Nadeshiko 3 - Massaggio Nuru

di
genere
etero

Immagine Ikenaga Yasunari - Salve / Rana 雹・らな
Musica Yruma – May be

Alla porta d’ingresso mi accoglie una donna giapponese dalla bellezza raffinata. I cappelli sono sciolti e arrivano qualche centimetro sotto i lobi, non a sufficienza per toccare le spalle. Le labbra e gli occhi sono leggermente truccati. Ha una camicia di colore bianco coi dei fiori neri che in trasparenza fa vedere un vestito con bretelle di coloro rosso scuro. “Piacere io sono Rana. E’ la prima volta che fai un massaggio Nuru?”. Le dico di si mentre assaporo quel suo lieve accento nipponico. Mi spiega che per un corretto massaggio serve prima un’accurata pulizia del corpo, quindi mi fa accomodare in una stanza dove posso spogliarmi. Mi tolgo i vestiti e resto con i boxer. Apro e varco la porta dove mi aspettava Rana. Le luci sono soffuse, un incenso lascia un aroma gradevole nell’aria. C’è una grande doccia, una vasca ed un ampio lettino da massaggi a livello terra. Mentre si sta togliendo la camicia mi indica la doccia dicendo “Prego. Sarebbe meglio che ti togliessi i boxer se te per non è un troppo un fastidio”. Non penso sia ironica, ma solo molto gentile, di quella gentilezza di cui abbiamo quasi dimenticato i modi. Mentre sfilo il mio intimo lei sposta le bretelle del vestito e lo fa scendere a terra. Non è molto alta, ma il corpo è tonico. Il suo seno ha la forma di due goccia che scorrono sul petto. Apre l’acqua, infila un guanto da bagno e ci mette del bagnoschiuma profumato al sandalo. Lo bagna tastando così la temperatura dell’acqua e mi fa segno di accomodarmi. Le sue mani abilmente mi lavano partendo dalla parte alta e iniziando già a darmi le prime emozioni. Il mio sesso inizia a sbandierare quando s’inchina e mi lava la parte bassa. L’erezione è completa quando si dedica a pulirlo. Mi aiuta a sciacquarmi e ad infilare un accappatoio. Dopodiché, con un asciugamano si tampona un po’ i suoi capelli che si sono bagnati. Mentre mi guarda infila le dita tra di essi per spostarli dalla fronte. Vedo le dita accarezzate da ciocche di capelli mentre come il sole nascente spuntano i suoi occhi. L’immagine è talmente vivida che difficilmente la potrò dimenticare. Mi dice di distendermi prono sul lettino mentre anche lei si asciuga il corpo. Una volta steso si avvicina con una ciotola in mano contenente dell’olio profumato. Ne mette su di sé e lo spalma, poi lo fa gocciare sulla mia schiena, sulle natiche e sulle gambe. Sale a cavalcioni all’altezza delle caviglie ed inizia a distendere l’olio su di me con il suo corpo. Scivola verso l’alto, i seni premono sulla mia pelle, le sue mani si aggrappano alle mie spalle. Il mio corpo è unto, l’eccitazione sessuale si unisce alla tranquillità di Rana, all’atmosfera, ai suoi movimenti lenti. Le sue mani mi accarezzano le natiche salendo verso l’lato sui fianchi. Continua ancora verso l’alto scorrendo prima coi seni e poi col ventre. Si stacca un attimo e poi mi fa girare. Togliere il peso del mio corpo dal pube fa scattare come una molla il mio membro che svetta verso l’alto. Altro olio su di me, poi le mani e lei ancora a cavalcioni. Lo applica ancora con il suo corpo facendo scivolare tra i suoi seni quell’asta dura da far male. La prende tra le sue mani affusolate, fa scorrere il prepuzio verso il basso, lucida completamente quella carne che sta mandando in cortocircuito la mia testa. Solleva il bacino continuando a tenerlo stretto con una mano per poi abbassarsi facendolo scivolare in lei. La guardo stupito perché l’accordo era che il massaggio fosse terminato con le mani. Nel prezzario non era previsto questo favoloso finale. Riesco solo e flebilmente ad emettere un distorto “Ma … Rana…”. Lei mi mette l’indice sulle labbra per zittirmi. Sorride appoggiando le mani sul mio petto e iniziando a possedermi. Si muove, è padrona della situazione, vedo le sue espressioni di godimento, gli occhi socchiusi. Sono suo, completamente e totalmente suo.
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scritto il
2022-07-28
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