La lettera

di
genere
sentimentali

Caro Franco,.....
Un racconto non inizia mai con queste parole, una lettera sì.
Avevo scritto una lunga lettera a Franco, l'ho spedita all'ultimo suo indirizzo a me noto, mi è tornata indietro con una annotazione sulla busta : “ destinatario sconosciuto”.
Avevo anche un numero di cellulare di Franco. Sono sicuro che è esatto, ho parlato con lui tante volte in passato chiamandolo a quel numero. Dopo troppi giorni che ricevevo alla chiamata, il messaggio: “L'utente da lei chiamato non è al momento raggiungibile, la invitiamo a riprovare più tardi”, il messaggio è cambiato con “Attenzione, il numero da lei composto è inesistente. Attenzione, il numero da lei composto è inesistente. Attenzione.....” . Quando è avvevuto questo ho scritto.
Oggi è tornata in dietro la mia lettera, come ho detto sopra.
Quella lettera inizia con “Caro Franco,...”
L'ho riletta e l'ho trovata migliore di tutti i miei racconti, forse perché non è frutto di fantasia, ma contiene molta parte della storia mia e di Franco. Ho deciso di trascriverla (modificando qualcosa per togliere le cose troppe personali o per rendere comprensibile anche ad altri certi dettagli che Franco saprebbe già) ed inviarla alla sezione racconti di questo sito
Non so se la redazione riterrà di poterla pubblicare, come a me piacerebbe che accadesse. So infatti che Franco visita spesso questo sito e legge quasi tutti i racconti. Sarebbe per me bellissimo poterlo raggiungere in qualche modo, anche con questo, per dirgli semplicemente...quello che gli avevo scritto. Sarebbe per me meraviglioso se accadesse e magari dopo Franco mi contattasse, tanto sa come, dove e quando trovarmi. Lui lo sa.
Chiunque volesse leggere non violerebbe il segreto epistolare perché sono io, deliberatamente e coscientemente a renderne pubblico il contenuto. I lettori diversi da Franco, facciano finta di leggere un racconto e...qualcuno magari mediti pure dopo, se vuole. Chissà che da qualche parte del mondo non ci sia uno con un nome diverso dal mio che vorrebbe scrivergli più o meno la stessa lettera o...glie l'ha scritta e il lettore l'ha respinta
La lettera è questa:

Carissimo Franco,
sono passati veloci, troppo veloci, i giorni che hai trascorso da me. Mi ero illuso che il tempo si fosse fermato e che il giorno della tua partenza non dovesse mai più arrivare. Invece, puntuale come una cambiale in scadenza, al giorno che tu avevi prestabilito sei partito.
Lo so, era tutto previsto, me lo avevi detto da subito fino a quando ti saresti fermato, addirittura mi avevi detto che saresti partito di mattina, com'è stato. Tutto programmato, tutto previsto. Non dovrei e non potrei lamentarmi di nulla e di nulla mi lamento, però voglio dirti che non proprio tutto è andato come tu avevi programmato. Quando avevamo pattuito il periodo del tuo soggiorno nel mio locale, avevamo parlato di costi e del periodo in cui avresti fruito della camera e del vitto. Già all'inizio hai detto tutto quello che volevi (stanza esposta ad est, con un ampio tavolo o scrittoio) e cosa non volevi (cibi piccanti, fritti e condimenti eccessivamente grassi), gli orari in cui saresti uscito (presto tranne la domenica che volevi dormire fino a mezzogiorno) e quelli in cui saresti rientrato (tardi rispetto all'ora di cena per quelli che ospito in regime di pensione, ma per te concordammo una eccezione. Tu non eri nel mio piccolo albergo per vacanza, come quasi tutti gli altri, ma per ragioni di lavoro, dovevo capire le tue esigenze). Siamo stati entrambi ai patti, tranne che su un punto.
Non avevamo previsto le possibilità che tra noi nascesse una amicizia come quella che è nata. Io la chiamerei GRANDE, tu una volta mancando un poco di rispetto ai nostri reciproci sentimenti, l'hai chiamata “particolare”. Non ci siamo cercati, ci siamo trovati. Non è colpa mia se non sapevo che tu esistevi prima di conoscerti e mi sono avviato su altri percorsi di vita.
Ero già su altre strade quando ci siamo incontrati riconoscendoci come l'essere fatti l'uno per l'altro, e non camminavo più da solo su quella strada. Tu hai visto con chi cammino sulla strada della mia vita. Con mia moglie ed i miei due figli. Lo hai detto infinite volte anche tu che mia moglie è brava, una di quelle donne favolose e rare che pochi fortunati riescono ad avere come compagne nella vita, come madre per i propri figli. Io aggiungo anche che è bellissima, nei sentimenti ancor più che nel corpo, la cui beltà è visibile a tutti. Tu pure hai detto che i miei figli sono fantastici. Hai giocato con loro, te li sei portati al cinema ed alle giostre con te, li hai coperti di regali perché sanno farsi voler bene i miei figli.
Vedi Franco, io sapevo di essere come sono, cioè non proprio un eterosessuale, quando mi sono sposato. Sapevo sia che tipo di donna sposavo e che sentimenti provavo per lei, quali lei per me e sapevo anche, però che squallido mondo fosse quello dei gay, quello che io allora conoscevo, quello dei froci da marciapiede che bazzicavano attorno ai cessi della stazione ferroviaria, sapevo che quelli che incontravo occasionalmente parlavano solo di lunghezze di membri e del numero degli uomini con i quali si accoppiavano ogni settimana. Ho valutato le mie forze e ho capito subito che potevo essere un bravo marito, anche fedele, non mi costava molto rinunciare ali squallidi incontri con certi tipi da cessi pubblici, invece mi sarebbe mancata l'aria se avessi rinunciato a sposare la donna che amavo. Poi sono nati i miei figli. Li hai visti, conosciuti. A che serve parlartene? Non valgono ognuno tutte le rinunce del mondo?
No, Franco, non sono pentito nemmeno minimamente di aver sposato mia moglie e di aver fatto famiglia con lei. Per famiglia non intendo solo i figli, ma la fatica per tirare avanti giorno dopo giorno, con le esigenze che crescono e le risorse che mancano, parlo di come abbiamo affrontato le malattie e le avversità, ma anche delle gioie che abbiamo condiviso...per esempio le belle pagelle dei figli...valgono più di una crociera, credimi.
Poi sei apparso tu. Tu, la persona che forse la natura ha pensato per me, ma si è sbagliata facendoci nascere in luoghi diversi. Ha rimediato troppo tardi all'errore facendoci conoscere quando io avevo già fatto altre scelte, quando ho legato i destini di altre persone alle mie scelte che non possono essere più libere.
Franco io ti amo. Cazzo sì, ti amo!
Ti amo anche perché mi hai capito e non hai insistito, anzi tu stesso mi hai un poco frenato, quando ti sei accorto che stavo perdendo la Trebisonda e di questo ti ringrazio. Mi bastava, quei giorni che eri qui, vederti, scambiare due parole ed ero felice...anzi no.. volevo di più. Volevo te, ma sapendo quando rischiavo mi accontentavo. Se i figli sapessero quanto costa essere un padre meritevole di questo appellativo! Ma io voglio essere il miglior padre del mondo anche rinunciando ad una parte di me non trascurabile.
Poi sei partito, amore mio. Mi è rimasto il tuo numero di telefono e la foto che abbiamo scattato insieme e...sulle labbra l'acqua ed il sapone hanno portato via il sapore dell'unico bacio che ci siamo dati, ma quel bacio è vivo, sempre, in me, per sempre. Mi sono accontentato della tua voce dal telefonino, dei tuoi “Fa il bravo stronzo”. Quante volte me lo hai detto? Tranquillo amore mio, non è del sesso con uomini che ho voglia, ma di te. Amore, io non sapevo che l'omosessualità fosse una natura umana, come la mascolinità e la femminilità, io non avevo conosciuto te, né mai sentito i discorsi che facevi tu. Neanche di quelli dei cessi ho più ribrezzo, caso mai compassione, grazie a te che mi hai aperto gli occhi. Rinunciare a quelli per me è stato non solo facile, anche piacevole. Rinunciare a te mi sta uccidendo lentamente. Amore ho bisogno di te. Perché da quando te l'ho detto non rispondi più al telefono? Prima era sempre spento, adesso addirittura pare che il tuo numero sia disattivato. Dove sei? Con chi? Come faccio a trovarti' Io voglio, devo ritrovarti...ho bisogno di un bacio da te. Non chiedo molto...solo poter fare almeno una volta all'amore con te.
Non hai bisogno di scuse per venirmi a trovare. Fingi di essere di passaggio e ti fermi a dormire da me...Dai. Ti prego. Almeno una volta! Guarda anche se non ti fermi a dormire, almeno un bacio. Anche se non vuoi baciarmi, almeno lasciati rivedere. Se proprio non puoi, almeno fammi risentire la tua voce, chiamami. Fammi vedere almeno la tua calligrafia, mandami una cartolina con scritto solo”ciao”, io capirò saprò che mi hai pensato. Amore mio vorrei averti tutto e per sempre, e sono qui ad elemosinare una goccia del tuo pensiero...un granellino del tuo affetto...amore, ti amo.


Quando si dicono le coincidenze e le affinità sentimentali.
Avevo già finito di dattilografare tutto quello che precede, ma non tutto il testo della mia lettera quando è arrivato il postino: due bollette da pagare, due messaggi pubblicitari e...una lettera senza mittente.
L'ho aperta, l'ho letta, la trascrivo. Credo che sia mia dovere farlo

Ciao, anche se non mi firmo, questa non è una lettera anonima. Tu sai chi te la scrive. Non badare al timbro postale, la imbucherò non so dove, mentre mi sto trasferendo per lavoro da un luogo all'altro, perciò non ti servirà ad individuare il dove mi trovo.
Prima di partire ho respinto una tua lettera scrivendo sulla busta “destinatario sconosciuto” e imbucandola di nuovo. Spero ti venga recapitata per restituzione. Credo di immaginare cosa mi hai scritto, più o meno le cose che mi dicevi per telefono prima che cambiassi numero. Cioè che mi ami alla follia ma che hai una famiglia adorabile. Ti credo perché so che sono vere entrambe le cose. Però le due cose non possono coesistere non per tipi come me e te. Tu forse sei forte e sei motivato da una grande donna che hai per moglie e quei due meravigliosi figli che adoro anch'io e te li invidio. Io però non ho niente di tutto questo e mi dispiace ma cerco un amore intero, non in comproprietà. Tu soffri lontano da me? Io cominciavo a soffrire sapendoti con la tua lei, con i tuoi figli mentre io elemosinavo compagnia in qualche discoteca. Scusami ma ho dei limiti anch'io. Con te soffrirei e tu metteresti a repentaglio gli affetti che hai. Io cercherò di scordarti. Fallo anche tu.
Buon proseguimento di vita....che ti auguro piena di soddisfazioni. Io VADO A COSTRUIRMI UNA VITA, ne ho diritto anch'io. Ciao “bella persona”


Io non commento. I lettori se vogliono, lo facciano loro.
di
scritto il
2012-09-24
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