Da una video call - intro
di
Mat-Chain
genere
voyeur
Sono le 13:30 di un martedì' come molti. Sono a casa, con il computer acceso, le cuffie nelle orecchie e fisso lo schermo con attenzione mentre la donna dall'altra parte mi aggiorna sulle ultime novità' della sua azienda. Mi chiamo Filippo e sono un consulente finanziario per alcune grandi societa’. Da un paio di anni ormai il mio lavoro si e' spostato nel mio studio ed i viaggi nelle sedi dei miei clienti sono sempre più rari. Ho dovuto adattarmi, come tutti, a questa nuova vita ed ora sto godendomi ogni beneficio limitando gli spostamenti ad un paio di giorni a settimana.
Come dicevo oggi e' martedì e lavoro da casa. Anche Silvia, dall'altra parte dello schermo, sta lavorando da casa. Siamo lontani qualche centinaia di km, ci vediamo un paio di volte al mese e lavoriamo, quotidianamente, in video conferenza.
Silvia e' una donna sui 40 anni, due figli, un marito e una dedizione al lavoro inviabile. Io e Silvia non siamo mai entrati troppo in intimità' e tra di noi c'è' sempre stato quel sano distacco professionale che, nel corso del tempo, ci ha portato a raggiungere ottimi risultati evitando coinvolgimenti sentimentali.
Ore 13:38, la call sta terminando e, come sempre ci salutiamo dandoci appuntamento al tardo pomeriggio. Questa volta pero' succede qualcosa di strano..
Silvia, come sempre e' seduta alla sua scrivania e dietro di lei, si vede il salone nella sua quasi interezza. C'è' un divano bianco sulla sinistra, un tavolo di vestro da 8 posti sulla destra e, dietro la sua schiena, tra due librerie ordinatissime, si vede il corridoio che porta alle camere e forse al bagno. Non sono mai stato a casa sua, ma ormai mi sembra di conoscere quella sala come se l'avessi arredata io stesso.
Lei, come sempre, ha il volto appena truccato. I capelli di un biondo non naturale che sfuma verso il castano sono raccolti, gli occhi verdi sono luminosi dietro quel paio di occhiali che usa quando sta molto tempo davanti al monitor. Niente rossetto o mascheroni pesanti, ma si nota un po di nero che le disegna le linee degli occhi e le ciglia ben allungate sbattono di tanto in tanto seguendo le mie parole.
Indossa una camicetta bianca di cui pero' vedo solo il colletto ed i primi due bottoni, chiusi.
Silvia e’ una donna piuttosto in forma e le piace vestirsi bene e mostrare un poco di quel suo corpo tonico. Ha una terza di seno che talvolta lascia intravedere con delle scollature discrete, ma comunque un po profonde. L’addome e’ piatto mentre il culo e le cosce hanno quel sottile strato di grasso sopra i muscoli che ho sempre trovato molto attraente nelle donne.
Torniamo pero’ a quella chiamata che sta terminando. Silvia mi saluta rapidamente e vedo che, di fretta, muove la mano sul computer come a voler cliccare il bottone per chiudere la connessione. Io sono più lento di lei e non faccio in tempo ad afferrare il mouse che la vedo alzarsi di scatto.
No, Silvia non ha cliccato il bottone corretto e ha lasciato che la chiamata continuasse permettendomi di avere uno sguardo sulla sua vita attraverso la cam.
Alzandosi mi ha subito stupito come, sotto la camicetta, indossasse solo l’intimo. Un perizoma nero di cui non ho visto molti dettagli, ma che le contornava perfettamente il culo che, oscillando, si allontanava da me. Silvia camminava a piedi nudi, sulle punte, con passo veloce verso quella porta in fondo alla sala che porta alla zona notte. Le sua mani immagino siano corse velocemente sui bottoni della camicia perché subito prima di sparire dietro la porta, ho visto la schiena denudarsi e quell’indumento scivolarle di dosso cadendo lentamente a terra.
Potete facilmente immaginare il mio stupore. Sono rimasto fermo a fissare lo schermo per quei pochi secondi con un sorriso stampato sul volto e gli occhi attenti ad ogni dettaglio. Come detto, tra di noi c’e` sempre stato un distacco professionale, eppure stavolta non sono stato corretto e non ho chiuso la chiamata. Ho spento la mia cam, il mio microfono e mi sono messo comodo sulla sedia in attesa di vedere come quella situazione imprevista fosse evoluta. Ho acceso una sigaretta, messaggiato al telefono e dopo forse 10 minuti ecco che Silvia torna a fare il suo ingresso nella scena..
Come dicevo oggi e' martedì e lavoro da casa. Anche Silvia, dall'altra parte dello schermo, sta lavorando da casa. Siamo lontani qualche centinaia di km, ci vediamo un paio di volte al mese e lavoriamo, quotidianamente, in video conferenza.
Silvia e' una donna sui 40 anni, due figli, un marito e una dedizione al lavoro inviabile. Io e Silvia non siamo mai entrati troppo in intimità' e tra di noi c'è' sempre stato quel sano distacco professionale che, nel corso del tempo, ci ha portato a raggiungere ottimi risultati evitando coinvolgimenti sentimentali.
Ore 13:38, la call sta terminando e, come sempre ci salutiamo dandoci appuntamento al tardo pomeriggio. Questa volta pero' succede qualcosa di strano..
Silvia, come sempre e' seduta alla sua scrivania e dietro di lei, si vede il salone nella sua quasi interezza. C'è' un divano bianco sulla sinistra, un tavolo di vestro da 8 posti sulla destra e, dietro la sua schiena, tra due librerie ordinatissime, si vede il corridoio che porta alle camere e forse al bagno. Non sono mai stato a casa sua, ma ormai mi sembra di conoscere quella sala come se l'avessi arredata io stesso.
Lei, come sempre, ha il volto appena truccato. I capelli di un biondo non naturale che sfuma verso il castano sono raccolti, gli occhi verdi sono luminosi dietro quel paio di occhiali che usa quando sta molto tempo davanti al monitor. Niente rossetto o mascheroni pesanti, ma si nota un po di nero che le disegna le linee degli occhi e le ciglia ben allungate sbattono di tanto in tanto seguendo le mie parole.
Indossa una camicetta bianca di cui pero' vedo solo il colletto ed i primi due bottoni, chiusi.
Silvia e’ una donna piuttosto in forma e le piace vestirsi bene e mostrare un poco di quel suo corpo tonico. Ha una terza di seno che talvolta lascia intravedere con delle scollature discrete, ma comunque un po profonde. L’addome e’ piatto mentre il culo e le cosce hanno quel sottile strato di grasso sopra i muscoli che ho sempre trovato molto attraente nelle donne.
Torniamo pero’ a quella chiamata che sta terminando. Silvia mi saluta rapidamente e vedo che, di fretta, muove la mano sul computer come a voler cliccare il bottone per chiudere la connessione. Io sono più lento di lei e non faccio in tempo ad afferrare il mouse che la vedo alzarsi di scatto.
No, Silvia non ha cliccato il bottone corretto e ha lasciato che la chiamata continuasse permettendomi di avere uno sguardo sulla sua vita attraverso la cam.
Alzandosi mi ha subito stupito come, sotto la camicetta, indossasse solo l’intimo. Un perizoma nero di cui non ho visto molti dettagli, ma che le contornava perfettamente il culo che, oscillando, si allontanava da me. Silvia camminava a piedi nudi, sulle punte, con passo veloce verso quella porta in fondo alla sala che porta alla zona notte. Le sua mani immagino siano corse velocemente sui bottoni della camicia perché subito prima di sparire dietro la porta, ho visto la schiena denudarsi e quell’indumento scivolarle di dosso cadendo lentamente a terra.
Potete facilmente immaginare il mio stupore. Sono rimasto fermo a fissare lo schermo per quei pochi secondi con un sorriso stampato sul volto e gli occhi attenti ad ogni dettaglio. Come detto, tra di noi c’e` sempre stato un distacco professionale, eppure stavolta non sono stato corretto e non ho chiuso la chiamata. Ho spento la mia cam, il mio microfono e mi sono messo comodo sulla sedia in attesa di vedere come quella situazione imprevista fosse evoluta. Ho acceso una sigaretta, messaggiato al telefono e dopo forse 10 minuti ecco che Silvia torna a fare il suo ingresso nella scena..
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