Un attimo
di
Vandal
genere
tradimenti
UN ATTIMO
A Roberto son sempre piaciute le ragazze un po’ cicciottelle. Ha conosciuto Marta cinque anni prima e, due anni dopo, si sono sposati. Lei fa la segretaria per una ditta di trasporti. Lui lavora come geometra. Il sesso va’ alla grande ma, negli ultimi tempi, i troppi impegni di Roberto hanno rarefatto i loro incontri focosi.
Marta si affaccia sulla soglia dello studio di Roberto. E’ in lingerie, con una vestaglia trasparente rossa. Sotto un intimo in pizzo nello stesso colore “Robe” atteggiamento da vamp, ammiccante,provocante “Che ne dici di lasciar perdere un attimo e venire di là?”
Lui non alza nemmeno gli occhi dal tavolo di lavoro “Devo finire questo progetto. Un attimo solo”
Lei si morde il labbro delusa “Ti aspetto di là. Vieni?”
“Sì, un attimo”
L’attimo diventa un’ora. Marta si abbiocca come una biscia sotto un sasso. Roberto non la sveglia e si addormenta pure lui
La sera dopo, Marta si presenta a lui senza vestaglia trasparente. Lingeie stretta che le fa risaltare i grossi seni “Tesoro, lavori ancora?”
“Sì, questa cosa mi porta via un sacco di tempo. Aspettami di là, aspetta un attimo che finisco”
E anche questa volta, l’attimo diventa lungo e si va in bianco un’altra volta.
Terza sera, Marta arriva senza reggiseno. Le sue tette burrose rimbalzano nell’aria. Gli slip sono quasi trasparenti e lasciano intuire il pelo sottostante “Amore?”
“Devo finire questo progetto per l’architetto. Un attimo”
Marta sul letto pensa che quegli attimi, stanno durando troppo. Ultima possibilità.
La quarta sera si presenta a lui nuda “Roberto?”
Lui non c’è. Un biglietto campeggia sulla scrivania “Scusa Marta. L’architetto mi ha chiamato allo studio, Ci vorrà un attimo”
Un attimo “Fanculo” e si allontana indispettita
La quinta sera, Roberto si affaccia sulla camera da letto ma Marta non c’è. Un biglietto sul comodino dice “Sono uscita con Franco, il nostro vicino. Ci metterò un attimo”
Un attimo?
In casa di Franco, Marta a gambe aperte e lui immerso di faccia nella sua fica “Ci metto un attimo” dice lui leccandosi le labbra
E’ per colpa degli attimi che non scopo da quattro giorni. Infila la tua faccia lì in mezzo e non tirarti su fino a che non te lo dico io. Intesi?”
“Ouch, sì” e si tuffa tra le sue generose cosce
Roberto busso alla porta dell’architetto. Alta, bionda, fisico da Rita Heyworth. Ha una vestaglia trasparente rossa e un calice di rosso in mano “Hai fatto presto” dice lei
“E’ stato un attimo” dice lui entrando
A Roberto son sempre piaciute le ragazze un po’ cicciottelle. Ha conosciuto Marta cinque anni prima e, due anni dopo, si sono sposati. Lei fa la segretaria per una ditta di trasporti. Lui lavora come geometra. Il sesso va’ alla grande ma, negli ultimi tempi, i troppi impegni di Roberto hanno rarefatto i loro incontri focosi.
Marta si affaccia sulla soglia dello studio di Roberto. E’ in lingerie, con una vestaglia trasparente rossa. Sotto un intimo in pizzo nello stesso colore “Robe” atteggiamento da vamp, ammiccante,provocante “Che ne dici di lasciar perdere un attimo e venire di là?”
Lui non alza nemmeno gli occhi dal tavolo di lavoro “Devo finire questo progetto. Un attimo solo”
Lei si morde il labbro delusa “Ti aspetto di là. Vieni?”
“Sì, un attimo”
L’attimo diventa un’ora. Marta si abbiocca come una biscia sotto un sasso. Roberto non la sveglia e si addormenta pure lui
La sera dopo, Marta si presenta a lui senza vestaglia trasparente. Lingeie stretta che le fa risaltare i grossi seni “Tesoro, lavori ancora?”
“Sì, questa cosa mi porta via un sacco di tempo. Aspettami di là, aspetta un attimo che finisco”
E anche questa volta, l’attimo diventa lungo e si va in bianco un’altra volta.
Terza sera, Marta arriva senza reggiseno. Le sue tette burrose rimbalzano nell’aria. Gli slip sono quasi trasparenti e lasciano intuire il pelo sottostante “Amore?”
“Devo finire questo progetto per l’architetto. Un attimo”
Marta sul letto pensa che quegli attimi, stanno durando troppo. Ultima possibilità.
La quarta sera si presenta a lui nuda “Roberto?”
Lui non c’è. Un biglietto campeggia sulla scrivania “Scusa Marta. L’architetto mi ha chiamato allo studio, Ci vorrà un attimo”
Un attimo “Fanculo” e si allontana indispettita
La quinta sera, Roberto si affaccia sulla camera da letto ma Marta non c’è. Un biglietto sul comodino dice “Sono uscita con Franco, il nostro vicino. Ci metterò un attimo”
Un attimo?
In casa di Franco, Marta a gambe aperte e lui immerso di faccia nella sua fica “Ci metto un attimo” dice lui leccandosi le labbra
E’ per colpa degli attimi che non scopo da quattro giorni. Infila la tua faccia lì in mezzo e non tirarti su fino a che non te lo dico io. Intesi?”
“Ouch, sì” e si tuffa tra le sue generose cosce
Roberto busso alla porta dell’architetto. Alta, bionda, fisico da Rita Heyworth. Ha una vestaglia trasparente rossa e un calice di rosso in mano “Hai fatto presto” dice lei
“E’ stato un attimo” dice lui entrando
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