Michela - L'affare cinese (parte 1)
di
Smithmarcus
genere
dominazione
Il telefono della mia splendida moglie Michela emise due squillini, col classico rumore del messaggio whatsapp appena ricevuto. Era di fretta, perchè rischiava di fare tardi al lavoro. E sua sorella Simona, che dirigeva l'azienda di famiglia, mal sopportava i suoi ritardi. Michela aveva abbondantemente capito quanto non fosse il caso di indispettirla.
Afferrò il cellulare, nervosamente. Il messaggio era proprio di Simona.
'Muoviti. Dobbiamo discutere di un affare. Vieni vestita un po' sexy. E porta anche tuo marito'
Michela gettò arrabbiata il cellulare sul letto, imprecando contro quell'altra.
"E' quella stronza di Simona! - disse contrariata, rivolgendosi a me – Vuole che mi vesta sexy...e che venga anche tu con me!"
"Huh-uh, - commentai divertito – Ok, allora cancello i miei impegni per stamattina, e ti accompagno subito, tesoro..."
Normalmente quando Simona convocava Michela in questo modo c'era sempre qualcosa di molto interessante sotto. Vidi mia moglie truccarsi perfettamente, evidenziando le sue labbra carnose, e i suoi occhioni azzurri. Indossò una gonna molto professionale, ma perfettamente aderente che fasciava le sue gambe lunghe e il suo fondoschiena rotondo. La camicetta bianca sagomata non nascondeva granchè il volume delle sue grosse tette. Aveva ovviamente un forte senso di inquietudine addosso. E non potevo certo biasimarla. Aveva imparato a sue spese che sua sorella sapeva essere incredibilmente cattiva con lei.
***************
Simona ci aspettava già in sala riunioni. Era seduta al tavolo con Raffaella, la segretaria, inappuntabile ed elegante nel suo tailleur professionale.
"Sei in ritardo, Michela, come al solito." commentò con disprezzo.
"Io non..." tentò di difendersi mia moglie.
"Stai zitta. Non mi interessano le tue patetiche scuse." la umiliò subito la sorella.
Michela arrossì in viso. Odiava venire degradata così in pubblico, ma non aveva certo il coraggio di sfidarla. Non dopo che, ogni confronto fisico l'aveva vista soccombere duramente alla sua ben più corpulenta sorella maggiore.
Raffaella fece un sorrisino compiaciuto. Aveva sempre odiato segretamente Michela, e vederla puntualmente maltrattata, anche pubblicamente, le dava un pizzico di soddisfazione.
"Allora – proseguì Simona – Abbiamo un gigante affare in ballo, ormai solo da concludere. Ed è necessario che lo faccia tu."
"IO? E cioè?" chiese Michela incuriosita, e un po' preoccupata.
"Una cliente grossa, molto grossa, e una fornitura ricchissima che non voglio assolutamente perdere. Tantissimi soldi, e immediati." fece Simona.
"Ancora non capisco cosa centri io..." disse perplessa Michela.
"La cliente è Lady Shuai Zhang, il capo dell'organizzazione cinese che gestisce mercati miliardari in città. Non necessariamente soldi puliti, ma questo non è certo un problema nostro. Il contratto sarebbe già pronto."
"E...?"
"Lady Zhang vuole che alla firma ci vada tu, mi sembra ovvio." concluse Simona.
"E perchè? Io non la conosco." ribattè Michela.
"Oh – commentò sorniona la sorella maggiore – Forse perchè è lesbica. Lei ti conosce eccome. E ha richiesto che la firma avvenga, espressamente con te, nella suite dell'hotel Sheraton. Ti fa pensare a qualcosa?"
"Ma è pazzesco! Cosa crede che io sia una puttana?!" sbraitò furiosa mia moglie.
"Ma tu SEI una puttana, Miky. E in questo caso lo sarai anche letteralmente, capito? Non vogliamo certo che l'affare sfumi..." disse quella, ridendo sguaiatamente.
"Come osi, Simona??? Mi hai rotto!!" esplose Michela, rossa in viso, sbattendo i pugni sul tavolo. Era davvero sexy quando tentava di ribellarsi.
Ma, purtroppo per lei, senza parlare, la sua sorellona le affibbiò un unico e potente schiaffone sul viso, che le lasciò la guancia totalmente arrossata.
"Vuoi discutere ancora?" le chiese poi.
Lei si tenne la guancia dolente, schiumando rabbia, ma dopo qualche secondo abbassò lo sguardo, e non osò rispondere altro. Notai che Raffaella ridacchiava di nuovo, in modo fastidioso, e lo faceva ormai ogni volta che vedeva mia moglie in difficoltà. E lo notò anche Simona, che ovviamente non perse occasione per torturarla ancora.
"Alzati!" le ordinò.
"Ma perchè??"
"Ho detto di alzarti."
Di malavoglia, Michela eseguì.
"Hm, sì, direi che sei abbastanza sexy per lady Zhang, ma forse...manca qualcosa. Raffaella ti dispiace controllare?" disse ancora.
"Sì, dottoressa Simona." rispose Raffaella ossequiosamente.
Michela era in piedi, immobile, mentre la segretaria le girava intorno, osservandola e studiandola. Notai quanto la mia dolce metà fosse imbarazzata e insofferente alla invadente presenza di Raffaella, e immaginai che Simona lo avesse capito benissimo, e glielo facesse apposta. E fu peggio quando la segretaria, dopo averla studiata, prese l'iniziativa.
"La gonna è perfetta. - disse, poggiandole entrambe le mani sui fianchi e sul culo, senza alcun rispetto – la fasciano in modo stupendo."
"Raffaella, mi lasci subito!!" protestò Michela, sentendosi le mani di quella addosso, afferrandogliele, e spostandogliele con rabbia.
"Mi scusi, dottoressa Michela. Ma è la dottoressa Simona che me lo ha chiesto." ribadì calmissima la segretaria, con aria saccente, prendendole le braccia e riposizionandogliele lungo i fianchi. Michela ribolliva furiosa, ma non era certo il caso di mettersi a litigare lì, non con una sua dipendente, e soprattutto, non con Simona. Sarebbe successo un putiferio.
"Ecco, dottoressa Simona! Questo era il particolare che non andava. La camicia è troppo abbottonata!" disse Raffaella sistemandosi bene gli occhialini sul naso.
"Giusto. Brava! Sbottonagliela un po'. Facciamo vedere alla lady cinese, le belle tette di mia sorella!" confermò Simona ridendo.
"Ohh, questa poi!" commentò stizzita Michela, mentre la segretaria le sbottonava due bottoni, aumentando vertiginosamente la sua scollatura. Mia moglie diventò rossa, fortemente imbarazzata. Simona e Raffaella la stavano trattando come un manichino. Un manichino decisamente sexy.
"Così va decisamente meglio – ridacchiò invece Simona – Lady Zhang sarà decisamente compiaciuta di questo spettacolo."
Michela, era piena di vergogna e di rabbia. Fissò sua sorella.
"Mi fai schifo, Simona!" sibilò.
Ma quell'altra rise di gusto, non curandosi molto della frase.
"Ah! Dimenticavo un piccolo particolare: la lady ha chiesto anche che alla firma sia presente tuo marito...E ora vai, e torna qui col contratto firmato, mi raccomando."
**************
Quindi ci presentammo all'ora prestabilita per l'appuntamento. Date le nostre generalità alla reception, fummo accompagnati all'ultimo piano, nella suite dove eravamo attesi. Diedi un'occhiata a Michela, ed era in effetti incredibilmente sexy, e professionale allo stesso tempo. La signora Zhang non sarebbe stata delusa, pensai.
Entrammo, e notai, che la lady fosse abbigliata con stivali e giubbotto in pelle nera, jeans attillati, e occhialoni da sole a coprire gran parte del volto, capelli nerissimi, e un espressione che risultava essere impassibile. Ma quello che fu più sorprendente fu che, inginocchiata davanti a lei, ci fosse una ragazza con un osceno completino in pelle nera super aderente, che scopriva completamente i glutei e il seno.
La ragazza, senza sollevare mai lo sguardo, si presentò.
"Io sono Qing, l'assistente e interprete della signora Zhang."
Michela si voltò verso di me, un po' schifata e un po preoccupata.
"Che orrore... - mi fece sottovoce – questa povera ragazza è una schiava di quella marpiona megera..."
"Beh dai, però è carina..." tentai di sdrammatizzare.
"Sei il solito maiale." mi disse lapidaria mia moglie, fulminandomi con lo sguardo.
La nostra conversazione però, fu interrotta dalla ragazza che tradusse ciò che lady Zhang aveva appena detto.
"La signora Zhang dice che il contratto è lì sul tavolo, già firmato in tutte le sue parti."
"Bene. - rispose Michela – Allora lo prendo, e..."
"Un momento – fece ancora la ragazza – Prima di prendere il contratto, lady Zhang vuole che signora Michela si avvicini qui. Invece suo marito può sedersi."
"Huh?" mia moglie fu un po' sorpresa da questa richiesta, io invece molto meno. Non capiva, o meglio, avrebbe voluto non capire, per quale ragione dovesse avvicinarsi alla dark lady cinese, che aveva mantenuto ancora una completa imperturbabilità del viso. Però non poteva certo far sfumare l'affare, quindi fece come quella aveva chiesto e si avvicinò. La signora Zhang fece un cenno con la mano alla sua interprete di spostarsi da mezzo, e di occuparsi di me. La ragazza naturalmente eseguì.
Michela la vide accovacciarsi ai miei piedi, ed era sempre più sulle spine. Non si poteva definire una moglie gelosa, ma una cosa del genere avrebbe dato fastidio a chiunque. Ma la signora Zhang, viceversa, era molto concentrata su di lei. Impassibile, le fece cenno di levarsi la camicia. Lei sgranò gli occhioni azzurri. Si voltò verso di me, ma sapeva che non avrebbe trovato conforto. Anche perchè, di sua iniziativa, la giovane interprete Qing, aveva iniziato a massaggiarmi le parti intime. E io non avevo nessuna intenzione di oppormi. Quindi annuì verso mia moglie, facendole capire che, sì, era meglio che si levasse la camicia, come diceva la megera marpiona. Non era certo il caso di fare saltare tutto. Sconsolata e senza via d'uscita, quindi, Michela lo fece.
Senza alcun commento, nè sorriso, la lady si degnò solo in quel momento di alzarsi dalla sua poltrona. Fece un giro intorno a Michela, squadrandola e ammirandola nella sua intera figura, e, senza preavviso, le abbassò la cerniera della gonna, che cadde ai piedi di mia moglie.
"Ohh...m-ma che..." fece appena in tempo a obiettare lei.
Ma immediatamente lady Zhang, imperturbabile, le sganciò il reggiseno, sfilandoglielo.
Un rossore di immensa vergogna comparve sul volto di Michela. La lady cinese, le diede una leggera spintarella, liberandola completamente dalla gonna, che era a terra.
"Ehi, a-aspetti, signora..." balbettò Michela imbarazzata, trovandosi abbigliata solo con tacco 10, calze e perizoma.
Ma lady Zhang non si curava minimamente del suo imbarazzo. Anzi, con le mani e le unghie smaltate di un orribile fucsia ne esplorava il corpo, passandogliele in mezzo alle scapole, scendendo giù, lungo tutta la schiena, fino ai glutei morbidi, ma sodi e rotondi.
Distante pochi metri, non potei fare a meno di notare, che Michela avesse la pelle d'oca, e i capezzoli le fossero diventati turgidi come chiodi. Vedendomi quasi ipnotizzato, la interprete cominciò a mettersi il mio membro in bocca, a leccarlo e a stringerlo, tenendolo in mano.
"Tua moglie è puttana di lady Zhang, ora." confermò lapidariamente. Ma io lo avevo già sospettato.
La signora cinese le afferrò i capezzoli, costringendola a inginocchiarsi davanti a lei.
"Ahiii... farfugliò - a-aspetti, lady Zhang, questo non era previsto nel...". Ma l'altra semplicemente le infilò quattro dita della mano in bocca, mettendola brutalmente a tacere. Quindi la spinse schiena a terra, senza tanti preamboli, si sfilò gli stivali, e si sedette sul suo pube. Michela gemeva, provando a balbettare qualche timida protesta, ma sembrava completamente in balìa della signora. La quale infatti le mise entrambi i piedi in faccia, coprendogliela del tutto.
"Lady Zhang ama dominare bellissime donne. Annullarle completamente. Così si sente superiore a loro...E ama manifestare sua superiorità." mi spiegò l'interprete, mentre continuava a succhiarmelo. A dimostrazione di quanto avesse ragione, mia moglie tirò fuori la lingua cominciando a leccarle i piedini. Era totalmente sottomessa. E finalmente lady Zhang aveva abbandonato l'espressione impassibile, cambiandola con una più compiaciuta, pur se non si era levata gli occhialoni da sole. Quindi la donna cinese si alzò, mantenendo un piede sul viso di mia moglie, e si sfilò i jeans, e le mutande.
A quella vista Michela inorridì, prefigurandosi già cosa le sarebbe toccato.
"No! No!!" strillò terrorizzata.
Ma non riuscì a dire nulla d'altro, perchè lady Zhang si era già seduta sul suo viso, con decisione, bloccandole le braccia sopra la testa, con una mano, mentre con l'altra aveva iniziato a torturarle il seno, tirandole i capezzoli e dandole schiaffetti. La donna cinese era così eccitata nel dominarla, che non durò che pochi minuti, venendole completamente in bocca in meno di un minuto.
"Tua moglie lecca bene... - mi disse Qing – normalmente padrona ci mette un po' di più a godere in faccia di altre donne."
Apprezzai questo complimento all'indirizzo di Michela, pensando che pure Qing leccasse molto bene, perchè stavo anch'io per raggiungere il piacere.
Intanto con sdegno e superiorità, dopo averle fatto leccare e pulire tutti i propri umori, la signora si rialzò dalla faccia di mia moglie, calciandola lateralmente, per allontanarla.
E io non resistetti molto di più, venendo nella bocca della bella interprete, al culmine del pompino magistrale che la dolcissima Qing mi aveva fatto. Immediatamente, la ragazza si avvicinò a Michela, che era ancora sdraiata a terra, distrutta, e la baciò in bocca, sputandole dentro tutto il mio seme.
Mia moglie per un momento si scosse, sputando a terra tutto ciò che aveva, rialzandosi in piedi, pur se in verità, non molto stabile. Si avvicinò alla giovane Qing, e le diede un gran ceffone.
"Questo ti insegna a fare la troia con mio marito!" le disse, parendomi per un attimo molto orgogliosa e coraggiosa. La giovane cinesina Qing non rispose nulla, abbassando la testa sommessamente. Seduta nuovamente nella poltrona, lady Zhang, si godeva il diverbio con curiosità, carezzandosi da sola la passera. Apprezzava quando le sue vittime mostravano segni di ribellione.
Quindi disse qualcosa in lingua madre alla sua interprete.
"Cosa ha detto?" chiese Michela, che aveva recuperato un minimo di animo.
"Lei dice che tu devi diventare schiava di schiava." rispose quella quasi scusandosi, sempre con gli occhi bassi.
"Senti, ragazza, ora levati dalle scatole. Ho intenzione di prendere il mio contratto, firmato, e di andarmene." disse Michela, decisamente stanca e spazientita.
Ma lady Zhang era, ovviamente, di avviso diverso, e disse ancora qualcosa alla giovane interprete. La quale si mise in mezzo alla strada, tra mia moglie e il tavolo.
Afferrò il cellulare, nervosamente. Il messaggio era proprio di Simona.
'Muoviti. Dobbiamo discutere di un affare. Vieni vestita un po' sexy. E porta anche tuo marito'
Michela gettò arrabbiata il cellulare sul letto, imprecando contro quell'altra.
"E' quella stronza di Simona! - disse contrariata, rivolgendosi a me – Vuole che mi vesta sexy...e che venga anche tu con me!"
"Huh-uh, - commentai divertito – Ok, allora cancello i miei impegni per stamattina, e ti accompagno subito, tesoro..."
Normalmente quando Simona convocava Michela in questo modo c'era sempre qualcosa di molto interessante sotto. Vidi mia moglie truccarsi perfettamente, evidenziando le sue labbra carnose, e i suoi occhioni azzurri. Indossò una gonna molto professionale, ma perfettamente aderente che fasciava le sue gambe lunghe e il suo fondoschiena rotondo. La camicetta bianca sagomata non nascondeva granchè il volume delle sue grosse tette. Aveva ovviamente un forte senso di inquietudine addosso. E non potevo certo biasimarla. Aveva imparato a sue spese che sua sorella sapeva essere incredibilmente cattiva con lei.
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Simona ci aspettava già in sala riunioni. Era seduta al tavolo con Raffaella, la segretaria, inappuntabile ed elegante nel suo tailleur professionale.
"Sei in ritardo, Michela, come al solito." commentò con disprezzo.
"Io non..." tentò di difendersi mia moglie.
"Stai zitta. Non mi interessano le tue patetiche scuse." la umiliò subito la sorella.
Michela arrossì in viso. Odiava venire degradata così in pubblico, ma non aveva certo il coraggio di sfidarla. Non dopo che, ogni confronto fisico l'aveva vista soccombere duramente alla sua ben più corpulenta sorella maggiore.
Raffaella fece un sorrisino compiaciuto. Aveva sempre odiato segretamente Michela, e vederla puntualmente maltrattata, anche pubblicamente, le dava un pizzico di soddisfazione.
"Allora – proseguì Simona – Abbiamo un gigante affare in ballo, ormai solo da concludere. Ed è necessario che lo faccia tu."
"IO? E cioè?" chiese Michela incuriosita, e un po' preoccupata.
"Una cliente grossa, molto grossa, e una fornitura ricchissima che non voglio assolutamente perdere. Tantissimi soldi, e immediati." fece Simona.
"Ancora non capisco cosa centri io..." disse perplessa Michela.
"La cliente è Lady Shuai Zhang, il capo dell'organizzazione cinese che gestisce mercati miliardari in città. Non necessariamente soldi puliti, ma questo non è certo un problema nostro. Il contratto sarebbe già pronto."
"E...?"
"Lady Zhang vuole che alla firma ci vada tu, mi sembra ovvio." concluse Simona.
"E perchè? Io non la conosco." ribattè Michela.
"Oh – commentò sorniona la sorella maggiore – Forse perchè è lesbica. Lei ti conosce eccome. E ha richiesto che la firma avvenga, espressamente con te, nella suite dell'hotel Sheraton. Ti fa pensare a qualcosa?"
"Ma è pazzesco! Cosa crede che io sia una puttana?!" sbraitò furiosa mia moglie.
"Ma tu SEI una puttana, Miky. E in questo caso lo sarai anche letteralmente, capito? Non vogliamo certo che l'affare sfumi..." disse quella, ridendo sguaiatamente.
"Come osi, Simona??? Mi hai rotto!!" esplose Michela, rossa in viso, sbattendo i pugni sul tavolo. Era davvero sexy quando tentava di ribellarsi.
Ma, purtroppo per lei, senza parlare, la sua sorellona le affibbiò un unico e potente schiaffone sul viso, che le lasciò la guancia totalmente arrossata.
"Vuoi discutere ancora?" le chiese poi.
Lei si tenne la guancia dolente, schiumando rabbia, ma dopo qualche secondo abbassò lo sguardo, e non osò rispondere altro. Notai che Raffaella ridacchiava di nuovo, in modo fastidioso, e lo faceva ormai ogni volta che vedeva mia moglie in difficoltà. E lo notò anche Simona, che ovviamente non perse occasione per torturarla ancora.
"Alzati!" le ordinò.
"Ma perchè??"
"Ho detto di alzarti."
Di malavoglia, Michela eseguì.
"Hm, sì, direi che sei abbastanza sexy per lady Zhang, ma forse...manca qualcosa. Raffaella ti dispiace controllare?" disse ancora.
"Sì, dottoressa Simona." rispose Raffaella ossequiosamente.
Michela era in piedi, immobile, mentre la segretaria le girava intorno, osservandola e studiandola. Notai quanto la mia dolce metà fosse imbarazzata e insofferente alla invadente presenza di Raffaella, e immaginai che Simona lo avesse capito benissimo, e glielo facesse apposta. E fu peggio quando la segretaria, dopo averla studiata, prese l'iniziativa.
"La gonna è perfetta. - disse, poggiandole entrambe le mani sui fianchi e sul culo, senza alcun rispetto – la fasciano in modo stupendo."
"Raffaella, mi lasci subito!!" protestò Michela, sentendosi le mani di quella addosso, afferrandogliele, e spostandogliele con rabbia.
"Mi scusi, dottoressa Michela. Ma è la dottoressa Simona che me lo ha chiesto." ribadì calmissima la segretaria, con aria saccente, prendendole le braccia e riposizionandogliele lungo i fianchi. Michela ribolliva furiosa, ma non era certo il caso di mettersi a litigare lì, non con una sua dipendente, e soprattutto, non con Simona. Sarebbe successo un putiferio.
"Ecco, dottoressa Simona! Questo era il particolare che non andava. La camicia è troppo abbottonata!" disse Raffaella sistemandosi bene gli occhialini sul naso.
"Giusto. Brava! Sbottonagliela un po'. Facciamo vedere alla lady cinese, le belle tette di mia sorella!" confermò Simona ridendo.
"Ohh, questa poi!" commentò stizzita Michela, mentre la segretaria le sbottonava due bottoni, aumentando vertiginosamente la sua scollatura. Mia moglie diventò rossa, fortemente imbarazzata. Simona e Raffaella la stavano trattando come un manichino. Un manichino decisamente sexy.
"Così va decisamente meglio – ridacchiò invece Simona – Lady Zhang sarà decisamente compiaciuta di questo spettacolo."
Michela, era piena di vergogna e di rabbia. Fissò sua sorella.
"Mi fai schifo, Simona!" sibilò.
Ma quell'altra rise di gusto, non curandosi molto della frase.
"Ah! Dimenticavo un piccolo particolare: la lady ha chiesto anche che alla firma sia presente tuo marito...E ora vai, e torna qui col contratto firmato, mi raccomando."
**************
Quindi ci presentammo all'ora prestabilita per l'appuntamento. Date le nostre generalità alla reception, fummo accompagnati all'ultimo piano, nella suite dove eravamo attesi. Diedi un'occhiata a Michela, ed era in effetti incredibilmente sexy, e professionale allo stesso tempo. La signora Zhang non sarebbe stata delusa, pensai.
Entrammo, e notai, che la lady fosse abbigliata con stivali e giubbotto in pelle nera, jeans attillati, e occhialoni da sole a coprire gran parte del volto, capelli nerissimi, e un espressione che risultava essere impassibile. Ma quello che fu più sorprendente fu che, inginocchiata davanti a lei, ci fosse una ragazza con un osceno completino in pelle nera super aderente, che scopriva completamente i glutei e il seno.
La ragazza, senza sollevare mai lo sguardo, si presentò.
"Io sono Qing, l'assistente e interprete della signora Zhang."
Michela si voltò verso di me, un po' schifata e un po preoccupata.
"Che orrore... - mi fece sottovoce – questa povera ragazza è una schiava di quella marpiona megera..."
"Beh dai, però è carina..." tentai di sdrammatizzare.
"Sei il solito maiale." mi disse lapidaria mia moglie, fulminandomi con lo sguardo.
La nostra conversazione però, fu interrotta dalla ragazza che tradusse ciò che lady Zhang aveva appena detto.
"La signora Zhang dice che il contratto è lì sul tavolo, già firmato in tutte le sue parti."
"Bene. - rispose Michela – Allora lo prendo, e..."
"Un momento – fece ancora la ragazza – Prima di prendere il contratto, lady Zhang vuole che signora Michela si avvicini qui. Invece suo marito può sedersi."
"Huh?" mia moglie fu un po' sorpresa da questa richiesta, io invece molto meno. Non capiva, o meglio, avrebbe voluto non capire, per quale ragione dovesse avvicinarsi alla dark lady cinese, che aveva mantenuto ancora una completa imperturbabilità del viso. Però non poteva certo far sfumare l'affare, quindi fece come quella aveva chiesto e si avvicinò. La signora Zhang fece un cenno con la mano alla sua interprete di spostarsi da mezzo, e di occuparsi di me. La ragazza naturalmente eseguì.
Michela la vide accovacciarsi ai miei piedi, ed era sempre più sulle spine. Non si poteva definire una moglie gelosa, ma una cosa del genere avrebbe dato fastidio a chiunque. Ma la signora Zhang, viceversa, era molto concentrata su di lei. Impassibile, le fece cenno di levarsi la camicia. Lei sgranò gli occhioni azzurri. Si voltò verso di me, ma sapeva che non avrebbe trovato conforto. Anche perchè, di sua iniziativa, la giovane interprete Qing, aveva iniziato a massaggiarmi le parti intime. E io non avevo nessuna intenzione di oppormi. Quindi annuì verso mia moglie, facendole capire che, sì, era meglio che si levasse la camicia, come diceva la megera marpiona. Non era certo il caso di fare saltare tutto. Sconsolata e senza via d'uscita, quindi, Michela lo fece.
Senza alcun commento, nè sorriso, la lady si degnò solo in quel momento di alzarsi dalla sua poltrona. Fece un giro intorno a Michela, squadrandola e ammirandola nella sua intera figura, e, senza preavviso, le abbassò la cerniera della gonna, che cadde ai piedi di mia moglie.
"Ohh...m-ma che..." fece appena in tempo a obiettare lei.
Ma immediatamente lady Zhang, imperturbabile, le sganciò il reggiseno, sfilandoglielo.
Un rossore di immensa vergogna comparve sul volto di Michela. La lady cinese, le diede una leggera spintarella, liberandola completamente dalla gonna, che era a terra.
"Ehi, a-aspetti, signora..." balbettò Michela imbarazzata, trovandosi abbigliata solo con tacco 10, calze e perizoma.
Ma lady Zhang non si curava minimamente del suo imbarazzo. Anzi, con le mani e le unghie smaltate di un orribile fucsia ne esplorava il corpo, passandogliele in mezzo alle scapole, scendendo giù, lungo tutta la schiena, fino ai glutei morbidi, ma sodi e rotondi.
Distante pochi metri, non potei fare a meno di notare, che Michela avesse la pelle d'oca, e i capezzoli le fossero diventati turgidi come chiodi. Vedendomi quasi ipnotizzato, la interprete cominciò a mettersi il mio membro in bocca, a leccarlo e a stringerlo, tenendolo in mano.
"Tua moglie è puttana di lady Zhang, ora." confermò lapidariamente. Ma io lo avevo già sospettato.
La signora cinese le afferrò i capezzoli, costringendola a inginocchiarsi davanti a lei.
"Ahiii... farfugliò - a-aspetti, lady Zhang, questo non era previsto nel...". Ma l'altra semplicemente le infilò quattro dita della mano in bocca, mettendola brutalmente a tacere. Quindi la spinse schiena a terra, senza tanti preamboli, si sfilò gli stivali, e si sedette sul suo pube. Michela gemeva, provando a balbettare qualche timida protesta, ma sembrava completamente in balìa della signora. La quale infatti le mise entrambi i piedi in faccia, coprendogliela del tutto.
"Lady Zhang ama dominare bellissime donne. Annullarle completamente. Così si sente superiore a loro...E ama manifestare sua superiorità." mi spiegò l'interprete, mentre continuava a succhiarmelo. A dimostrazione di quanto avesse ragione, mia moglie tirò fuori la lingua cominciando a leccarle i piedini. Era totalmente sottomessa. E finalmente lady Zhang aveva abbandonato l'espressione impassibile, cambiandola con una più compiaciuta, pur se non si era levata gli occhialoni da sole. Quindi la donna cinese si alzò, mantenendo un piede sul viso di mia moglie, e si sfilò i jeans, e le mutande.
A quella vista Michela inorridì, prefigurandosi già cosa le sarebbe toccato.
"No! No!!" strillò terrorizzata.
Ma non riuscì a dire nulla d'altro, perchè lady Zhang si era già seduta sul suo viso, con decisione, bloccandole le braccia sopra la testa, con una mano, mentre con l'altra aveva iniziato a torturarle il seno, tirandole i capezzoli e dandole schiaffetti. La donna cinese era così eccitata nel dominarla, che non durò che pochi minuti, venendole completamente in bocca in meno di un minuto.
"Tua moglie lecca bene... - mi disse Qing – normalmente padrona ci mette un po' di più a godere in faccia di altre donne."
Apprezzai questo complimento all'indirizzo di Michela, pensando che pure Qing leccasse molto bene, perchè stavo anch'io per raggiungere il piacere.
Intanto con sdegno e superiorità, dopo averle fatto leccare e pulire tutti i propri umori, la signora si rialzò dalla faccia di mia moglie, calciandola lateralmente, per allontanarla.
E io non resistetti molto di più, venendo nella bocca della bella interprete, al culmine del pompino magistrale che la dolcissima Qing mi aveva fatto. Immediatamente, la ragazza si avvicinò a Michela, che era ancora sdraiata a terra, distrutta, e la baciò in bocca, sputandole dentro tutto il mio seme.
Mia moglie per un momento si scosse, sputando a terra tutto ciò che aveva, rialzandosi in piedi, pur se in verità, non molto stabile. Si avvicinò alla giovane Qing, e le diede un gran ceffone.
"Questo ti insegna a fare la troia con mio marito!" le disse, parendomi per un attimo molto orgogliosa e coraggiosa. La giovane cinesina Qing non rispose nulla, abbassando la testa sommessamente. Seduta nuovamente nella poltrona, lady Zhang, si godeva il diverbio con curiosità, carezzandosi da sola la passera. Apprezzava quando le sue vittime mostravano segni di ribellione.
Quindi disse qualcosa in lingua madre alla sua interprete.
"Cosa ha detto?" chiese Michela, che aveva recuperato un minimo di animo.
"Lei dice che tu devi diventare schiava di schiava." rispose quella quasi scusandosi, sempre con gli occhi bassi.
"Senti, ragazza, ora levati dalle scatole. Ho intenzione di prendere il mio contratto, firmato, e di andarmene." disse Michela, decisamente stanca e spazientita.
Ma lady Zhang era, ovviamente, di avviso diverso, e disse ancora qualcosa alla giovane interprete. La quale si mise in mezzo alla strada, tra mia moglie e il tavolo.
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