Mai dire mai
di
Franziska
genere
saffico
Avevo terminato il mio ultimo racconto dove affrontavo un argomento a me fino ad ora estraneo, il ĺesbismo. Consegnato alla mia autrice, aspetto il giudizio finale. Come di consueto, vengo convocata nel suo ufficio, accolta da una raggiante imperatrice dell'editoria erotica con in mano due calici di champagne. "Finalmente quello che volevo da te". Un brindisi frugale e poi perentoria, la richiesta di levarmi i pantaloni. Io stupita ma eccitata dalla bizzarra pretesa, come sotto ipnosi, ho slacciato il bottone e ho lasciato scivolare l'indumento lungo le gambe nude scoprendo la biancheria intima. Ti sei avvicinata, inginocchiata hai affondato il tuo viso nel mio folto pelo alla ricerca del sesso. La tua lingua apriva le mie grandi labbra e mi penetrava facendomi fremere. A stento mi reggevo sulle gambe ormai rapita dal turbamento. Quanta bravura, leccavi, mordevi, mi possedevi. In quell'attimo ero completamente tua. Fuori controllo ho allagato la tua bocca carnosa e tu ubriaca dei miei umori, hai goduto masturbandoti. Come due perfette sconosciute, ci siamo salutate con una stretta di mano. Ti ringrazio per l'eccezionale encomio. Al prossimo racconto.
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