Nativity 0
di
Vandal
genere
fantascienza
riproposta racconto scritto anno scorso per l'occasione
Nativity
La stazione spaziale Bethleim è un crocevia di gente di vario genere. Le vie del commercio principale passano da qui.
Affari leciti e illeciti, gente delle Colonie, mercenari, cacciatori di taglie. Jacob atterra nell’hangar 23, non senza qualche sobbalzo. Un po’ di fumo invade la cabina, i sistemi antincendio entrano in azione. Una densa nube bianca irrompe nell’abitacolo, accompagnato da una bestemmia in russo “Diavolo, Byk” tossisce Jacob “Vuoi intossicarmi?”
“Scusa boss” dalla nebbia dell’estintore emerge un uomo enorme, troppo stretto per lo spazio basso della navicella “Mi sembrava che non funzionassero bene”
“Eh che cazzo” slaccia le cinture di sicurezza, passa a fatica tra una parete e Byk e si dirige nel reparto delle cuccette. Un tipo piccolo e magro sta armeggiando con un pannello elettrico. Ha degli occhiali tondi e neri e un buffo cappello di cuoio calcato in testa “Donkey”
“Direi che siamo vivi per miracolo, capo” risponde l’uomo armeggiando con i cavi “Quella scarica laser ci ha quasi fottuti”
“Quanto ti ci vuole a ripararla?”
“Beh, se trovo i pezzi di ricambio, entro due giorni massimo, dovrei metterla in condizione di volare”
“Ottimo, portati Byk con te”
“Ah, quel grosso bue scemo”
“Ehi, ti ho sentito somaro” ribatte il grosso Byk
“Evitate di scannarvi, per favore. Ricordatevi che abbiamo diversi parsec da mettere tra noi e gli e gli E-Rhodes” si affaccia nella stanza delle cuccette. Una giovane donna, di una bellezza esotica, giace sul lettino, con le mani premute su un pancione “Come stai Mar’ya?”
“Stavo meglio prima che atterrassi”
Lui è al suo capezzale, le afferra delicatamente le mani “Scusa”
“Dove siamo?”
“Stazione spaziale Bethleim”
“Siamo al sicuro?”
“Per ora. Ma gli E-Rhodes non ci metteranno tanto a scovarci” le tocca il pancione delicatamente, sorride quando lo sente scalciare “Ha fretta di uscire”
“Questo bambino è speciale. Credi che gli altri..”
Jacob scosse la testa sconsolato. “Non ho rilevato traccia dell’asteroide”
Mar’ya si mette a singhiozzare “Tutte quelle povere anime innocenti”
“E’ chiaro che Rodius ha paura di quello che diventerà questo piccolo” dice Jacob poggiandole la mano sul ventre nudo
“E’ stato allevato con uno scopo, come i suoi compagni. E, io non potevo permettere che lo utilizzassero per fare del male ad altra gente”
“Non lo farà. Lo porteremo lontano e crescerà aiutando gli altri”
“Rodius non deve prenderlo” dice lei
“Non lo farà” sorride baciandola in fronte
Sodom, lo strip club per eccellenza da quella parte della Galassia. Qui, i mercenari e i mercanti di ogni dove, si ritrovano per togliersi qualche sfizio. Ballerine nude si strusciano contro pali di acciaio fosforescente, acclamate come dee da uomini rudi e smaniosi di mettere le loro mani su quelle carni bianche o scure
Jacob si siede ad un tavolo in disparte e ordina un cuba libre. Di lì a poco, un uomo massiccio dalla pelle come il carbone, si siede di fronte a lui. Ha il volto tatuato, un piercing alla narice destra legato da una catenella che finisce al lobo destro. Indossa una veste rossa, tipica degli abitanti berberi che hanno colonizzato il pianeta desertico di Jordan “Ecco l’uomo del momento” dice il colosso nero “Che diavolo hai combinato in quel posto?”
“Ho dato fastidio alle persone sbagliate”
“Sai che novità”
“Avessi visto quello che c’era…”
“Vuoi dire che non c’era nessun tesoro nascosto?”
“Magari” scuote la testa Jacob “Quello che abbiamo visto, è stato terribile…” fruga nella tasca e gli porge un chip USB “Qui, c’è tutto quello che siamo riusciti a raccogliere. Credo che i nostri comuni amici li troveranno interessanti”
“Ho saputo che hai preso qualcosa” lo guarda strizzando l’occhio
“Non è un tesoro, credimi. Anche se, in un certo senso, quello che ho preso vale più di mille tesori della Galassia”
“E cosa sarà mai?”
“Non cosa ma, chi. Baltazar. Rodius compiva esperimenti su esseri umani. Giovani donne rapite e indotte a rimanere incinte. Completamente immerse in vasche con cavi che entravano ogni dove. Un orrore. E sai perché? La creazione del soldato perfetto. Quando si sono visti scoperti, sono scappati, non prima di essersi preoccupati a cancellare le tracce. C’erano dieci donne in quelle capsule e un numero imprecisato di feti. Fu una strage d’innocenti. Ne ho salvata solo una di quelle ragazze e me la sono portata dietro”
“Per gli Dei del passato. Se ciò che mi dici è vero, allora, ci troviamo di fronte ad esperimenti genetici immorali. Devi liberarti di quella donna e di suo figlio”
“No. Credo invece che, quella donna ma, soprattutto il suo bambino, potranno esserci utili in futuro”
“E come?”
“Ancora non lo so ma, se è stato progettato per essere un’arma, allora lo useremo contro i suoi stessi creatori”
“Oh, capo, devi tornare alla navicella” la voce concitata di Donkey “Mar’Ya ha le doglie”
In pochi minuti è tornato alla navicella. Donkey e Byk stanno assistendo come possono “Ecco” fa Donkey armeggiando con un induttore termico “Credo che questo la terrà al caldo per un po’.” Il grosso Byk le inzuppava la fronte con dei panni umidi
“Ma che bel quadretto” commenta Jacob accorrendo al capezzale della donna “L’asino e il bue”
Sgrunt “Spero che gli E-Rhodes non scelgano questo momento per interrompere la festa”
“Hai visto Balthazar?”
“Sì, ho consegnato tutto a lui. Li porterà a Gaspar e Malychior. Ha detto che, hanno occultato le nostre tracce. Questo dovrebbe darci largo margine di tempo e tenerci nascosti per un po’”
“Vuol dire che dovremo rimanere qui in questo luogo di perdizione?” fa Donkey “Magnifico! Per quanto?”
“Almeno un paio di settimane”
Mar’ya urlò. Le doglie erano iniziate..
La notizia si sparse alla velocità della luce. I primi curiosi arrivarono un’ora dopo, alcuni per curiosare, altri per congratularsi. Jacob, Donkey e Byk erano stupiti da tutta quella gente lì fuori dalla loro navicella. Ed erano preoccupati: una cosa del genere, sarebbe arrivata alle orecchie di Rodian e avrebbe mandato gli E-Rhodes a stanarli “E’ un evento inaspettato” disse un tizio secco, vestiti in pelli “Una nascita su questo luogo colmo di peccato” gli porse una coperta in pelliccia “Ecco, casomai servisse
Tutti arrivavano e lasciavano doni, roba da mangiare, vestiti, giocattoli. Mar’Ya, spossata per il parto, comunque volle ringraziare ognuno di quegli sconosciuti che si erano recati da loro a salutare il nuovo nato. “Potrebbero nascere dei problemi” aveva detto Jacob agli avventori “Purtroppo siamo inseguiti dagli E-Rhodes”
“Di questo non dovete preoccuparvi. Sappiamo come eludere i sistemi di controllo di quelle teste di latta”
Jacob sperò fosse così.
Mentre Byk e Donkey montavano la guardia fuori, Jacob condivise il giaciglio con Mar’Ya e il giovane appena nato. “Come lo chiamerai?”
“Jeyus Xavè” annuì lei
“Mi piace” approvò Jacob abbracciando la donna
=Fine=
Buona Natale a tutti quanti voi!
Nativity
La stazione spaziale Bethleim è un crocevia di gente di vario genere. Le vie del commercio principale passano da qui.
Affari leciti e illeciti, gente delle Colonie, mercenari, cacciatori di taglie. Jacob atterra nell’hangar 23, non senza qualche sobbalzo. Un po’ di fumo invade la cabina, i sistemi antincendio entrano in azione. Una densa nube bianca irrompe nell’abitacolo, accompagnato da una bestemmia in russo “Diavolo, Byk” tossisce Jacob “Vuoi intossicarmi?”
“Scusa boss” dalla nebbia dell’estintore emerge un uomo enorme, troppo stretto per lo spazio basso della navicella “Mi sembrava che non funzionassero bene”
“Eh che cazzo” slaccia le cinture di sicurezza, passa a fatica tra una parete e Byk e si dirige nel reparto delle cuccette. Un tipo piccolo e magro sta armeggiando con un pannello elettrico. Ha degli occhiali tondi e neri e un buffo cappello di cuoio calcato in testa “Donkey”
“Direi che siamo vivi per miracolo, capo” risponde l’uomo armeggiando con i cavi “Quella scarica laser ci ha quasi fottuti”
“Quanto ti ci vuole a ripararla?”
“Beh, se trovo i pezzi di ricambio, entro due giorni massimo, dovrei metterla in condizione di volare”
“Ottimo, portati Byk con te”
“Ah, quel grosso bue scemo”
“Ehi, ti ho sentito somaro” ribatte il grosso Byk
“Evitate di scannarvi, per favore. Ricordatevi che abbiamo diversi parsec da mettere tra noi e gli e gli E-Rhodes” si affaccia nella stanza delle cuccette. Una giovane donna, di una bellezza esotica, giace sul lettino, con le mani premute su un pancione “Come stai Mar’ya?”
“Stavo meglio prima che atterrassi”
Lui è al suo capezzale, le afferra delicatamente le mani “Scusa”
“Dove siamo?”
“Stazione spaziale Bethleim”
“Siamo al sicuro?”
“Per ora. Ma gli E-Rhodes non ci metteranno tanto a scovarci” le tocca il pancione delicatamente, sorride quando lo sente scalciare “Ha fretta di uscire”
“Questo bambino è speciale. Credi che gli altri..”
Jacob scosse la testa sconsolato. “Non ho rilevato traccia dell’asteroide”
Mar’ya si mette a singhiozzare “Tutte quelle povere anime innocenti”
“E’ chiaro che Rodius ha paura di quello che diventerà questo piccolo” dice Jacob poggiandole la mano sul ventre nudo
“E’ stato allevato con uno scopo, come i suoi compagni. E, io non potevo permettere che lo utilizzassero per fare del male ad altra gente”
“Non lo farà. Lo porteremo lontano e crescerà aiutando gli altri”
“Rodius non deve prenderlo” dice lei
“Non lo farà” sorride baciandola in fronte
Sodom, lo strip club per eccellenza da quella parte della Galassia. Qui, i mercenari e i mercanti di ogni dove, si ritrovano per togliersi qualche sfizio. Ballerine nude si strusciano contro pali di acciaio fosforescente, acclamate come dee da uomini rudi e smaniosi di mettere le loro mani su quelle carni bianche o scure
Jacob si siede ad un tavolo in disparte e ordina un cuba libre. Di lì a poco, un uomo massiccio dalla pelle come il carbone, si siede di fronte a lui. Ha il volto tatuato, un piercing alla narice destra legato da una catenella che finisce al lobo destro. Indossa una veste rossa, tipica degli abitanti berberi che hanno colonizzato il pianeta desertico di Jordan “Ecco l’uomo del momento” dice il colosso nero “Che diavolo hai combinato in quel posto?”
“Ho dato fastidio alle persone sbagliate”
“Sai che novità”
“Avessi visto quello che c’era…”
“Vuoi dire che non c’era nessun tesoro nascosto?”
“Magari” scuote la testa Jacob “Quello che abbiamo visto, è stato terribile…” fruga nella tasca e gli porge un chip USB “Qui, c’è tutto quello che siamo riusciti a raccogliere. Credo che i nostri comuni amici li troveranno interessanti”
“Ho saputo che hai preso qualcosa” lo guarda strizzando l’occhio
“Non è un tesoro, credimi. Anche se, in un certo senso, quello che ho preso vale più di mille tesori della Galassia”
“E cosa sarà mai?”
“Non cosa ma, chi. Baltazar. Rodius compiva esperimenti su esseri umani. Giovani donne rapite e indotte a rimanere incinte. Completamente immerse in vasche con cavi che entravano ogni dove. Un orrore. E sai perché? La creazione del soldato perfetto. Quando si sono visti scoperti, sono scappati, non prima di essersi preoccupati a cancellare le tracce. C’erano dieci donne in quelle capsule e un numero imprecisato di feti. Fu una strage d’innocenti. Ne ho salvata solo una di quelle ragazze e me la sono portata dietro”
“Per gli Dei del passato. Se ciò che mi dici è vero, allora, ci troviamo di fronte ad esperimenti genetici immorali. Devi liberarti di quella donna e di suo figlio”
“No. Credo invece che, quella donna ma, soprattutto il suo bambino, potranno esserci utili in futuro”
“E come?”
“Ancora non lo so ma, se è stato progettato per essere un’arma, allora lo useremo contro i suoi stessi creatori”
“Oh, capo, devi tornare alla navicella” la voce concitata di Donkey “Mar’Ya ha le doglie”
In pochi minuti è tornato alla navicella. Donkey e Byk stanno assistendo come possono “Ecco” fa Donkey armeggiando con un induttore termico “Credo che questo la terrà al caldo per un po’.” Il grosso Byk le inzuppava la fronte con dei panni umidi
“Ma che bel quadretto” commenta Jacob accorrendo al capezzale della donna “L’asino e il bue”
Sgrunt “Spero che gli E-Rhodes non scelgano questo momento per interrompere la festa”
“Hai visto Balthazar?”
“Sì, ho consegnato tutto a lui. Li porterà a Gaspar e Malychior. Ha detto che, hanno occultato le nostre tracce. Questo dovrebbe darci largo margine di tempo e tenerci nascosti per un po’”
“Vuol dire che dovremo rimanere qui in questo luogo di perdizione?” fa Donkey “Magnifico! Per quanto?”
“Almeno un paio di settimane”
Mar’ya urlò. Le doglie erano iniziate..
La notizia si sparse alla velocità della luce. I primi curiosi arrivarono un’ora dopo, alcuni per curiosare, altri per congratularsi. Jacob, Donkey e Byk erano stupiti da tutta quella gente lì fuori dalla loro navicella. Ed erano preoccupati: una cosa del genere, sarebbe arrivata alle orecchie di Rodian e avrebbe mandato gli E-Rhodes a stanarli “E’ un evento inaspettato” disse un tizio secco, vestiti in pelli “Una nascita su questo luogo colmo di peccato” gli porse una coperta in pelliccia “Ecco, casomai servisse
Tutti arrivavano e lasciavano doni, roba da mangiare, vestiti, giocattoli. Mar’Ya, spossata per il parto, comunque volle ringraziare ognuno di quegli sconosciuti che si erano recati da loro a salutare il nuovo nato. “Potrebbero nascere dei problemi” aveva detto Jacob agli avventori “Purtroppo siamo inseguiti dagli E-Rhodes”
“Di questo non dovete preoccuparvi. Sappiamo come eludere i sistemi di controllo di quelle teste di latta”
Jacob sperò fosse così.
Mentre Byk e Donkey montavano la guardia fuori, Jacob condivise il giaciglio con Mar’Ya e il giovane appena nato. “Come lo chiamerai?”
“Jeyus Xavè” annuì lei
“Mi piace” approvò Jacob abbracciando la donna
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