Seduta di Psicanalisi - Finale

di
genere
dominazione

Breve riassunto. Michela scopre di avere una scomoda debolezza: subire punizioni e umiliazioni fisiche e morali le causa irresistibile eccitazione sessuale. Questo la mette spesso in situazioni disdicevoli e imbarazzanti. Per risolvere questo problema si rivolge a una esperta del settore, la psicologa Rebecca Rossi, nota luminare, oltre che donna affascinante. I metodi della dottoressa, estremi e molto invasivi, sembrano dare ottimi risultati. Ma durante il test finale, il castello di carte crolla brutalmente. La dottoressa mette la donna di fronte all'unica verità: questa debolezza è incurabile, deve essere solo accettata e assecondata. E glielo dimostra abusando di lei e sottoponendola a quelle stesse umiliazioni da cui lei si voleva liberare...

Ore 17.00
Michela è assorta nei suoi pensieri, sta interpretando numeri sul suo pc, seduta alla scrivania nel proprio ufficio. Non vede la dottoressa Rossi da settimane ormai. E ha deciso che non la vedrà mai più. Quella donna, professionista stimata, non ha risolto affatto i suoi problemi, ma anzi, l'ha esposta a situazioni inaspettatamente incresciose. 'La dovrei denunciare quella stronza' pensa tra sè Michela. La psicologa ha abusato di lei sessualmente a più riprese. E soprattutto l'ha sottoposta a torture fisiche e psicologiche, e ha fatto sì che venisse usata da amiche, amici, nemiche e nemici. Mentre la mente di Michela viaggia tra i ricordi recenti, questi pensieri cominciano a causarle un leggero pizzicore nelle parti intime. La bella milfona cerca di scacciarli subito via. Ma ci riesce solo parzialmente. Ripensa agli orgasmi avuti, sottoposta alle umiliazioni più disparate. 'oh Dio, no, mi sto bagnando...che voglia di toccarmi...'. La sua mente va a tutti coloro che l'hanno dominata, Sara e Giovanni, la coppia di suoi amici, felicemente sposati, la dottoressa Rossi, molte volte, Barbara, la sua ex amica, quanti orgasmi forzati. Ma soprattutto Maurizio. La loro amicizia troppo borderline è finita quando lui è entrato in ufficio, e l'ha letteralmente sbattuta. 'mi ha fatto sentire una puttana, una cagna in calore, il maledetto...mi ha fottuto come non mi era mai successo...quanto ho goduto, cazzo...non posso confessare a nessuno che vorrei...'
"Ciao, Miky:" sente una voce davanti a sè.
'oddio...' pensa. La voce è di Maurizio.
Ma insieme a lui, sorprendentemente, c'è la dottoressa Rossi. Istintivamente Michela si alza subito in piedi. Non sapeva nemmeno che i due si conoscessero, e la cosa non le piace affatto.
"Andatevene immediatamente! - sibila furiosa, ma vergognandosi anche un po' per i pensieri che aveva avuto fino a qualche secondo prima – Andatevene, o chiamo la sorveglianza."
"Andiamo Miky, ma che dici..." le dice lui sornione, facendo il giro della scrivania, e avvicinandosi a lei, mentre la dottoressa Rossi osserva impassibile.
"...n-non avvicinarti... - mormora lei, arretrando timidamente spalle al muro. - guarda che...u-urlo..."
Ma lui non dice nulla. Semplicemente avanza e riduce la distanza tra i loro corpi. Quindi la stringe a sè con forza. Michela sente il respiro mancarle. Ma sente anche una scossa nelle parti genitali, e i suoi indumenti intimi bagnarsi. La dottoressa Rossi ridacchia, sa che la sua paziente non può sfuggire. E' nelle loro mani.
"Vieni con me, tresor." le sussurra lui all'orecchio, mordicchiandoglielo.
"Ouuuhh...n-no, non è giusto...io...non sono una donna libera..."
"Ti piacerà te lo prometto.." le fa lui andandole alle spalle, catturandole le braccia dietro la schiena, e mordendola leggermente sul collo. Gli impulsi diventano sempre più irresistibili. Michela vorrebbe obiettare qualcosa, non cedere di schianto, ma lui la stringe così forte...
"Dove vuoi...andare... - geme lei - ...ma non voglio che venga pure la...dottoressa...la odio...come vi...conoscete...io non immaginavo foste...cioè...che vi frequentaste..."
La dottoressa Rossi, fino a quel momento imperturbabile, si avvicina di fronte a lei. Sollevando un ginocchio, le fa strusciare la coscia in mezzo alle gambe.
"Ma noi non ci frequentiamo, infatti. Sono io che lo ho cercato, perchè lo ritenevo la persona più adatta ad aiutarmi a penetrare le tue difese. E mi sembra che stia andando proprio così, vero?"
"....oooohhh, dottoressa Rossi...lei è...una autentica...stronza...io la..."
"Tu, cosa? Pensi di poterti permettere di insultarmi, Michela?" le dice, poggiandole le mani sul seno e comprimendoglielo con cattiveria. Lei cerca di arretrare, ma Maurizio è proprio dietro di lei, e così facendo lei può solo strofinare i suoi rotondi glutei sul suo cazzo duro. Questa cosa la eccita ancora di più.
"Oooohhh...m-maledetti...." ma le sue parole sono accompagnate da un movimento rotatorio del suo didietro proprio sull'uccello del suo tormentatore.
"Dai, Miky...ammettilo...ti piace troppo tutto ciò...eh?" la provoca Maurizio, da vero bastardo. Lei prova a negare, scuotendo la testa, ma i messaggi del suo corpo sono indecentemente espressivi.
"Non sei nemmeno in gradi di controllarti, cagna, - la umilia ancora la psicologa – Seguici immediatamente, o ti faremo fottere da tutti gli uomini e le donne che lavorano qua dentro."
Michela geme. Le parole della dottoressa Rossi la terrorizzano, ma il pensiero di ciò che ha detto fa crescere ancora un po' la sua eccitazione sessuale.
"O-ok, verrò con voi... - ansima - ma, vi prego, non fatemi uscire così davanti al mio personale...perderebbero il rispetto che..."
"Zitta." le sibila la dottoressa tirandole un sonoro ceffone.
"Avanti, Miky...cerca di mantenere un po' di dignità e contegno..." la sfotte lui, mordendole la spalla e il collo da dietro, tenendola premuta contro di sè, con un braccio intorno alla vita.
Quando, pochi secondi dopo, esce dal suo ufficio, spettinata e con l'aria sconvolta, i commerciali le dedicano un'occhiata curiosa, mettendola in forte imbarazzo.
"E-esco un attimo a prendere un...caffè con i miei...amici..." tenta di scusarsi, imbarazzata, con i lunghi capelli castani a coprirle il volto, rosso per la vergogna.

Ore 18.00
Proprio di fronte all'ufficio di Michela, c'è l'Hotel Sheraton, dove li attende una suite riservata. La tengono sotto braccio lui da una parte, lei dall'altra. Non potrebbe scappare nemmeno volendo. Prendono l'ascensore, lei si guarda allo specchio, non crede a ciò che sta facendo, ma questo un po' la fa vergognare e un po' eccitare. Maurizio le sbottona due bottoni della camicetta bianca. Lei lo fulmina con lo sguardo, ma lui non se ne cura più di tanto, anzi gli piace che lei sia così in difficoltà, in bilico tra furia ed eccitazione, e le sorride con indifferenza. L'ascensore arriva al piano desiderato. Michela è sconvolta. Lui non aspetta nemmeno di essere in camera, le sbottona tutta la camicetta davanti alle persone di servizio col carrello per la pulizia delle stanze.
"Sei pazzo..." fa lei scuotendo la testa, non appena si rende conto della risatina maliziosa dell'anziana signora delle pulizie che le sta fissando le tette. Ma lui, completamente insensibile al suo imbarazzo, la trascina con sè, controllandone il corpo come se fosse una marionetta. L'insolito terzetto entra nella suite, e chiude la porta dietro di sè. Michela si sente come una preda in gabbia con i due predatori.
"Spogliati, puttana." le dice la dottoressa Rossi, senza perdere tempo.
"Ma se ne vada a fanculo, dottoressa, ok?" risponde lei, stizzita, riprendendo un minimo di self-control e reagendo da donna orgogliosa. Ma Maurizio è lì, proprio vicino a lei.
"Non toccarmi!!" strilla Michela, vedendolo avvicinarsi. Ma con lui davanti e la dottoressa alle sue spalle, nel chiuso di una camera di albergo, le possibilità per la donna sono ridotte a zero. Infatti la psicologa le sgancia il gancetto del reggiseno.
"Brutta stronza!" urla ancora Michela. Finchè il suo amico non la prende frontalmente, stringendola in una morsa irresistibile. Michela è tutt'altro che una donna minuta, ma essere afferrata e stritolata da un uomo di quasi due metri e cento chili è decisamente oltre le sue possibilità. Il corpo statuario e muscoloso del suo amico, che le era sempre piaciuto così tanto, ora si stava rivelando per lei fatale. Infatti Maurizio la stritola leggermente, facendole mancare il respiro, quindi la spinge sul letto, buttandosi anche lui, avvinghiato insieme a lei. Si siede sul suo bacino, bloccandole le braccia sopra la testa con una mano. Lei si sente completamente inerme e indifesa. Dominata fisicamente.
"...maledetto...ti prego, non farmi male..." supplica.
Lui le infila due dita in bocca, per zittirla, lei vorrebbe mordergliele, ma non è il caso di incattivirlo, e docilmente gliele lecca, succhiandole. Lui in un attimo le sfila pantaloni, e slip. Un sorrisino gli compare sul volto quando la sente completamente bagnata. Con una sola mano le blocca nuovamente i polsi sopra la testa, vuole averla a sua disposizione, senza che lei possa reagire in alcun modo. Quindi la penetra, stando sopra di lei, prima dolcemente, per non farle male, poi duramente. Michela, sentendolo entrare, emette un gemito, più di piacere che di dolore.
"Sei la mia troia, Miky." le sussurra, dandole uno schiaffo sul viso con la mano libera.
"Oh, bastardo..." risponde lei, con la voce rotta dai colpi duri e ritmati del suo amico.
Lui le mette una mano sul viso, mentre con l'altra le schiaffeggia anche il seno. Le tettone della splendida milf si arrossano velocemente. La dottoressa comodamente seduta, osserva silenziosa, eccitandosi anche lei a dismisura. Si leva le scarpe, rannicchiando le gambe sulla poltrona.
Allora Maurizio, tira fuori il cazzo duro da Michela, e bruscamente la gira, mettendola a quattro zampe. Manovra il suo corpo formoso come se fosse una bambola. Lei completamente soggiogata lo sente rientrare dentro di lei. E lui riprende a fotterla immediatamente.
"Così ti piace di più, troia?" le dice, accompagnando le parole con sonori ceffoni sul culo. Quindi le tira i capelli all'indietro, costringendola a sollevare la testa. Lei urla sconvolta, provando subito un primo intenso orgasmo. Vorrebbe accasciarsi sul materasso, non sente più forza nelle gambe e nelle braccia. Ma lui la tiene su, per i capelli, continuando a fotterla senza pietà.
La dottoressa Rossi allunga i piedini, poggiando la pianta proprio sul viso di Michela.
"Sei già venuta, Michela! Puttana. Leccami i piedi." le ordina.
"nnno. F-fanculo..." tenta di opporsi lei, ritrovando un minimo di orgoglio.
"Lecca i piedi della tua padrona, Miky!" le ordina lui, aumentando il ritmo e la forza delle pompate. Lei emette un urlo acuto di piacere a ogni colpo, e non riesce in nessun modo a sottrarsi all'umiliazione di dover leccare i piedi della psicologa. Anzi dentro di sè capisce che essere contemporaneamente fottuta da una bestia e umiliata da una donna la sta portando al secondo orgasmo. Si vergogna di quanto le piaccia, ma non c'è nulla da fare. Gode ancora. E non riesce a trattenere le urla di piacere. E' sfinita, la dottoressa gioca con le sue tettone facendogliele ballare con i piedini , approfittando della sua posizione a carponi sul letto per darle leggeri calcetti. Michela vorrebbe svenire, lasciandosi crollare a terra, sul materasso, purchè quei due la smettano di torturarla e scoparla. Ma purtroppo per lei, Maurizio la volta ancora schiena al letto, e ricomincia a fotterla. Ormai sta per godere anche lui, ma almeno così da la possibilità alla dottoressa Rossi di sedersi sulla faccia di Michela. La psicologa si accomoda sul viso della preda, e muove il bacino con una certa arte, ondeggiandole sulla bocca. E' veramente brava, perchè comincia a stimolare anche i capezzoli della inerme milf, giocandoci, strizzandoli e tirandoli in tutte le direzioni. Michela riconosce il tocco chirurgico di quella donna, che sa esattamente come mandarla completamente in tilt. Il leggero dolore, unito agli ondeggiamenti della figa della dottoressa sul suo viso, e alle pompate del cazzo del suo amico, la portano a un nuovo orgasmo, il terzo. Questa volta dopo pochi istanti, gode anche lui, e dopo poco ancora, anche la dottoressa, rilasciando tutti i suoi umori sulla sua faccia. I due aguzzini ora sono visibilmente appagati e soddisfatti di averla usata per il loro piacere fisico. Michela non riesce a dire o a fare nulla. Non ha più energie. Cerca di pensare, di capire cosa fare, ma è tutto molto difficile in quelle condizioni. La mente le si annebbia, e si lascia andare all'oblio, cadendo nel sonno.

Ore 19.00
Si risveglia. E' sdraiata a terra. Apre gli occhi con un po' di fatica. Quegli orgasmi l'hanno sfinita, distrutta. Le parti intime le fanno male, quella bestia del suo amico ha spinto davvero forte, bastardo.
Lo vede. E' tranquillo e rilassato sdraiato sul divano, ancora nudo. Ma non sono soli. Michela si ricorda che con loro c'è la dottoressa Rossi, la sua psicologa. Non la vede, forse se ne sarà andata. No, la sente, è alle sue spalle. La psicologa è diventata ormai il suo incubo. Michela si sente a disagio in sua presenza, la dottoressa sa perfettamente andare sui punti deboli, e soggiogarla facendole perdere ogni controllo su sè stessa. All'improvviso, riprendendo coscienza del proprio corpo Michela si rende conto di avere un collare al collo. Oh no, quella strega le ha legato un guinzaglio! Vorrebbe alzarsi, levarselo, vestirsi e andarsene, ma le sue energie sono volate via un po' per volta a ogni orgasmo. Potrebbe provare ad aggredire la dottoressa, quella odiosa bastarda lo meriterebbe pienamente. Ma, per le sue condizioni, sa perfettamente che la dottoressa Rossi semplicemente la distruggerebbe fisicamente. Quindi abbassa la testa docilmente. Maurizio la osserva. Sembra che quel dannato sappia esattamente ciò che le passa in testa. Ridacchia divertito ed eccitato. La dottoressa la porta in giro, tenendola a quattro zampe, trascinandola come fosse una cagna, e un po' lei si sente tale. Lui ammira il suo bel culo rotondo muoversi ancheggiando. Ma ciò di cui Michela non si è accorta, è che la dottoressa abbia in mano un frustino, di plastica rigida nera. E dalla faccia maliziosa, ha proprio intenzione di usarlo. Con raffinata cattiveria, lo fa schioccare una prima volta sui suoi glutei. Michela è dapprima sorpresa, spalancando la bocca per il dolore inatteso. Rossa in viso, non può che gemere.
"No, dottoressa..." mormora sofferente.
Ma il frustino schiocca ancora, molto dolorosamente. E poi ancora, ora anche vicino al buchetto del sedere. Michela, priva di qualsiasi biancheria intima, inorridisce, sconvolta. Ma in realtà è sconvolta anche dalle scosse di piacere che si irradiano a tutto il corpo. Scuote la testa, ansimando.
"Incredibile, Miky! Ti stai ancora eccitando!" commenta divertito Maurizio.
"ohhhh...sei un...maledetto bastardo...." mormora lei, con un filo di voce.
Ma la dottoressa, stizzita per l'espressione irrispettosa che la cagna ha usato verso di lui, la colpisce col frustino ancora nel buchetto e nella passera. Michela sgrana gli occhi, per l'oscena sensazione di piacere che la sta invadendo, ormai incontenibile.
"...pietà dottoressa...la prego, la smetta..." supplica. Ma la psicologa si rivolge direttamente a Maurizio.
"Cosa faccio, smetto?"
"Oh no, - risponde lui, ineffabile – mi ha insultato diverse volte. L'abbiamo sentita, no? Credo vada punita duramente."
"Giusto." conviene lei. E ricomincia a fare schioccare il frustino, colpendo il culo di Michela a più riprese, senza sosta.
"ooohhhh....- strilla lei – schifosi...maledettiiiiiiiii...."
"Ancora insulti. - esclama la dottoressa contrariata – Allora devo proprio scudisciarti questo bel culone così perfettamente rotondo, eh?"
E continua a colpirla, senza frenarsi più. Il culo di Michela è rosso fuoco, i colpi arrivano numerosi e ovunque. Ma ormai quando il frustino impatta sulla passera, trova del bagnato. Michela urla, inarcando la schiena in modo tremendamente sexy. La psicologa non resiste all'idea di piantarle un tacco in mezzo alla schiena, costringendola a spalmare le tettone a terra. La ammira bloccata a terra, col culo all'insù. Con grande soddisfazione la vede ansimare vistosamente, e inizia a stimolarle direttamente la figa umida e spalancata con il frustino, dandole leggeri colpetti sul clitoride esposto.
"nnnoooooo...dottoressa.....mi sta facendo venireeeee....ancoraaaa..." strilla Michela. Ma mentre urla, sta godendo ancora una volta, senza controllo.
In pochi istanti è di nuovo distrutta a terra, quei due la stanno semplicemente annichilendo, togliendole ogni dignità. Ora sente pure il culo in fiamme. Il suo corpo fa male ovunque, ma la cosa peggiore, è la completa mancanza di forza, a causa di quante volte il piacere fisico si sia impadronito di lei.
Sono passati solo pochi minuti, e ora Michela sente silenzio intorno a sè. Si rende conto di essere sola. Maurizio e la dottoressa Rossi se ne sono andati, lasciandola lì, a terra, priva di ogni energia residua. Sommessamente, la splendida milf, si alza a fatica, si lava, e si riveste, senza dire nulla. Dentro di sè sa perfettamente che ormai la sua indipendenza è finita. Quei due, insieme o singolarmente, possono farle ciò che vogliono, quando vogliono. E' questo che significa essere sottomessi e schiavi di qualcuno. Le verrebbe da piangere, ma non riesce a non pensare a quanto piacere fisico ciò le abbia provocato. Un piacere così intenso e ripetuto, da essere impossibile da raggiungere in un rapporto normale. Eppure il rapporto "normale" in questo momento, per lei, è l'unico porto sicuro che possa accoglierla. Scappa via dall'hotel più veloce che può.

Ore 20.00
"Ciao, tesoro!" esclama Michela, aprendo la porta di casa, e trovandosi di fronte il suo uomo.
Roby la abbraccia teneramente, baciandola sulle labbra.
"Come è andata al lavoro, amore?" le dice lui affettuosamente.
"Oh tutto normale direi, ordinaria amministrazione..."
Ora lei si sente realmente protetta, e al sicuro fra le sue braccia. Non pensa più a come abbia passato le ultime tre ore. E si impone di non pensarci assolutamente. Tanto più che lui la abbraccia dolcemente.
"Vado a mettere qualcosa sul fuoco." fa lei, dirigendosi verso la cucina.
"Hmmm non vedo l'ora!" dice lui.
E in tono semiserio le da una pacchetta secca sul sedere, andando a impattare proprio sulla pelle, duramente devastata dal frustino della dottoressa Rossi. Michela sobbalza, socchiudendo gli occhi, ed emettendo un leggero gemito, poggiandosi a un tavolo, come se faticasse a reggersi in piedi.
Lui la guarda un po' perplesso.
"Tutto a posto, amore?!" le chiede.
"...sì, sì grazie...tutto a posto..." risponde lei, ricomponendosi.
Ma contemporaneamente pensa al momento in cui andrà a letto, a come potrà giustificare il suo culo rosso fuoco....E poi pensa a come potrà condurre un rapporto così...e poi pensa che...
Sente il suo cellulare che vibra. E' un messaggio. E' Maurizio.
'La prossima volta passerai tutta la notte con noi' dice senza fronzoli.
Lei sente mancare il respiro, non riesce a immaginare come potrebbe uscirne da un esperienza così.
Allora si avvicina a Roby.
"Amore... - gli dice mentre lui la osserva incuriosito - ti prego dammi un altro sculaccione. Ma forte...molto forte."

smithmarcus97030@yahoo.it
scritto il
2022-09-02
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