Dea del miele
di
Vandal
genere
poesie
Dea del miele.
Oro fuso, ma freddo al tatto.
Così, denso a zuccheroso,
scende con incredibile lentezza dal cucchiaio,
sulla tua pelle,
tra lo spazio dei tuoi seni.
Goccia che si allarga e lambisce i bordi tondi,
forma una piccola vetta
per poi defluire verso il basso,
sulla pelle inclinata del tuo ventre,
a riempire l'ombelico
e formare una pozza di intenso piacere.
E poi giù,
la striscia di miele arriva contro i bordi delle tue labbra,
così perfettamente rasate e,
in esse, tracimano al loro interno,
nutrendone la già succosa pesca.
Ah, sublime estasi
il tuo volto che sorride
la lingua che accarezza le labbra tumide.
Con la mano mi accarezzi la guancie
mi conduci verso il basso
a suggere il tuo nettare,
ora mescolato alla tua pesca
così densa, zuccherata, sublime
Erotismo di miele e sesso
La mia lingua ne sugge l'essenza
Dea del sesso e del miele..
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