Anna 1,2 e 3

di
genere
incesti

Mi chiamo Matteo, vivo a Lecce, è il 19 marzo domani compio 18 anni, festeggerò il mio compleanno con i miei genitori a casa dei miei zii Anna e Franco in una fattoria di loro proprietà sull'appennino Tosco-Emiliano. Sono una coppia di agricoltori, che raramente ho incontrato e ormai risalenti e qualche anno fa, li ricordo in mezzo ai campi in tuta di lavoro o su un trattore. Hanno una figlia della mia età Maria che rivedrò domani, arriverà accompagnata dal suo fidanzatino Gianni. Siamo arrivati da pochi minuti, è l'imbrunire, ci ha accolto lo zio Franco, un cinquantenne tarchiato, robusto e con una pancia piuttosto evidente, Anna, la sorella quarantaduenne di mia madrè ancora nei campi, zio Franco si scusa "è sempre l'ultima a finire, sarà qui tra poco". Dopo circa un'ora la vediamo arrivare su un trattore, quando scende sembra uno spaventapasseri, alta poco più di 1,60 in una tuta sporca di terra e grasso, scarponi ai piedi, ciocche di capelli corti corvini le fuoriescono da un foulard rosso, ci viene incontro..."scusate il ritardo e se non vi abbraccio ma probabilmente ne siete felici" una bellissima risata che ci contagia, il poco che vedo di lei è molto femminile, labbra carnose, occhi neri che parlano...." ora scusate ma mi vado a rendere presentabile e poi i ravioli e l'arrosto che ho preparato stamani, a dopo"... Una cena piacevole piena di risate e di buon lambrusco, io parlo molto con Anna che è seduta alla mia destra; con indosso jeans e una felpa larga rosa chiusa da una zip, è deliziosa, capelli neri, il trucco le fa risaltare gli occhi, nonostante il lavoro che svolge ha mani lunghe e curate; il camino alle nostre spalle e lo scorrere del vino aumenta la temperatura della sala e dei nostri corpi, la sua zip è scivolata più giù, intravedo l'attaccatura dei seni, immagino non porti biancheria intima, il tempo scorre veloce, senza accorgermene sono entrato nel mio diciottesimo anno di vita, mio padre alza i calici, baci e abbracci, i regali, gli auguri dagli amici lontani, i più graditi da Giovanna la mia ragazza rimasta a Lecce con una fortissima influenza; l'atmosfera si è surriscaldata, gli uomini sono quasi ubriachi, le conversazioni si fanno più personali, mentre gli altri fumano una sigaretta in veranda, Anna mi parla del suo lavoro, della sua passione per la fotografia, mi chiede se ho una fidanzatina e al mio cenno affermativo, a voce bassissima ..."è fortunata, sei un caro ragazzo" con noncuranza mi posa una mano sulla coscia e mi guarda, non vorrei ma lo sguardo mi scivola nella sua ormai ampia scollatura, ho un'erezione, spero non se ne accorga, è veramente imbarazzante, però la sua mano rimane lì, mi chiede di versarle del vino, forse immagino o forse no ma mi sembra la sua mano lentamente si stia muovendo, si china verso di me e sussurra.... "non ho avuto modo di comprarti un regalo ma farò in modo di fartelo nella settimana che passeremo insieme" mi sento avvampare, se ne accorge, poi gli altri tornano in sala e quell'atmosfera svanisce ma forse era solo la mia fantasia. Verso l'una al termine di quella piacevole e per me eccitante serata veniamo accompagnati alle camere, sono tutte lungo un corridoio al primo piano, in successione..quella per i miei genitori, il bagno, quella degli zii e per ultima la mia, ci accompagna Anna che mi augura la buonanotte e sorridendo maliziosa... " Matteo questa camera, non ha riscaldamento ti consiglio, così come facciamo noi, di lasciare la porta un po' aperta così usufruirai del calore proveniente dalla sala, vedrai che sarà sufficiente per un ragazzo palestrato come te" un bacio sulla guancia, mi abbraccia, rimaniamo così per qualche secondo di troppo, si appoggia a me, sento il suo ventre contro il mio, è solo un attimo ma è bastato per farmi eccitare, ancora una volta sento il mio viso avvampare, mi guarda e.... "ancora tanti auguri Matteo e benvenuto nel mondo perverso dei grandi" Non riesco a prendere sonno, mi agito nel letto, penso alla mano di Anna, me la immagino nuda sopra di me, mi sego, poi una voce in corridoio.. è lei "russi come un bue, vado a dormire in taverna" accende la luce in corridoio, mi copro col lenzuolo, si ferma davanti alla mia camera, una sberla di luce mi illumina il viso, è fasciata in un pigiama corto nero trasparente, senza spalline, sorretto solo dalle sue tette che ora posso intravedere, mi guarda, sorride e scende le scale ...
Mi alzo, ascolto i rumori della casa, sento solo il russare di Franco, ho il cazzo duro e a fatica riesco a infilarmi i boxer, seguo il suo profumo, il profumo di zia Anna, scendo due rampe di scale, la taverna è al buio, cerco l'interruttore ma un sussurro mi blocca "non accendere la luce e chiudi la porta, sono seminuda e tu sei mio nipote, hai 18 anni, alla tua età hai gli ormoni a mille e ti capisco ma io... io ho 42 anni... al piano di sopra c'è mio marito che dorme.... mia sorella.. domani arriva l'amore di mia figlia Maria... come posso... dio mio" sono troppo eccitato per ragionare e capire, al buio vado verso la voce, allungo la mano e sotto le dita sento la pelle morbida del collo, Anna è immobile, non parla, le accarezzo il viso, le labbra, ne disegno il contorno poi scendo giù, sfioro l'orlo del pigiama, lentamente lo faccio scivolare, con entrambe le mani palpo le sue mammelle, sono grosse, sode, stuzzico i capezzoli, abbasso il capo e comincio a leccarle e succhiarle, sono ancora stupende, Anna emette un mugolio di piacere, la sua mano è sui miei boxer, infila una mano e me lo stringe... "dio mio che so facendo, toglili Matteo ...dai... sono veramente una puttana.... è da quando mi hai guardato le tette a cena che ho voglia di te" la tocco tra le gambe, è nuda e rasata, le allargo le labbra bagnate della fica, le dita scivolano dentro, le nostre lingue si cercano "ora lasciami fare tesoro, ti voglio dentro ma prima.." mi succhia i capezzoli, poi scende giù e comincia a leccarlo "dio che bel cazzo duro che hai, com'è grosso e che palle belle piene, ora vieni... se qualcuno si sveglia... dio mio.... vieni... è meglio stare al buio... qui c'è un divano letto... vieni tesoro....lo senti come sono bagnata" a tentoni arriviamo al divano, lei si mette a pecora e.... " prendimi così...dai....aspetta ti aiuto... abbassati un po'... ecco spingi tesoro... ora stai fermo mi muovo io" il cazzo entra ed esce scivolando nella fica bagnata con un ritmo sempre più veloce, Anna geme, muove i fianchi e il culo, ha perso ogni freno inibitore, la sua mano tra le cosce mi stringe le palle e con voce roca..."fottimi Matteo, dammi il tuo cazzo... dio come mi sento puttana .... la tua puttana... un attimo amore voglio guardarti" proprio vicino al divano una piccola lampada si accende "fottimi mentre ti guardo Matteo... sei stupendo .... tiralo fuori un attimo... fammelo vedere .... sfregalo tra le chiappe... dio com'è grosso" Anna, proprio come una cagna, è carponi sul letto, le grosse mammelle ondeggiano al ritmo della scopata, mi allungo, le stringo i capezzoli e anch'io ormai dimentico ogni limite di rispetto e... "sei proprio una gran troia zia ... farti scopare dal tuo nipotino.... dai muovi il culo... più forte zia.. haaaaa...sto quasi per sborrare.." ha gli occhi semichiusi, dalla bocca un rantolo di piacere.... "sto per venire anch'io amore mio, sborrami dentro, voglio sentire il caldo del tuo sperma... sto godendo.... amore... siiii... ti sento" i nostri gemiti si uniscono e si confondono, la mia mente si svuota, dimentico chi sto tradendo, la mia ragazza, i miei genitori, zio Franco, c'è solo lei, incollata a me, la bacio sulla schiena, ci accasciamo sul letto spossati... ma quel momento dura poco, la mente corre subito a ciò che avevamo fatto, alla gravità di quei gesti, lei mi accarezza il viso... "è stato bello Matteo ma... ora rivestiti e torna di sopra... buonanotte" un bacio che mi sfiora le labbra....dalla felicità alla tristezza in un attimo, risalgo, mi metto a letto, chiudo gli occhi e rivedo la bocca di Anna sul mio cazzo
Una notte agitata, il pensiero che la mattina avrei rivisto Anna mi mette a disagio e allo stesso tempo mi turba, mi eccita. Alle 9 dal piano di sotto proviene il vociare di mia madre e di una seconda persona che non riesco a collegare con nessuno, scendo, entro nella sala e proprio di fronte girata di spalle c'è una donna dai capelli lunghi e neri, sta parlando con mia madre che quando mi vede..."ciao Matteo, sei un po' sbattuto, dormito male? Papà e zio Franco sono andati a caccia, ti presento Tracy, viene a dare una mano ad Anna nelle faccende domestiche" lei si gira, ha la pelle color nocciola, forme abbondanti, fianchi larghi, almeno una quinta di seno, mi sorride, ci scambiamo una stretta di mano e.... "sono brasiliana, abito nella casa qui vicino con mia figlia Ingrid, le rinnovo gli auguri, sua madre mi ha detto che è il suo compleanno" la ringrazio, mi siedo e la guardo mentre prepara le colazioni, i suoi movimenti sono armoniosi, sembra quasi stia danzando, scoprirò poi avere 48 anni ma l'età che le avrei dato in quel momento non supera i quaranta, porta un maglione a girocollo e leggings, tutto molto aderente, certo non un corpo da top model ma immagino sodo ed elastico. Con noncuranza e distacco chiedo "per caso zia Anna è già scesa? " Tracy mi sorride e... "si è alzata prestissimo, quando sono arrivata io, erano le sette, stava già per partire, è andata in campagna, nel podere San Rocco, ha detto che tornerà tardi, abbiamo parlato un po', è entusiasta di lei Matteo, sembra abbia fatto colpo, se lei vuole raggiungerla il sentiero passa da casa mia, vede quel campanile laggiù tra gli alberi, io vivo là, tra poco avrò finito, se dopo colazione vuole raggiungermi a casa poi le indicherò la strada" le sorrido ... "Diamoci del tu Tracy, altrimenti mi metti in imbarazzo, potremmo fare la strada insieme, vengo con te".... "sarà un piacere Matteo sei un così bel ragazzo, sai sembri molto più maturo della tua età" forse dopo il sesso con zia Anna mi sono montato la testa ma mi è sembrato un complimento interessato. Dopo qualche minuto ci incamminiamo verso la casa di Tracy, il sentiero è stretto e lascio che sia lei a guidarmi, il suo culo si muove sensuale davanti ai miei occhi, mi eccita un casino; arrivati a una piccola villetta in mezzo al verde, lei.... "questa è casa mia, la strada per San Rocco è quella a destra ora vieni dentro un attimo Matteo, ci prendiamo un altro caffè" mi precede dentro un salottino con divani e poltrone "mettiti comodo, mi sembri un po' agitato, spero non sia la mia persona" sorride maliziosa, io non le stacco gli occhi di dosso e immagino la sua bocca sul mio cazzo, spero non si veda il rigonfio dei pantaloni, mi si avvicina, è alta quanto me, con voce roca e sensuale mi sussurra "potrei esserti madre ma sai Matteo.... se tu non fossi così giovane...dio mio... farei strani pensieri e ti confesso non tutti innocenti e puliti" sto perdendo il controllo, gli ormoni girano impazziti, da sotto il maglione i suoi capezzoli ora spingono la stoffa, paiono volerla bucare, eccitato allungo una mano verso le mammelle, si ritrae ma non è offesa, anzi.... "cosa ne dici se ci facciamo qualcosa di più forte di un caffè? magari un mojito, scommetto che anche tu sai prepararlo?indicando il mobile bar "fanne un paio matteo" il suo tono di voce si è fatto sicuro, la voce più calda "ora mi faccio doccia, mi puoi attendere 10 minuti poi ci facciamo il mojito insieme" dalla mia bocca asciutta non esce nessun suono ma un cenno del capo mi aiuta, lei si avvicina e ...."farò in fretta Matteo, c'è la fai ad aspettare?" vieni accompagnami che ti mostro il resto della casa" mi prende la mano, le sue dita mi accarezzano il dorso, sensuali e lascive mi guidano tra le camere e il bagno "ecco io mi fermo qui, ho proprio bisogno di una doccia, mi senta calda" solleva il bordo del maglioncino, intravedo il solco tra le natiche e i fianchi generosi "senti anche tu Matteo, appoggia la mano" ha la pelle come seta, l'accarezzo poi cerco di infilare la mano più sù verso le mammelle ... fingendo di essere scandalizzata "che fai Matteo, ora vai a preparare i mojito, su da bravo" entra in bagno, lasciando socchiusa la porta... "e non guardare mi raccomando" è il gioco della seduzione, mi sta facendo fare ciò che vuole, metto una mano dentro i pantaloni, lei è in fondo al bagno di fronte a un grande specchio, lentamente si sta togliendo i leggins, sotto non porta nulla, i peli della figa sono rasati alla brasiliana, il culo è grosso ma sembra di marmo, sta per togliere il maglioncino, si gira di scatto... "ma allora non sei un bravo ragazzo Matteo, scommetto che hai sbirciato e vuoi vedere anche le tette, vedi cucciolo non sono stati tanti gli uomini che ho avuto ma quei pochi hanno perso la testa per le mie tette, ora vattene di là e prepara i mojito, sei troppo giovane e sfacciato" vado verso il salotto ma lei mi richiama "Matteo ti avviso che in bagno io ci sto per molto tempo e non mi piace fare aspettare quindi se ti scoccia puoi andare dalla tua zietta ora la strada la sai, sicuramente ne sarà felice" chiude sbattendo la porta; scornato e deluso preparo i cocktail e mi siedo sul divano; dopo circa tre quarti d'ora sento aprire la porta del bagno, i suoi passi, si affaccia in salotto, indossa un accappatoio bianco
scritto il
2023-09-28
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