Roma (terzo episodio)

di
genere
incesti

Sotto la doccia i mie pensieri rimbalzano come palline dentro un campo di tennis, da un lato c'è la Carla che si è svegliata stamani, mamma e moglie serena, senza grandi ambizioni tesa alla felicità degli altri, al di là della rete la Carla che per un capriccio, un gioco riuscito a metà ora si trova a vivere un'avventura erotica che la sta coinvolgendo oltre i confini che si era prefissa.
Mi chiedo dove mi porterà questa libidine che sta crescendo dentro me. Mi passo e ripasso la schiuma tra le gambe, sento ancora le sue dita dentro di me.
Con gran fatica, spengo l'acqua, mi asciugo e ritorno a letto, Matteo, probabilmente eccitato dai siti porno del web tenta un approccio, non ricordo l'ultima volta che ci ha provato, lo guardo e..."scusa amore ma il mal di testa non mi è ancora passato e poi con Fabrizio che potrebbe sentirci non mi sembra il caso"
Lui con un tono seccato..."ok Carla, a proposito, domani non vado in ufficio ho prenotato una visita guidata a Villa Borghese così passiamo un po' di tempo in compagnia di Fabrizio, a volte mi sembra così perso, a cena non ha alzato gli occhi dal piatto".
Non so se essere incazzata o sollevata, tutto sommato meglio così, dopodomani Fabrizio parte e io tornerò a essere la donna di sempre ... " Hai fatto bene amore, notte" Al risveglio sento le voci di Matteo e Fabrizio che in cucina si stanno preparando la colazione Mi alzo, dopo una doccia veloce mi metto un copricostume corto che sulla pelle umida mi si incolla addosso, mi accarezzo il seno, lo sento pieno e sodo sfioro i capezzoli che immediatamente reagiscono premendo la stoffa che li ricopre, ora voglio vedere la reazione. dei maschi di casa.
Entro in cucina, saluto e...Fabrizio rimane a bocca spalancata e sillaba "ciao zia" Matteo non alza neppure lo sguardo e continua a cliccare sul suo maledetto smartphone
Mi siedo sullo sgabello a fianco di Fabrizio, allungo le braccia per prendere i biscotti e lo sfioro, il niente che indosso è salito oltre le cosce, Matteo, indifferente a ciò che gli accade intorno, senza neppure guardarmi, si scusa e va in bagno
Restiamo soli, mi alzo e attraverso la cucina sculettando come una puttanella in cerca di clienti, apro il frigo, mi chino a novanta gradi e lo provoco senza nessun ritegno "vuoi assaggiare la mia marmellata? L'ho fatta con le mie mani Fabrizio".
Mi fermo così per qualche secondo, simulo una ricerca nei vari scomparti, muovo i fianchi e mostro senza veli le mie nudità, indifese e completamente disponibili.
Immagino di essere penetrata alla pecorina, mi sto bagnando, lentamente mi rialzo, lo sento alle mie spalle, la mia mano lo cerca, lui la guida dentro i suoi pantaloncini, la mia voce rotta dall'eccitazione e ormai senza freni e dignità...."Fabrizio ho voglia del tuo cazzo, dio mio com'è caldo, dio quanto sono puttana, giurami che nessuno saprà mai niente, giura!!! Mi sta palpando le tette, stuzzica i capezzoli, mi giro e lo bacio piano, con la punta della lingua che scorre sulle sue labbra, poi mentre gli accarezzo il glande sussurro "non possiamo farlo qui amore mio, Matteo potrebbe arrivare, se ci scopre io sono perduta per sempre" Mi accarezza in mezzo alle gambe e sussurra "ho voglia di leccarti, lasciami fare ti prego"
Dovrei fermarlo, ma dalla mia bocca esce solo un respiro affannato.
Mi bacia le labbra, poi il collo, passa la lingua sulle mammelle, mi lecca l'aureola, succhia i capezzoli, poi scende piano. Con l'ultimo mio attimo di lucidità ...." fermati caro, non farlo...ahhh" la voce può mentire ma il corpo non ce la fa, d'istinto allargo le cosce, sono già umida, la sua bocca cerca le labbra della figa, le allarga con la lingua, e sfiora il clitoride.
Ho gli occhi chiusi, le mani sulla sua nuca, muovendo i fianchi spingo la figa verso la sua bocca, con voce rotta dall'eccitazione "così...bravo...ecco proprio li...siiiii...sto per godere" All'improvviso una porta che sbatte..."cazzo Fabrizio, è Matteo...smettila...alzati.."
Matteo entra e ci trova in piedi lì davanti al frigo .."ragazzi è ora di prepararci, a Villa Borghese ci aspettano per le 10" Devo avere il viso paonazzo e lo sguardo perso nel vuoto, meno male che quel cornuto di mio marito non s'è accorto di nulla.
Vado in camera, mi siedo sul letto, mille confusi pensieri nella mia mente, onore, marito, figlia, famiglia, amici, li chiudo tutti dentro un cassetto, forse li riaprirò quando mio nipote sarà partito, ora voglio continuare questo gioco erotico, voglio mettermi un vestitino che per pudore e vergogna non ho mai avuto il coraggio di mettere, un tubino mini nero con fiori bianchi e rossi, allacciato dietro la nuca, scollatura profonda che mostra gran parte delle tette, sotto solo un tanga che ricopre a malapena la fica. Scarpe tacco 12, scomodissime ma molto sexy. Mi guardo allo specchio, sono ancora una gran gnocca, forse ho esagerato ma i miei 42 oggi proprio non li dimostro, forse neppure 32, mi metto davanti allo specchio e mi fotografo.... whatsapp a Fabrizio "cosa ne pensi?" Dopo un paio di minuti la risposta "sei la figa più bella che io abbia mai visto, posso avere l'onore di accompagnarti a Villa Borghese?" Rispondo immediatamente "certo mio cavaliere, purtroppo avremo tra i piedi quel cornuto di tuo zio!!!! Ci vediamo giù, ciao" Quando scendo mio marito mi guarda allibito ma con Fabrizio presente non osa fiatare, appena fuori, mentre mio nipote sale in macchina, mi afferra un braccio, uno sguardo pieno di rancore "sembri una puttana" lo sfido "certamente non la tua Matteo". Nessuno apre bocca, in auto le mie cosce completamente scoperte, finalmente arriviamo, ci dirigiamo verso l'ingresso della Villa e io cerco di fare pace con Matteo, non voglio che il nostro rapporto incolore si rompa del tutto proprio ora. Lo prendo sottobraccio, lo blandisco "hai avuto una splendida idea amore, questa giornata sarà un bellissimo ricordo per Fabrizio" torna a sorridere orgoglioso e pieno di se. La guida ci attende all'ingresso della Villa insieme alle altre persone che hanno prenotato la visita, siamo davvero tanti, penso una quarantina, secondo me un po' troppi ma forse questo mi aiuterà a cogliere l'occasione per restare sola con Fabrizio, Mentre Matteo resta incollato alla guida, non perde una parola e snocciola domande a ripetizione, io cerco di rimanere indietro staccandomi dal gruppo, Fabrizio mi segue come un cagnolino, questa volta (vedere primo episodio) non ha occhi che per me, la sua timidezza è sparita e appena l'occasione è propizia mi palpa culo e tette. Lontani da occhi indiscreti, distanti dal gruppo, passiamo davanti a un piccolo arco sbarrato da un nastro segnalatore con appeso il cartello "chiuso per manutenzione, non oltrepassare".al di là solo buio impenetrabile, mi guardo attorno c'è una telecamera che però mi sembra inquadri le opere appese alla parete opposta, sono eccitata, ho troppa voglia di cazzo, prendo la mano di Fabrizio e sussurro all'orecchio "vieni amore, ho voglia di te" lo trascino al di là del nastro, ci ritroviamo in un corridoio, avanziamo di qualche metro e l'oscurità ci avvolge, impaurita ma attratta da quella incredibile situazione, stringo la sua mano, lentamente i nostri occhi si abituano al buio, sbuchiamo in una grande sala, ci sono mobili e divani d'epoca con al centro un grande tavolo, il piccolo arco da cui siamo entrati dista una ventina di metri, intravediamo i visitatori che si fermano e guardano il cartello senza ovviamente osare andare oltre. Noi possiamo vedere loro ma non possiamo essere visti, mi sto rendendo conto di quanto sia eccitante questa situazione. Fabrizio alle mie spalle ha sciolto il nodo di stoffa dietro la mia nuca, ora il vestito è libero di cadere ai miei piedi, scivola lentamente dalle spalle, per pochi attimi viene trattenuto dai capezzoli eccitati e duri. Fabrizio si sfila pantaloni e boxer, ho il suo cazzo che struscia tra le natiche e..... continua

scritto il
2022-06-29
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