Tre giorni di lavoro e due notti di ... 3

di
genere
feticismo

Nel tardo pomeriggio... terminata la giornata lavorativa, durante il breve viaggio in auto dal cliente all'hotel, P prese a sfregare con una mano il mio pacco. Avevo il pene in tiro quasi costante dalla mattina e P si rese conto di quanto ero eccitato. In hotel andammo direttamente in camera da lei. Appena chiusa la porta alle nostre spalle, sollevai P senza fatica e la adagiai sul letto. Arretrai un pò per osservarla, poi presi la sua caviglia destra, le alzai la gamba ed avvicinai alla mia bocca il suo piede avvolto in quegli splendidi tacchi neri. Dal piccolo buco anteriore spuntavano due dita con quelle unghie rosse ... prima baciaii tre o quattro volte la punta della scarpa, poi cercai di infilare la lingua e presi a succhiare il tutto. Delicatamente le tolsi la scarpa e le baciai il collo del piede, poi scesi e baciai una alla volta le dita e le unghie. Avidamente presi in bocca tutto il suo alluce e presi a succhiarlo come un chupa. P sorrideva ... si scalzò l'altra scarpa e con l'altro piede prese a spingere suo pacco. Io con una mano liberti il mio pene ed abbassati i pantaloni presi contemporaneamente con le mani il suo piede ed il mio pene ed iniziai a segarmi con decisione (sempre succhiando le dita dell'altro piede). Eravamo in silenzio, ma i miei respiri pesanti si sentivano molto bene... mollai tutto per un attimo, recuperai due cuscini e li posizionai in fondo al letto, feci appoggiare a P piedi vicino al bordo e dopo due o tre allineamenti mi trovai una posizione molto comoda tale per cui io ero in piedi ed il mio pene era comodamente appoggiato in mezzo ai piedi di P. Inizia a sfregare il pene e P che era tra l'eccitato e l'incuriosito disse: ma tu vuoi scoparmi i piedi? Io non risposi ... ero troppo eccitato dalla mia perversione... lei si posizionò meglio ed a quel punto io mi ritrovai col pene strizzato dai suoi piedi. Iniziai dei movimenti veloci e profondi, davo dei colpi decisi e sentivo sfregare tutta l'asta del pene sui piedi di P fino ad arrivare a schiacciare i testicoli. I cuscini ed il materasso ammortizzavano i colpi. P si stava divertendo nel vedere la mia follia ed io continuavo imperterrito aumentando la violenza dei colpi. P sorridendo disse: per fortuna che li sotto ci sono i miei piedi e non il mio culo ... sennò mi sentirebbero urlare fino in centro città. Io mi ritrovai presto al limite ... mi fermai e chiesi a P di segarmi il pene coi piedi. Lei non se lo fece dire due volte, si spostò leggermente, agguantò l'asta del pene con le dita dei sui splendi piedi e diede sei, sette, massimo dieci colpi decisi. Io urlai e contemporaneamente il mio pene esplose. Partirono numero schizzi che finirono un pò ovunque... sulle gambe di P, sul letto e gli ultimi, meno potenti, ma abbondanti ibrattarono i suoi splendidi piedi.
Non parlammo ... recuperai dal bagno un asciugamano e cercai di ripulire quel disastro. P era tanto scioccata quanto divertita, ma non disse nulla per un pò. Poi quando vide che il mio pene non si era ammosciato, ma era ancora eretto disse: è stato sicuramente strano e curioso, ma credo di non aver mai visto un uomo eccitato a quel modo. È stato incredibile, non avrei mai pensato di poterti vedere godere così. Voglio farti godere ancora, mi è piaciuto troppo. Dimmi cosa vuoi che faccia, dimmi il tuo sogno più perverso sui miei piedi ed io lo realizzerò.

Ci infilammo in doccia e ci lavammo a vicenda. P fu molto delica e dolce ed io cercai di esserlo allo stesso modo anche se il maiale che c'è in me ogni tanto prendeva il sopravvento... ma mi limitai a leccare un pò i suoi capezzoli od al massimo le mordicchiai un pò le natiche. Durante questa lunga doccia raccontai a P tutte le mie fantasie più perverse sui suoi piedi ... dal farcirli con panna montata e cioccolato che poi avrei leccato e succhiato all'infinito al posizionarli come una contorsionista vicino al suo viso per poter segarmi e sborare contemporaneamente su piedi e viso. P ascoltava, rideva ed a volte aggiungeva pezzi alle mie fantasie. Finita la doccia le dissi: ora ne sai abbastanza per farmi impazzire e per farmi fare ciò che vuoi. P prese la sua valigia la portò in bagno, mi fece mettere comodo sul letto, mi passò le sue scarpe nere e disse: in tanto che mi aspetti tieniti su di giri con queste.
Da quando le avevo schizzato sui piedi era già passato quasi un'ora ed il mio pene era sull'attenti più duro che mai. Dopo qualche minuto P uscì dal bagno... indossava un bikini nero che esaltava in modo pazzesco le sue tettone... fece una giravolta e notai che la parte sotto era un tanga che nella parta posteriore era talmente sottile che sembrava non esserci ed ai piedi ... P si avvicinò ancheggiando verso il letto, poi sollevò una gamba e disse: ti piacciono le mie scarpette per maiali feticisti come te ? Indossava dei tacchi altissimi, con una zeppa molto alta, totalmente nero lucido tranne una piccola fibietta, sempre lucida, ma leopardata. Le unghie rosse risultavano in modo deciso. P venne a sdraiarsi sul letto ma alla rovescia di come ero sdraiato io, ed appoggiò i piedi, avvolti da quegli incredibili tacchi, di fianco al mio viso. Io presi subito a baciarli, leccarli, accarezzarli.... il pene mi scoppiava fra le gambe. P lo prese con una mano ed intanto che io mi davo da fare lei iniziò a segare lentamente. P rise e disse: mamma mia quanto è duro ... cavolo ... mi sembra impossibile. P si sfilò una scarpa e mi cacciò letteralmente un piede in bocca; spingeva forte nella mia gola, quasi a farmi soffocare, ma a me piaceva moltissimo. Con la scarpa che si era tolta, iniziò a sfregare il mio pene ed a segarlo. La situazione era confusa, io non capivo più nulla ... ad un certo punto, grazie anche ad un uso sapiente di saliva da parte di P mi trovai con una scarpe infilata sul pene e P che tenendo il tacco segava sorridente. A forza di spingegere dalla punta della scarpa, il mio pene avanzava fuori abbondante e P prese a farmi un pompino... sempre proseguendo la sera con la scarpa. P dava dei decisi colpi di lingua e succhiava la cappella con energia, poi ogni tanto succhiava e leccava la scarpa che penzolava infilata sul pene. Io ero molto al limite ... ma cercavo di resistere più che mai. Ad un certo punto P mi fece alzare in piedi come avevamo fatto in precedenza, solo che avevo la scarpa infilzata sul pene. Lei si posizionò comoda e con i piedi avvolse la scarpa ed iniziò a segare ... pazzesco. Lei coi piedi muoveva la scarpa infilata sul mio pene ed io impazzivo. P recuperò l'altra scarpa e me la passò dicendo: leccava tutta... mi eccita moltissimo guardarti mentre lo fai. Ovviamente non me lo feci ripetere due volte. Dopo un pò che proseguivamo così io iniziai ad esigere un ritmo superiore ... si si voglio scopare la tua scarpa.... sii ... P prese i cuscini e li appoggiò all'angolo del letto, poi mi fece posizionare più o meno come in precedenza (quindi in piedi col pene, sempre con la scarpa infilzata, che spingeva sul cuscino). Inizialmente mi faceva un pò male, ma poi trovammo la giusta posizione ... ed iniziai a muovermi velocemente. P si girò, si mise a pecorina ed arretrò andando a mettere i suoi piedi vicino al pene e prese (alla rovescia rispetto a prima) a segare scarpa e pene. La cosa che mi portò rapidamente al limite fu che in quel modo avevo il culo di P molto vicino al viso ed infatti dopo alcuni movimenti presi a leccare il buchino del culo. Era una scena incredibile ... Io che mi stavo facendo fare una sera coi piedi, sempre con la scarpa infilzata sul pene e lei che si faceva leccare il culo. La proseguì per pochissimo tempo ... l'orgasmo stava per arrivare... presi a spingere con energia sia col bacino che con la lingua. Anche P stava godendo. La mia lingua era praticamente penetrata tutta nel suo buchino. Poco prima che arrivassi al punto di non ritorno P cercò di fermarmi e disse: fermo fermo non venire. Ti prego ti prego inculami, ti prego, ne ho bisogno, ti prego dai, sono troppo eccitata inculami ti scongiuro. P armeggiando coi piedi mi sfilò il tacco dal pene e proseguì nella preghiera. Io: P non mi restano molte energie.... Lei: ti prego ti prego, anche solo per un minuto... dai inculami ti prego, subito! Ne ho bisogno. La sollevai per la pancia e la misi bene al centro del letto, le schiacciati la testa sul materasso, infilai due cuscini sotto la sua pancia, la presi per i fianchi ed alzai quello splendido culo. Leccai ancora come un folle, ma lei protestò... il cazzo, voglio il cazzo non la lingua! Inculami! Puntai la cappella nel buchino e molto lentamente affondai il pene nel suo culo. Entrò tutto senza fatica, poi anzichè arretrare ed iniziare ad andare avanti ed indietro, iniziai a spingere ancora più in profondità... P gemeva e disse: si si si ... così bravo, dammello tutto, inculami inculami siiiiii ... spinse così forte che pian piano P si ritrovò sdraiata. In quella posizione riuscivo a spingere ancora di più e più forte, aumentai il ritmo in modo importante e P continuava a mugolare incitandomi... Io dissi: aiuto, aiuto P non resisto giù... e P tutta contenta: inculami inculami per sempre! Daiiiii daiiiii rimpimi di sbora daiiiii.... spinsi ancora di più ed arrivò l'orgasmo. Tremavo intanto che le riempivo il culo di sbora... poi subito dopo mi accasciai sopra di lei esausto e mi addormentai percependo un'ultima frase di P: bravo il mio maialino, grazie.
scritto il
2022-06-04
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