Sbagliata
di
elena1957
genere
dominazione
Sbagliata
Il diario dei miei 22 anni non avrei voluto rileggerlo, quell’anno feci un grosso errore, una cosa che avevo pensato non mi potesse succedere, invece capitò e ,,,,,, sbagliai.
Non sto a raccontarvi l’inizio della storia, non mi piace evidenziare i miei errori e ne ho fatti sicuramente molti ma quest’anno ho fatto quello più grosso, mi sono innamorata.
Non so come mai noi donne ci innamoriamo sempre di uomini belli e dannati, comunque mi capitò solo quella volta.
Fabio, era il suo nome, lo conobbi in una discoteca e, purtroppo, me ne innamorai, facemmo sesso la prima volta nella toilette del locale, poi mi invitò a casa sua dove restai e mi ci trasferii, non raccontai ai miei nonni della mia storia perché Fabio non era proprio una persona …. per bene, io mi ero praticamente annullata lasciando la mia casa e facendo tutto quello che lui voleva, beveva sempre troppo ed io anche, però non usava droghe e questo fu la mia salvezza, passava molto tempo in casa e la sera era sempre fuori, spesso da solo, non mi portava con se tranne qualche volta, io dovevo tenere in ordine la casa e le sue cose, non mi ha mai picchiato, ma verbalmente e psicologicamente esercitava il suo potere su di me, quando qualche suo amico veniva da noi, spesso, mi mandava via per non farmi sentire quello che dicevano, ma io, nel tempo, capii che sicuramente facevano o parlavano di qualcosa di illegale e da un lato ero contenta di non sapere.
Però ero a disposizione sua ogni volta che ne aveva voglia e questo mi andava anche bene, però, qualche volta dovetti anche andare con qualcuno dei suoi amici spinta ed autorizzata da lui, prima della fine della nostra storia capitò alcune volte e la nostra storia finì non perché io riuscii a staccarmi da lui ma perché lo arrestarono per una rapina ad un furgone blindato e fu la mia fortuna.
Un pomeriggio eravamo in casa, come al solito, io dopo mangiato avevo rassettato e, mentre lui guardava lo sport in televisione andai a fare una doccia, al mio ritorno, in accappatoio con un asciugamano in testa che avvolgeva a mo’ di turbante i miei capelli mi misi sul divano vicino a lui, appena seduta
- Piccola portami una birra
Mi alzai di nuovo per prendergliela, riseduta si sporse verso di me e
- Che buon profumo, mi fai venire voglia
Mettendomi una mano sulla gamba risalì la mia coscia e con le dita raggiunse la mia farfallina, con l’altra mano si tirò giù la cerniera e tirò fuori il suo pene che io adoravo che svettò subito alto ed imponente, immediatamente mi chinai e lo baciai sulla punta e lui
- Sei proprio una troietta, mi piaci per questo
Io non risposi e continuai a succhiargli la cappella e lui ancora
- Spogliati voglio guardarti mentre ti scopo
Tolsi subito l’accappatoio e, dopo poco gli andai sopra impalandomi da sola sul suo scettro e cominciando a cavalcarlo con le mani appoggiate alle sue spalle, continuammo per un quarto d’ora fino a quando io venni rumorosamente come al solito e lui scaricò dentro di me il suo piacere, poi mi lasciai andare al suo fianco, suonò, proprio allora, il campanello e Fabio si alzò per aprire e fece entrare un suo amico, cercai velocemente di coprirmi tirandomi addosso l’accappatoio che era finito per terra, poi mi alzai cercando di infilarlo in fretta e andai verso la cucina e Fabio
- Portaci qualcosa da bere Elena
- Sei fortunato, una bella ragazza e magari anche ti pulisce lava e stira
- Si lo fa ma il suo pregio maggiore è che me lo tiene lucido ahahahah
Tornai dalla cucina con due bicchieri ed una bottiglia di vodka e mi chinai mettendola sul tavolino, subito Fabio mi dette una pacca sul sedere ed io tornai in cucina. Passò un ora e Fabio mi richiamò, intanto mi ero asciugata e sistemata i capelli, la bottiglia sul tavolino era quasi vuota, mentre arrivavo vidi che ripiegavano e mettevano via dei fogli che erano sul tavolino
- Vieni qui piccola, siediti vicino a me
- Ah anche bionda, sei davvero fortunato Fabio
- E non immagini quanto
Avevano la voce un po’ impastata sicuramente a causa dell’alcool, arrivai vicino a Fabio che mi infilò una mano sotto l’accappatoio aprendone i lembi
- Guarda che gambe e che culetto
Cercai di ricoprirmi e lui alzando la voce
- Ferma troia lasciami fare
Poi mi prese per un braccio e mi tirò giù fino a farmi inginocchiare davanti al divano, poi mi prese l’accappatoio dalle spalle e me lo sfilò ed il suo amico
- Accidenti davvero una bella figa
- Vuoi provare? Gode anche se glielo metti nel culo
Cercavo di rialzarmi ma mi teneva con forza per le spalle
- Adesso mentre il mio amico te lo mette nel culo mi fai un pompino troia,
mi fece girare e rimanere in ginocchio con la faccia all’altezza delle sue gambe, tirò fuori il suo cazzo e me lo ficcò in bocca, non passò molto tempo che sentii forzare il mio buchino senza tanti riguardi mentre una mano mi accarezzava la farfallina e l’altra mi strapazzava un seno, poi l’amico di Fabio cominciò a darmi forti colpi inculandomi, sentivo il suo scroto sbattere ad ogni colpo sul mio culetto e … Fabio aveva ragione, ebbi dopo poco un primo orgasmo e, quando Fabio eiaculò mi costrinse a bere tutta la sua sborra, il suo amico poi, una volta arrivato non pensò neppure ad uscire da me, rimase dentro fino a quando non si svuotò completamente ed io venni dii nuovo, poi Fabio mi spinse sul tappeto mentre si riaccettavano i vestiti e si salutavano, poi Fabio
- Vatti a fare una doccia e vieni a letto che ho sonno.
Questa era la situazione in cui vivevo succube di Fabio, però dopo un paio di mesi ci fu un episodio che precedette di poco il suo arresto e, quindi, la mia liberazione.
Quella sera Fabio e tre suoi amici decisero di fare una partita a poker, io passavo il mio tempo a svuotare posaceneri e riempire bicchieri, Fabio mi aveva fatto indossare un miniabito e delle scarpe con il tacco 12 che mi facevano anche male, quando andavo in cucina e riuscivo a fermarmi per una ventina di minuti l e toglievo, verso mezzanotte sperai stessero finendo, invece li sentii dire che avrebbero fatto un ultimo giro che voleva anche dire un altro giro di whiskey che mi apprestai a versare, e lì cominciarono i problemi, Fabio stava perdendo, davanti a lui non c’erano quasi più soldi era quello che aveva bevuto di più e disse
- Piccola, portami fortuna, mettiti sotto il tavolo e fammi un pompino che così la fortuna gira
Gli altri mi guardarono contemporaneamente ma Fabio prendendomi per il polso mi tirò verso il pavimento e mi ritrovai in ginocchio di fianco a lui, si scostò per farmi entrare sotto il tavolo e poi si tirò fuori l’uccello e me lo sbattè sulle labbra, ormai c’ero e mi diedi da fare cercando di fare in fretta per soddisfarlo il più velocemente possibile ed andarmene, così fu, poi mi alzai ed andai in bagno quasi di corsa, mi veniva da piangere.
Fabio aveva perso tutto, avrebbero finito finalmente, poi sentii Fabio
- Ragazzi voglio potermi rifare prestatemi dei soldi che ce la faccio, poi ve li ridò tanto dobbiamo fare quel lavoretto sabato
- Stai zitto imbecille non mettere in mezzo il lavoro, no non te li prestiamo, stasera basta
- Non hai nient’altro da giocare?
- Ho finito i soldi , siete degli stronzi
- Ahahahah ti abbiamo ripulito, perché non ti giochi la ragazza?
- Cosa vuoi dire stronzo
- Beh abbiamo visto che è brava, facciamo una cosa ti diamo 200.000 lire per la bocca, 300.000 per la figa e 500.000 per il culo, siamo in tre ti diamo 3 milioni, ti va?
- Con tre milioni vi faccio neri, prendete un mazzo di carte nuovo e mettete qui i soldi
Oltre a non essere finita la serata si metteva male, sperai che Fabio riuscisse a vincere ma, dopo un’ora che passai praticamente in bagno mi resi conto che non era così, perché sentii uno dei suoi amici
- Ti abbiamo ripulito un’altra volta, dai Fabio per te non è serata, adesso devi pagare
- Elena vieni qui
- Elena sbrigati vieni subito qui
La seconda volta quasi urlava e tornai in soggiorno,
- Piccola devo pagare un debito e i debiti di gioco vanno sempre pagati
Aveva la voce impastata e quando si alzò barcollò
- Forza, spogliati
- Ma io…..
- Spogliati ho detto
I suoi amici erano rimasti seduti e mi guardavano, feci cadere per terra il vestito
- Anche il resto, togli tutto
Tolsi il reggiseno e le mutandine, rimasi solo con le scarpe che mi facevano male e con le mani cercai di coprirmi
- Non ti coprire, fatti vedere, io ho sonno me ne vado a letto voi quando avete finito andatevene non voglio rivedervi fino a sabato.
E se ne andò lasciandomi lì davanti a quegli uomini che a quel punto si alzarono, capii subito che sarebbe stata una lunga notte,
- Si spogliarono e mi vennero tutti vicino, e mi fecero mettere in ginocchio, dovetti usare la lingua, le mani e la bocca, poi ad un certo punto mi fecero alzare e salire sul tavolo, uno dei tre si sdraiò sul tavolo con il cazzo in mano io mi misi con le gambe aperte sopra di lui e feci quello che si aspettava e, cioè mi ci calai sopra, solo che lui non voleva la mia farfallina ma il mio culetto, mentre era dentro di me e cominciava a muoversi un altro mi prese per le gambe, io avevo le ginocchia piegate per evitare che quello sotto di me mi facesse troppo male entrando troppo a fondo ma quando l’altro mi tirò le gambe in avanti mi ritrovai impalata di colpo con un membro profondamente piantato nel sedere, mi mancò il respiro ed il dolore era lancinante, poi anche l’altro salì sul tavolo e mi venne sopra penetrandomi con un colpo solo, poi cominciarono a muoversi e mi facevano male, all’inizio fu così, ci volle qualche minuto perché il dolore scemasse e cominciassi a provare piacere, il terzo si limitava a palparmi dappertutto, n on si preoccuparono di uscire da me quando vennero, mi riempirono di sborra e poi mi lasciarono lì sul tavolo, anche il terzo però volle la sua parte , mi si stese sopra ed anche lui mi scopò abbastanza violentemente, pensai finalmente avessero finito ma a loro non bastò, mi fecero alzare ed uno mi fece bere della vodka che doveva aver preso in frigo, bevvero anche loro e vuotarono la bottiglia che, comunque, non era piena, mi palpavano, strizzavano, pizzicavano e, intanto dovevo ancora segarli e leccargli e succhiargli i membri perché loro volevano usare il mio corpo fino a che avessero potuto, tutti e tre vollero scoparmi in figa e nel culo e non una volta sola, se ne andarono che stava albeggiando lasciandomi stesa e distrutta sul tappeto del soggiorno, ero sporca ed impiastricciata di sborra e sangue dappertutto, e non solo, quando avevano uno stimolo non stavano ad andare in bagno, pisciavano nel buco in cui si trovavano che fosse la mia vagina, il mio culetto o la mia bocca, quasi strisciando riuscii a raggiungere il bagno, mentre si riempiva la vasca ero accasciata nella doccia sotto il getto caldo, poi mi portai in vasca e ci rimasi, e lì, finalmente, mi addormentai.
- Quando mi svegliai mi asciugai senza strofinare perché avevo male dappertutto ed andai a raggiungere Fabio a letto, mi sdraiai vicino a lui che stava ancora russando.
- Quando, quasi a mezzogiorno ci alzammo Fabio non disse una parola circa la sera prima, bevve il caffè che avevo preparato ed uscì, mancavano tre giorni a sabato ma non lo rividi più, ricevetti solo il sabato pomeriggio la visita della polizia che lo aveva arrestato, quando se ne andarono dopo aver rovistato dappertutto lasciai l’appartamento e me ne tornai a casa mia dalla quale mancavo da 6 mesi, per sicurezza, visto che Fabio aveva usato la mia macchina ed attaccate c’erano anche le chiavi di casa mia cambiai le serrature, poi chiamai il concessionario che mi aveva venduto la macchina e gli dissi che volevo cambiarla mandò un autista a prenderla e mi lasciò dei depliant per farmene scegliere un'altra ma presi del tempo per pensarci e per rimettermi, innamorarmi? Mai più, che scelta sbagliata avevo fatto, decisamente mai più.
Il diario dei miei 22 anni non avrei voluto rileggerlo, quell’anno feci un grosso errore, una cosa che avevo pensato non mi potesse succedere, invece capitò e ,,,,,, sbagliai.
Non sto a raccontarvi l’inizio della storia, non mi piace evidenziare i miei errori e ne ho fatti sicuramente molti ma quest’anno ho fatto quello più grosso, mi sono innamorata.
Non so come mai noi donne ci innamoriamo sempre di uomini belli e dannati, comunque mi capitò solo quella volta.
Fabio, era il suo nome, lo conobbi in una discoteca e, purtroppo, me ne innamorai, facemmo sesso la prima volta nella toilette del locale, poi mi invitò a casa sua dove restai e mi ci trasferii, non raccontai ai miei nonni della mia storia perché Fabio non era proprio una persona …. per bene, io mi ero praticamente annullata lasciando la mia casa e facendo tutto quello che lui voleva, beveva sempre troppo ed io anche, però non usava droghe e questo fu la mia salvezza, passava molto tempo in casa e la sera era sempre fuori, spesso da solo, non mi portava con se tranne qualche volta, io dovevo tenere in ordine la casa e le sue cose, non mi ha mai picchiato, ma verbalmente e psicologicamente esercitava il suo potere su di me, quando qualche suo amico veniva da noi, spesso, mi mandava via per non farmi sentire quello che dicevano, ma io, nel tempo, capii che sicuramente facevano o parlavano di qualcosa di illegale e da un lato ero contenta di non sapere.
Però ero a disposizione sua ogni volta che ne aveva voglia e questo mi andava anche bene, però, qualche volta dovetti anche andare con qualcuno dei suoi amici spinta ed autorizzata da lui, prima della fine della nostra storia capitò alcune volte e la nostra storia finì non perché io riuscii a staccarmi da lui ma perché lo arrestarono per una rapina ad un furgone blindato e fu la mia fortuna.
Un pomeriggio eravamo in casa, come al solito, io dopo mangiato avevo rassettato e, mentre lui guardava lo sport in televisione andai a fare una doccia, al mio ritorno, in accappatoio con un asciugamano in testa che avvolgeva a mo’ di turbante i miei capelli mi misi sul divano vicino a lui, appena seduta
- Piccola portami una birra
Mi alzai di nuovo per prendergliela, riseduta si sporse verso di me e
- Che buon profumo, mi fai venire voglia
Mettendomi una mano sulla gamba risalì la mia coscia e con le dita raggiunse la mia farfallina, con l’altra mano si tirò giù la cerniera e tirò fuori il suo pene che io adoravo che svettò subito alto ed imponente, immediatamente mi chinai e lo baciai sulla punta e lui
- Sei proprio una troietta, mi piaci per questo
Io non risposi e continuai a succhiargli la cappella e lui ancora
- Spogliati voglio guardarti mentre ti scopo
Tolsi subito l’accappatoio e, dopo poco gli andai sopra impalandomi da sola sul suo scettro e cominciando a cavalcarlo con le mani appoggiate alle sue spalle, continuammo per un quarto d’ora fino a quando io venni rumorosamente come al solito e lui scaricò dentro di me il suo piacere, poi mi lasciai andare al suo fianco, suonò, proprio allora, il campanello e Fabio si alzò per aprire e fece entrare un suo amico, cercai velocemente di coprirmi tirandomi addosso l’accappatoio che era finito per terra, poi mi alzai cercando di infilarlo in fretta e andai verso la cucina e Fabio
- Portaci qualcosa da bere Elena
- Sei fortunato, una bella ragazza e magari anche ti pulisce lava e stira
- Si lo fa ma il suo pregio maggiore è che me lo tiene lucido ahahahah
Tornai dalla cucina con due bicchieri ed una bottiglia di vodka e mi chinai mettendola sul tavolino, subito Fabio mi dette una pacca sul sedere ed io tornai in cucina. Passò un ora e Fabio mi richiamò, intanto mi ero asciugata e sistemata i capelli, la bottiglia sul tavolino era quasi vuota, mentre arrivavo vidi che ripiegavano e mettevano via dei fogli che erano sul tavolino
- Vieni qui piccola, siediti vicino a me
- Ah anche bionda, sei davvero fortunato Fabio
- E non immagini quanto
Avevano la voce un po’ impastata sicuramente a causa dell’alcool, arrivai vicino a Fabio che mi infilò una mano sotto l’accappatoio aprendone i lembi
- Guarda che gambe e che culetto
Cercai di ricoprirmi e lui alzando la voce
- Ferma troia lasciami fare
Poi mi prese per un braccio e mi tirò giù fino a farmi inginocchiare davanti al divano, poi mi prese l’accappatoio dalle spalle e me lo sfilò ed il suo amico
- Accidenti davvero una bella figa
- Vuoi provare? Gode anche se glielo metti nel culo
Cercavo di rialzarmi ma mi teneva con forza per le spalle
- Adesso mentre il mio amico te lo mette nel culo mi fai un pompino troia,
mi fece girare e rimanere in ginocchio con la faccia all’altezza delle sue gambe, tirò fuori il suo cazzo e me lo ficcò in bocca, non passò molto tempo che sentii forzare il mio buchino senza tanti riguardi mentre una mano mi accarezzava la farfallina e l’altra mi strapazzava un seno, poi l’amico di Fabio cominciò a darmi forti colpi inculandomi, sentivo il suo scroto sbattere ad ogni colpo sul mio culetto e … Fabio aveva ragione, ebbi dopo poco un primo orgasmo e, quando Fabio eiaculò mi costrinse a bere tutta la sua sborra, il suo amico poi, una volta arrivato non pensò neppure ad uscire da me, rimase dentro fino a quando non si svuotò completamente ed io venni dii nuovo, poi Fabio mi spinse sul tappeto mentre si riaccettavano i vestiti e si salutavano, poi Fabio
- Vatti a fare una doccia e vieni a letto che ho sonno.
Questa era la situazione in cui vivevo succube di Fabio, però dopo un paio di mesi ci fu un episodio che precedette di poco il suo arresto e, quindi, la mia liberazione.
Quella sera Fabio e tre suoi amici decisero di fare una partita a poker, io passavo il mio tempo a svuotare posaceneri e riempire bicchieri, Fabio mi aveva fatto indossare un miniabito e delle scarpe con il tacco 12 che mi facevano anche male, quando andavo in cucina e riuscivo a fermarmi per una ventina di minuti l e toglievo, verso mezzanotte sperai stessero finendo, invece li sentii dire che avrebbero fatto un ultimo giro che voleva anche dire un altro giro di whiskey che mi apprestai a versare, e lì cominciarono i problemi, Fabio stava perdendo, davanti a lui non c’erano quasi più soldi era quello che aveva bevuto di più e disse
- Piccola, portami fortuna, mettiti sotto il tavolo e fammi un pompino che così la fortuna gira
Gli altri mi guardarono contemporaneamente ma Fabio prendendomi per il polso mi tirò verso il pavimento e mi ritrovai in ginocchio di fianco a lui, si scostò per farmi entrare sotto il tavolo e poi si tirò fuori l’uccello e me lo sbattè sulle labbra, ormai c’ero e mi diedi da fare cercando di fare in fretta per soddisfarlo il più velocemente possibile ed andarmene, così fu, poi mi alzai ed andai in bagno quasi di corsa, mi veniva da piangere.
Fabio aveva perso tutto, avrebbero finito finalmente, poi sentii Fabio
- Ragazzi voglio potermi rifare prestatemi dei soldi che ce la faccio, poi ve li ridò tanto dobbiamo fare quel lavoretto sabato
- Stai zitto imbecille non mettere in mezzo il lavoro, no non te li prestiamo, stasera basta
- Non hai nient’altro da giocare?
- Ho finito i soldi , siete degli stronzi
- Ahahahah ti abbiamo ripulito, perché non ti giochi la ragazza?
- Cosa vuoi dire stronzo
- Beh abbiamo visto che è brava, facciamo una cosa ti diamo 200.000 lire per la bocca, 300.000 per la figa e 500.000 per il culo, siamo in tre ti diamo 3 milioni, ti va?
- Con tre milioni vi faccio neri, prendete un mazzo di carte nuovo e mettete qui i soldi
Oltre a non essere finita la serata si metteva male, sperai che Fabio riuscisse a vincere ma, dopo un’ora che passai praticamente in bagno mi resi conto che non era così, perché sentii uno dei suoi amici
- Ti abbiamo ripulito un’altra volta, dai Fabio per te non è serata, adesso devi pagare
- Elena vieni qui
- Elena sbrigati vieni subito qui
La seconda volta quasi urlava e tornai in soggiorno,
- Piccola devo pagare un debito e i debiti di gioco vanno sempre pagati
Aveva la voce impastata e quando si alzò barcollò
- Forza, spogliati
- Ma io…..
- Spogliati ho detto
I suoi amici erano rimasti seduti e mi guardavano, feci cadere per terra il vestito
- Anche il resto, togli tutto
Tolsi il reggiseno e le mutandine, rimasi solo con le scarpe che mi facevano male e con le mani cercai di coprirmi
- Non ti coprire, fatti vedere, io ho sonno me ne vado a letto voi quando avete finito andatevene non voglio rivedervi fino a sabato.
E se ne andò lasciandomi lì davanti a quegli uomini che a quel punto si alzarono, capii subito che sarebbe stata una lunga notte,
- Si spogliarono e mi vennero tutti vicino, e mi fecero mettere in ginocchio, dovetti usare la lingua, le mani e la bocca, poi ad un certo punto mi fecero alzare e salire sul tavolo, uno dei tre si sdraiò sul tavolo con il cazzo in mano io mi misi con le gambe aperte sopra di lui e feci quello che si aspettava e, cioè mi ci calai sopra, solo che lui non voleva la mia farfallina ma il mio culetto, mentre era dentro di me e cominciava a muoversi un altro mi prese per le gambe, io avevo le ginocchia piegate per evitare che quello sotto di me mi facesse troppo male entrando troppo a fondo ma quando l’altro mi tirò le gambe in avanti mi ritrovai impalata di colpo con un membro profondamente piantato nel sedere, mi mancò il respiro ed il dolore era lancinante, poi anche l’altro salì sul tavolo e mi venne sopra penetrandomi con un colpo solo, poi cominciarono a muoversi e mi facevano male, all’inizio fu così, ci volle qualche minuto perché il dolore scemasse e cominciassi a provare piacere, il terzo si limitava a palparmi dappertutto, n on si preoccuparono di uscire da me quando vennero, mi riempirono di sborra e poi mi lasciarono lì sul tavolo, anche il terzo però volle la sua parte , mi si stese sopra ed anche lui mi scopò abbastanza violentemente, pensai finalmente avessero finito ma a loro non bastò, mi fecero alzare ed uno mi fece bere della vodka che doveva aver preso in frigo, bevvero anche loro e vuotarono la bottiglia che, comunque, non era piena, mi palpavano, strizzavano, pizzicavano e, intanto dovevo ancora segarli e leccargli e succhiargli i membri perché loro volevano usare il mio corpo fino a che avessero potuto, tutti e tre vollero scoparmi in figa e nel culo e non una volta sola, se ne andarono che stava albeggiando lasciandomi stesa e distrutta sul tappeto del soggiorno, ero sporca ed impiastricciata di sborra e sangue dappertutto, e non solo, quando avevano uno stimolo non stavano ad andare in bagno, pisciavano nel buco in cui si trovavano che fosse la mia vagina, il mio culetto o la mia bocca, quasi strisciando riuscii a raggiungere il bagno, mentre si riempiva la vasca ero accasciata nella doccia sotto il getto caldo, poi mi portai in vasca e ci rimasi, e lì, finalmente, mi addormentai.
- Quando mi svegliai mi asciugai senza strofinare perché avevo male dappertutto ed andai a raggiungere Fabio a letto, mi sdraiai vicino a lui che stava ancora russando.
- Quando, quasi a mezzogiorno ci alzammo Fabio non disse una parola circa la sera prima, bevve il caffè che avevo preparato ed uscì, mancavano tre giorni a sabato ma non lo rividi più, ricevetti solo il sabato pomeriggio la visita della polizia che lo aveva arrestato, quando se ne andarono dopo aver rovistato dappertutto lasciai l’appartamento e me ne tornai a casa mia dalla quale mancavo da 6 mesi, per sicurezza, visto che Fabio aveva usato la mia macchina ed attaccate c’erano anche le chiavi di casa mia cambiai le serrature, poi chiamai il concessionario che mi aveva venduto la macchina e gli dissi che volevo cambiarla mandò un autista a prenderla e mi lasciò dei depliant per farmene scegliere un'altra ma presi del tempo per pensarci e per rimettermi, innamorarmi? Mai più, che scelta sbagliata avevo fatto, decisamente mai più.
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