I bigliettini per Emma 5 - sono completamente sua

di
genere
etero

Ci sdraiamo sul letto stremati, io con la figa che colava un po’ di sperma, con un dito me la ripulivo e lo leccavo…
“Mi hai una fighetta niente male…”
“Sei stato il migliore che mi sia entrato” glielo dico anche solo per dargli soddisfazione. Un sorriso beffardo gli si stampa in volto.

Una volta risistemati: “Emm, hai portato il bigliettino che ti avevo dato? – faccio un segno di assenso – Allora è arrivato il momento di aprirlo”
Lo apro curiosa:
> non capivo, anzi capivo e mi fa arrabbiare un po’ ma conoscendolo lo accetto (era il 7 giugno oggi)
“Direi che sei stata più facile del previsto – e mi fa un occhiolino – in verità non mi aspettavo me la proponessi così”
“Sapevo sotto sotto che sarebbe andata così, quindi non aveva senso tirarla per le lunghe”

Quando ci salutiamo mi lascia un altro bigliettino “Non aprirlo” e mi bacia in bocca palpandomi il culo. Poi mi chiede il cellulare, glielo porgo e lui scrive un numero: “Salvalo, nel caso avessi bisogno di venirmi a trovare”
“Chi ti dice che vorrò tornare?” era una domanda tanto per provocarlo, cercai di essere sicura in quello che dicevo il più possibile.
“Se non vuoi, non importa: ne ho altre da scopare”
Mmmm la cosa mi innervosiva, perché aveva sempre la risposta giusta ed era sicuro in se stesso. Ma era quello che mi piaceva di lui.

Tornando e quando sono stata a casa ho pensato a quella scopata; è stata una cosa incredibile! Avevo ancora la fighetta che pulsava e un leggero piacere. Era stato bravo, non solo per la prestazione fisica eccelsa, ma anche per quello che mi aveva lasciato psicologicamente. Ero attirata a lui, qualcosa di strano mi legava a Giovanni: mi aveva creato un trip mentale. Poi il suo far finta di non essere necessaria anche se si era divertito una cifra mi faceva arrabbiare in senso buono, era quasi una sfida. Quella sera mamma era andata a “camminare” da sola, il solo pensarla a farsi scopare da Giovanni mi faceva invidiarla… vado a farmi la doccia e lavandomi non resisto, mi devo masturbare pensando a Giovanni, al suo cazzo, a essere scopata da lui.

Quando mamma torna a casa prendo il cell, non potevo farlo prima: “Giovanni voglio essere scopata da te anche domani”.
Lui legge il messaggio e… non mi risponde, era quasi da aspettarselo; mi risponde dopo più di un’ora: “Se vuoi ho un buco libero dopo le 4”
Io leggo e aspetto a rispondere come ha fatto lui, ma non resisto più di 5 min: “Ok, non vedo l’ora”
La notte faccio fatica a dormire avevo la testa che volava, il giorno successivo penso solo al pomeriggio… il tempo non passava mai. Cerco di impiegarlo il più possibile, ma è ardua.

Alle 15 comincio a prepararmi doccia, poi mi asciugo e piastro i capelli, e penso come vestirmi… se il giorno prima era qualcosa di casto oggi sarebbe stato diverso…
Scelgo pantaloncini neri cortissimi (tipo da pallavolista): parte del culo usciva, e un top bianco aderente. Senza intimo.
Quando arriva l’ora X prendo l’auto, non potevo andare in giro così… Arrivo da lui, stranamente puntuale: “Mmmm guarda chi c’è: è arrivata una troietta”
Entrati in casa comincio a limonarmi Giovanni e lui a palparmi il culo. Ormai era diventato il nostro saluto di rito. “Dai Emm andiamo a letto, tanto sappiamo cosa vuoi”

Continua...
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2022-08-03
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