Svezzo una diciottenne parte 1
di
Naga
genere
saffico
Riveduto e corretto. Racconto lesbo di fantasia con protagonista zia e nipote 18 anni bisex
“Nicole, ti è piaciuto lo spettacolo ieri notte?”.
La briccona, rossa in viso per la domanda inaspettata che la smaschera, tenta di fare la vaga “Zia, a cosa ti riferisci? Non capisco.”.
Guardandola divertita la incalzo “Piccola guardona, non stavi dietro la porta a sbirciare mentre fottevo con la mia amica?”.
In preda alla vergogna non risponde.
Lascio passare alcuni istanti, in cui la guardo fissa negli occhi con aria beffarda, affinché il suo imbarazzo cresca e affondo il coltello “Ti è piaciuto vederlo fare tra due donne?”.
La poverina balbetta “Zia, scusami tanto…non volevo spiarti, passavo per il corridoio e…”.
Interrompo bruscamente le sue giustificazioni puerili “Ti è piaciuto?”.
Le è piaciuto eccome alla troia: tornata in camera sua se l’è menata di brutto, godendo e ansimando come una vacca in calore. Come lo so? La scopata era stata organizzata con così poca discrezione appunto per farla assistere e nella sua stanza avevo già piazzato, in precedenza, telecamere e microfoni per spiare le sue reazioni.
Perché tutto ciò? Ovvio, mia nipote è un bel bocconcino di diciotto anni, fresco e succulento, e io, che sono una libertina viziosa, la voglio cogliere adesso che è ancora acerba e trasformarla nella mia troia da lecca personale.
I più potrebbero obiettare che il piano che ho in mente è profondamente immorale: sedurre una ragazzina di trent’anni più giovane, vergine e inesperta, per coinvolgerla in una relazione, ad un tempo, lesbica e incestuosa. Sti cazzi! Sti cazzi che è vergine, sti cazzi che ha solo diciotto anni mentre io ne ho quarantasei, sti cazzi che è la figlia di mia sorella: è carne fresca, una bella fighetta molto seducente nel suo candore sbarazzino e, soprattutto, eccita parecchio la mia lussuria il fatto che la cerbiatta da svezzare sia mia nipote.
Eppoi, checché ne possano dire i benpensanti, anche lei ne avrà la sua parte di piacere. Sono una donna tremendamente bella e sensuale ma, soprattutto, molto esperta e raffinata nei giochi d’amore: tutte le ragazzine che ho divorato negli anni – e sono tante, tantissime davvero – sono uscite dal mio letto sempre soddisfatte
Del resto, Nicole è decisamente attratta da me.
Sono mesi che la studio e la osservo nelle situazioni di intimità che – procedendo alacremente nella tela perversa che sto tessendo – procuro tra di noi. Gli sguardi che lascia scivolare sul mio corpo quando, ad esempio, ci facciamo la doccia insieme in palestra oppure nei camerini, durante i nostri pomeriggi di shopping, non hanno nulla di pudico. Il rossore che si diffonde sulla sua pelle, un certo lieve ansimare nel respiro, tutto un fremere impercettibile del corpo, quando la coinvolgo in conversazioni piccanti oppure quando la tocco e la bacio, apparentemente con irreprensibile innocenza ma, in realtà, con gesto carico di un erotismo sotterraneo che la sua sensibilità confusamente avverte, sono le reazioni di una femmina infoiata dinanzi all’oggetto delle sue voglie.
Nicole non è una lesbica anzi, da numerosi indizi e accenni, mi sono convinta che anche il cazzo la stuzzichi parecchio: neanch’io, d'altronde, potrei definirmi propriamente, ed esclusivamente, tale, alternando di frequente a Saffo qualche bella minchia grossa e dura in fica e in culo.
Mia nipote è, molto più semplicemente, una viziosetta a cui piace godere e fottere ma che, ancora, non è giunta all’autoconsapevolezza della sua ninfomania. Nicole è la classica lolita, calda e dalla sessualità confusa, che non trovando nei suoi coetanei degli interlocutori degni delle fantasie estremamente spinte che la animano, si sente attratta da un mondo maturo – non importa se maschile o femminile – che avverte perverso e libertino, solo esso dotato dell’esperienza necessaria per introdurla al piacere che la sua spiccata sensualità brama.
Nicole cerca in me la mamy che la istruisca nel libertinaggio e io cerco in lei la piccola troia da sottomettere e corrompere. Questa è il non detto che è la sostanza, è questo il motivo per cui l’ho invitata per una vacanza nella mia casa al mare – perché è giunto il momento di chiavare – ed è per questo che lei ci è venuta di corsa, presentendo, probabilmente, che qualcosa sarebbe potuto accadere.
“Nicole, non mi hai risposto ancora. Ti è piaciuto?”.
La ragazzina ancora traccheggia imbarazzata, anche se i suoi occhi e i suoi capezzoli sotto il top già hanno risposto “Beh, zia, sai…io..”.
“Si o no?”.
Messa alle strette lo ammette “Si, si, si!” e abbassa gli occhi a terra, intimidita dalla foga con cui alla fine ha risposto.
“Mmhh, che porcellina che sei. E perché non sei entrata? Ti saresti potuta unire a noi invece di stare dietro la porta come una guardona.”.
“Ma io…”. L’immagine che le ho fatto balenare nella mente – lei, nuda, a letto con altre due donne nude, intenta a dare e prendere piacere – le toglie il fiato.
Mi avvicino a lei. La fisicità giunonica del mio corpo – che domina da presso il suo, al contrario acerbo e minuto – la turba. Si sente attratta, e spaventata insieme, dalla mia nudità selvaggia e matura, nascosta appena dalla vestaglietta in raso nero semi-trasparente che mi avvolge.
Con decisione affondo la mano dentro il pantalone della tuta, entro direttamente sotto la mutandina trovando una fighetta già molto umida.
“Sei calda…sei bagnata!”. Mi basta rovistarla poco per farle colare un miele denso e abbondante che schizza gemendo affannosamente. La lascio sborrare con calma, affinché gusti fino in fondo il suo primo orgasmo lesbico.
Faccio per ritirare la mano dal sesso ma me la blocca con la sua “Zia, oddio che bello…ti prego, toccami ancora, continua!”.
Le prendo la testa tra le mani e bacio le sue labbra carnose.
“Baciami Nicole; baciami, piccola puttana incestuosa!” Faccio scivolare la lingua nella sua bocca e la lavoro avidamente. Anche lei limona con passione: la sua lingua è calda e avvolgente, promette bene come pompinara la bimba.
Le tolgo il top, che porta senza reggiseno sotto, e mi avvento come un lupo affamato su un paio di tettone sode e invitanti. Nicole non è molto alta ed ha un fisico minuto – praticamente da skinny – ma, inspiegabilmente, ha sviluppato un seno da maggiorata che, assieme alle labbra abbandonati e al neo sullo zigomo destro, le conferisce l’aspetto malizioso della troia da casino.
Lecco, succhio, palpo, mordo, strizzo, pizzico e graffio ovunque su quel petto palpitante. I suoi capezzoli, che svettano turgidi come piccoli cazzi su quelle mammelle gonfie, sono molto sensibili.
“Cazzo…godo, godooo…ahhh”.
CONTINUA
“Nicole, ti è piaciuto lo spettacolo ieri notte?”.
La briccona, rossa in viso per la domanda inaspettata che la smaschera, tenta di fare la vaga “Zia, a cosa ti riferisci? Non capisco.”.
Guardandola divertita la incalzo “Piccola guardona, non stavi dietro la porta a sbirciare mentre fottevo con la mia amica?”.
In preda alla vergogna non risponde.
Lascio passare alcuni istanti, in cui la guardo fissa negli occhi con aria beffarda, affinché il suo imbarazzo cresca e affondo il coltello “Ti è piaciuto vederlo fare tra due donne?”.
La poverina balbetta “Zia, scusami tanto…non volevo spiarti, passavo per il corridoio e…”.
Interrompo bruscamente le sue giustificazioni puerili “Ti è piaciuto?”.
Le è piaciuto eccome alla troia: tornata in camera sua se l’è menata di brutto, godendo e ansimando come una vacca in calore. Come lo so? La scopata era stata organizzata con così poca discrezione appunto per farla assistere e nella sua stanza avevo già piazzato, in precedenza, telecamere e microfoni per spiare le sue reazioni.
Perché tutto ciò? Ovvio, mia nipote è un bel bocconcino di diciotto anni, fresco e succulento, e io, che sono una libertina viziosa, la voglio cogliere adesso che è ancora acerba e trasformarla nella mia troia da lecca personale.
I più potrebbero obiettare che il piano che ho in mente è profondamente immorale: sedurre una ragazzina di trent’anni più giovane, vergine e inesperta, per coinvolgerla in una relazione, ad un tempo, lesbica e incestuosa. Sti cazzi! Sti cazzi che è vergine, sti cazzi che ha solo diciotto anni mentre io ne ho quarantasei, sti cazzi che è la figlia di mia sorella: è carne fresca, una bella fighetta molto seducente nel suo candore sbarazzino e, soprattutto, eccita parecchio la mia lussuria il fatto che la cerbiatta da svezzare sia mia nipote.
Eppoi, checché ne possano dire i benpensanti, anche lei ne avrà la sua parte di piacere. Sono una donna tremendamente bella e sensuale ma, soprattutto, molto esperta e raffinata nei giochi d’amore: tutte le ragazzine che ho divorato negli anni – e sono tante, tantissime davvero – sono uscite dal mio letto sempre soddisfatte
Del resto, Nicole è decisamente attratta da me.
Sono mesi che la studio e la osservo nelle situazioni di intimità che – procedendo alacremente nella tela perversa che sto tessendo – procuro tra di noi. Gli sguardi che lascia scivolare sul mio corpo quando, ad esempio, ci facciamo la doccia insieme in palestra oppure nei camerini, durante i nostri pomeriggi di shopping, non hanno nulla di pudico. Il rossore che si diffonde sulla sua pelle, un certo lieve ansimare nel respiro, tutto un fremere impercettibile del corpo, quando la coinvolgo in conversazioni piccanti oppure quando la tocco e la bacio, apparentemente con irreprensibile innocenza ma, in realtà, con gesto carico di un erotismo sotterraneo che la sua sensibilità confusamente avverte, sono le reazioni di una femmina infoiata dinanzi all’oggetto delle sue voglie.
Nicole non è una lesbica anzi, da numerosi indizi e accenni, mi sono convinta che anche il cazzo la stuzzichi parecchio: neanch’io, d'altronde, potrei definirmi propriamente, ed esclusivamente, tale, alternando di frequente a Saffo qualche bella minchia grossa e dura in fica e in culo.
Mia nipote è, molto più semplicemente, una viziosetta a cui piace godere e fottere ma che, ancora, non è giunta all’autoconsapevolezza della sua ninfomania. Nicole è la classica lolita, calda e dalla sessualità confusa, che non trovando nei suoi coetanei degli interlocutori degni delle fantasie estremamente spinte che la animano, si sente attratta da un mondo maturo – non importa se maschile o femminile – che avverte perverso e libertino, solo esso dotato dell’esperienza necessaria per introdurla al piacere che la sua spiccata sensualità brama.
Nicole cerca in me la mamy che la istruisca nel libertinaggio e io cerco in lei la piccola troia da sottomettere e corrompere. Questa è il non detto che è la sostanza, è questo il motivo per cui l’ho invitata per una vacanza nella mia casa al mare – perché è giunto il momento di chiavare – ed è per questo che lei ci è venuta di corsa, presentendo, probabilmente, che qualcosa sarebbe potuto accadere.
“Nicole, non mi hai risposto ancora. Ti è piaciuto?”.
La ragazzina ancora traccheggia imbarazzata, anche se i suoi occhi e i suoi capezzoli sotto il top già hanno risposto “Beh, zia, sai…io..”.
“Si o no?”.
Messa alle strette lo ammette “Si, si, si!” e abbassa gli occhi a terra, intimidita dalla foga con cui alla fine ha risposto.
“Mmhh, che porcellina che sei. E perché non sei entrata? Ti saresti potuta unire a noi invece di stare dietro la porta come una guardona.”.
“Ma io…”. L’immagine che le ho fatto balenare nella mente – lei, nuda, a letto con altre due donne nude, intenta a dare e prendere piacere – le toglie il fiato.
Mi avvicino a lei. La fisicità giunonica del mio corpo – che domina da presso il suo, al contrario acerbo e minuto – la turba. Si sente attratta, e spaventata insieme, dalla mia nudità selvaggia e matura, nascosta appena dalla vestaglietta in raso nero semi-trasparente che mi avvolge.
Con decisione affondo la mano dentro il pantalone della tuta, entro direttamente sotto la mutandina trovando una fighetta già molto umida.
“Sei calda…sei bagnata!”. Mi basta rovistarla poco per farle colare un miele denso e abbondante che schizza gemendo affannosamente. La lascio sborrare con calma, affinché gusti fino in fondo il suo primo orgasmo lesbico.
Faccio per ritirare la mano dal sesso ma me la blocca con la sua “Zia, oddio che bello…ti prego, toccami ancora, continua!”.
Le prendo la testa tra le mani e bacio le sue labbra carnose.
“Baciami Nicole; baciami, piccola puttana incestuosa!” Faccio scivolare la lingua nella sua bocca e la lavoro avidamente. Anche lei limona con passione: la sua lingua è calda e avvolgente, promette bene come pompinara la bimba.
Le tolgo il top, che porta senza reggiseno sotto, e mi avvento come un lupo affamato su un paio di tettone sode e invitanti. Nicole non è molto alta ed ha un fisico minuto – praticamente da skinny – ma, inspiegabilmente, ha sviluppato un seno da maggiorata che, assieme alle labbra abbandonati e al neo sullo zigomo destro, le conferisce l’aspetto malizioso della troia da casino.
Lecco, succhio, palpo, mordo, strizzo, pizzico e graffio ovunque su quel petto palpitante. I suoi capezzoli, che svettano turgidi come piccoli cazzi su quelle mammelle gonfie, sono molto sensibili.
“Cazzo…godo, godooo…ahhh”.
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