Accendino
di
antonemil
genere
trans
Una storia vera, ciò che sto per raccontare accadde 4 anni fa in una città a nord di Milano
Mi chiamo Carlo, ho 54 anni, sposato da quasi 30 con Gianna, una convivenza che oramai da tempo ha iniziato la parabola discendente
Da pochi mesi sono responsabile del personale in una ditta zona stadio di San Siro
Giornalmente percorro via Novara in auto e nelle ore serali, al mio rientro a casa, mi capita spesso di vedere delle trans ancheggianti ai bordi della strada
Mi davano un senso di fastidio, ne parlavo con Gianna insultando loro ma ancora più i loro clienti che paragonavo a depravati meritevoli solo di disprezzo
Un giorno caldo e afoso di fine luglio, causa un incidente, dovetti fare una deviazione e mi ritrovai nelle strade in prossimità dell'inceneritore di Figino
Fermo a un semaforo, incazzato per essere costretto a quella perdita di tempo, abbasso il finestrino e mi accendo una sigaretta
Noto dall'altro lato della strada un trans, evito di guardarlo ma con la coda dell'occhio vedo che si avvicina
"Amore mi fai accendere?"Lo guardo, sicuramente sudamericano, alto almeno 1,80, una mini che a malapena copre il pube, un top ridottissimo
Devo ammettere che il viso pur mascolino è accettabile, ha delle belle gambe lunghe tornite e sode, almeno una quarta di seno, capezzoli turgidi e duri sembra vogliano spaccare il top che li contiene
Gli passo l'accendino, con calma accende la sigaretta, ci mette una vita... semaforo verde...le auto dietro di me mi suonano incazzate
"Ridammelo" le grido
Un sorriso malizioso "Amore se ripassi vieni a trovarmi, te lo ridò con gli interessi" Infuriato riparto, un pensiero "a mai più, tienti pure l'accendino"
Due settimane dopo una cena tra colleghi, si fanno le 22,30 mi sento una frenesia addosso, ho ripensato più volte al "mio accendino" affretto i saluti, riparto verso casa. All'altezza di via Novara faccio una deviazione, ripasso da quel semaforo di Figino, lei è là, una mini ancora più ridotta, due strisce che coprono i capezzoli, mi vede, sorride e mi fa cenno di avvicinarmi, passo veloce, dopo cento metri mi fermo, faccio inversione, torno indietro, accosto "ciao amore sei venuto a riprendere l'accendino? Vieni con me che te lo do" mi strizza l'occhio. Siamo a pochi centimetri di distanza, ho le sue tette quasi in bocca, mi mostra un capezzolo "non hai voglia di succhiarlo?" Ho la gola secca, non un filo di saliva "dai amore parcheggia e vieni con me sono 30 di bocca e 50 di figa, non fare il timido" infila un braccio nel finestrino e mi tocca la patta dei pantaloni "ma amore sei tutto eccitato, devi proprio avere un bel cazzo, scommetto che scopi poco" Mi accarezza le cosce e poi lentamente si incammina ed entra in un viottolo buio tra gli alberi.Ho la frenesia addosso, non so che fare, lei si volta, solleva la mini, sotto non ha nulla, divorò con gli occhi un culo favoloso. Parcheggio e la seguo, dopo qualche metro non vedo più nulla, è buio pesto, sento la sua mano che mi accarezza sul petto, scende giù fino all'inguine, mi prende la mano e ci incamminiamo nel bosco " come ti chiami amore? Io Giulia, vieni che ci divertiamo" "Carlo sussurro" dopo qualche metro un piccolo spiazzo illuminato dalla poca luce che filtra dalla strada, sento le auto passare, sono atterrito dal pensiero che qualcuno ci veda, che qualcuno che conosco possa intravedere la mia l'auto tra gli alberi Intravedo una coperta sull'erba, Giulia accende la luce del cellulare che appoggia a lato con la borsa. Con la luce da sotto in su lei è ancora più eccitante "cosa vuoi fare Carlo? Non sborro da tre giorni, bocca figa e sborra sono 80 ti va?" Non rispondo ma ha deciso lei per me "si paga prima amore" Prendo il portafoglio dalla tasca dei pantaloni, prendo due pezzi da 50, lei li prende e.."amore per cento ti lecco dappertutto e puoi sborrare dove vuoi" io sono in trance, non connetto più, lei intasca, li mette nella borsetta e si avvicina, mi toglie la camicia, mi accarezza il petto, slaccia i pantaloni, li abbassa, mi tocca sopra gli slip, si abbassa e..... improvvisamente il suono del mio cellulare..."cazzo mia moglie"
Continua
Mi chiamo Carlo, ho 54 anni, sposato da quasi 30 con Gianna, una convivenza che oramai da tempo ha iniziato la parabola discendente
Da pochi mesi sono responsabile del personale in una ditta zona stadio di San Siro
Giornalmente percorro via Novara in auto e nelle ore serali, al mio rientro a casa, mi capita spesso di vedere delle trans ancheggianti ai bordi della strada
Mi davano un senso di fastidio, ne parlavo con Gianna insultando loro ma ancora più i loro clienti che paragonavo a depravati meritevoli solo di disprezzo
Un giorno caldo e afoso di fine luglio, causa un incidente, dovetti fare una deviazione e mi ritrovai nelle strade in prossimità dell'inceneritore di Figino
Fermo a un semaforo, incazzato per essere costretto a quella perdita di tempo, abbasso il finestrino e mi accendo una sigaretta
Noto dall'altro lato della strada un trans, evito di guardarlo ma con la coda dell'occhio vedo che si avvicina
"Amore mi fai accendere?"Lo guardo, sicuramente sudamericano, alto almeno 1,80, una mini che a malapena copre il pube, un top ridottissimo
Devo ammettere che il viso pur mascolino è accettabile, ha delle belle gambe lunghe tornite e sode, almeno una quarta di seno, capezzoli turgidi e duri sembra vogliano spaccare il top che li contiene
Gli passo l'accendino, con calma accende la sigaretta, ci mette una vita... semaforo verde...le auto dietro di me mi suonano incazzate
"Ridammelo" le grido
Un sorriso malizioso "Amore se ripassi vieni a trovarmi, te lo ridò con gli interessi" Infuriato riparto, un pensiero "a mai più, tienti pure l'accendino"
Due settimane dopo una cena tra colleghi, si fanno le 22,30 mi sento una frenesia addosso, ho ripensato più volte al "mio accendino" affretto i saluti, riparto verso casa. All'altezza di via Novara faccio una deviazione, ripasso da quel semaforo di Figino, lei è là, una mini ancora più ridotta, due strisce che coprono i capezzoli, mi vede, sorride e mi fa cenno di avvicinarmi, passo veloce, dopo cento metri mi fermo, faccio inversione, torno indietro, accosto "ciao amore sei venuto a riprendere l'accendino? Vieni con me che te lo do" mi strizza l'occhio. Siamo a pochi centimetri di distanza, ho le sue tette quasi in bocca, mi mostra un capezzolo "non hai voglia di succhiarlo?" Ho la gola secca, non un filo di saliva "dai amore parcheggia e vieni con me sono 30 di bocca e 50 di figa, non fare il timido" infila un braccio nel finestrino e mi tocca la patta dei pantaloni "ma amore sei tutto eccitato, devi proprio avere un bel cazzo, scommetto che scopi poco" Mi accarezza le cosce e poi lentamente si incammina ed entra in un viottolo buio tra gli alberi.Ho la frenesia addosso, non so che fare, lei si volta, solleva la mini, sotto non ha nulla, divorò con gli occhi un culo favoloso. Parcheggio e la seguo, dopo qualche metro non vedo più nulla, è buio pesto, sento la sua mano che mi accarezza sul petto, scende giù fino all'inguine, mi prende la mano e ci incamminiamo nel bosco " come ti chiami amore? Io Giulia, vieni che ci divertiamo" "Carlo sussurro" dopo qualche metro un piccolo spiazzo illuminato dalla poca luce che filtra dalla strada, sento le auto passare, sono atterrito dal pensiero che qualcuno ci veda, che qualcuno che conosco possa intravedere la mia l'auto tra gli alberi Intravedo una coperta sull'erba, Giulia accende la luce del cellulare che appoggia a lato con la borsa. Con la luce da sotto in su lei è ancora più eccitante "cosa vuoi fare Carlo? Non sborro da tre giorni, bocca figa e sborra sono 80 ti va?" Non rispondo ma ha deciso lei per me "si paga prima amore" Prendo il portafoglio dalla tasca dei pantaloni, prendo due pezzi da 50, lei li prende e.."amore per cento ti lecco dappertutto e puoi sborrare dove vuoi" io sono in trance, non connetto più, lei intasca, li mette nella borsetta e si avvicina, mi toglie la camicia, mi accarezza il petto, slaccia i pantaloni, li abbassa, mi tocca sopra gli slip, si abbassa e..... improvvisamente il suono del mio cellulare..."cazzo mia moglie"
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