L'invito a cena
di
Smithmarcus
genere
dominazione
Questa è una storia vera. Appena romanzata in alcune parti, ma vera. Si tratta di pura dominazione su una coppia. Ora vi racconto tutto.
La mia nuova ragazza si chiama Silvia. E' una ragazza un po' gelosa, ma con gusti molto particolari.
Qualche giorno fa mi dice di avere invitato a cena una coppia di nostri vicini di casa, molto simpatici, che ha conosciuto per strada. Lui si chiama Patrizio, lei Daniela. Una coppia di persone oltre la quarantina, ma molto ben tenute. In particolare lei è davvero una bella donna, mora, molto femminile e sensuale.
Sono rimasto un po' sorpreso per questo invito di due persone che di fatto erano, fino ad allora, per me semisconosciute. Ma devo ammettere, quando li ho visti arrivare, che la mia immaginazione ha cominciato a viaggiare. Ho pensato per una buona mezz'oretta a come sbattermi Daniela in lungo e in largo, fantasticando su come e dove penetrarla, e su come fotterla ripetutamente. Silvia deve sospettare qualcosa sui miei pensieri, perchè mi guarda come se li leggesse perfettamente.
Così, alla fine della cena, non appena Daniela si sposta nel terrazzo che da sul giardino a respirare una boccata d'aria fresca, la raggiungo con studiata nonchalance.
"Fa molto caldo in questi giorni, vero?" le dico.
"Già... - risponde lei – non si respira..."
Ammiro il vestito che le fasciava le morbide forme, in particolare lo spacco fra le sue tette abbondanti. Lei se ne accorge subito. Ed è un po' in imbarazzo.
"Non guardarmi così..." mi dice sorridendo. In realtà da come lo dice sembra che voglia che io continui a guardarla, e a desiderarla. Non dico nulla. Ma le sorrido anche io. Si volta dandomi le spalle. Ho come la sensazione che ancheggi lievemente. Mi sposto proprio a fianco a lei, sfiorandola inavvertitamente, ma non troppo.
"Stai un po' esagerando..." mi sussurra, forse un po' preoccupata, ma anche stuzzicata dalla situazione proibita che si sta creando. Ma la spallina del suo vestito si abbassa improvvisamente, scoprendo una parte di seno. Lei se ne accorge, e mi guarda senza dire niente. Per un attimo ci fissiamo negli occhi.
"Interrompo qualcosa, piccioncini?" la voce di Silvia mi trafigge alle spalle. Io non mi volto nemmeno, mentre Daniela, visibilmente imbarazzata, si gira e fa per rientrare da Patrizio.
"No, no, non interrompi assolutamente nulla, Silvia." dice, cercando di tranquillizzare la mia ragazza.
"Hai mezza tetta fuori, cara. - le risponde lei freddamente – E che tetta!"
"Huh...non me ne ero accorta...scusa..." mormora Daniela, un po' arrossendo in viso.
Ma mentre fa per rientrare, Silvia le blocca il passaggio.
"Dove credi di andare, troia?" le sibila.
"No, io non..." fa appena in tempo a sussurrare Daniela, prima che con una mossa fulminea, Silvia le abbassi vestito e reggiseno, afferrandole entrambe i capezzoli nudi.
"Ma che faiiii....sei pazzaaaa...." strilla Daniela sgranando gli occhi spaventata. Non si attendeva certo una aggressione di questo tipo. E neanche io. Ma la cosa mi piace, e molto.
Silvia non si fa molto intenerire dall'espressione di sgomento della bella milf mora, e anzi la trascina dentro per i capezzoli, gustandosi in pieno la sensazione dei suoi polpastrelli che affondano nella carne morbida delle sue abbondanti tette, e soprattutto che Daniela non riesca che a darle ripetuti schiaffetti isterici sulle mani, completamente insufficienti a farle mollare la presa. Quindi dopo averla sballottata un pochino in giro per il salotto, la scaraventa sul divano. Patrizio, ovviamente, assiste sbigottito.
"Ma che cazzo succede?" mormora basito.
"Succede che la tua mogliettina stesse facendo la stupida col mio ragazzo. E allora forse è meglio che le insegni chi comanda." risponde decisa Silvia.
E si siede a cavalcioni di Daniela sul divano. La milfona, quasi spaventata dalla aggressivita della mia ragazza, cerca di proteggersi con le braccia il viso. Ma Silvia infila una mano dentro la sua guardia, afferrandola per il collo. Daniela diventa subito rossa in volto, non riuscendo a respirare bene.
"Huh, non farle male, però..." tenta di intervenire, timidamente Patrizio.
Un po' mi sento in colpa, avendo avviato tutto questo pasticcio io col mio atteggiamento esplicito. Però assisto curioso ed eccitatissimo. Mi verso un bicchierino di amaro, e mi metto comodo nel divano.
Ben presto mi rendo conto che Silvia in realtà non vuole fare troppo male fisico a Daniela. Vuole solo farle capire di essere la sua padrona, e che lei sarà per tutta la sera la sua schiava sottomessa.
Così tenendola per il collo, comincia a schiaffeggiarle le tette nude, facendole ballare vistosamente. Sono del tutto ipnotizzato da ciò che vedo. E pure Patrizio mi sembra. I gemiti di sofferenza di Daniela sono eccitanti, cazzo.
Fino al momento in cui la moracciona non riesce in qualche modo a svincolarsi, e a tentare di fuggire. Ma è una fuga di breve durata. Silvia da dietro le fa lo sgambetto, facendola cadere a carponi. Cattivella la mia ragazza, mi piace. In un attimo le è addosso. Le abbassa la cerniera del vestito, sfilandoglielo completamente, e lasciandola in collant, mutande e reggiseno. Daniela sgrana gli occhi, imbarazzata e umiliata. Quella ragazza la sta sovrastando in ogni modo. Cerca di voltarsi e provare a reagire, ma Silvia è più veloce di lei, più pronta a questo genere di cose. Sono sinceramente ammirato. Rapida come un cobra la butta schiena a terra, salendo sopra di lei, e le blocca i polsi sopra la testa. Daniela scuote la testa, sopraffatta.
"Ma che vuoiiii, lasciami! Non ho fatto nulla!" strilla inerme.
"Oh, che bugiarda! Hai fatto la troietta col mio uomo..." insinua Silvia.
"No! Non è vero!" si difende lei.
"E' vero o no?" chiede a me ora la mia ragazza.
Beh a dire il vero sono stato io a iniziare, quindi sarebbe colpa mia, ma non posso perdermi lo spettacolo. Quindi la mia risposta è scontata.
"Eh sì, lo ha fatto eccome." dico io con aria sicura e soddisfatta.
"Noooooo! Bastardo, non è veroooo!!" grida Daniela, disperata, mentre Silvia, tenendole sempre i polsi bloccati sopra la testa comincia a mordicchiarle i capezzoli avidamente e con molta cattiveria.
"Oh oh la tua mogliettina ha i capezzoli molto sensibili, giusto Patrizio?" insinua maliziosamente Silvietta, continuando a torturare le tette della mora. Lui è eccitato come una bestia. Si scoperebbe tutte e due le nostre donne. Ma purtroppo per lui, non è la sua quella in posizione di comando.
"Sì, è vero, - ammette quindi – mia moglie ha delle belle tettone, e molto sensibili..."
Comincio a pensare che vedere la mia ragazza che stia dando una bella lezioncina alla sua dolce metà non gli stia affatto dispiacendo. E Silvia non ha nessuna intenzione di fermarsi. Afferra la chioma mora di Daniela, e comincia a trascinarla a quattro zampe sul tappeto, come un animale.
"Bastaaaa...non sono un cane!" protesta lei, urlando disperata.
Ma questi lamenti sono musica per le orecchie di Silvia, che ridacchia soddisfatta, e si ferma, lasciandola mezza nuda a carponi di fronte a noi sul tappeto. Quindi con le unghie, e una gran dose di malvagità le strappa completamente i collant all'altezza del culo, scoprendo i suoi glutei rotondi.
"Oh oh – ride divertita la mia ragazza – non bello come il mio, ma non male affatto per essere una milfona!" la deride.
"Ma come cazzo ti permetti, ragazzina??" protesta Daniela, ritrovando finalmente un minimo di orgoglio. Ma questo scatto di ira si paga chiaro, a me e a Patrizio è subito evidente. Infatti Silvia la tirà a sè, sedendosi sul divano, e la sistema a forza sulle proprie ginocchia, a culo all'aria in su. Sul volto di Daniela si materializza la paura di ciò che la mia dolcissima fidanzatina sta per farle.
"No, ti prego! Non picchiarmi sul culo, ti prego!" strilla terrorizzata.
Ma ovviamente, Silvia comincia a schiaffeggiarle li glutei e a sculacciarla con tutta la forza che ha. Le sue manine viaggiano rapide e precise. Le chiappe di Daniela diventano subito rosso fuoco, e i suoi gemiti sono molto sonori e davvero eccitanti. Una lacrima le scorre sul viso, lungo la guancia. Non capiamo se per il dolore alle natiche, o per l'umilazione dello sculacciamento di fronte a noi.
Patrizio, quel maiale, non ce la fa più, e si sfila i pantaloni, rimanendo con i soli boxer addosso, e alzandosi dalla poltrona su cui era seduto.
"Ti piace quello che faccio a tua moglie, maschione?" gli dice Silvia. Mi chiedo che intenzioni abbia. Ma le lascio condurre il gioco, sta facendo davvero bene.
"Huh, beh, - risponde lui un po' in imbarazzo, anche se la grossezza del suo cazzo, visibile attraverso l'indumento, tradisce perfettamente i suoi pensieri – in verità mi dispiace che le stia facendo male..."
Mente, ovviamente. E pagherà queste menzogne.
"Avvicinati, maschione." gli dice Silvietta.
Butta a terra Daniela. La mora, singhiozzante, rotola distesa a pancia in su. Una mano, a coprire le tette, dolenti, e l'altra a carezzarsi il culo, ancora più dolente. Come se ciò potesse darle una qualche protezione. Con noncuranza, Silvia si leva le scarpe decolletè tacco 12, e stando in piedi di fronte a Patrizio, poggia completamente il piede sul viso di sua moglie distesa a terra.
"Hmmmf...gggmmmfff..." riesce solo a mormorare Daniela.
"Allora Patrizio? Avvicinati." sussurra dolcemente la mia ragazza, mentre col piedino comincia a esplorare la bocca della moracciona inerme a terra.
Non appena lui arriva a pochi centimetri da lei, Silvia gli afferra le palle con precisione chirurgica, stritolandogliele con cattiveria. L'urlo di dolore di lui, credo lo abbia sentito tutto il quartiere. Comincio a sospettare che Satana in persona si sia appropriato del corpo della mia dolce metà.
In pochi secondi Patrizio cade in ginocchio, chiedendo letteralmente pietà. Io sono stupefatto e ammirato. Nel giro di pochi minuti, la mia ragazza ha sottomesso entrambi i nostri vicini.
E adesso cosa vorrà fargli?
Patrizio e Daniela si guardano, inermi e stupefatti. Non c'è dubbio, Silvia, li ha semplicemente distrutti. Lui cerca di massaggiarsi e reggersi le palle stritolate, mentre lei, in qualche modo, prova a rialzarsi.
"Wow, tesoro! - le dico – Non sapevo fossi una tigre!"
Sono abbastanza compiaciuto della sua grinta. Daniela la guarda un po' spaventata.
"Ok, ok, senti, abbiamo capito...andiamo via subito..." dice sommessamente. Silvia ride sguaiatamente, affibbiandole un ceffone secco sul viso.
"Tu puoi parlare quando te lo ordino io, capito schiava?" le dice.
Daniela si sente profondamente umiliata da quelle parole. Ma ovviamente non reagisce. Io sto impazzendo, Sento l'uccello che mi esplode nelle mutande. Ma so che se aspetto, ci sarà dell'altro. Silvia ha vinto e vuole stravincere, si capisce. Si accomoda sul divano, a fianco a Patrizio, che cerca di riprendere respiro. Ma lei ancora gli afferra le palle, stringendogliele. Lui diventa rosso in viso, protestando quasi in lacrime. Ma lei non se ne cura. Anzi. Si rivolge a sua moglie.
"Vieni qui, schiava!" le dice.
Daniela obbedisce, avanzando a gattoni.
Ho il serio dubbio che essere trattata in questo modo la stia leggermente eccitando, perchè camminando a quattro zampe, ancheggia sensualmente. Senza dire altro, Silvietta le mette un piedino in faccia, costringendola a leccarlo. E Daniela esegue, senza neanche più protestare. Si siede per terra ed estrae la lingua, leccando tutto il piedino sexy della mia ragazza, per bene in ogni angolo. Poi, per mostrare di essere servizievole, conduce il piede di Silvia proprio sulle sue tettone, titillandosi i capezzoli.
"Hmm, schifosa porca." la insulta la mia donna, che sta cominciando ad eccitarsi pure lei. Anche perchè a fianco, Patrizio la sta letteralmente supplicando di non triturargli le palle, con un filo di voce.
Mi sembra evidente che dominare una coppia piaccia davvero tanto alla mia ragazza. Daniela sdraiata a terra, lascia che i suoi deliziosi piedini giochino con il suo corpo. Silvia le strizza leggermente i capezzoli fra alluce ed indice, facendole emettere dei leggeri sospiri.
"Cosa ne pensi di tua moglie, Patrizio? - lo interroga tenendolo sempre per le palle – E' stata all'altezza della situazione?"
"Huuuhhh...n-no..." balbetta lui.
"Sono stata molto migliore di lei, giusto?" insiste Silvia.
"Molto...sì, molto migliore di lei."
"E non pensi che meriti una grave punizione per avere fatto la stupida con il mio uomo?"
"Huuh...nhhh...sì, sì, se lo merita...lei sì, io non ho fatto nulla..." conferma Patrizio, con la voce tremolante e il viso paonazzo.
"Bravo, Patrizio. Vedo che capisci in fretta." ridacchia soddisfatta Silvia. Allora tira i capelli di Daniela, costringendola a sollevarsi a carponi, orientandola con il culo verso Patrizio.
"Cosa vuoi...farmi?" chiede Daniela timidamente.
"Fottila. Fottila duramente, Patrizio! Tanto sei arrapato come una bestia." ordina Silvia, totalmente padrona del gioco. Ma a questo punto mi sono rotto di guardare anche io. Con il cazzo in piena mi alzo dalla mia poltrona, mi avvicino a loro, afferro Daniela per i capelli, e le guido subito il mio cazzone in bocca. Lei non fa neanche in tempo a dire nulla. Lo succhia, chiudendo gli occhi rassegnata, mentre Patrizio comincia a stantuffarla da dietro.
"Ti piace così, Daniela? - la provoca Silvia – Cazzi dappertutto! Era quello che volevi, no?"
Daniela prova a scuotere la testa per negare, ma è molto complicato. In più i colpi di Patrizio la stanno cominciando a lavorare molto bene.
"Dai, dai, dai!! - ritma Silvia con le mani, ridendo soddisfatta – Falli godere tutti e due, troia mora!" col piedino la costringe a inarcare la schiena, prendendo il cazzo di Patrizio sempre più a fondo, quasi dolorosamente.
Patrizio, ingrifatissimo la stantuffa da dietro facendole sentire tutta la lunghezza del suo cazzo, e io le riempio la bocca col mio. Con una mano mi solletica anche le palle, stimolandomi con grande bravura. E nel giro di qualche minuto le vengo completamente in bocca e sul viso, fino all'ultima goccia. Patrizio vicino all'orgasmo, comincia a sculacciarle le natiche, fottendola fino a farla urlare. Quindi gode anche lui, lasciandosi andare dentro sua moglie. Poi si accascia, sedendosi a terra, distrutto dal piacere.
"Bene, bene, brava. - commenta Silvia soddisfatta, ma per nulla appagata – Pare che io, la padrona sia rimasta l'unica che non ha goduto. Vieni qui, troia."
"No, aspetta... - tenta di giustificarsi Daniela – sono sfinita..."
"Ma Silvia le ride in faccia letteralmente, dandole un altro ceffone ancora, e buttandola a terra supina. Quindi si sfila pantaloni e mutandine.
"N-noo, - si lamenta la moracciona – cosa vuoi farmi??"
Silvia le si siede comodamente sulla faccia. Le lamentele di Daniela diventano scomposti gemiti, mentre la mia ragazza comincia ad ancheggiarle sinuosamente sul viso. Costretta a leccarle la passera, Daniela scopre di essere piuttosto brava anche in questo. Sarà che era forse già molto eccitata, ma la mia dolce metà le viene in faccia in pochissimo tempo, gemendo subito sonoramente visibilmente appagata.
"Huuhh brava schiava... - le dice rialzandosi – Ci sai fare con quella linguetta."
Daniela non risponde con tutto il viso rosso e sporco degli umori vaginali della sua aguzzina. Tenta di ripulirsi con l'avambraccio.
"Oh aspetta, sei sporca, scusami..." la sfotte Silvia torreggiando in piedi su di lei.
In un breve istante lascia partire un fiotto di urina che colpisce in pieno il viso di Daniela. Schifata la moracciona cerca di ripararsi dalla pioggerellina dorata, ma è tutto inutile, e viene completamente inondata dal liquido caldo e trasparente.
Piange, per tutto ciò che sta subendo, ma con grande orgoglio, si rialza. Con lo sguardo basso a terra, senza il coraggio di incontrare gli occhi di nessuno dei tre presenti, si infila il vestito, lasciando a terra la biancheria intima. Vuole solo porre termine al supplizio. Afferra il telefonino e chiama un taxi. Quando si volta, Silvia è lì, addosso a lei.
"Spero ti sia piaciuta la cena, tesoro. - le dice – Mi aspetto presto un invito a casa tua."
Un'espressione di sgomento compare sul volto di Daniela mentre annuisce. Apre la porta, scaraventandosi in giardino, corre fuori, sente gli umori dei due uomini che colano fra le sue cosce, e Silvia che ride. Apre il cancelletto e si butta in strada.
Il taxi è in fondo al viale...
La mia nuova ragazza si chiama Silvia. E' una ragazza un po' gelosa, ma con gusti molto particolari.
Qualche giorno fa mi dice di avere invitato a cena una coppia di nostri vicini di casa, molto simpatici, che ha conosciuto per strada. Lui si chiama Patrizio, lei Daniela. Una coppia di persone oltre la quarantina, ma molto ben tenute. In particolare lei è davvero una bella donna, mora, molto femminile e sensuale.
Sono rimasto un po' sorpreso per questo invito di due persone che di fatto erano, fino ad allora, per me semisconosciute. Ma devo ammettere, quando li ho visti arrivare, che la mia immaginazione ha cominciato a viaggiare. Ho pensato per una buona mezz'oretta a come sbattermi Daniela in lungo e in largo, fantasticando su come e dove penetrarla, e su come fotterla ripetutamente. Silvia deve sospettare qualcosa sui miei pensieri, perchè mi guarda come se li leggesse perfettamente.
Così, alla fine della cena, non appena Daniela si sposta nel terrazzo che da sul giardino a respirare una boccata d'aria fresca, la raggiungo con studiata nonchalance.
"Fa molto caldo in questi giorni, vero?" le dico.
"Già... - risponde lei – non si respira..."
Ammiro il vestito che le fasciava le morbide forme, in particolare lo spacco fra le sue tette abbondanti. Lei se ne accorge subito. Ed è un po' in imbarazzo.
"Non guardarmi così..." mi dice sorridendo. In realtà da come lo dice sembra che voglia che io continui a guardarla, e a desiderarla. Non dico nulla. Ma le sorrido anche io. Si volta dandomi le spalle. Ho come la sensazione che ancheggi lievemente. Mi sposto proprio a fianco a lei, sfiorandola inavvertitamente, ma non troppo.
"Stai un po' esagerando..." mi sussurra, forse un po' preoccupata, ma anche stuzzicata dalla situazione proibita che si sta creando. Ma la spallina del suo vestito si abbassa improvvisamente, scoprendo una parte di seno. Lei se ne accorge, e mi guarda senza dire niente. Per un attimo ci fissiamo negli occhi.
"Interrompo qualcosa, piccioncini?" la voce di Silvia mi trafigge alle spalle. Io non mi volto nemmeno, mentre Daniela, visibilmente imbarazzata, si gira e fa per rientrare da Patrizio.
"No, no, non interrompi assolutamente nulla, Silvia." dice, cercando di tranquillizzare la mia ragazza.
"Hai mezza tetta fuori, cara. - le risponde lei freddamente – E che tetta!"
"Huh...non me ne ero accorta...scusa..." mormora Daniela, un po' arrossendo in viso.
Ma mentre fa per rientrare, Silvia le blocca il passaggio.
"Dove credi di andare, troia?" le sibila.
"No, io non..." fa appena in tempo a sussurrare Daniela, prima che con una mossa fulminea, Silvia le abbassi vestito e reggiseno, afferrandole entrambe i capezzoli nudi.
"Ma che faiiii....sei pazzaaaa...." strilla Daniela sgranando gli occhi spaventata. Non si attendeva certo una aggressione di questo tipo. E neanche io. Ma la cosa mi piace, e molto.
Silvia non si fa molto intenerire dall'espressione di sgomento della bella milf mora, e anzi la trascina dentro per i capezzoli, gustandosi in pieno la sensazione dei suoi polpastrelli che affondano nella carne morbida delle sue abbondanti tette, e soprattutto che Daniela non riesca che a darle ripetuti schiaffetti isterici sulle mani, completamente insufficienti a farle mollare la presa. Quindi dopo averla sballottata un pochino in giro per il salotto, la scaraventa sul divano. Patrizio, ovviamente, assiste sbigottito.
"Ma che cazzo succede?" mormora basito.
"Succede che la tua mogliettina stesse facendo la stupida col mio ragazzo. E allora forse è meglio che le insegni chi comanda." risponde decisa Silvia.
E si siede a cavalcioni di Daniela sul divano. La milfona, quasi spaventata dalla aggressivita della mia ragazza, cerca di proteggersi con le braccia il viso. Ma Silvia infila una mano dentro la sua guardia, afferrandola per il collo. Daniela diventa subito rossa in volto, non riuscendo a respirare bene.
"Huh, non farle male, però..." tenta di intervenire, timidamente Patrizio.
Un po' mi sento in colpa, avendo avviato tutto questo pasticcio io col mio atteggiamento esplicito. Però assisto curioso ed eccitatissimo. Mi verso un bicchierino di amaro, e mi metto comodo nel divano.
Ben presto mi rendo conto che Silvia in realtà non vuole fare troppo male fisico a Daniela. Vuole solo farle capire di essere la sua padrona, e che lei sarà per tutta la sera la sua schiava sottomessa.
Così tenendola per il collo, comincia a schiaffeggiarle le tette nude, facendole ballare vistosamente. Sono del tutto ipnotizzato da ciò che vedo. E pure Patrizio mi sembra. I gemiti di sofferenza di Daniela sono eccitanti, cazzo.
Fino al momento in cui la moracciona non riesce in qualche modo a svincolarsi, e a tentare di fuggire. Ma è una fuga di breve durata. Silvia da dietro le fa lo sgambetto, facendola cadere a carponi. Cattivella la mia ragazza, mi piace. In un attimo le è addosso. Le abbassa la cerniera del vestito, sfilandoglielo completamente, e lasciandola in collant, mutande e reggiseno. Daniela sgrana gli occhi, imbarazzata e umiliata. Quella ragazza la sta sovrastando in ogni modo. Cerca di voltarsi e provare a reagire, ma Silvia è più veloce di lei, più pronta a questo genere di cose. Sono sinceramente ammirato. Rapida come un cobra la butta schiena a terra, salendo sopra di lei, e le blocca i polsi sopra la testa. Daniela scuote la testa, sopraffatta.
"Ma che vuoiiii, lasciami! Non ho fatto nulla!" strilla inerme.
"Oh, che bugiarda! Hai fatto la troietta col mio uomo..." insinua Silvia.
"No! Non è vero!" si difende lei.
"E' vero o no?" chiede a me ora la mia ragazza.
Beh a dire il vero sono stato io a iniziare, quindi sarebbe colpa mia, ma non posso perdermi lo spettacolo. Quindi la mia risposta è scontata.
"Eh sì, lo ha fatto eccome." dico io con aria sicura e soddisfatta.
"Noooooo! Bastardo, non è veroooo!!" grida Daniela, disperata, mentre Silvia, tenendole sempre i polsi bloccati sopra la testa comincia a mordicchiarle i capezzoli avidamente e con molta cattiveria.
"Oh oh la tua mogliettina ha i capezzoli molto sensibili, giusto Patrizio?" insinua maliziosamente Silvietta, continuando a torturare le tette della mora. Lui è eccitato come una bestia. Si scoperebbe tutte e due le nostre donne. Ma purtroppo per lui, non è la sua quella in posizione di comando.
"Sì, è vero, - ammette quindi – mia moglie ha delle belle tettone, e molto sensibili..."
Comincio a pensare che vedere la mia ragazza che stia dando una bella lezioncina alla sua dolce metà non gli stia affatto dispiacendo. E Silvia non ha nessuna intenzione di fermarsi. Afferra la chioma mora di Daniela, e comincia a trascinarla a quattro zampe sul tappeto, come un animale.
"Bastaaaa...non sono un cane!" protesta lei, urlando disperata.
Ma questi lamenti sono musica per le orecchie di Silvia, che ridacchia soddisfatta, e si ferma, lasciandola mezza nuda a carponi di fronte a noi sul tappeto. Quindi con le unghie, e una gran dose di malvagità le strappa completamente i collant all'altezza del culo, scoprendo i suoi glutei rotondi.
"Oh oh – ride divertita la mia ragazza – non bello come il mio, ma non male affatto per essere una milfona!" la deride.
"Ma come cazzo ti permetti, ragazzina??" protesta Daniela, ritrovando finalmente un minimo di orgoglio. Ma questo scatto di ira si paga chiaro, a me e a Patrizio è subito evidente. Infatti Silvia la tirà a sè, sedendosi sul divano, e la sistema a forza sulle proprie ginocchia, a culo all'aria in su. Sul volto di Daniela si materializza la paura di ciò che la mia dolcissima fidanzatina sta per farle.
"No, ti prego! Non picchiarmi sul culo, ti prego!" strilla terrorizzata.
Ma ovviamente, Silvia comincia a schiaffeggiarle li glutei e a sculacciarla con tutta la forza che ha. Le sue manine viaggiano rapide e precise. Le chiappe di Daniela diventano subito rosso fuoco, e i suoi gemiti sono molto sonori e davvero eccitanti. Una lacrima le scorre sul viso, lungo la guancia. Non capiamo se per il dolore alle natiche, o per l'umilazione dello sculacciamento di fronte a noi.
Patrizio, quel maiale, non ce la fa più, e si sfila i pantaloni, rimanendo con i soli boxer addosso, e alzandosi dalla poltrona su cui era seduto.
"Ti piace quello che faccio a tua moglie, maschione?" gli dice Silvia. Mi chiedo che intenzioni abbia. Ma le lascio condurre il gioco, sta facendo davvero bene.
"Huh, beh, - risponde lui un po' in imbarazzo, anche se la grossezza del suo cazzo, visibile attraverso l'indumento, tradisce perfettamente i suoi pensieri – in verità mi dispiace che le stia facendo male..."
Mente, ovviamente. E pagherà queste menzogne.
"Avvicinati, maschione." gli dice Silvietta.
Butta a terra Daniela. La mora, singhiozzante, rotola distesa a pancia in su. Una mano, a coprire le tette, dolenti, e l'altra a carezzarsi il culo, ancora più dolente. Come se ciò potesse darle una qualche protezione. Con noncuranza, Silvia si leva le scarpe decolletè tacco 12, e stando in piedi di fronte a Patrizio, poggia completamente il piede sul viso di sua moglie distesa a terra.
"Hmmmf...gggmmmfff..." riesce solo a mormorare Daniela.
"Allora Patrizio? Avvicinati." sussurra dolcemente la mia ragazza, mentre col piedino comincia a esplorare la bocca della moracciona inerme a terra.
Non appena lui arriva a pochi centimetri da lei, Silvia gli afferra le palle con precisione chirurgica, stritolandogliele con cattiveria. L'urlo di dolore di lui, credo lo abbia sentito tutto il quartiere. Comincio a sospettare che Satana in persona si sia appropriato del corpo della mia dolce metà.
In pochi secondi Patrizio cade in ginocchio, chiedendo letteralmente pietà. Io sono stupefatto e ammirato. Nel giro di pochi minuti, la mia ragazza ha sottomesso entrambi i nostri vicini.
E adesso cosa vorrà fargli?
Patrizio e Daniela si guardano, inermi e stupefatti. Non c'è dubbio, Silvia, li ha semplicemente distrutti. Lui cerca di massaggiarsi e reggersi le palle stritolate, mentre lei, in qualche modo, prova a rialzarsi.
"Wow, tesoro! - le dico – Non sapevo fossi una tigre!"
Sono abbastanza compiaciuto della sua grinta. Daniela la guarda un po' spaventata.
"Ok, ok, senti, abbiamo capito...andiamo via subito..." dice sommessamente. Silvia ride sguaiatamente, affibbiandole un ceffone secco sul viso.
"Tu puoi parlare quando te lo ordino io, capito schiava?" le dice.
Daniela si sente profondamente umiliata da quelle parole. Ma ovviamente non reagisce. Io sto impazzendo, Sento l'uccello che mi esplode nelle mutande. Ma so che se aspetto, ci sarà dell'altro. Silvia ha vinto e vuole stravincere, si capisce. Si accomoda sul divano, a fianco a Patrizio, che cerca di riprendere respiro. Ma lei ancora gli afferra le palle, stringendogliele. Lui diventa rosso in viso, protestando quasi in lacrime. Ma lei non se ne cura. Anzi. Si rivolge a sua moglie.
"Vieni qui, schiava!" le dice.
Daniela obbedisce, avanzando a gattoni.
Ho il serio dubbio che essere trattata in questo modo la stia leggermente eccitando, perchè camminando a quattro zampe, ancheggia sensualmente. Senza dire altro, Silvietta le mette un piedino in faccia, costringendola a leccarlo. E Daniela esegue, senza neanche più protestare. Si siede per terra ed estrae la lingua, leccando tutto il piedino sexy della mia ragazza, per bene in ogni angolo. Poi, per mostrare di essere servizievole, conduce il piede di Silvia proprio sulle sue tettone, titillandosi i capezzoli.
"Hmm, schifosa porca." la insulta la mia donna, che sta cominciando ad eccitarsi pure lei. Anche perchè a fianco, Patrizio la sta letteralmente supplicando di non triturargli le palle, con un filo di voce.
Mi sembra evidente che dominare una coppia piaccia davvero tanto alla mia ragazza. Daniela sdraiata a terra, lascia che i suoi deliziosi piedini giochino con il suo corpo. Silvia le strizza leggermente i capezzoli fra alluce ed indice, facendole emettere dei leggeri sospiri.
"Cosa ne pensi di tua moglie, Patrizio? - lo interroga tenendolo sempre per le palle – E' stata all'altezza della situazione?"
"Huuuhhh...n-no..." balbetta lui.
"Sono stata molto migliore di lei, giusto?" insiste Silvia.
"Molto...sì, molto migliore di lei."
"E non pensi che meriti una grave punizione per avere fatto la stupida con il mio uomo?"
"Huuh...nhhh...sì, sì, se lo merita...lei sì, io non ho fatto nulla..." conferma Patrizio, con la voce tremolante e il viso paonazzo.
"Bravo, Patrizio. Vedo che capisci in fretta." ridacchia soddisfatta Silvia. Allora tira i capelli di Daniela, costringendola a sollevarsi a carponi, orientandola con il culo verso Patrizio.
"Cosa vuoi...farmi?" chiede Daniela timidamente.
"Fottila. Fottila duramente, Patrizio! Tanto sei arrapato come una bestia." ordina Silvia, totalmente padrona del gioco. Ma a questo punto mi sono rotto di guardare anche io. Con il cazzo in piena mi alzo dalla mia poltrona, mi avvicino a loro, afferro Daniela per i capelli, e le guido subito il mio cazzone in bocca. Lei non fa neanche in tempo a dire nulla. Lo succhia, chiudendo gli occhi rassegnata, mentre Patrizio comincia a stantuffarla da dietro.
"Ti piace così, Daniela? - la provoca Silvia – Cazzi dappertutto! Era quello che volevi, no?"
Daniela prova a scuotere la testa per negare, ma è molto complicato. In più i colpi di Patrizio la stanno cominciando a lavorare molto bene.
"Dai, dai, dai!! - ritma Silvia con le mani, ridendo soddisfatta – Falli godere tutti e due, troia mora!" col piedino la costringe a inarcare la schiena, prendendo il cazzo di Patrizio sempre più a fondo, quasi dolorosamente.
Patrizio, ingrifatissimo la stantuffa da dietro facendole sentire tutta la lunghezza del suo cazzo, e io le riempio la bocca col mio. Con una mano mi solletica anche le palle, stimolandomi con grande bravura. E nel giro di qualche minuto le vengo completamente in bocca e sul viso, fino all'ultima goccia. Patrizio vicino all'orgasmo, comincia a sculacciarle le natiche, fottendola fino a farla urlare. Quindi gode anche lui, lasciandosi andare dentro sua moglie. Poi si accascia, sedendosi a terra, distrutto dal piacere.
"Bene, bene, brava. - commenta Silvia soddisfatta, ma per nulla appagata – Pare che io, la padrona sia rimasta l'unica che non ha goduto. Vieni qui, troia."
"No, aspetta... - tenta di giustificarsi Daniela – sono sfinita..."
"Ma Silvia le ride in faccia letteralmente, dandole un altro ceffone ancora, e buttandola a terra supina. Quindi si sfila pantaloni e mutandine.
"N-noo, - si lamenta la moracciona – cosa vuoi farmi??"
Silvia le si siede comodamente sulla faccia. Le lamentele di Daniela diventano scomposti gemiti, mentre la mia ragazza comincia ad ancheggiarle sinuosamente sul viso. Costretta a leccarle la passera, Daniela scopre di essere piuttosto brava anche in questo. Sarà che era forse già molto eccitata, ma la mia dolce metà le viene in faccia in pochissimo tempo, gemendo subito sonoramente visibilmente appagata.
"Huuhh brava schiava... - le dice rialzandosi – Ci sai fare con quella linguetta."
Daniela non risponde con tutto il viso rosso e sporco degli umori vaginali della sua aguzzina. Tenta di ripulirsi con l'avambraccio.
"Oh aspetta, sei sporca, scusami..." la sfotte Silvia torreggiando in piedi su di lei.
In un breve istante lascia partire un fiotto di urina che colpisce in pieno il viso di Daniela. Schifata la moracciona cerca di ripararsi dalla pioggerellina dorata, ma è tutto inutile, e viene completamente inondata dal liquido caldo e trasparente.
Piange, per tutto ciò che sta subendo, ma con grande orgoglio, si rialza. Con lo sguardo basso a terra, senza il coraggio di incontrare gli occhi di nessuno dei tre presenti, si infila il vestito, lasciando a terra la biancheria intima. Vuole solo porre termine al supplizio. Afferra il telefonino e chiama un taxi. Quando si volta, Silvia è lì, addosso a lei.
"Spero ti sia piaciuta la cena, tesoro. - le dice – Mi aspetto presto un invito a casa tua."
Un'espressione di sgomento compare sul volto di Daniela mentre annuisce. Apre la porta, scaraventandosi in giardino, corre fuori, sente gli umori dei due uomini che colano fra le sue cosce, e Silvia che ride. Apre il cancelletto e si butta in strada.
Il taxi è in fondo al viale...
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