Rientro a casa e trovo mio moglie .. Impalata su uno sconosciuto sul volo NY Miami -8
di
Cuck 2021
genere
tradimenti
La prima foto la ritraeva col cazzo di uno sconosciuto in bocca e la seconda, mentre impalata, cavalcava lo stesso cazzo e poi, il preservativo pieno di sperma.
-Amore, ti allego alcune foto del viaggio verso Miami in Florida.-
A Miami erano le 7 del pomeriggio (mentre in Italia era già l'una di notte) quando la moglie gli aveva mandato il messaggio corredato di foto alquanto esplicite.
La prima foto la ritraeva china coi capelli sparsi sulle gambe di un uomo.
Nella seconda, era ben visibile una verga con la cappella appoggiata alle sue labbra dischiuse e poi altre foto ancora a descrivere una successione di fatti.
-Come ti avevo già scritto, stamattina Vittorio mi aveva scopata mentre ero ancora addormentata a causa della faticosa notte di sesso che lui e il ragazzo nero mi avevano fatto godere.
Prima di uscire per il suo incontro di lavoro mi aveva lasciato una carta di credito consigliandomi alcuni negozi di abbigliamento, di intimo e di scarpe dove andare a fare shopping.
Tra le altre cose, avevo comperato un intimo rosso col reggiseno a balconcino che lasciava scoperti i capezzoli e la parte superiore e la mutandina col taglio come mi aveva suggerito lui.
Quando era venuto a prendermi in albergo, aveva voluto che indossassi solo lo slip tagliato e senza reggiseno "Non ti serve questo, le tue tette sono come il marmo talmente dritte e sode da non aver bisogno di sostegni" mi aveva detto.
Una camicetta di seta sbottonata in alto al punto la lasciare ben in vista lo spacco dei seni ed una vaporosa e frusciante minigonna anch'essa in seta che avevo comprato proprio quel giorno.
Autoreggenti velate nere e scarpe di vernice rossa dai tacchi vertiginosi completavano la mia mise.
Mi aveva subito portata dall'estetista in albergo che mi aveva sistemato i capelli lasciandoli sciolti e lievemente mossi completando il tutto con un trucco lieve rifinito con una spruzzatina di polvere dorata: "Sei bellissima" mi aveva detto lui e forse aveva davvero ragione come puoi vedere dalle foto che ti ho allegato.
Si era fatto tardi per il volo e dunque, prima dell'imbarco avevamo fatto uno spuntino leggero al GFK airport.
Naturalmente su quel volo, pur viaggiando sempre in 1° classe, le poltrone non erano spaziose come quello del volo transoceanico ma erano comunque molto comode.
Nella nostra fila il posto vicino al finestrino era occupato da un giovane biondo piuttosto elegante, io in mezzo e Vittorio accanto a me.
Una volta seduta, per quanti sforzi facessi, la mia gonna lasciava scoperte le mie gambe sino alle cosce ed a malapena copriva le mutandine rosse.
Il volo durava quasi tre ore e ad un certo punto, dopo il servizio di bevande le luci erano state spente ed il ragazzo accanto a me aveva chiuso anche l'oblò per cui l'unica fioca luce che illuminava il nostro spazio era il faretto che Vittorio usava per leggere il giornale.
Dopo circa 20 minuti mentre ero semi appisolata, ho sentito una mano sfiorarmi la coscia.
Immaginando una cosa casuale, avevo spostato un po' la gamba ma subito dopo, quello sfiorare casuale e leggero era diventata una carezza sicuramente volontaria.
A quel punto, avevo avvicinato le labbra all'orecchio di Vittorio e gli avevo bisbigliato: "Vittorio, questo mi tocca!" e lui con tono distratto: "Lascialo fare che vuoi che faccia in quella posizione".
Tranquillizzata dalle sue parole, lo avevo lasciato fare sino al punto di sentire le sue dita intrufolarsi attraverso il taglio della mutandina, tra le labbra della mia fica.
Istintivamente avevo allargato le cosce permettendogli così di operare meglio dentro la vagiva e sulla clitoride.
Avevo la testa abbandonata sulla spalla di Vittorio e gli occhi chiusi quando il primo orgasmo mi aveva fatta tremare tutta al punto che Vittorio girando la testa verso di me mi aveva chiesto: "Tutto bene?" "Sì!" gli avevo risposto con voce tremula.
Ero ancora immersa in quel magico mondo in cui vengo proiettata dopo ogni orgasmo che mi ero sentita prendere la mano e portarla sul suo grembo.
Il contatto con la sua verga calda e dura, mi aveva procurato un brivido ed un sussulto.
Svuotando la mente da ogni ritrosia, avevo cominciato a segarlo sentendomelo crescere e divenire sempre più duro tra le dita.
Dopo un po' che lo masturbavo, avevo sentito la sua mano dietro la testa ed io, docilmente, mi ero lasciata accompagnare verso quel nerbo di carne che mi aveva eccitata senza neanche averlo ancora visto: "Dio mio che cazzo!" mi era sfuggito dalle labbra prima del contatto col glande che livido e scappellato, in quella penombra, pareva un frutto non ancora maturo.
Che meraviglia sentirmi scivolare tra le labbra sino in gola quella verga così liscia e dura, era come vivere un sogno.
La sua mano poi che tra i miei capelli accompagnavano i movimenti della mia testa, aumentava la mia libidine.
Improvvisamente, con una spinta secca che aveva fatto schiantare la cappella sulla mia ugola provocandomi un conato di vomito, l'avevo sentito contrarsi e contemporaneamente sentivo tutto il mio cavo orale pervaso da un fluido caldo e cremoso.
Mi stava sborrando direttamente nello stomaco ma tale era la quantità di sperma che in parte, prima di scendere, mi riempiva la bocca.
Che sborrata! E Che bevuta!
Mentre me lo sfilavo di bocca, avevo ripensato al suo bel vestito (So che sembra strano in quella circostanza!) e per evitare che si potesse macchiare, gliel'ho strizzato tenendolo ancora tra le labbra ed infine glielo avevo succhiato e leccato lasciandolo pulito come se avesse fatto il bidet.
Quando mi ero rialzata e ricomposta alla meglio, Vittorio girandosi verso di me, con la mano dietro la testa, mi aveva tirata a se per baciarmi in modo voluttuoso e profondo succhiando nel turbinio delle nostre lingue, i residui di sperma che ancora avevo in bocca.
Alla fine di quel lungo bacio mi aveva chiesto: "Com'è il suo cazzo?" "Magnifico!" gli avevo risposto e lui "Te lo vorresti fare?" io "Magari!" e lui "Tra un po' passano per un altro drink e poi, quando spengono ancora le luci, vagli sopra e mettitelo dentro che io vi copro col giornale".
Avevo fatto come mi aveva detto lui e dopo avergli infilato il preservativo per non sporcare, gli ero salito in groppa e lo avevo cavalcato sino a farlo godere dopo 2 miei devastanti orgasmi. "Grazie" mi aveva detto mentre me lo sfilavo dalla fica.
Quando ci siamo lasciati all'arrivo non ci siamo quasi salutati salvo poi incontrarlo ancora nell'ufficio di Vittorio a Miami.. quel ragazzo era un ingegnere suo collaboratore!
Capito il porco di Vittorio: Collaboratore in studio, in cantiere e con le sue donne!-
Le numerose foto a corredo di questo resoconto, avevano eccitato il marito al punto che prima di terminare la lettura e la vista di tutte le foto, si era masturbato riuscendo a sborrare per tre volte prima di riaddormentarsi.
segue
-Amore, ti allego alcune foto del viaggio verso Miami in Florida.-
A Miami erano le 7 del pomeriggio (mentre in Italia era già l'una di notte) quando la moglie gli aveva mandato il messaggio corredato di foto alquanto esplicite.
La prima foto la ritraeva china coi capelli sparsi sulle gambe di un uomo.
Nella seconda, era ben visibile una verga con la cappella appoggiata alle sue labbra dischiuse e poi altre foto ancora a descrivere una successione di fatti.
-Come ti avevo già scritto, stamattina Vittorio mi aveva scopata mentre ero ancora addormentata a causa della faticosa notte di sesso che lui e il ragazzo nero mi avevano fatto godere.
Prima di uscire per il suo incontro di lavoro mi aveva lasciato una carta di credito consigliandomi alcuni negozi di abbigliamento, di intimo e di scarpe dove andare a fare shopping.
Tra le altre cose, avevo comperato un intimo rosso col reggiseno a balconcino che lasciava scoperti i capezzoli e la parte superiore e la mutandina col taglio come mi aveva suggerito lui.
Quando era venuto a prendermi in albergo, aveva voluto che indossassi solo lo slip tagliato e senza reggiseno "Non ti serve questo, le tue tette sono come il marmo talmente dritte e sode da non aver bisogno di sostegni" mi aveva detto.
Una camicetta di seta sbottonata in alto al punto la lasciare ben in vista lo spacco dei seni ed una vaporosa e frusciante minigonna anch'essa in seta che avevo comprato proprio quel giorno.
Autoreggenti velate nere e scarpe di vernice rossa dai tacchi vertiginosi completavano la mia mise.
Mi aveva subito portata dall'estetista in albergo che mi aveva sistemato i capelli lasciandoli sciolti e lievemente mossi completando il tutto con un trucco lieve rifinito con una spruzzatina di polvere dorata: "Sei bellissima" mi aveva detto lui e forse aveva davvero ragione come puoi vedere dalle foto che ti ho allegato.
Si era fatto tardi per il volo e dunque, prima dell'imbarco avevamo fatto uno spuntino leggero al GFK airport.
Naturalmente su quel volo, pur viaggiando sempre in 1° classe, le poltrone non erano spaziose come quello del volo transoceanico ma erano comunque molto comode.
Nella nostra fila il posto vicino al finestrino era occupato da un giovane biondo piuttosto elegante, io in mezzo e Vittorio accanto a me.
Una volta seduta, per quanti sforzi facessi, la mia gonna lasciava scoperte le mie gambe sino alle cosce ed a malapena copriva le mutandine rosse.
Il volo durava quasi tre ore e ad un certo punto, dopo il servizio di bevande le luci erano state spente ed il ragazzo accanto a me aveva chiuso anche l'oblò per cui l'unica fioca luce che illuminava il nostro spazio era il faretto che Vittorio usava per leggere il giornale.
Dopo circa 20 minuti mentre ero semi appisolata, ho sentito una mano sfiorarmi la coscia.
Immaginando una cosa casuale, avevo spostato un po' la gamba ma subito dopo, quello sfiorare casuale e leggero era diventata una carezza sicuramente volontaria.
A quel punto, avevo avvicinato le labbra all'orecchio di Vittorio e gli avevo bisbigliato: "Vittorio, questo mi tocca!" e lui con tono distratto: "Lascialo fare che vuoi che faccia in quella posizione".
Tranquillizzata dalle sue parole, lo avevo lasciato fare sino al punto di sentire le sue dita intrufolarsi attraverso il taglio della mutandina, tra le labbra della mia fica.
Istintivamente avevo allargato le cosce permettendogli così di operare meglio dentro la vagiva e sulla clitoride.
Avevo la testa abbandonata sulla spalla di Vittorio e gli occhi chiusi quando il primo orgasmo mi aveva fatta tremare tutta al punto che Vittorio girando la testa verso di me mi aveva chiesto: "Tutto bene?" "Sì!" gli avevo risposto con voce tremula.
Ero ancora immersa in quel magico mondo in cui vengo proiettata dopo ogni orgasmo che mi ero sentita prendere la mano e portarla sul suo grembo.
Il contatto con la sua verga calda e dura, mi aveva procurato un brivido ed un sussulto.
Svuotando la mente da ogni ritrosia, avevo cominciato a segarlo sentendomelo crescere e divenire sempre più duro tra le dita.
Dopo un po' che lo masturbavo, avevo sentito la sua mano dietro la testa ed io, docilmente, mi ero lasciata accompagnare verso quel nerbo di carne che mi aveva eccitata senza neanche averlo ancora visto: "Dio mio che cazzo!" mi era sfuggito dalle labbra prima del contatto col glande che livido e scappellato, in quella penombra, pareva un frutto non ancora maturo.
Che meraviglia sentirmi scivolare tra le labbra sino in gola quella verga così liscia e dura, era come vivere un sogno.
La sua mano poi che tra i miei capelli accompagnavano i movimenti della mia testa, aumentava la mia libidine.
Improvvisamente, con una spinta secca che aveva fatto schiantare la cappella sulla mia ugola provocandomi un conato di vomito, l'avevo sentito contrarsi e contemporaneamente sentivo tutto il mio cavo orale pervaso da un fluido caldo e cremoso.
Mi stava sborrando direttamente nello stomaco ma tale era la quantità di sperma che in parte, prima di scendere, mi riempiva la bocca.
Che sborrata! E Che bevuta!
Mentre me lo sfilavo di bocca, avevo ripensato al suo bel vestito (So che sembra strano in quella circostanza!) e per evitare che si potesse macchiare, gliel'ho strizzato tenendolo ancora tra le labbra ed infine glielo avevo succhiato e leccato lasciandolo pulito come se avesse fatto il bidet.
Quando mi ero rialzata e ricomposta alla meglio, Vittorio girandosi verso di me, con la mano dietro la testa, mi aveva tirata a se per baciarmi in modo voluttuoso e profondo succhiando nel turbinio delle nostre lingue, i residui di sperma che ancora avevo in bocca.
Alla fine di quel lungo bacio mi aveva chiesto: "Com'è il suo cazzo?" "Magnifico!" gli avevo risposto e lui "Te lo vorresti fare?" io "Magari!" e lui "Tra un po' passano per un altro drink e poi, quando spengono ancora le luci, vagli sopra e mettitelo dentro che io vi copro col giornale".
Avevo fatto come mi aveva detto lui e dopo avergli infilato il preservativo per non sporcare, gli ero salito in groppa e lo avevo cavalcato sino a farlo godere dopo 2 miei devastanti orgasmi. "Grazie" mi aveva detto mentre me lo sfilavo dalla fica.
Quando ci siamo lasciati all'arrivo non ci siamo quasi salutati salvo poi incontrarlo ancora nell'ufficio di Vittorio a Miami.. quel ragazzo era un ingegnere suo collaboratore!
Capito il porco di Vittorio: Collaboratore in studio, in cantiere e con le sue donne!-
Le numerose foto a corredo di questo resoconto, avevano eccitato il marito al punto che prima di terminare la lettura e la vista di tutte le foto, si era masturbato riuscendo a sborrare per tre volte prima di riaddormentarsi.
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