Credito addizionale

di
genere
gay

rima parte

"Sig. Rooosssiii!" Uggiolai avvicinandomi alla sua scrivania. "Cosa c’è, Stefano?" Disse cliccando col mouse sui voti sul PC. "A che livello sono?" Chiesi come tutti gli altri che l'avevano infastidito per tutta la lezione.
"Uhhmmm.... aspetta un secondo", lui disse. Il Sig. Rossi era solo al suo terzo anno di insegnamento della matematica al nostro liceo. Era alto, un metro e novanta, con una forma relativamente snella; aveva capelli scuri fra i quali era cominciato a comparire qualche filo grigio, anche se non aveva ancora 40 anni. "Fammi di controllare..." Disse. "6." "Cosa!" Dissi io. "Non può essere giusto." "Lo è" Lui disse guardando lo schermo. "Beh.... posso avere del credito addizionale?" L'implorai. "Hmmm... " lui pensò tra di sè. Si guardò intorno nella stanza, tutti se ne erano andati. Si alzò dalla scrivania mentre io mi sedevo al mio posto. Quando mi fu vicino disse "Beh, c’è una cosa... " disse e notai che stava spingendosi più vicino a me. Sorrise leggermente ed in quel momento vidi che nei suoi pantaloni cachi c’era una protuberanza. "Cosa? Lei mi sta chiedendo di fare veramente quello?" Praticamente gridai. "Shhh" mi esortò. "Ho visto le cose che tu e Tommaso fate nelle docce dopo gli allenamenti" Disse quietamente. Lui era anche aiuto allenatore nella squadra di calcio di cui io ero capitano. Effettivamente un altro ragazzo dell’ultimo anno ed io frequentemente ci eravamo divertiti sotto le docce dopo l’allenamento, ma pensavamo che nessuno ci avesse visti. "Quanto credito addizionale vale?" Chiesi. "Abbastanza" Disse lui. Il suo inguine era a pochi centimetri dalla mia faccia e lentamente la protuberanza si ingrossava, allungai una mano e sentii il suo cazzo nei pantaloni. Era abbastanza grosso. Lo strinsi con una mano per un po’ prima di aprire la chiusura lampo. La abbassai completamente e vi infilai la mano. Ancora una volta sentii il suo cazzo attraverso i boxer di cotone nero che portava. Ancora una volta strinsi l'asta prima di slacciare il bottone della patta dei boxer. Vi misi dentro la mano e l’avvolsi intorno la sua asta che a quel punto era bella soda. Era grossa e faticai ad estrarla della patta, ma finalmente ci riuscii. Fece un passo indietro ed il suo grosso cazzo puntò contro la mia faccia. Non avevo mai visto un uccello così grosso doveva essere lungo almeno 22 centimetri ed una circonferenza di 15 centimetri. L'asta era nella mia mano, la guidai alla mia bocca, scivolai la testa nella mia bocca, la succhiai lentamente. Ci sobbalzai sopra andando un poco più giù ogni volta. Arrivato a quindici centimetri, non ce la feci più. Cominciai a sobbalzare più velocemente mentre lui cominciava a spingere.
Improvvisamente ci fu un rumore fuori della stanza. Anche se nessuno poteva vederci, immediatamente mi fermai. "Ci dobbiamo preoccupare?" Chiesi. "Io ho un’ora buca." Lui mi disse. "Io no, cosa dobbiamo fare?" Ci pensò per un secondo. "Ritorna a fine giornata." Io me ne andai per la mia lezione mentre lui ritornava alla sua scrivania, il suo uccello penzolava ancora fuori ed era ancora duro. Misi i miei libri davanti a me tentando di celare l’erezione nei miei pantaloni. Non potevo credere a quello che era accaduto e mi chiedevo cosa sarebbe accaduto alla fine della giornata.

Seconda parte

A fine giornata ritornai nell’ufficio del Sig. Rossi, non sapevo se dovevo aspettarmi di vederlo a culo nudo alla sua scrivania col cazzo fuori. Mentre gli altri studenti lasciavano la scuola io andai alla sua stanza. Mi avvicinai alla porta chiusa e, quando l'aprii, lo trovai alla sua scrivania, completamente vestito
davanti al computer. "Ehi Stefano" Disse quando entrai nella stanza.
"Cosa c’è?" Chiesi incerto e suggerendo di continuare la nostra performance. "Sai dov’è l'albergo Wanser?" Chiese. "Sì, in periferia." Risposi. Mi diede un biglietto. "Vai là, intanto io ti aumenterò il credito." Aprii il biglietto e c’era scritto: stanza 36, alle 7 e 39. "Ci vediamo poi" "Sì, ci vediamo." Mi girai e lasciai la stanza, felice che non accadresse ancora nella cuola. Era venerdì sera ed io non avevo progetti, tutto andava per il meglio. Andai a casa e feci i compiti prima di cominciare che prepararmi per essere pronto per le 6 e mezza. Feci una doccia, mi rasi e mi misi una bella attrezzatura, inclusa una sorpresa, sotto i jeans. Tutto profumato mi avviai alla porta dicendo a mia mamma che sarei tornato tardi e partii. Mi ci vollero 20 minuti per arrivare, il mio cazzo era diventato duro pensando a quella sera. Arrivai all'albergo, trovai la stanza, localizzata al pian terreno. La macchina del Sig. Rossi era già parcheggiata fuori, io parcheggiai dietro di lui. Mentre scendevo dalla macchina mi domandavo cosa mi aspettava, se l’avrei visto nudo sul letto entrando. Ma quando aprii la porta lo vidi seduto al tavolino completamente vestito. Chiusi la porta dietro di me. "Bene, facciamolo" Disse alzandosi dalla tavola. Calciò via le scarpe, ed io feci lo stesso. "Mi farò un doccia" Disse. "Puoi unirti a me o no, ma dovrai eseere pronto qundo avrò finito." E così dicendo si avviò verso il bagno togliendosi la camicia.
Quando fu nel bagno sentii il tintinnio della fibbia della cintura seguito dal rumore dei pantaloni che cadevano sul pavimento. Io avrei voluto raggiungerlo ma decisi di no e mi spostai per vedere la sua immagine riflessa nello specchio, guardandolo mentre lui si toglieva un paio di boxer grigi e succinti. Per essere un quarantenne aveva veramente un grande corpo. Vidi la sua schiena ed il culo nudo mentre entrava nella doccia e chiudeva la tenda. Aprì l’acqua interrompendo la mia trance. Rimasi seduto sul letto alcuni minuti pensando a cosa fare. Finalmente decisi di sorprenderlo. Cominciai a spogliarmi togliendomi le calze, le seguì camicia e maglietta; slacciai i jeans che precipitarono sul pavimento dopo qualche contorcimento lasciandomi indosso quello che speravo l'avrebbe eccitato; un tanga blu scuro che a mala pena mi copriva il pacco. Il mio cazzo cominciò ad indurirsi mentre pensavo a lui nella doccia ed agli eventi che stavano per accadere, ed il tanga diventava sempre più stretto e scomodo. Mi alzai guardandomi intorno per la stanza, ansioso che finisse. Fu allora che vidi un piccolo vaso di vasellina sulla tavola. Cominciai a chiedermi perché l’avesse portato, ma la mia attenzione fu attratta rapidamente dal rumore dell’acqua che veniva chiusa nella doccia. Era ora di mettere in azione il mio piano. Ricominciai a guardarlo riflesso nello specchio. Uscì dalla doccia prendendo un asciugamano. Mi spostai sulla porta del bagno da dove lo guardai asciugarsi, prima il torace ancora sottile per un uomo della sua età, poi la pancia e quindi le gambe. Il suo cazzo era semiduro e pendeva piuttosto pesantemente. Quando arrivò ai piedi decisi di attirare la sua attenzione.
"Io sono pronto quando lei lo è" Dissi. Lui alzò lo sguardo e poi si alzò, c’era un sorriso sulla sua faccia mentre io tornavo verso la camera da letto. Mi sedetti alla tavola, il mio cazzo era evidente nello stretto tanga. Lui mi seguì dopo con l'asciugamano avvolto intorno alla vita. Pensai che era un po' comico, ma anche molto erotico. Si fermò di fronte a me, il suo uccello chiaramente cominciava ad indurirsi sotto l'asciugamano ma non lo era ancora completamente.
Era il momento giusto, mi chinai in avanti aprendo l'asciugamano, la sua virilità ora era completamente fuori di fronte a me. Ammirai il suo pacco per qualche secondo prima di chinarmi un po’ di più e prenderlo in bocca. Succhiai un po’ la testa prima di cominciare a salire e scendere, prendendone un po’ di più ogni volta. Dopo la seconda presa lui slacciò l'asciugamano e lo lasciò cadere sul pavimento permettendomi di godere della sua bellezza. Tuttavia durò poco. Dopo alcuni minuti mi fermò togliendosi dalla mia bocca. "Perché non ti sdrai sul letto?" Chiese. "Ok" Dissi un po' confuso. Mi girai, salii sopra il letto ed appoggiai la testa ai cuscini. La mia erezione era furiosa e cercava di uscire dai piccoli confini in cui l’avevo sistemata. Lui era ai piedi del letto, il suo uccello ora era completamente eretto.
Guardandomi con occhi affamati, strisciò sopra il letto verso di me a quattro zampe. Voleva succhiarmi? Bene, io non avevo niente in contrario. Aprii le gambe per permettergli di strisciarvi in mezzo, le ginocchia erano in alto. Risi un po’ alla vista del mio insegnante ed allenatore di calcio che strisciava verso di me, completamente nudo, per succhiarmi. Lui carezzò un po’ la parte bassa del mio corpo prima di afferrare la cintura del tanga, me lo tirò lentamente sulle cosce, su su alle ginocchia ed alle caviglie prima di tirarlo via e lanciandolo sul pavimento. Io abbassai le gambe mentre lui avanzava.
Cominciò a leccare i capezzoli ed il torace, il mio cazzo contro il suo addome. Si abbassò al mio torace ed al mio stomaco, poi ancora giù alla vita ed alla zona dell’inguine. Leccò e succhiò la parte interna della coscia prima di arrivare finalmente al mio inguine, stuzzicando il mio cazzo mentre leccava l'area circostante. Succhiò lo scroto spostandosi alla base del mio cazzo. La sua faccia ora era sul mio inguine e ne fu presto seppellito. Io non ce l’avevo lungo come lui, ma non era neppure piccolo.
Tutti i 19 centimetri del mio cazzo erano nella sua bocca e sentivo la punta del mio uccello strofinare contro il fondo della sua gola mentre lui continuava a succhiare dentro per prenderlo tutto. In meno di dieci minuti sentii il mio sperma agitarsi nel mio corpo. Lui aveva incominciato lentamente ma ora stava muovendosi ad un ritmo molto più rapido. Cominciai a spingere con lui, spingendo quando lui andava in giù, ritirando quando lui saliva.
Misi una mano sulla sua testa passando le dita tra i suoi capelli. Usando i piedi,
che erano sul suo inguine, giocai con la sua erezione dura come pietra che spingeva con forza contro il letto a causa della sua dimensione. Strofinai un po’ la sua asta ed il grosso sacco col piede. Dopo alcuni minuti sentii che il mio corpo era pronto ad esplodere. "Sto per venire!" dissi tra forti sospiri. Muovendosi più veloce che mai ora, potevo sentire il mio carico spingere nella mia asta verso la punta. Io diedi un'ultima e finale spinta prima dell’orgasmo. "Pronto" Esclamai. Improvvisamente lui si tirò via ed afferrò rapidamente il mio cazzo che stava per esplodere masturbandolo per l’orgasmo. Si sedette indietro e gli diede un altro colpo quando io esplosi coprendo il letto e soprattutto lui. Sparando in avanti gli coprii il torace con una bella quantità. Continuai a pompare coprendo il letto e me.
In ginocchio ai piedi del letto, lui afferrò i suoi pettorali spargendovi sopra un po’ di quello che c’era sul suo corpo. Ora anch’io ero in ginocchio pronto ed ansioso di rendergli il favore. Avendo ricevuto il miglior lavoro orale che avessi mai avuto, volevo fare un buon lavoro. Il suo cazzo era ancora sodo ma il mio stava diventando lentamente molle, mi chinai in avanti, lui si inclinò indietro e si fermò mentre io cominciavo a leccargli il torace. Non avevo mai assaggiato la mia sborra prima di allora, ma non aveva un sapore molto diverso da quella degli altri. Ne imbrattai il suo corpo ed un poco il mio. Il suo cazzo gigantesco ora stava puntando verso l'alto davanti alla sua gamba destra. Mi avvicinai e presi in bocca la testa succhiandola lentamente. Diversamente da lui non ero esperto in gola profonda. Cominciai a prenderlo dentro lentamente, un centimetro alla volta. Succhiando lentamente arrivai a circa 20 centimetri, la mia lunghezza, prima di non riuscire a prenderne di più. Ora che ero al limite cominciai a muovermi più velocemente e lui cominciò a spingere. Dopo circa 15 minuti però lui mi fermò estraendomelo dalla bocca. "Cosa c’è?" Chiesi. "Mi sto chiedendo" Disse astutamente. "Vuoi provare... l’avventura?" "Cosa intendi?" Risposi confuso. Lui guardò verso il vaso di vasellina che avevo notato. "Vuoi farlo analmente?" Dissi sorpreso. "Non è qualche cosa che tu non hai già fatto." Wow, lui chiaramente aveva visto molto di me e Tommaso. Sotto le docce l’avevamo fatto alcune volte. Io borbottai appoggiandomi al letto ed allontanandomi da lui. "Mi prenderò cura di te" Disse. Saltò su dal letto andando alla tavola ed una volta ancora ebbi l'opportunità di ammirare il suo corpo in forma ed il cazzo enorme che ballonzolava mentre camminava. Tornò sul letto, io mi ero girato e stavo a quattro zampe. Strisciò verso di me sulle ginocchia, il vaso in una mano ed un grumo di vasellina nell’altra. Cominciò a spalmarla sul mio culo, soprattutto intorno al buco e nella fessura, ma anche sulle natiche. Ne prese dell’altro ma l’interruppi. "Lascia" Dissi prendendolo dalla sua mano. Torcendo il busto gli presi l’uccello e lo coprii di lubrificante. Feci correre la mano su e giù sull'asta molte volte lavorando per bene la testa. Quando l’ebbi fatto mi voltai.
"Pronto?" Chiese. "Più che mai." Mise le mani sul mio culo allargandomi le natiche per il suo cazzo mostruoso. Il mio uccello stava ricominciando a gonfiarsi indurendosi ma senza diventare completamente duro. Sentii la punta del suo uccello penetrare e scivolare dentro di me. Mi fece un po’ male come se fosse la mia prima volta. Lui era almeno sette centimetri più lungo e molto più grosso di quelli a cui ero abituato. Scivolò dentro sino a metà strada prima di retrocedere. Cominciò a spingere lentamente andando sempre più dentro ogni volta. "Chiaramente hai già provato." Disse. "Non sei stretto come alcuni degli altri ragazzi che ho avuto." Questo mi fece pensare a chi altro avesse potuto farlo con lui, ma presto il dolore diminuì e lui cominciò ad immergersi dentro di me completamente. Era ancora un po’ doloroso ma anche così bello.
Afferrò il mio fondo schiena su ambedue i lati, tirandomi a se mentre cominciava a spingere un po’ più velocemente. Questo durò molti minuti, prese il ritmo e poi cominciò a lamentarsi ad ogni spinta. Il mio cazzo ora era arrivato alla sua piena forza. Le sue mani si mossero alla parte alta delle mie cosce, le sue dita toccavano i miei “beni” ad ogni movimento.
Cominciò a gemere forte mentre io cominciavo a grugnire. I nostri corpi si muovevano all’unisono, avanti e indietro, avanti e indietro. Sentivo che stavo arrivando di nuovo all’orgasmo. Lui mi tirò a se con più forza ogni volta mentre ci lamentavamo per il piacere. Improvvisamente rallentò drasticamentelo il ritmo, quasi gridò mentre spingeva dentro di me e pensai che stesse per venire come anch’io stavo facendo. Lo tolse quasi tutto e poi lo sbattè dentro anche più forte questa volta, prima di un ultimo e finale colpo. Io schizzai sul letto sotto di me, lui sospirò e smise di spingere; ora era completamente dentro di me, ambedue respiravamo pesantemente. Lo tolse e si sedette sul letto col cazzo coperto di sborra. Io mi alzai, la sensazione della vasellina nel mio culo era strana ma piacevole. Trovai una scatola di fazzoletti, mi riavvicinai al letto per pulirlo come meglio potevo. Lui ne prese alcuni, il suo cazzo era ancora grosso ma si stava restringendo. "Per quanto tempo ha preso questa stanza?" Chiesi. "Per tutta la notte" Disse mentre cominciava a scivolare nelle sue mutande. Avrei voluto vestirlo io ma lui proseguì: "Io me ne sto andando, ma tu puoi restare." Scivolò nei suoi pantaloni cachi, io rimasi fermo guardandolo, ancora nudo, tentando di decidere il da farsi, avrei potuto invitare degli amici ed usare la stanza. Era una buona opportunità. Ora era completamente vestito, mi guardò, allungò una mano e giocò un po' col mio cazzo, poi disse: "Ogni qual volta hai bisogno di credito addizionale... " Al che risposi, "Naturalmente!" prima che lui scivolasse fuori della porta.
di
scritto il
2012-09-07
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