I bigliettini per Emma 9 - TREmende
di
Emm01
genere
trio
Dieci mila pensieri mi passano per la testa, da quanto sono stata compromessa in quello che stava succedendo: non ci sarebbe stata via di ritorno. Mia mamma mi avrebbe uccisa, mi aveva già scoperto con un ragazzo (in fase molto meno avanzata) e mi aveva fatto una paternale con i controcoglioni, ed ora? Paura, ansia godimento si mescolavano e non riuscivo a muovermi: ero come pietrificata in quella situazione. Probabilmente la stessa cosa valeva per mia mamma: aveva ancora un dito tra le gambe, immobile, non fiatava, ma ci guardava soltanto.
Giovanni nel mentre non si era scomposto di una virgola, anzi continuava a divertirsi con me. “Non vorrete stare lì impalate…”
Mia mamma, come una cagnolina alle parole del padrone si toglie il vestito che indossava, rimane in intimo anche lei, e si dispone di fianco a me. Quella reazione mi ha colpita, ma sotto sotto nemmeno così tanto: anche lei era alla mercé di Giovanni.
Avrei scopato con mia mamma? La cosa mi stupiva, ma mi eccitava allo stesso tempo; non l’avevo mai fatto con un’altra donna, e quella, oltretutto, sarebbe stata mia mamma! Mi ero un attimo persa nei miei pensieri, invece mia mamma non esitava, aveva già estratto lo strumento di tortura per noi donne. “Emma, fammi vedere come succhi il cazzo a un uomo” Mia mamma che mi incitava a scopare? Ora le avevo viste tutte! Questo vuol dire che lei approvava, tanto meglio, così potevo divertirmi senza tanti pensieri; non me lo faccio ripetere, volevo dimostrarmi meglio di mia mamma davanti agli occhi di Giovanni. Volevo essere io la sua toygirl preferita. Mi metto a pecorina davanti a lui e comincio a prendermelo in bocca, non andavo troppo veloce, come al mio solito, così mia mamma con una mano sulla mia testa mi fa aumentare il ritmo. Non ero abituata a quella intensità così sbavavo molto di più del solito; in quella situazione non capivo bene cosa stesse succedendomi intorno ma l’importante era Giovanni, anzi il suo cazzo.
Mentre ero in quella posizione mia mamma mi slaccia il reggiseno e toglie le mutande… e si mette dietro di me e comincia a leccarmi la figa. Un tremito, qualcosa di strano mi suscitò quella prima leccata. Non era perché fosse mia mamma, ma perché era una donna…era diverso il suo leccare più preciso e mirato; mi fece eccitare di più era una cosa nuova e interessante oserei dire. Questo mi fece eccitare di più e Giovanni ne ebbe un suo compenso. Farlo con anche una donna, non posso descriverlo, mi ha fatto andare in pappa il cervello, avevo voglia solo di sesso…i miei neuroni mi dicevano solo: “Emma fatti scopare”
“Emma però non spremertelo tutto tu, ora tocca a me!”
Mia mamma si sdraia a pancia in su, sul mio letto, Giovanni la affianca e le mette il cazzo in bocca e apre le gambe. Sapevo cosa voleva, ma non l’avevo mai fatto. Come sarebbe stato leccarle la figa? Le appoggio la mia lingua sulle sue labbra, erano umide e dolci, la comincio a leccare… cominciava a sgrondare umori e io leccandola me li bevevo… era fantastico! Ecco perché gli uomini adoravano così tanto leccarcela. Cominciai a mangiargliela a suon di leccate e mia mamma gemeva mentre succhiava il cazzo a Giovanni. Giovanni mi spingeva sempre più tra le gambe di mamma.
Nei pochi istanti di tranquillità pensavo solo a Giovanni, a che punto mi aveva portata… era stato capace solo lui ad arrivarci e a quanto speciale era per me. Lo guardavo con desiderio e gli occhietti a cuore.
“Dai troiette, voglio entrarvi dentro, chi comincia?”
Istintivamente esclamo: “Io!” mia mamma mi guarda e accetta, mi ero accaparrata io la prima botta di cazzo. Mi metto a pecorina e: “Giovanni inculami!”
Un attimo di silenzio, interrotto da un mio gemito nell’accogliere la sua cappella dentro di me, ormai mi ero “abituata” a prenderlo e faceva meno male. Mia mamma mi guarda, faccio fatica a capire se fosse stupita o meno che mi facessi sbattere il culo, sicuramente mi invidiava. Quello mi fece eccitare ancora di più, volevo che “soffrisse” nel non avercelo dentro…
“SSiiii Giovanni inculami, inculami più forte…fai vedere a mia mamma, ahhhh mi piace così – aveva aumentato il ritmo – come tratti sua figlia… mostra a mamma quanto troia è la sua bambina” gemevo e gridavo, e la cosa era aumentata dal fatto che mia mamma si era messa sotto di me e mi leccava la figa.
“Emma sei proprio troia! Ma con Giovanni bisogna esserlo, però ora voglio montarmelo un po’ io”
Mi toglie letteralmente il mio toyboy dal culo. Mia mamma si mette a pecora, Giovanni si sollevò e, la infilo con vigore senza indugi, sentendosi aprire di colpo geme, io nel mentre gli leccavo i testicoli e con una mano le massaggiavo il clito, si sentiva mia madre genere come un'ossessa, le sue spinte e i miei massaggi le fanno quasi cedere le mani.
"Dài mà, resisti ed intanto leccamela"
Giacomo aveva a disposizione uno spettacolo invidiabile una sorta di 69 tra madre e figlia mentre si scopava la madre e, intravvedeva la faccia chiara godere e godersi i miei umori dallo specchio di fronte .
Accelera le spinte, esce da lei, mi infilo la mia cappella in bocca e io, ero immobilizzata lì sotto, Giovanni mi scopa la bocca continuando con dei movimenti del bacino, mia mamma si abbassa ulteriormente mettendomi la sua fica in faccia, ero bloccata. "Bella troietta della mamma, ora godi per bene" mi dice lei e inizia a leccarmi e penetrarmi alternativamente figa e culo, la mia bocca è occupata dal cazzone ancora duro e carico del mio amante.
Era una situazione invidiabile, il piacere mi travolgeva ed andava alla testa, il senso di immobilità mi disorienta ma era una situazione nuova e piacevole, mia madre leccava tutti i tuoi umori che producevo. Penetra e lecca…
"Apri bene e ingoia" a queste parole mamma si ferma e mi libera, era il momento! Viene anche lei verso la sua cappella, io la scanso e le dico “La voglio tutta per me!!!”
Lei sorride maliziosa e ti lascia fare ...
Guardo dritto negli occhi Giovanni con degli occhietti da cerbiatta vogliosa, sento i primi fiotti entrarmi in bocca, mi fermo finchè non si svuota e nel mentre mamma gli massaggia le palle per farne uscire il più possibile… Ingoio tutto e gli pulisco per bene la sua aste e una volta finito gli faccio la linguaccia per mostrargli che ho ingoiato tutto!
Apro il bigliettino “Montare madre e figlia il 26 luglio” era quel giorno, si erano messi d’accordo… Sorrido soddisfatta e Giovanni mi dà l’ennesimo bigliettino.
Continua…
Giovanni nel mentre non si era scomposto di una virgola, anzi continuava a divertirsi con me. “Non vorrete stare lì impalate…”
Mia mamma, come una cagnolina alle parole del padrone si toglie il vestito che indossava, rimane in intimo anche lei, e si dispone di fianco a me. Quella reazione mi ha colpita, ma sotto sotto nemmeno così tanto: anche lei era alla mercé di Giovanni.
Avrei scopato con mia mamma? La cosa mi stupiva, ma mi eccitava allo stesso tempo; non l’avevo mai fatto con un’altra donna, e quella, oltretutto, sarebbe stata mia mamma! Mi ero un attimo persa nei miei pensieri, invece mia mamma non esitava, aveva già estratto lo strumento di tortura per noi donne. “Emma, fammi vedere come succhi il cazzo a un uomo” Mia mamma che mi incitava a scopare? Ora le avevo viste tutte! Questo vuol dire che lei approvava, tanto meglio, così potevo divertirmi senza tanti pensieri; non me lo faccio ripetere, volevo dimostrarmi meglio di mia mamma davanti agli occhi di Giovanni. Volevo essere io la sua toygirl preferita. Mi metto a pecorina davanti a lui e comincio a prendermelo in bocca, non andavo troppo veloce, come al mio solito, così mia mamma con una mano sulla mia testa mi fa aumentare il ritmo. Non ero abituata a quella intensità così sbavavo molto di più del solito; in quella situazione non capivo bene cosa stesse succedendomi intorno ma l’importante era Giovanni, anzi il suo cazzo.
Mentre ero in quella posizione mia mamma mi slaccia il reggiseno e toglie le mutande… e si mette dietro di me e comincia a leccarmi la figa. Un tremito, qualcosa di strano mi suscitò quella prima leccata. Non era perché fosse mia mamma, ma perché era una donna…era diverso il suo leccare più preciso e mirato; mi fece eccitare di più era una cosa nuova e interessante oserei dire. Questo mi fece eccitare di più e Giovanni ne ebbe un suo compenso. Farlo con anche una donna, non posso descriverlo, mi ha fatto andare in pappa il cervello, avevo voglia solo di sesso…i miei neuroni mi dicevano solo: “Emma fatti scopare”
“Emma però non spremertelo tutto tu, ora tocca a me!”
Mia mamma si sdraia a pancia in su, sul mio letto, Giovanni la affianca e le mette il cazzo in bocca e apre le gambe. Sapevo cosa voleva, ma non l’avevo mai fatto. Come sarebbe stato leccarle la figa? Le appoggio la mia lingua sulle sue labbra, erano umide e dolci, la comincio a leccare… cominciava a sgrondare umori e io leccandola me li bevevo… era fantastico! Ecco perché gli uomini adoravano così tanto leccarcela. Cominciai a mangiargliela a suon di leccate e mia mamma gemeva mentre succhiava il cazzo a Giovanni. Giovanni mi spingeva sempre più tra le gambe di mamma.
Nei pochi istanti di tranquillità pensavo solo a Giovanni, a che punto mi aveva portata… era stato capace solo lui ad arrivarci e a quanto speciale era per me. Lo guardavo con desiderio e gli occhietti a cuore.
“Dai troiette, voglio entrarvi dentro, chi comincia?”
Istintivamente esclamo: “Io!” mia mamma mi guarda e accetta, mi ero accaparrata io la prima botta di cazzo. Mi metto a pecorina e: “Giovanni inculami!”
Un attimo di silenzio, interrotto da un mio gemito nell’accogliere la sua cappella dentro di me, ormai mi ero “abituata” a prenderlo e faceva meno male. Mia mamma mi guarda, faccio fatica a capire se fosse stupita o meno che mi facessi sbattere il culo, sicuramente mi invidiava. Quello mi fece eccitare ancora di più, volevo che “soffrisse” nel non avercelo dentro…
“SSiiii Giovanni inculami, inculami più forte…fai vedere a mia mamma, ahhhh mi piace così – aveva aumentato il ritmo – come tratti sua figlia… mostra a mamma quanto troia è la sua bambina” gemevo e gridavo, e la cosa era aumentata dal fatto che mia mamma si era messa sotto di me e mi leccava la figa.
“Emma sei proprio troia! Ma con Giovanni bisogna esserlo, però ora voglio montarmelo un po’ io”
Mi toglie letteralmente il mio toyboy dal culo. Mia mamma si mette a pecora, Giovanni si sollevò e, la infilo con vigore senza indugi, sentendosi aprire di colpo geme, io nel mentre gli leccavo i testicoli e con una mano le massaggiavo il clito, si sentiva mia madre genere come un'ossessa, le sue spinte e i miei massaggi le fanno quasi cedere le mani.
"Dài mà, resisti ed intanto leccamela"
Giacomo aveva a disposizione uno spettacolo invidiabile una sorta di 69 tra madre e figlia mentre si scopava la madre e, intravvedeva la faccia chiara godere e godersi i miei umori dallo specchio di fronte .
Accelera le spinte, esce da lei, mi infilo la mia cappella in bocca e io, ero immobilizzata lì sotto, Giovanni mi scopa la bocca continuando con dei movimenti del bacino, mia mamma si abbassa ulteriormente mettendomi la sua fica in faccia, ero bloccata. "Bella troietta della mamma, ora godi per bene" mi dice lei e inizia a leccarmi e penetrarmi alternativamente figa e culo, la mia bocca è occupata dal cazzone ancora duro e carico del mio amante.
Era una situazione invidiabile, il piacere mi travolgeva ed andava alla testa, il senso di immobilità mi disorienta ma era una situazione nuova e piacevole, mia madre leccava tutti i tuoi umori che producevo. Penetra e lecca…
"Apri bene e ingoia" a queste parole mamma si ferma e mi libera, era il momento! Viene anche lei verso la sua cappella, io la scanso e le dico “La voglio tutta per me!!!”
Lei sorride maliziosa e ti lascia fare ...
Guardo dritto negli occhi Giovanni con degli occhietti da cerbiatta vogliosa, sento i primi fiotti entrarmi in bocca, mi fermo finchè non si svuota e nel mentre mamma gli massaggia le palle per farne uscire il più possibile… Ingoio tutto e gli pulisco per bene la sua aste e una volta finito gli faccio la linguaccia per mostrargli che ho ingoiato tutto!
Apro il bigliettino “Montare madre e figlia il 26 luglio” era quel giorno, si erano messi d’accordo… Sorrido soddisfatta e Giovanni mi dà l’ennesimo bigliettino.
Continua…
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