Svezzo una diciottenne parte 2
di
Naga
genere
saffico
Fattala inginocchiare sulla poltrona le abbasso la tuta e le mutandine. Compare un sederino a mandolino piccolo, sodo, fresco e rotondo che mi sorride malizioso.
Le allargo le pacche; tendo quelle chiappe morbide con decisione fino a schiudere il bocciolo grinzoso e stretto che inizio a stuzzicare con un dito.
Queste manovre, che mi facilita inarcando la schiena e le reni di sua iniziativa, piacciono parecchio alla bricconcella: sospira di piacere mentre la frugo, con la mano, in quel culo di burro; quando le pastrugno con il palmo la figa calda e bagnata, mugola e impreca con un linguaggio sporco ed eccitante “Cazzo di un cazzo quanto godo…ahhh…c’ho voglia di sborrare come una troia, porca puttana troia…cazzo, zia…ahhhh….ohh, cazzo sborrooo!”.
Quella carne giovane e viziosa che palpita soddisfatta e indolente mi seduce alla violenza.
Mentre con una pezzuola di lino le masturbo furiosamente la figa con l’altra mano inizio a sculacciarla e a insultarla.
“Lurida zoccola, cagna depravata che noi sei altro. Ora ti insegno io a spiare tua zia! Prendi, prendi, prendi! Te lo spello questo culo, così impari a comportarti, puttanella!”.
Alla pervertita piacciono gli schiaffi che, a mano aperta e pesante, cadono senza sosta su quel culo che si dimena sensualmente .
In preda ad un orgasmo animalesco è lei ad incitarmi “Puniscimi zia, picchiami forte…sono una guardona troia e cattiva…dammele forte, ahhh…non ti fermare!!”.
La troietta se la gode ad essere battuta. La scoperta della natura sottomessa di questa adolescente perversa solletica i miei istinti più barbari di padrona: la mia fica bollente esige dominazione, dominazione dura e inflessibile.
Come una baccante impazzita mi avvento su quel culo arrossato e le mordo la chiappa destra.
“Troia, ti spacco!” grido e le ficco su per il culo, a secco, due dita che affondo senza pietà, indifferente all’urlo straziante che lancia: tanta è la foga e la rabbia con cui mi sono avventata su quella rosa illibata che, nonostante la sua strettezza, ha ceduto subito.
La giovane troia, spiazzata e un po' spaventata da questa brutale deflorazione, tenta di liberarsi ma invano: con un ginocchio le tengo ferme le gambe, già impacciate dai pantaloni della tuta, e con la mano sinistra le blocco la testa sulla spalliera della poltrona.
Dopo avergli ho rotto il culo glielo scopo: spingo le dita avanti e indietro a ritmo forsennato, le faccio entrare ed uscire in tutta la loro lunghezza, quando sono dentro le giro per allargare di più lo sfintere.
Intanto che procedo mi accorgo che la maialina ha ripreso a mugolare di piacere; quando sono dentro bisbiglia eccitata “Ahh, cazzo che bello….cazzo, mi piaceehh…ahhh!”.
La cosa mi fa incazzare ed eccitare allo stesso istante. Incrocio per un attimo lo sguardo soddisfatto di questa troia in calore e la mia fica emette la sentenza: da fistare!
“Troietta insaziabile, stai godendo col culo, eh? Ora ti faccio male, battona!”.
Il terzo dito si incammina tranquillamente lungo la via di Sodoma e, ben lungi dall’importunare, aumenta il piacere di questa piccola schifosa.
Il quarto entra già con maggiore difficoltà: sputo abbondantemente dentro la caverna per facilitare la penetrazione e unisco la mia mano, alla sua, nella masturbazione della figa affinché il godimento della passera la anestetizzi.
“Zia, che belloohh….ah, cazzo…continua, aprimi!!”.
Puttanella, ancora non vuole piegarsi, ancora si azzarda a godere!
Ha tutta la mano dentro adesso, di piatto.
Le pianto in bocca la pezzuola, tutta umida dei suoi umori, con cui l’ho masturbata fino a poco prima; verso dentro quel culo spanato il flacone di vasellina che tengo, alla bisogna, sotto la poltrona e le fermo le mani dietro la schiena affinché non abbia più modo di menarsela la figa.
Ora è tempo di iniziare a soffrire, Nicole!
Inizio a chiudere la mano a pugno, lentamente. Sussulta la giovane troia, la sento dimenarsi sotto la mia stretta, geme di sofferenza ma procedo, spingo e spacco.
Ho chiuso il pugno dentro quel culo, cazzo! Ora penetro, penetro a pugno chiuso, penetro senza pietà dentro le viscere di mia nipote.
“Troia, ora sei una vera rotta in culo! Ce l’hai dentro fino al polso, cagna!” Dopo averla apostrofata in questa maniera giro il pugno dentro più volte fino a che vengo, urlando, e mi accascio sopra di lei.
Dopo alcuni minuti estraggo il pugno e mi rendo conto, ora che il furore è finito, che sono entrata molto a fondo: la mia mano è tutta sporca di merda, con qualche striatura di sangue, mentre il buchetto è rimasto aperto a formare una piccola aureola.
Non reagisce più, completamente dominata dalla mia brutalità. È una bambola di pezza devastata e sconfitta, una marionetta svuotata che ha appena la forza per un pianto flebile.
La scuoto dal torpore piagnucoloso in cui giace e la porto in bagno. Dopo averle fatto un bidet con acqua tiepida le asciugo il sederino e, sistematala sulle mie ginocchia, le spalmo una cremina lenitiva.
Ora che ha il culo pulito mi accorgo del macello che ho combinato. È davvero sfondata mia nipote, non sarà più la stessa da oggi in poi.
“Nicole, ora vado in spiaggia e non torno prima di stasera. Se non te la senti di continuare dopo questa esperienza torna pure da tua madre oggi stesso ma, se decidi di rimanere, sappi che non si torna più indietro. Sono una donna sadica e perversa, una tigre cui piace divorare le sue amanti. Se entri nel mio letto diventi di mia proprietà e mi sentirò autorizzata ad usarti come meglio riterrò. Non ci saranno sconti perché sei mia nipote, al contrario sarò più esigente e cattiva. Vedi tu che fare.”.
Detto questo la lascio da sola con i suoi pensieri.
CONTINUA
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Le allargo le pacche; tendo quelle chiappe morbide con decisione fino a schiudere il bocciolo grinzoso e stretto che inizio a stuzzicare con un dito.
Queste manovre, che mi facilita inarcando la schiena e le reni di sua iniziativa, piacciono parecchio alla bricconcella: sospira di piacere mentre la frugo, con la mano, in quel culo di burro; quando le pastrugno con il palmo la figa calda e bagnata, mugola e impreca con un linguaggio sporco ed eccitante “Cazzo di un cazzo quanto godo…ahhh…c’ho voglia di sborrare come una troia, porca puttana troia…cazzo, zia…ahhhh….ohh, cazzo sborrooo!”.
Quella carne giovane e viziosa che palpita soddisfatta e indolente mi seduce alla violenza.
Mentre con una pezzuola di lino le masturbo furiosamente la figa con l’altra mano inizio a sculacciarla e a insultarla.
“Lurida zoccola, cagna depravata che noi sei altro. Ora ti insegno io a spiare tua zia! Prendi, prendi, prendi! Te lo spello questo culo, così impari a comportarti, puttanella!”.
Alla pervertita piacciono gli schiaffi che, a mano aperta e pesante, cadono senza sosta su quel culo che si dimena sensualmente .
In preda ad un orgasmo animalesco è lei ad incitarmi “Puniscimi zia, picchiami forte…sono una guardona troia e cattiva…dammele forte, ahhh…non ti fermare!!”.
La troietta se la gode ad essere battuta. La scoperta della natura sottomessa di questa adolescente perversa solletica i miei istinti più barbari di padrona: la mia fica bollente esige dominazione, dominazione dura e inflessibile.
Come una baccante impazzita mi avvento su quel culo arrossato e le mordo la chiappa destra.
“Troia, ti spacco!” grido e le ficco su per il culo, a secco, due dita che affondo senza pietà, indifferente all’urlo straziante che lancia: tanta è la foga e la rabbia con cui mi sono avventata su quella rosa illibata che, nonostante la sua strettezza, ha ceduto subito.
La giovane troia, spiazzata e un po' spaventata da questa brutale deflorazione, tenta di liberarsi ma invano: con un ginocchio le tengo ferme le gambe, già impacciate dai pantaloni della tuta, e con la mano sinistra le blocco la testa sulla spalliera della poltrona.
Dopo avergli ho rotto il culo glielo scopo: spingo le dita avanti e indietro a ritmo forsennato, le faccio entrare ed uscire in tutta la loro lunghezza, quando sono dentro le giro per allargare di più lo sfintere.
Intanto che procedo mi accorgo che la maialina ha ripreso a mugolare di piacere; quando sono dentro bisbiglia eccitata “Ahh, cazzo che bello….cazzo, mi piaceehh…ahhh!”.
La cosa mi fa incazzare ed eccitare allo stesso istante. Incrocio per un attimo lo sguardo soddisfatto di questa troia in calore e la mia fica emette la sentenza: da fistare!
“Troietta insaziabile, stai godendo col culo, eh? Ora ti faccio male, battona!”.
Il terzo dito si incammina tranquillamente lungo la via di Sodoma e, ben lungi dall’importunare, aumenta il piacere di questa piccola schifosa.
Il quarto entra già con maggiore difficoltà: sputo abbondantemente dentro la caverna per facilitare la penetrazione e unisco la mia mano, alla sua, nella masturbazione della figa affinché il godimento della passera la anestetizzi.
“Zia, che belloohh….ah, cazzo…continua, aprimi!!”.
Puttanella, ancora non vuole piegarsi, ancora si azzarda a godere!
Ha tutta la mano dentro adesso, di piatto.
Le pianto in bocca la pezzuola, tutta umida dei suoi umori, con cui l’ho masturbata fino a poco prima; verso dentro quel culo spanato il flacone di vasellina che tengo, alla bisogna, sotto la poltrona e le fermo le mani dietro la schiena affinché non abbia più modo di menarsela la figa.
Ora è tempo di iniziare a soffrire, Nicole!
Inizio a chiudere la mano a pugno, lentamente. Sussulta la giovane troia, la sento dimenarsi sotto la mia stretta, geme di sofferenza ma procedo, spingo e spacco.
Ho chiuso il pugno dentro quel culo, cazzo! Ora penetro, penetro a pugno chiuso, penetro senza pietà dentro le viscere di mia nipote.
“Troia, ora sei una vera rotta in culo! Ce l’hai dentro fino al polso, cagna!” Dopo averla apostrofata in questa maniera giro il pugno dentro più volte fino a che vengo, urlando, e mi accascio sopra di lei.
Dopo alcuni minuti estraggo il pugno e mi rendo conto, ora che il furore è finito, che sono entrata molto a fondo: la mia mano è tutta sporca di merda, con qualche striatura di sangue, mentre il buchetto è rimasto aperto a formare una piccola aureola.
Non reagisce più, completamente dominata dalla mia brutalità. È una bambola di pezza devastata e sconfitta, una marionetta svuotata che ha appena la forza per un pianto flebile.
La scuoto dal torpore piagnucoloso in cui giace e la porto in bagno. Dopo averle fatto un bidet con acqua tiepida le asciugo il sederino e, sistematala sulle mie ginocchia, le spalmo una cremina lenitiva.
Ora che ha il culo pulito mi accorgo del macello che ho combinato. È davvero sfondata mia nipote, non sarà più la stessa da oggi in poi.
“Nicole, ora vado in spiaggia e non torno prima di stasera. Se non te la senti di continuare dopo questa esperienza torna pure da tua madre oggi stesso ma, se decidi di rimanere, sappi che non si torna più indietro. Sono una donna sadica e perversa, una tigre cui piace divorare le sue amanti. Se entri nel mio letto diventi di mia proprietà e mi sentirò autorizzata ad usarti come meglio riterrò. Non ci saranno sconti perché sei mia nipote, al contrario sarò più esigente e cattiva. Vedi tu che fare.”.
Detto questo la lascio da sola con i suoi pensieri.
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