorgogliva e mi trasmetteva un senso di vigore, eccitazione e benessere allo stesso tempo.
Ho mangiato un po’ di frutta per colazione e ho iniziato a sentire delle voci, provenienti sempre da fuori, oltre a quel fastidioso rumore meccanico.
Son ritornato al bagno per pulire i denti, ho sbirciato ancora una volta dalla finestrella e ho visto che sulla scala dei pompieri c’era appollaiato un vigile che dava istruzioni a voce alta ai suoi colleghi, rimasti a terra, per indirizzarlo meglio…. Ma guardando bene mi sono accorto che puntava proprio verso il mio terrazzino!! E' nata subito una certa agitazione dentro di me… Chi li aveva chiamati? Cosa volevano? Ero quasi nel panico! Tornato in cucina… ho preso un po’ d’acqua ma non servì a calmarmi. Ancora nudo andavo avanti e indietro senza saper cosa fare.
Ad un tratto un lampo! Sapete quando arrivano certe idee che si possono realizzare sul momento? Son tornato subito al bagno per dare un’ultima sbirciata alla scena fuori dalla finestra e ho visto che il vigile che stava ormai per arrivare al mio terrazzino non era niente male! Era giovane, bruno, con un casco nero che gli dava un certo fascino, era alto e atletico. Aveva i pantaloni della divisa, ma poi, visto il caldo, indossava solo una maglietta rossa, sempre d'ordinanza, che aderiva bene al suo torace, facendo intravedere i suoi pettorali. Impartiva gli ordini a quelli di giù con fare deciso e professionale. Bene! L’idea che mi era balenata era la migliore e ho deciso di approfittare di quella situazione inusuale e imprevista. Di corsa son tornato in camera mia, la stanza che dava proprio sul terrazzino in cui sarebbe arrivato il vigile. Ho aperto la porta finestra lasciandola socchiusa, la serranda era già a metà e l'ho lasciata così. Mi son disteso sul letto ancora disfatto fingendo di dormire e aspettando lo svolgersi degli eventi. Statene certi che se il vigile non mi fosse piaciuto avrei optato per presentarmi in altro modo!
Mentre ero sul letto con la faccia sui cuscini e le braccia sotto di essi, gambe un po’ aperte e culetto all’aria ho sentito il vigile che gridò:
- STOOOP! –
Evidentemente era arrivato alla balaustra e si accingeva a scavalcarla. Difatti, subito dopo ho sentito prima il suo tonfo e poi i suoi passi sul pavimento del terrazzino, mentre diceva ad alta voce ai suoi colleghi:
- La finestra è aperta, entro dentro! –
Ho sentito aprire la porta finestra adagio, con un certo garbo, ma poi ho avvertito il rumore della serranda contro cui aveva urtato l’ospite inatteso. Ho finto sempre di essere in un sonno profondo, ma avevo il cuore che mi batteva fortissimo. Sentivo i suoi passi felpati venire verso il mio letto. Poi si è fermato. In quel momento mi avrà guardato. Sentivo il tipico suono dei ricetrasmittenti mentre sono accesi, ma continuavo sempre a far finta di dormire. Il vigile era immobile. Forse era incerto sul da farsi… Io ero là disteso ad attendere la sua iniziativa. L'ho sentito prima tornare indietro verso la finestra, ma poi fermarsi. Era titubante, ma poi ha deciso di avvicinarsi lentamente verso il mio letto, forse non voleva disturbare. Sentivo il suo respiro vicino. A quel punto l'ho sentito sfilarsi i guanti e subito dopo ha iniziato a sfiorare leggermente con un dito il mio culetto… Sono rimasto immobile. Ad un tratto la sua ricetrasmittente ha cominciato a trillare.
Lui si è allontanato di scatto, si è diretto verso la cucina dove si è chiuso dentro rispondendo a chi lo chiamava. Forse pensava di attutire la sua voce, ma non ci è riuscito molto, difatti ho percepito una frase che non mi sarei mai aspettato dicesse:
- Qui non c’è nessuno!! Adesso cerco le chiavi e vedrò di uscire dalla porta principale. Al mio segnale ritirate la scala. –
Cazzo! Come non c’era nessuno!? E io? Cosa aveva in mente? E poi, perché doveva uscire dalla porta di casa mia se era appena entrato dalla finestra?
L'ho sentito tornare verso la mia camera e con passo silenzioso si è avvicinato al letto. Ha poggiato il casco per terra insieme ai guanti e a quel punto è ritornato a sfiorare con una mano il mio culetto, da dove aveva interrotto prima. Era una mano calda, delicata nella sua carezza, ma sentivo anche una certa ruvidezza per la presenza di calli, forse dovuta al mestiere che faceva. Io ero pieno di brividi, ho iniziato a muovere lentamente le gambe e a mugolare, come se mi stessi per svegliare. Lui è salito sul letto e si è disteso affianco a me. La sua mano scendeva giù dalle mie natiche fino alla coscia destra e poi risaliva su verso la schiena passando per il culetto dove gli faceva fare un giro in più verso il mio buchetto appena depilato!
Mi son girato di scatto, fingendo di svegliarmi, spalancando gli occhi e stropicciandoli con le mani.
– CHI SEI? – Gli ho gridato, fingendo stupore e paura.
– Sono Alessio – ha risposto il ragazzo con voce tremula - un vigile del fuoco… calmati, non ti agitare. Non ti voglio far del male. Ci hanno chiamato qui per un sopralluogo, ma mi sa che abbiamo sbagliato appartamento! –
- Ma... a chi cerchi? – Ho domandato fingendo di tranquillizzarmi.
- Un certo Dimitri MXXXXf [ho censurato il cognome]– mi ha risposto – Ma ho capito che non sei tu, visto che sei giovane -
- Difatti è il mio vicino di casa! – mi sono affrettato a dire.
Intanto, per la situazione e le sue carezze il mio cazzo si era mosso ed era quasi in tiro… Alessio lo guardava con curiosità e mostrandomi un bel sorriso mi ha fatto la sua proposta:
- Che ne diresti di divertirci un po’? –
E in quel momento mi accarezzò il cazzo, che si alzò con maggior decisione…
- Certo, perché no! Ma spogliati…io sono nudo e sarei in imbarazzo se rimani vestito. – Ho risposto.
Si è tolto la maglietta rossa, rimanendo a petto nudo e poi anche i pantaloni, insieme ai boxer aderenti di colore verde. Era davvero carino in viso, capelli corti nerissimi e occhi verde scuro. Palestrato ma non troppo, ventre piatto e addominali leggermente sviluppati, un po’ come me del resto. I muscoli eccessivi non mi son mai piaciuti.
Si è chinato su di me abbracciandomi. Io ho allargato le gambe per accoglierlo meglio. Mi baciava il collo e l’orecchio sinistro… poi è andato giù verso il capezzolo sinistro e me lo ha leccato girando la sua lingua intorno. Poi si è avvicinato con tutta la bocca e lo ha succhiato facendomi emettere un gemito di piacere.
- Sei bellissimo! - Mi diceva a bassa voce.
Il mio cazzo era ormai duro e si strofinava contro il suo. Lui ha continuato a leccarmi gli addominali… avevo capito ormai dove puntava! Difatti, di lì a poco, ha preso il mio cazzo in bocca e ha cominciato a leccarlo dalla base alla cappella, ormai grossa e turgida.
- Che bella cappella che hai – disse –
- È il mio vanto… - ho risposto!
Lui l'ha assaporata per benino tutta, leccandola e succhiandola. Poi ha deciso di infilarselo tutto in bocca ..fino in gola..facendomi gemere ancora. Sicuramente non era la prima volta che prendeva un cazzo! Era ben esperto..chissà magari in caserma si era potuto “allenare” bene!
A quel punto un rumore dalla finestra ci ha fatto staccare da quella posizione. Non abbiamo avuto il tempo di renderci conto di cosa fosse quando un altro vigile entra in casa mia dalla porta finestra della camera in cui eravamo io e Alessio! Si è tolto il casco e sbotta:
- Ah! …. E lui sarebbe nessuno? –
Si riferiva al fatto che Alessio, poco prima, durante la telefonata, aveva rassicurato i suoi colleghi di giù che l’appartamento era disabitato in quel momento.
- Bene, non me lo presenti? –
Disse il vigile appena arrivato mentre si toglieva la maglietta rossa per rimanere a torso nudo. Mostrava dei pettorali molto pelosi, ma niente male e un po' di maniche dell'amore.
Io e Alessio eravamo in imbarazzo. Non abbiamo fiatato. Guardavamo il tipo appena entrato con una certa apprensione. Anche lui era giovane, sui 25 anni, più alto di Alessio, che era sul metro e ottanta.
- Continuate pure… - disse il tipo mostrando un sorriso complice e malizioso - io adesso mi sistemo qui …accanto a “nessuno”! Ahahahaahah -
Gli ho sorriso e lui ha iniziato ad accarezzarmi dolcemente il petto, il seno e lo sterno, mentre Alessio mi succhiava il cazzo cercando di fargli riguadagnare il vigore perduto per l'inaspettata intrusione del suo collega. Il nuovo arrivato mi baciava sulle labbra e sul collo, mentre io premevo la mia mano destra sulla nuca di Alessio per indicargli di continuare a succhiarmi. Con la mano sinistra accarezzavo il pacco dell’altro ragazzo che intanto si era tolto d’un colpo anche i pantaloni e le mutandine bianche agitando con le mani il suo cazzo in tiro. L'ho preso in mano e ho iniziato a segarglielo. Era un bel cazzo, lungo …penso un po’ meno di 20 cm, con una piccola cappella….Anche se, in confronto alla mia, tutte son piccole! Me lo ha avvicinato alla bocca iniziando a scoparmi fino a fottermi in gola.
Alessio intanto, ancora più eccitato, mi ha sollevato le gambe e ha iniziato a leccarmi il buco rosa del mio bel culetto profumato e ancora fresco di doccia.
Non credevo ai miei occhi… tante volte avevo cercato di organizzare un’orgetta a tre con i ragazzi della chat e non mi era mai riuscita. Adesso, per un puro caso, mi trovavo in mezzo a due bei maschi vogliosi, senza ancora capire il motivo preciso per cui quei due vigili fossero a casa mia!
E mentre Alessio mi lubrificava il culo con la sua saliva e lo allargava con le sue dita, l’altro mi si è posizionato meglio davanti la mia bocca cominciando a rantolare di piacere. Sentivo già il liquido prespermatico in gola. Ho cercato di succhiare, ma mi lasciava poca possibilità di manovra. Mi scopava in bocca in modo deciso e poderoso, prendendomi con le mani la testa e facendomela avanzare avanti e indietro al ritmo che piaceva al suo cazzo. Finché mi son sentito sborrare in bocca. Ho cercato di allargare le labbra e di allontanarmi un po’ dal suo cazzo per far scorrere fuori la sua sborra calda e densa, ma lui col suo stesso cazzo la raccoglieva e me la rimetteva dentro la bocca. Poi si è staccato da me e mi ha baciato succhiandomi la lingua ancora bagnata del suo sperma caldo e abbondante.
Alessio intanto ha iniziato a scoparmi fottendo con decisione il suo cazzo duro dentro di me. All’inizio ho sentito un po’ di dolore, ma poi il mio culetto si è allargato regalandomi tanti gemiti di piacere. Mentre mi inculava con forza stantuffandomelo dentro a ritmo incessate e sempre più potente, iniziavo a segarmi portando dalla mia bocca sul mio cazzo un misto di sborra residua dell'altro ragazzo e di saliva per lubrificarlo. Alessio mi infilzava sempre più forte e io ho aumentato il ritmo della sega. Ad un tratto il suo collega allontanata la mia mano dal mio cazzo ha cominciato a leccare e succhiare la mia grossa e ormai rossissima cappella. A quel punto i gemiti di Alessio si son fatti sempre più frequenti e forti fino a che si è staccato dal mio accogliente culo venendomi sugli addominali in tensione, per la posizione che avevo assunto.
Quasi allo stesso istante, ho sborrato pure io sul viso dell’altro che mi spompinava il cazzo e che con la lingua e le mani si portava la mia sborra dalle guance verso la sua bocca per masticarla.
Sfinito ma soddisfatto per quella inaspettata orgia e mentre i due vigili raccoglievano i loro indumenti dissi loro:
- Ma mi dite che cazzo ci siete venuti a fare qui oggi? –
I due si son guardati sorridendo. Alessio, mentre si rivestiva, mi ha spiegato che il mio vicino di casa era nei guai con la legge e il GIP aveva ordinato alla polizia di entrare a casa sua, con regolare mandato, per farla perquisire. Durante l'interrogatorio il signor Dimitri non aveva potuto o voluto fornire le chiavi del suo appartamento, pertanto il giudice aveva ordinato ai vigili di entrare dalle finestre per poi aprire la porta d'ingresso ai poliziotti. Ma loro avevano sbagliato appartamento! Tutto qui.
L’altro ragazzo, di cui non saprò mai il nome, intanto si era rivestito e affacciatosi dal terrazzo ha detto a quelli di giù che c’era stato un errore e che dovevano puntare le scale sulle finestre di fianco al mio appartamento. Subito, senza salutarmi, è sceso verso il basso dando nuovi ordini ai suoi compagni. Alessio, prima di uscire dalla porta finestra, mi ha baciato e su un post-it, che aveva trovato sul mio comodino, mi ha scritto il suo numero di telefono.
- Devo andare… ci sentiamo bello! –
Sono state le sue ultime parole.
Che giornata! E dire che se fossi andato a lavorare quella mattina non avrei mai cuccato quei bei tipi piombati per caso sul mio letto! Non solo, ma probabilmente avrei trovato tutto sottosopra al mio rientro!
A volte, mi sa, che sia meglio rimanere a casa propria a coccolarsi e aspettando gli eventi….
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