In Ufficio

di
genere
gay

Mi trovavo in Svizzera per lavoro. Stavo in un paesino vicino la frontiera italiana nei pressi di Bizzarone. Ogni giorno stavo sempre da solo in ufficio a sbrigare le mie pratiche. Ogni tanto davo una sbirciatina sui siti porno e certi giorni mi sparavo delle seghe in libertà sulla scrivania.

Gli altri colleghi erano in trasferta all’estero per cui non avevo nessuno con cui parlare. Una bella mattina mi arriva un’email di uno di loro che annunciava il suo rientro anticipato in settimana. Ero da poco in quell’ufficio per cui non conoscevo quasi nessuno, specialmente i tipi che erano delegati ad attività di cantiere. Leonardo, questo il suo nome, aveva 26 anni e un’espressione da ragazzino. Avevo visto la sua faccetta sulla copia della carta d’identità tra i documenti d’archivio. Pensavo che non sarebbe stato male poterlo incontrare, difatti…

Leonardo si era presentato in ufficio alle 8 in punto di un giorno di novembre freddo e umido. Era imbacuccato dentro un montgomery con sciarpa e cappuccio. Quando si tolse quella specie di materasso che lo circondava mostrò tutto lo splendore del suo fisico… e soprattutto del suo bel culo tondo!
La sua espressione da ragazzino era per dire camuffata da una barba che si era fatto crescere di recente e che gli dava un’aria più selvaggia. Era di carnagione bruna e dai capelli nerissimi. Occhi penetranti e sguardo indagatore. Non aveva una gran parlantina e quando stava in piedi accennava a dei movimenti ginnici, in teoria per sgranchirsi, ma in realtà per far notare i suoi muscoli, dei quali andava fiero e si vantava a mostrare.

Si posizionò di fronte a me nello stesso open space in cui lavoravo io. Non facevo altro che ammirarlo quando lui pensava di non essere visto. Guardavo le sue cosce muscolose che si vedevano da sotto la sua scrivania, il suo pacco…

Durante la prima settimana, ci siamo fatti compagnia a vicenda raccontandoci la nostra vita e venni a sapere che Leonardo era in procinto di sposarsi, per cui l’argomento principale delle nostre discussioni era il suo matrimonio, del quale sembrava non gliene importasse più di tanto. Mi disse che aveva delegato tutta quanta l’organizzazione alla sua fidanzata e non voleva immischiarsi in nulla…. Strano!

In quei giorni avevo aumentato di proposito la temperatura dei caloriferi per farlo spogliare di più e ammirare meglio il suo fisicaccio! Fuori c’erano 2 gradi e in quell’ufficio sembrava essere ai Caraibi con i suoi 27 gradi!
Senza curarsi del motivo di quella strana ed esagerata temperatura decise che da quel giorno in poi sarebbe venuto soltanto con una T-shirt sotto il giubbotto. Non si smentì… la maglietta era sempre bianca e aderentissima al suo corpo, mettendo così in bella mostra i suoi pettorali e i suoi capezzoli turgidi!

Sbavavo nel guardarlo… ma mi trattenevo mostrando sempre un atteggiamento professionale e anche da amico cordiale. Si parlava un po’ di tutto e giusto quella settimana leggemmo la notizia dell’arresto di Lapo Elkann per aver simulato un rapimento da parte di un trans, col quale aveva passato la notte.

Ne nacque tutta una discussione sui gay e su come godono… Leonardo sembrava informato bene a proposito di sessualità omo difatti mi spiegò, pensando che non ne sapessi nulla, che il cazzo nel culo di un uomo stimolava la prostata che a sua volta provocava l’erezione e il piacere sessuale!
“Ma pensa te!” Dissi – “Ma allora i gay non si fanno male a prenderlo dietro?”
“No, semmai godono come matti!” Replicò lui.
“Ma parli per esperienza?” ribattei.
“Ma che c’entra sono cose che si sanno… io non potrei essere gay!” disse Leonardo.
“No? Ci sono quelli insospettabili, che addirittura si sposano pur di non far sospettare amici e parenti…” Gli dissi provocatoriamente.
“Ma che c’entra i gay si innamorano… io non potrei innamorarmi di un altro ragazzo!” Ribatté Leonardo.
Continuai a provocarlo: “Una cosa è l’amore e un’altra è il sesso! Non c’è bisogno di innamorarsi di un ragazzo per fare sesso con lui, no?”
Era in imbarazzo e non sapeva cosa replicare. Poi se ne uscì dicendo: “Ma se io, metti caso, mi eccito perché provocato da un altro ragazzo che mi tocca il cazzo…mica sono gay!”
“Forse gay no… ma almeno bisex!” Risposi.
In quella discussione non si andava né avanti né indietro e ci si prendeva per scemi entrambi.

Era quasi Natale e ormai lo sognavo la notte… ma non riuscivo a farmi avanti. Ero intimorito da quei suoi sguardi e dalla sua personalità. Tuttavia, non potevo aspettare oltre, perché da lì a qualche giorno Leonardo avrebbe preso le ferie per sposarsi. Sarebbe andato in viaggio di nozze e ricomparso in ufficio alla fine di gennaio. Troppo tempo…

Un “caldo” pomeriggio di dicembre mi si presentò l’occasione… Lui andò in bagno, io lo seguii subito dopo e attesi la sua uscita vicino ai lavabi. Uscì dal cesso e mi guardò con aria strana… stette zitto e iniziò a lavarsi le mani…
“non dovevi entrare al cesso?” Mi disse. Io non risposi. Lo guardavo e con una mano gli sfiorai il suo bel sedere! Ero dietro di lui e ci si guardava attraverso lo specchio che c’era posizionato sul lavello.

Palpai la sua chiappa destra più decisamente e poi posizionai il dito medio verso il suo ano spingendolo dentro anche se trovava l’impedimento dei suoi jeans.
“Ma che fai?” Mi domandò, senza però allontanarsi da me.
“Ti tocco! Voglio farti eccitare come si eccita Lapo Elkann…!”
Rimase in silenzio e si asciugò le mani.
“allora metti le mani su questo…se mi vuoi fare eccitare…” Si slacciò la cintura dei pantaloni e abbassò la cerniera tirando fuori il suo cazzo floscio. Lo iniziai a toccare e a masturbare lentamente.

“Vieni andiamo di là” gli dissi, portandolo verso la sala riunioni.
Mi inginocchiai e lo presi in bocca. Lui non si scompose… mi guardava sempre con la stessa espressione indagatoria, come se volesse capire cosa avevo intenzione di dimostrare.
Gli abbassai del tutto i pantaloni e gli accarezzavo le cosce mentre continuavo a pompare con gli occhi chiusi quel cazzo che ormai era turgido. Gli palpavo i glutei e lo avvicinavo di più verso di me facendo entrare il suo cazzo fin dentro la mia gola. Con la lingua leccavo le sue palle e poi su fino al punto G del suo cazzo. Finalmente iniziò a respirare più profondamente e a rilasciare qualche mugolio, ma era sempre per lo più ingessato nel suo fare.

Lo guardai negli occhi e con la mano destra gli masturbavo il cazzo in crescente velocità. I nostri sguardi erano fissi l’uno sull’altro.
“Aspetta!” Mi disse, “sennò me ne vengo subito!”
Mi fece alzare e toccò il pacco dei miei pantaloni. Io non mi ero spogliato… mi slacciò la cintura e si inginocchiò toccandomi il cazzo duro attraverso i boxer. Lo tirò fuori verso di sé e lo mise in bocca. Ero in estasi… aveva un modo di sbocchinare inusuale. Succhiava forte e con la mano che pressava verso la base del mio cazzo. Mentre lo aveva ancora in bocca, prese un condom dalla tasca dei suoi pantaloni, che erano là per terra e me lo mise. Lubrificò il mio cazzo incappucciato con la sua saliva, sputandoci sopra e cospargendola con le mani per benino. Poi si sputò ancora in una mano e si cosparse la saliva sul buco del suo culo.

“Distenditi qua!” Mi disse con tono da padrone di casa… obbedii subito e mi distesi sul pavimento di quella sala. Leonardo si posizionò sul mio cazzo infilandoselo nel culo, senza faticare troppo. Andava su e giù facendo leva sulle ginocchia e tenendosi le sue palle con una mano. Mentre con l’altra stava attento a non farsi scappare dal culo il mio cazzo che ormai stantuffava dentro di lui, facendolo finalmente godere come voleva lui!

Scopava socchiudendo gli occhi e mandando indietro la testa mentre emetteva dei mugolii di piacere. A quel punto puntai i piedi meglio e col bacino iniziai a fotterlo all’unisono con i suoi movimenti. Mentre lui scendeva ficcandosi il mio cazzo dentro il suo culo, io gli premevo il mio cazzo verso l’alto fino a dentro il suo culo, stimolargli la sua famosa prostata!

Mentre accarezzavo le sue cosce e gli ficcavo il cazzo sempre più dentro il suo bellissimo culo… sento un grido di piacere e senza che lui si toccasse il suo cazzo mi accorgo che dei fiotti di sborra fuoriuscivano dal suo pisello per sversarsi sul mio torace.
A quel punto, sudato e soddisfatto si staccò dal mio cazzo che era ancora duro e mi disse:
“Vedi? È stata la prostata che mi ha fatto venire…”
“Sì… tu godi come Lapo Elkann… te lo fotti nel culo senza essere gay!” Gli replicai.

Soddisfatto e con la coscienza a posto, pensando che lui non era gay ma etero… tre giorni dopo convolò a felici nozze con la sua amata! Povero illuso…
di
scritto il
2017-03-02
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