Roma
di
antonemil
genere
incesti
Sono le 8 di un'afosa giornata del luglio romano, sono nuda di fronte allo specchio della camera da letto, ho 42 anni, mi chiamo Carla, sposata da 21 con Matteo, una figlia Anna di 16 attualmente in Inghilterra per una vacanza studio
Lo specchio mi compiace, sì sono ancora una bella donna, mora, occhi neri, capelli corvini alle spalle, non molto alta 1,65, una quarta abbondante di seno, un bel culo, un fisico dalle curve accentuate ma senza cellulite ne smagliature. Mi piace un casino quando i maschi mi spogliano con gli occhi. Le poche volte che esco in compagnia è mia abitudine portare gonne sopra il ginocchio, tacchi alti e scollature profonde, queste ultime sono sempre state il primo centro d'interesse degli occhi maschili e ne vado orgogliosa, abitualmente non porto reggiseno, sentire i capezzoli sfiorare la stoffa dei vestiti mi eccita da morire. Solo mio marito sembra non accorgersi più di me, oramai facciamo sesso a intervalli sempre più lunghi e devo ringraziare le mie doti d'attrice consumata che mi consentono di fingere orgasmi e gemiti da premio oscar. Contrariamente alle mie abitudini oggi mi vestirò seria e castigata, attendo la visita di mio nipote Fabrizio, il figlio diciottenne di mio sorella Franca. Si ferma da noi due o tre giorni per poi raggiungere i genitori in Puglia.
Non ha mai visitato Roma, cercherò di fargli da guida turistica. Verso le 11 vado alla stazione Termini a prenderlo.
Sono tre anni che non lo vedo, a malapena lo riconosco, è sempre un bel ragazzo, ormai quasi uomo, alto e dinoccolato, dopo i saluti di rito decidiamo di visitare il centro di Roma partendo dal Colosseo.
La giornata passa veloce, per quanto posso gli descrivo i monumenti, gli artisti e la storia di Roma, lo ricordavo impacciato e timido ed è rimasto tale anche se spesso scopro il suo sguardo perso tra cosce delle turiste nordiche o sui procaci seni delle latino americane. Ad essere sincera quegli sguardi e quelle attenzioni mi disturbano un po', mi fanno sentire vecchia, stupidamente penso che se avessi qualche anno in meno avrei su di me le stesse attenzioni e gli stessi sguardi. Tornati a casa, mentre sono sotto la doccia, un pensiero osceno e stupido si fa strada nella mia mente di casalinga insoddisfatta, forse il caldo o forse l'astinenza ma quel pensiero si fa strada dentro di me, voglio tentare di sedurre Fabrizio e scoprire se sono ancora in grado di fare perdere la testa a un ragazzo timido, impacciato ma presumo con gli ormoni a palla, ovviamente potrà essere solo una seduzione platonica, senza nessun legame col sesso, lungi da me provocare un incesto con il figlio di mia sorella.
Dopo la doccia metto un tubino leggero a metà coscia con una scollatura molto profonda, le tette senza nessun sostegno me lo posso ancora permettere, prima di uscire dal bagno le massaggio e mi stuzzico i capezzoli che in un attimo diventano turgidi e appuntiti, sotto porto uno slip nero molto piccolo alla brasiliana.
Lo raggiungo in soggiorno, è a dorso nudo con indosso i soli pantaloncini, sta smanettando il cellulare, sembra un ragazzino molto più giovane dei suoi diciotto anni.
Mi accomodo vicino a lui sul divano.
"Caro Fabrizio non sono più abituata alle passeggiate romane sotto il solleone" mi stendo sui cuscini del divano e allungo le gambe fin quasi a toccare le sue, il tubino ora lascia scoperte quasi del tutto le cosce e anche qualcosa di più "Scusami caro ma se non ti disturba chiudo gli occhi e mi rilasso"
Finalmente si degna di guardarmi "figurati zia" Facendo finta di sistemarmi un cuscino dietro la testa allargo le cosce, ora solo lo slip separa i suoi occhi dalla mia fica, faccio finta di assopirmi.
Sul suo viso un rossore improvviso, incoraggiata faccio un altro passo verso il mio fine "scusa Fabrizio, se non ti do fastidio, posso appoggiare le gambe sulle tue cosce? questo divano è così corto"
La cosa più comoda per lui sarebbe spostarsi sulla poltrona ma..."figurati zia fai pure" impacciatissimo e paonazzo esagera in finta gentilezza " aspetta ti sistemo due cuscini sotto le gambe, così ti allunghi tutta, staremo comodissimi" lo lascio fare, mi diverte guardarlo mentre si china verso di me e sofferma lo sguardo sulle mi tette che in quella posizione stanno cercando di debordare dalla scollatura "sicuro che non ti creo disturbo Fabrizio?"
Sono sorpresa nel notare che i miei capezzoli sono ancora turgidi e duri come se fossi eccitata "figurati zia è un piacere per me"
La sua voce si è fatta più roca, ha lasciato il cellulare e non sa più dove appoggiare le mani.
Io metto un braccio sugli occhi, come per proteggerli dalla luce, in questo modo posso osservarlo mentre fingo di assopirmi.
Fabrizio fermo e stretto in un angolo del divano, io con movimenti lenti e lascivi ho portato piedi e polpacci sul suo grembo che sento reagire, si muove e preme sulla mia pelle.
Sto facendo una cazzata, lo so, ma mi dico " è solo un gioco Carla, non stai facendo nulla di male".
Lui mi osserva, cerca di capire se sto dormendo, con la mano mi sfiora un ginocchio, non mi muovo, dopo qualche minuto mi appoggia la mano sulle cosce, è calda sulla mia pelle velata dal sudore.
Mi muovo appena come se fossi ormai addormentata, strofino la gamba sopra i suoi pantaloncini, lo sento, è turgido e duro, un pensiero attraversa veloce la mia mente, tentò di cancellarlo all'istante ma lui è ancora lì, non se ne va..."chissà se quel membro è già stato leccato e ingoiato da labbra carnose come le mie, chissà che sapore ha, chissà se....."
Sono proprio una stupida, è solo un gioco, lo guardo, la mano protegge i miei occhi, ha ripreso il cellulare e ....cazzo mi sta fotografando!!!!
Inquadra le gambe, poi un po' più su, i seni...dio mio mi sto eccitando, nessuno mai mi aveva fotografato così, cerco di rimanere immobile ma la mia fica si sta bagnando, cazzo devo fare qualcosa.
Senza guardarlo e senza aprire gli occhi stiro le braccia e mi sdraio sul fianco a gambe rannicchiate, in questa posizione non posso più vederlo ma almeno lui non vedrà la mia vagina.
Ora lui non è più bloccato e può guardare e fotografare senza nessun pericolo di essere scoperto.
Purtroppo nella nuova posizione mi accorgo che un seno è fuoriuscito dalla scollatura e il capezzolo turgido e duro svetta libero da vincoli.
È una situazione che mi spaventa e mi eccita al tempo stesso. Sento lo strusciare della sua mano sui pantaloncini, immagino se li stia abbassando.
Un altro pensiero osceno solletica la mia mente...lo scaccio ma dopo aver intuito che lui se lo sta menando ritorna prepotente..."dio mio, pagherei per guardarlo, si sta segando per sua zia...per me!!" Sono bagnata...vorrei....ma cosa sto facendo e pensando!!! Sento che ansima prossimo alla sborrata, si alza di scatto, corre in bagno e si chiude la porta alle spalle. Rimango ferma qualche secondo, la mia fantasia erotica è alle stelle "forse sta dicendo il mio nome mentre sborra".
Apro gli occhi, sono eccitata, ho la figa bagnata e le mutandine incollate alla pelle, lentamente vado in camera e mi sdraio sfinita continua
Lo specchio mi compiace, sì sono ancora una bella donna, mora, occhi neri, capelli corvini alle spalle, non molto alta 1,65, una quarta abbondante di seno, un bel culo, un fisico dalle curve accentuate ma senza cellulite ne smagliature. Mi piace un casino quando i maschi mi spogliano con gli occhi. Le poche volte che esco in compagnia è mia abitudine portare gonne sopra il ginocchio, tacchi alti e scollature profonde, queste ultime sono sempre state il primo centro d'interesse degli occhi maschili e ne vado orgogliosa, abitualmente non porto reggiseno, sentire i capezzoli sfiorare la stoffa dei vestiti mi eccita da morire. Solo mio marito sembra non accorgersi più di me, oramai facciamo sesso a intervalli sempre più lunghi e devo ringraziare le mie doti d'attrice consumata che mi consentono di fingere orgasmi e gemiti da premio oscar. Contrariamente alle mie abitudini oggi mi vestirò seria e castigata, attendo la visita di mio nipote Fabrizio, il figlio diciottenne di mio sorella Franca. Si ferma da noi due o tre giorni per poi raggiungere i genitori in Puglia.
Non ha mai visitato Roma, cercherò di fargli da guida turistica. Verso le 11 vado alla stazione Termini a prenderlo.
Sono tre anni che non lo vedo, a malapena lo riconosco, è sempre un bel ragazzo, ormai quasi uomo, alto e dinoccolato, dopo i saluti di rito decidiamo di visitare il centro di Roma partendo dal Colosseo.
La giornata passa veloce, per quanto posso gli descrivo i monumenti, gli artisti e la storia di Roma, lo ricordavo impacciato e timido ed è rimasto tale anche se spesso scopro il suo sguardo perso tra cosce delle turiste nordiche o sui procaci seni delle latino americane. Ad essere sincera quegli sguardi e quelle attenzioni mi disturbano un po', mi fanno sentire vecchia, stupidamente penso che se avessi qualche anno in meno avrei su di me le stesse attenzioni e gli stessi sguardi. Tornati a casa, mentre sono sotto la doccia, un pensiero osceno e stupido si fa strada nella mia mente di casalinga insoddisfatta, forse il caldo o forse l'astinenza ma quel pensiero si fa strada dentro di me, voglio tentare di sedurre Fabrizio e scoprire se sono ancora in grado di fare perdere la testa a un ragazzo timido, impacciato ma presumo con gli ormoni a palla, ovviamente potrà essere solo una seduzione platonica, senza nessun legame col sesso, lungi da me provocare un incesto con il figlio di mia sorella.
Dopo la doccia metto un tubino leggero a metà coscia con una scollatura molto profonda, le tette senza nessun sostegno me lo posso ancora permettere, prima di uscire dal bagno le massaggio e mi stuzzico i capezzoli che in un attimo diventano turgidi e appuntiti, sotto porto uno slip nero molto piccolo alla brasiliana.
Lo raggiungo in soggiorno, è a dorso nudo con indosso i soli pantaloncini, sta smanettando il cellulare, sembra un ragazzino molto più giovane dei suoi diciotto anni.
Mi accomodo vicino a lui sul divano.
"Caro Fabrizio non sono più abituata alle passeggiate romane sotto il solleone" mi stendo sui cuscini del divano e allungo le gambe fin quasi a toccare le sue, il tubino ora lascia scoperte quasi del tutto le cosce e anche qualcosa di più "Scusami caro ma se non ti disturba chiudo gli occhi e mi rilasso"
Finalmente si degna di guardarmi "figurati zia" Facendo finta di sistemarmi un cuscino dietro la testa allargo le cosce, ora solo lo slip separa i suoi occhi dalla mia fica, faccio finta di assopirmi.
Sul suo viso un rossore improvviso, incoraggiata faccio un altro passo verso il mio fine "scusa Fabrizio, se non ti do fastidio, posso appoggiare le gambe sulle tue cosce? questo divano è così corto"
La cosa più comoda per lui sarebbe spostarsi sulla poltrona ma..."figurati zia fai pure" impacciatissimo e paonazzo esagera in finta gentilezza " aspetta ti sistemo due cuscini sotto le gambe, così ti allunghi tutta, staremo comodissimi" lo lascio fare, mi diverte guardarlo mentre si china verso di me e sofferma lo sguardo sulle mi tette che in quella posizione stanno cercando di debordare dalla scollatura "sicuro che non ti creo disturbo Fabrizio?"
Sono sorpresa nel notare che i miei capezzoli sono ancora turgidi e duri come se fossi eccitata "figurati zia è un piacere per me"
La sua voce si è fatta più roca, ha lasciato il cellulare e non sa più dove appoggiare le mani.
Io metto un braccio sugli occhi, come per proteggerli dalla luce, in questo modo posso osservarlo mentre fingo di assopirmi.
Fabrizio fermo e stretto in un angolo del divano, io con movimenti lenti e lascivi ho portato piedi e polpacci sul suo grembo che sento reagire, si muove e preme sulla mia pelle.
Sto facendo una cazzata, lo so, ma mi dico " è solo un gioco Carla, non stai facendo nulla di male".
Lui mi osserva, cerca di capire se sto dormendo, con la mano mi sfiora un ginocchio, non mi muovo, dopo qualche minuto mi appoggia la mano sulle cosce, è calda sulla mia pelle velata dal sudore.
Mi muovo appena come se fossi ormai addormentata, strofino la gamba sopra i suoi pantaloncini, lo sento, è turgido e duro, un pensiero attraversa veloce la mia mente, tentò di cancellarlo all'istante ma lui è ancora lì, non se ne va..."chissà se quel membro è già stato leccato e ingoiato da labbra carnose come le mie, chissà che sapore ha, chissà se....."
Sono proprio una stupida, è solo un gioco, lo guardo, la mano protegge i miei occhi, ha ripreso il cellulare e ....cazzo mi sta fotografando!!!!
Inquadra le gambe, poi un po' più su, i seni...dio mio mi sto eccitando, nessuno mai mi aveva fotografato così, cerco di rimanere immobile ma la mia fica si sta bagnando, cazzo devo fare qualcosa.
Senza guardarlo e senza aprire gli occhi stiro le braccia e mi sdraio sul fianco a gambe rannicchiate, in questa posizione non posso più vederlo ma almeno lui non vedrà la mia vagina.
Ora lui non è più bloccato e può guardare e fotografare senza nessun pericolo di essere scoperto.
Purtroppo nella nuova posizione mi accorgo che un seno è fuoriuscito dalla scollatura e il capezzolo turgido e duro svetta libero da vincoli.
È una situazione che mi spaventa e mi eccita al tempo stesso. Sento lo strusciare della sua mano sui pantaloncini, immagino se li stia abbassando.
Un altro pensiero osceno solletica la mia mente...lo scaccio ma dopo aver intuito che lui se lo sta menando ritorna prepotente..."dio mio, pagherei per guardarlo, si sta segando per sua zia...per me!!" Sono bagnata...vorrei....ma cosa sto facendo e pensando!!! Sento che ansima prossimo alla sborrata, si alza di scatto, corre in bagno e si chiude la porta alle spalle. Rimango ferma qualche secondo, la mia fantasia erotica è alle stelle "forse sta dicendo il mio nome mentre sborra".
Apro gli occhi, sono eccitata, ho la figa bagnata e le mutandine incollate alla pelle, lentamente vado in camera e mi sdraio sfinita continua
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