La mia piccola "attività commerciale" vol.2
di
S.
genere
masturbazione
Mi scuso per l’attesa di chi è interessato al continuo della storia ma il poco tempo libero mi rende tutto difficile.
La sera cenammo come se non fosse successo nulla di strano, nessun scambio di parola su quello avvenuto nel pomeriggio con mia sorella. Io ero confusa e stranita, non dagli avvenimenti successi, ben si dalla forte eccitazione che avevo provato. Mai mi sarei aspettata di provare un tale desiderio e una tale voglia nel vedere il mio uomo scoparsi un’altra. Di quella sera mi ricordo ben poco. Dopo cena, lui dopo aver pulito la cucina ed i piatti come fa sempre, mi raggiunge sul divano a guardare un film in streaming scelto da me. Mi accoccolo a lui, ma i miei pensieri continuano a ricadere su quello successo nel pomeriggio. Mi distraggo in continuazione da non riuscir più a seguire il film, fin quando mi arrendo alle mie fantasie. Chiudo gli occhi per dar maggiore potenza ai ricordi. La mia mente crea scene che non avevo visto e che nemmeno erano accadute, eppure mi sembrano reali, quasi come se le avessi vissute io in prima persona.
Un sobbalzo improvviso!
Come cadere nel vuoto. Mi giro cerco di collegare il cervello…
Sono a letto?
Ma come ci sono arrivata?
Continuo a cercare indizi intorno a me. Guardo l’orologio sono le 9.30, mi giro per cercare la presenza del mio ragazzo, c’è solamente il vuoto di fianco a me. Poco alla volta ricollego tutti i pezzi.
Ovvio che sei da sola!
Lui alle 8.30 va a lavoro. Deve avermi portata a letto lui ieri sera. Il tempo di aver realizzato l’accaduto e subito i miei pensieri tornano al giorno prima, mi corico di lato, chiudo gli occhi, lo vedo il suo sedere sodo e i suoi dorsali che si contraggono ad ogni colpo, i versi di mia sorella. Le mani di lei con delle insolite unghie nere affermare le spalle di lui. Intravedo i sui capelli scuri dietro la sagoma di lui. Mi passo la mano tra le cosce, sento un calore insolito e forte, il mio bacino ondeggia alla ricerca di qualcosa che possa dargli sollievo. Afferro il cuscino di lui e me lo metto tra le gambe. L’ultima volta che avevo fatto una cosa del genere avevo 15 o 16 anni. Inizio una lenta cavalcata accompagnata dalla mia fantasia, ma voglio di più. Cerco il mio cellulare, me lo aveva messo sul comodino in carica, con frenesia scorro la galleria in cerca del video che avevo girato il giorno prima. Metto il volume al massimo, si sentono perfettamente i mugoli di piacere di mia sorella ed il respiro affannato di lui, il tutto accompagnato dai rumori dei loro corpi che sbattono l’uno contro l’altro. Quei suoni mi fanno perdere la testa. L’enorme asta di lui gonfia con le vene in rilievo che entra ed esce senza sosta. Perché mi eccita così tanto? Mi sembra di essere lì con loro due. Ormai sono a cavalcioni sul cuscino con solo gli slip. Lo sto cavalcando come una vera forsennata, tra il calore delle mi parti intime e quello dello sfregamento sto andando a fuoco. I miei capezzoli duri che a tratti sfiorano il cuscino, sto gemendo insieme a loro. Finalmente mi abbandono alla frenesia dell’orgasmo che mi priva dei sensi per qualche secondo. Pochi secondi di completa impotenza in cui il mio corpo e controllato dagli spasmi del mio piacere. Si fa viva inspiegabilmente un’immagine nella mia testa, lui che si svuota copiosamente sul viso di mia sorella.
Una tale eccitazione non l’avevo mai provata né con il mio compagno, né con nessun altro prima di lui. La cosa mi lasciava parecchio stranita, non capivo bene cosa mi eccitasse di quella nuova situazione, era giusto o sbagliato quello che provavo. Di una cosa ero certa, mi portava soldi e piacere. Alla fine mi alzai dal letto, erano le 10 passate, mi posi come obbietto quello di non farmi troppe domande e di godermi il momento. Controllai il telefono e vidi i messaggi di mia sorella. Ringraziava per il “grosso” servizio ricevuto, e se era possibile avere un appuntamento per la settimana seguente, magari con uno sconto fedeltà o famigliari.
Capito la zoccola! La sola idea di poterli rivedere insieme mi mandò nuovamente su di giri, ma avevo parecchie cose da fare quel giorno e non potevo distrarmi ulteriormente. Avevo un’attività da avviare.
La sera cenammo come se non fosse successo nulla di strano, nessun scambio di parola su quello avvenuto nel pomeriggio con mia sorella. Io ero confusa e stranita, non dagli avvenimenti successi, ben si dalla forte eccitazione che avevo provato. Mai mi sarei aspettata di provare un tale desiderio e una tale voglia nel vedere il mio uomo scoparsi un’altra. Di quella sera mi ricordo ben poco. Dopo cena, lui dopo aver pulito la cucina ed i piatti come fa sempre, mi raggiunge sul divano a guardare un film in streaming scelto da me. Mi accoccolo a lui, ma i miei pensieri continuano a ricadere su quello successo nel pomeriggio. Mi distraggo in continuazione da non riuscir più a seguire il film, fin quando mi arrendo alle mie fantasie. Chiudo gli occhi per dar maggiore potenza ai ricordi. La mia mente crea scene che non avevo visto e che nemmeno erano accadute, eppure mi sembrano reali, quasi come se le avessi vissute io in prima persona.
Un sobbalzo improvviso!
Come cadere nel vuoto. Mi giro cerco di collegare il cervello…
Sono a letto?
Ma come ci sono arrivata?
Continuo a cercare indizi intorno a me. Guardo l’orologio sono le 9.30, mi giro per cercare la presenza del mio ragazzo, c’è solamente il vuoto di fianco a me. Poco alla volta ricollego tutti i pezzi.
Ovvio che sei da sola!
Lui alle 8.30 va a lavoro. Deve avermi portata a letto lui ieri sera. Il tempo di aver realizzato l’accaduto e subito i miei pensieri tornano al giorno prima, mi corico di lato, chiudo gli occhi, lo vedo il suo sedere sodo e i suoi dorsali che si contraggono ad ogni colpo, i versi di mia sorella. Le mani di lei con delle insolite unghie nere affermare le spalle di lui. Intravedo i sui capelli scuri dietro la sagoma di lui. Mi passo la mano tra le cosce, sento un calore insolito e forte, il mio bacino ondeggia alla ricerca di qualcosa che possa dargli sollievo. Afferro il cuscino di lui e me lo metto tra le gambe. L’ultima volta che avevo fatto una cosa del genere avevo 15 o 16 anni. Inizio una lenta cavalcata accompagnata dalla mia fantasia, ma voglio di più. Cerco il mio cellulare, me lo aveva messo sul comodino in carica, con frenesia scorro la galleria in cerca del video che avevo girato il giorno prima. Metto il volume al massimo, si sentono perfettamente i mugoli di piacere di mia sorella ed il respiro affannato di lui, il tutto accompagnato dai rumori dei loro corpi che sbattono l’uno contro l’altro. Quei suoni mi fanno perdere la testa. L’enorme asta di lui gonfia con le vene in rilievo che entra ed esce senza sosta. Perché mi eccita così tanto? Mi sembra di essere lì con loro due. Ormai sono a cavalcioni sul cuscino con solo gli slip. Lo sto cavalcando come una vera forsennata, tra il calore delle mi parti intime e quello dello sfregamento sto andando a fuoco. I miei capezzoli duri che a tratti sfiorano il cuscino, sto gemendo insieme a loro. Finalmente mi abbandono alla frenesia dell’orgasmo che mi priva dei sensi per qualche secondo. Pochi secondi di completa impotenza in cui il mio corpo e controllato dagli spasmi del mio piacere. Si fa viva inspiegabilmente un’immagine nella mia testa, lui che si svuota copiosamente sul viso di mia sorella.
Una tale eccitazione non l’avevo mai provata né con il mio compagno, né con nessun altro prima di lui. La cosa mi lasciava parecchio stranita, non capivo bene cosa mi eccitasse di quella nuova situazione, era giusto o sbagliato quello che provavo. Di una cosa ero certa, mi portava soldi e piacere. Alla fine mi alzai dal letto, erano le 10 passate, mi posi come obbietto quello di non farmi troppe domande e di godermi il momento. Controllai il telefono e vidi i messaggi di mia sorella. Ringraziava per il “grosso” servizio ricevuto, e se era possibile avere un appuntamento per la settimana seguente, magari con uno sconto fedeltà o famigliari.
Capito la zoccola! La sola idea di poterli rivedere insieme mi mandò nuovamente su di giri, ma avevo parecchie cose da fare quel giorno e non potevo distrarmi ulteriormente. Avevo un’attività da avviare.
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