Fare la pedicure a mia figlia, la mia dea, è sempre un privilegio: dallo smalto alla sborrata
di
papino maiale e schiavo della figlia
genere
incesti
''Non sai quanto sono contenta di averti qui in questo momento, papi, di averti qui come cucciolo fedele a farmi la pedicure...ti prendi così cura dei miei piedini, cagnolino, sei così caro, così tenero, così dolce e mettermi lo smalto sulle unghie per cui sbavi tanto...sei così...debole davanti a me...coraggio, piccolo fuffy, continua così, da bravo...e tra poco avrai un trattamento come si deve dalla tua principessa Simona, con la lingua tra i miei piedini e sul tuo cazzo...guardalo, guardalo come è impennato già da adesso solo perché mi stai spennellando le unghie...sei uno schiavo così bravo, papà, davvero...sei prezioso per me, amore mio...pensa a quando apriremo il nostro Onlyfans o Loyalfans e i coglioni pagheranno per vedere un vecchio uomo maturo mascherato in sessioni di due-tre ore con sua figlia ahahahaah sai che ci sto pensando?''
A parlare così era mia figlia Simona, di 22 anni, del quale sono da qualche anno schiavo fedele e trombatore ufficiale. Ancora una volta, volente o nolente, ero caduto ai suoi piedi. Ero nudo, completamente, totalmente in balia di mia figlia, una troietta universitaria di cui mi sono perdutamente innamorato, totalmente ricambiato, in un complesso rapporto sadomaso/fetish/incestuoso.
Dunque l'altro giorno, passando dalla sua camera e vedendola in procinto di prepararsi per una sessione sadomaso in cui mi avrebbe - per l'ennesima volta - frustato, incatenato e sottomesso con i suoi piedi prima di trombare, mi ero fatto avanti e avendo visto che le sue deliziose unghie dei piedi non erano ancora smaltate, le ho chiesto se potevo avere l'onore di provvedere io stesso alla sua preziosa pedicure, per quella sera. Lei ne è rimasta felicissima, fintamente imbarazzata, ma ovviamente non era la prima volta che ero io stesso il suo ''estetista dei piedi.''
Dunque, fuffy fedele a quattro zampe, mi ha chiesto - ovvero ORDINATO - di spogliarmi e di lasciarmi mettere la maschera e il collare, perché - testuali parole - ''così è tutto più carino, il nostro gioco, non è vero papi? Inutile rinviare a dopo quel che tanto arriverà, su da bravo, che good boy che sei...'' E sorridendo (era in forma, quella sera), mi ha messo il collare e mi ha tirato a sé, bellissima e tremenda, lei sul suo letto, mutandine e reggiseno rosa lampone splendidi e seducenti, a metterle in mostra la carne per cui bramavo...
Nudo e sconfitto, ma non pentito del ''pasticcio'' sexy in cui mi ero cacciato, sono dunque in procinto di metterle lo smalto. ''Tu quale sceglieresti, papi?'', mi fa sorridendomi, e intanto iniziandomi a stuzzicare il pene e la faccia con i suoi piedini, sempre impossibili da resistere, anche senza smalto. Tira la catena e fa la civetta, micina porca e dolce, un angelo demonio...
''Non saprei...ti stanno tutti benissimo, principessa, lo sai...''
''Sì ma...quale vorresti per me stasera, quale ti farebbe impazzire pensando a quello che ti aspetta, l'adorazione dei miei piedi, la nostra scopata - oh il tuo membro nella figa, dai, che lo voglio TROPPO stasera - e venirci sopra...dai, ci sarà qualche colore a cui stai pensando...''
''Beh, divina regina, se proprio dovessi scegliere, beh...'' e il cuore mi batteva all'impazzata pensando alle parole che stavo per dire, cane fallito sotto quella giovanissima dea, e il pene pulsava, e sudavo sotto la maschera, completamente tramortito... ''il colore bianco è sempre fresco, ti sta benissimo, perché sei giovane e dolce e cucciola e ancora fa caldo...così estivo, luminoso, ecco, io...''
''Andata per il bianco, papi!'' e mi dà uno strattone con la catena che quasi mi spedisce al creatore.
Le metto lo smalto, la mia mano opera di precisione per dipingere con eleganza e professionalità le unghie di Simona...lei mi guarda, tremenda e terribile, pronta al seguito...considerate che mia moglie sarebbe potuta tornare da un momento all'altro...
l'ultima unghia è pronta, ci soffio sopra a tutte per asciugarle. La principessa, sempre tenendo la catena, ammira la mia opera: ride sotto i baffi, la troia... '' sei stato bravo, cucciolo, proprio un bel lavoretto...potresti mollare quel cazzo di lavoro che ti ritrovi e passare il tuo tempo a farmi da estetista personale, coglione...e ora...''
In men che non si dica ero sotto i suoi piedi, la lingua su e giù per la pianta, il collo, tra gli interstizi. Baci, succhiate, leccate, e poi me lo poggia delicatamente sul pene e inizia a massaggiarlo. Sono un lupo felice, un vecchio verme pervertito, e mugolo di piacere. A un certo punto, dopo innumerevoli frustate sulla pelle nuda e aver passato diverso tempo ad adorarle i santi piedi (si toccava già da un po'), lascia un attimo la catena e fa, infoiata:
''OH PAPI NON CE LA FACCIO PIU', TI VOGLIO DENTRO DI ME, ORA, CUCCIOLO, OH PAPI, NON RESISTO, HO BISOGNO DI SCOPARTI E DI SENTIRE IL TUO MEMBRO SU E GIU' DENTRO LA MIA CALDA E TENERA FIGA DI FIGLIA...''
E si spoglia, nuda nella lucentezza splendente della sua camera da letto. Mi toglie catena e maschera (è difficile trombare in queste condizioni) e ''oh Simo, vita mia, cucciola...'' salgo sul letto e le entro nella topa. Scopiamo divinamente, a pecorina, a missionario,ad amazzone...in tutte le posizioni possibili...e intanto, quando possibile, continuo a raggiungere con la bocca i suoi piedi, e loro raggiungono la mia faccia (ad esempio quando la prendo di sopra, ce li ho sul viso) e il mio cazzo...gridiamo di piacere, mugoliano,stiamo così bene uno dentro l'altro...
E alla fine, dopo un intensa notte d'amore, martire e discepolo, sacerdote e servo, cane e toro, le dico...''oh Simo, ti prego, devo venire, devo, cucciola, non ce la faccio più''...Lei mi tira a sé con le sue braccia: mi guarda fissamente negli occhi, accaldata e felice dopo un altro bacio e mi dice, con voce di gattina: ''Sì, papi, sì, puoi farlo, lo aspetto anche io, lo aspettano i miei piedi...voglio sentirla scorrere tra le mie dita come crema preziosa...fallo, papi, fallo, rendimi felice e completa ciò che hai iniziato con la pedicure...''
Tiro fuori il membro...un'ultima scrollatina e mentre bestemmio di piacere (io che sono devoto cattolico) VENGO in abbondanza sui suoi piedi. La sborra le riempie le unghie, il collo, la pianta...il bianco luminoso dello smalto a cui si aggiunge una preziosa lozione color grigio opaco...il mio uccello è ENORME, dopo una tale notte di dominazione e passione, non vuole smetterla di gettare sperma sui suoi piedi...Simo mi fa, ingabbiandomi di nuovo il membro tra i suoi santi piedi, scandendo: ''Fino...all'...ultima...goccia...papino...'' E fino all'ultima goccia sono venuto: non c'era più niente dentro il mio membro. I piedi di mia figlia 22enne, la bionda e divina Simona, non tanto alta, con tette non tanto grosse ma eleganti e un culo splendido, erano completamente inzuppati del mio caldo seme riproduttivo, il seme di suo padre 61enne. Con le mani, ancora fremente di passione e la figa calda e pompante, si è sparsa la sborra per bene sui piedi...la sua ''lozione'', la chiama...
Finisco di nuovo in ginocchio davanti a lei, completamente grato per la notte passata, e senza neanche rendermene conto mi spinge di nuovo a terra, delicatamente, con i suoi piedi dalle unghie bianche e ora un po' appiccicosi per la sborra di un vecchio genitore, e mi fa sdraiare, e mi mette di nuovo i piedi in faccia, dicendo dolcemente:
''E' questo il tuo posto, tesoro mio, ai miei piedi...dai miei piedi alla mia figa e poi di nuovo ai miei piedi...nudo e in balia del loro potere, del mio potere...''
Le dico, respirando a fatica...''Sei unica, principessa, sono tuo, demonio...''e scende con i piedi che io stesso le ho smaltato sul mio uccello e fa ''a lui è piaciuto di sicuro....oh quanto gli è piaciuto...''
Ecco come ci si riduce quando si diventa schiavi della propria figlia e ci si innamora: cani, luridi vermi, trombatori incestuosi, erogatori di sborra...
A parlare così era mia figlia Simona, di 22 anni, del quale sono da qualche anno schiavo fedele e trombatore ufficiale. Ancora una volta, volente o nolente, ero caduto ai suoi piedi. Ero nudo, completamente, totalmente in balia di mia figlia, una troietta universitaria di cui mi sono perdutamente innamorato, totalmente ricambiato, in un complesso rapporto sadomaso/fetish/incestuoso.
Dunque l'altro giorno, passando dalla sua camera e vedendola in procinto di prepararsi per una sessione sadomaso in cui mi avrebbe - per l'ennesima volta - frustato, incatenato e sottomesso con i suoi piedi prima di trombare, mi ero fatto avanti e avendo visto che le sue deliziose unghie dei piedi non erano ancora smaltate, le ho chiesto se potevo avere l'onore di provvedere io stesso alla sua preziosa pedicure, per quella sera. Lei ne è rimasta felicissima, fintamente imbarazzata, ma ovviamente non era la prima volta che ero io stesso il suo ''estetista dei piedi.''
Dunque, fuffy fedele a quattro zampe, mi ha chiesto - ovvero ORDINATO - di spogliarmi e di lasciarmi mettere la maschera e il collare, perché - testuali parole - ''così è tutto più carino, il nostro gioco, non è vero papi? Inutile rinviare a dopo quel che tanto arriverà, su da bravo, che good boy che sei...'' E sorridendo (era in forma, quella sera), mi ha messo il collare e mi ha tirato a sé, bellissima e tremenda, lei sul suo letto, mutandine e reggiseno rosa lampone splendidi e seducenti, a metterle in mostra la carne per cui bramavo...
Nudo e sconfitto, ma non pentito del ''pasticcio'' sexy in cui mi ero cacciato, sono dunque in procinto di metterle lo smalto. ''Tu quale sceglieresti, papi?'', mi fa sorridendomi, e intanto iniziandomi a stuzzicare il pene e la faccia con i suoi piedini, sempre impossibili da resistere, anche senza smalto. Tira la catena e fa la civetta, micina porca e dolce, un angelo demonio...
''Non saprei...ti stanno tutti benissimo, principessa, lo sai...''
''Sì ma...quale vorresti per me stasera, quale ti farebbe impazzire pensando a quello che ti aspetta, l'adorazione dei miei piedi, la nostra scopata - oh il tuo membro nella figa, dai, che lo voglio TROPPO stasera - e venirci sopra...dai, ci sarà qualche colore a cui stai pensando...''
''Beh, divina regina, se proprio dovessi scegliere, beh...'' e il cuore mi batteva all'impazzata pensando alle parole che stavo per dire, cane fallito sotto quella giovanissima dea, e il pene pulsava, e sudavo sotto la maschera, completamente tramortito... ''il colore bianco è sempre fresco, ti sta benissimo, perché sei giovane e dolce e cucciola e ancora fa caldo...così estivo, luminoso, ecco, io...''
''Andata per il bianco, papi!'' e mi dà uno strattone con la catena che quasi mi spedisce al creatore.
Le metto lo smalto, la mia mano opera di precisione per dipingere con eleganza e professionalità le unghie di Simona...lei mi guarda, tremenda e terribile, pronta al seguito...considerate che mia moglie sarebbe potuta tornare da un momento all'altro...
l'ultima unghia è pronta, ci soffio sopra a tutte per asciugarle. La principessa, sempre tenendo la catena, ammira la mia opera: ride sotto i baffi, la troia... '' sei stato bravo, cucciolo, proprio un bel lavoretto...potresti mollare quel cazzo di lavoro che ti ritrovi e passare il tuo tempo a farmi da estetista personale, coglione...e ora...''
In men che non si dica ero sotto i suoi piedi, la lingua su e giù per la pianta, il collo, tra gli interstizi. Baci, succhiate, leccate, e poi me lo poggia delicatamente sul pene e inizia a massaggiarlo. Sono un lupo felice, un vecchio verme pervertito, e mugolo di piacere. A un certo punto, dopo innumerevoli frustate sulla pelle nuda e aver passato diverso tempo ad adorarle i santi piedi (si toccava già da un po'), lascia un attimo la catena e fa, infoiata:
''OH PAPI NON CE LA FACCIO PIU', TI VOGLIO DENTRO DI ME, ORA, CUCCIOLO, OH PAPI, NON RESISTO, HO BISOGNO DI SCOPARTI E DI SENTIRE IL TUO MEMBRO SU E GIU' DENTRO LA MIA CALDA E TENERA FIGA DI FIGLIA...''
E si spoglia, nuda nella lucentezza splendente della sua camera da letto. Mi toglie catena e maschera (è difficile trombare in queste condizioni) e ''oh Simo, vita mia, cucciola...'' salgo sul letto e le entro nella topa. Scopiamo divinamente, a pecorina, a missionario,ad amazzone...in tutte le posizioni possibili...e intanto, quando possibile, continuo a raggiungere con la bocca i suoi piedi, e loro raggiungono la mia faccia (ad esempio quando la prendo di sopra, ce li ho sul viso) e il mio cazzo...gridiamo di piacere, mugoliano,stiamo così bene uno dentro l'altro...
E alla fine, dopo un intensa notte d'amore, martire e discepolo, sacerdote e servo, cane e toro, le dico...''oh Simo, ti prego, devo venire, devo, cucciola, non ce la faccio più''...Lei mi tira a sé con le sue braccia: mi guarda fissamente negli occhi, accaldata e felice dopo un altro bacio e mi dice, con voce di gattina: ''Sì, papi, sì, puoi farlo, lo aspetto anche io, lo aspettano i miei piedi...voglio sentirla scorrere tra le mie dita come crema preziosa...fallo, papi, fallo, rendimi felice e completa ciò che hai iniziato con la pedicure...''
Tiro fuori il membro...un'ultima scrollatina e mentre bestemmio di piacere (io che sono devoto cattolico) VENGO in abbondanza sui suoi piedi. La sborra le riempie le unghie, il collo, la pianta...il bianco luminoso dello smalto a cui si aggiunge una preziosa lozione color grigio opaco...il mio uccello è ENORME, dopo una tale notte di dominazione e passione, non vuole smetterla di gettare sperma sui suoi piedi...Simo mi fa, ingabbiandomi di nuovo il membro tra i suoi santi piedi, scandendo: ''Fino...all'...ultima...goccia...papino...'' E fino all'ultima goccia sono venuto: non c'era più niente dentro il mio membro. I piedi di mia figlia 22enne, la bionda e divina Simona, non tanto alta, con tette non tanto grosse ma eleganti e un culo splendido, erano completamente inzuppati del mio caldo seme riproduttivo, il seme di suo padre 61enne. Con le mani, ancora fremente di passione e la figa calda e pompante, si è sparsa la sborra per bene sui piedi...la sua ''lozione'', la chiama...
Finisco di nuovo in ginocchio davanti a lei, completamente grato per la notte passata, e senza neanche rendermene conto mi spinge di nuovo a terra, delicatamente, con i suoi piedi dalle unghie bianche e ora un po' appiccicosi per la sborra di un vecchio genitore, e mi fa sdraiare, e mi mette di nuovo i piedi in faccia, dicendo dolcemente:
''E' questo il tuo posto, tesoro mio, ai miei piedi...dai miei piedi alla mia figa e poi di nuovo ai miei piedi...nudo e in balia del loro potere, del mio potere...''
Le dico, respirando a fatica...''Sei unica, principessa, sono tuo, demonio...''e scende con i piedi che io stesso le ho smaltato sul mio uccello e fa ''a lui è piaciuto di sicuro....oh quanto gli è piaciuto...''
Ecco come ci si riduce quando si diventa schiavi della propria figlia e ci si innamora: cani, luridi vermi, trombatori incestuosi, erogatori di sborra...
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