I bigliettini per Emma 3 - è ora!

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genere
etero

“Tranquilla Emm, è tardi…” Non mi accorgo ma era già passata quasi mezzora, mi saluta. Il vado a lavarmi dovevo resettare, dovevo fermarmi! Quando vado a lavarmi mi accorgo che avevo le mutande bagnate, cazzo! Mi stava sfuggendo di mano.

Nei giorni successivi la situazione era rientrata, Giovanni si era fatto più tranquillo… non capivo il perché. Fatto sta che poco dopo ribecco mamma e Giovanni a scopare. Mi metto alla porta ad ascoltarli, subito una manina finisce tra le mutande e la mente parte. Mi stavo immaginando al posto di mia mamma, io inerme tra le sue sgrinfie. Mi aveva intrappolata in quella spirale che mi ero promessa di non lasciarmi travolgere: ero invece completamente sua. Aveva ancora senso opporsi?

Più o meno una settimana dopo, era estate, i miei invitano Giovanni a casa era un pomeriggio veramente caldo, così mi chiedono di andare in cantina a prendere qualcosa da bere. Chiedo se qualcuno potesse darmi una mano, e molto gentilmente si offre Giovanni (l’avevo chiesto apposta e lui lo sapeva). Ero in gonna e in top. Prima di scendere, vado a mettermi le ciabatte (…e a togliermi le mutande). Scendendo in cantina sculettavo apposta e una volta entrati Giovanni mi alza il top e mi palpa le tette… “Se vuoi puoi alzarmi anche la gonna” non se lo fa ripetere e… “Wow Emm, hai caldo oggi” e mi mette una mano subito tra le gambe. Io faccio lo stesso, sento un palo grosso e duro e la mente vola. “Giovanni dammi un appuntamento” Glielo dico succhiandomi un dito.
“Mmmm vogliosa la ragazza, giovedì pomeriggio quando vuoi io ci sono”
Giovedi??? Ma giovedì è fra 5 giorni… ho pensato. Si voleva farsi desiderare il bastardo. Accetto, non volevo chiedergli di fare prima così torniamo su senza far trapelare nulla, salendo le scale sono sicura che Giovanni stesse scrutando appassionatamente la mia fighetta, sentivo tutti gli occhi puntati.

Ormai ero caduta, però ormai non lo ripiangevo, almeno avrei potuto capire se veramente la sua fama era vera. Se le scopate con lui fossero veramente indimenticabili. Però mi sono anche chiesta perché ero caduta e, la risposta era semplice: lui era come un boscaiolo che doveva abbattere un albero; mi dava dei colpetti leggeri così che non me ne accorgessi e poi ogni tanto un colpetto più forte (le sere in cui veniva a trovarmi) finché non fossi sua.

Aspettare 5 giorni è stato difficile, ma alla fine sono passati, l’attesa mi ha fatto aumentare la voglia. Come vestirmi? Alla fine ho scelto la stessa gonna e top del pomeriggio in cui gli ho chiesto di scoparmi. Sono andata da lui, da vanti a casa sua mi sono fermata un secondo: potevo ancora tornare indietro e fermarmi, ma non volevo, volevo scopare! Suono il campanello, il tempo sembrava si fosse fermato. Sento la porta aprirsi e tutto torna reale. “Ciao Emm, sei arrivata?” Mi fa entrare e chiude la porta. “Dai facciamolo, prima che cambi idea”
“Hai così tanta fretta? Mmm sapevo che eri una ragazza calda… Però non prendiamoci in giro non te ne andresti, hai troppa voglia”

Aveva ragione. Mi comincia a palpare il culo con molta più foga e desiderio del solito, sapevamo entrambi dove dovevamo andare a finire e quindi una palpatina per salutarmi non era sufficiente e poi quello che sarebbe successo dopo sarebbe stato molto peggio. Le sue mani andavano a impastarmi il culo da sotto la gonna con dei movimenti circolari e ogni tanto strizzandomelo e allargandomelo o stringendomelo.

Ero curiosa di vederlo, gli metto una mano tra le gambe lo sento…sento un bel salsicciotto gonfio. Gli slaccio i pantaloni e lo vedo per la prima volta: “Cazzo è enorme” è un’esclamazione naturale di puro stupore: lungo minimo 18 cm e veramente grosso saranno stati 8 cm di diametro. Un mostro, in quell’istante mi chiedo come avrei dovuto lavorarglielo… non avevo mai avuto a che fare con cazzi del genere. “Sorpresa tesoro, scommetto che non ne hai mai visto uno di così grande”
“Ehhh”
“Mi ringrazierai dopo, quando te lo metterò tutto dentro, allora sì che capirai effettivamente quanto grosso è e quanto fortunata sei che ti ho messa nella lista nelle ragazze da scopare.”

Era arrogante, ma sotto sotto non c’aveva tutti i torti. Non mi lascia il tempo per rispondergli che mi stringe a sé; i nostri corpi si uniscono. Le sue mani ancora sul mio culo, il suo cazzo duro che mi preme sulla pancia, io mi avvicino il più possibile, quasi strusciandomi su lui per apprezzare le sue dimensioni. Le mie tette sul suo petto, ancora coperte dai vestiti, i nostri sguardi si incrociano, sono io la prima a fare la mossa…il pizzicolio della sua barba corta e curata sulla mia faccia, le nostre labbra che si incontrano e le lingue che si uniscono. Con le braccia me lo stringo forte, ci limoniamo con foga, la foga del sesso, le nostre lingue erano diventate una; la nostra saliva che si univa…il suo profumo da maschio si mescolava al mio, il suo cazzo lo sentivo sempre più duro, le mie mutande più umide. È stato uno dei limoni più belli che abbia fatto, lungo, intenso, passionale e soprattutto carnale.

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2022-07-21
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