Condivisa

di
genere
etero

Non riusciva a difendersi dall'ossessione perversa che lo legava a lei, l'amore di tutta una vita. Lei così pura ai suoi occhi, integerrima, tradita da un corpo così appetibile e vizioso da far cadere in tentazione qualsiasi sesso. Pur di non perderla aveva accettato di farla possedere da chiunque potesse appagarla non potendo possederla egli stesso. La desiderava alla follia, la sua carne era cibo vitale ma il suo uccello, appena la sfiorava, perdeva vigore sopraffatto dal pudore e dalla paura di sporcare il loro idillio immacolato. Avevano fatto un patto, lui sempre presente ai rapporti occasionali, partecipava solo con lo sguardo, godeva nel vederla godere, gemere, contorcersi sotto corpi fuori controllo, vogliosi, ingordi. Sotto colpi di membri che si impadronivano del suo frutto succoso. Lei godeva mentre le succhiavano i seni accoglienti e morbidi, le stringevano i glutei tra le mani o ancora le vergavano il culo così tondo e immenso da volerlo penetrare e perdersi. Lui nel suo angolo raggiungeva la pazzia quando lei veniva e urlava riempita di umori e sperma caldo e denso. Ormai appagata, le si avvicinava odorando ciò che restava dell'orgasmo e affondava la sua lingua nella vagina ancora pulsante per assaggiare il piacere e diventarne complice.
scritto il
2022-12-14
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