2011. La prima gang non si scorda mai
di
lacollezionistadicazzi
genere
tradimenti
Questo racconto è il seguito di quello precedente quindi non mi dilungo sul contesto (il marito cornuto ignaro, la mia distanza, le amichette, vivere a casa di mamma, eccetera) ma vado ai fatti perché c’è molto da raccontare.
Prima però devo chiarire che a posteriori, dopo ben dodici anni, se chiedeste ancora oggi alla zoccola un’opinione sul top delle sue vaccate. Beh. Ancora oggi, quello che tra poco descrivo è al primo posto.
E parla una che ha fatto gang anche con trenta maschi, che in qualche circostanza è stato piena di cazzi da non avere nemmeno le mani libere che ha avuto in bocca più di cinquecento cazzi diversi.
Neanche il tempo di realizzare di quella “prima volta” che la dovetti cercare immediatamente pur sapendo che il mattino era un giorno molto infelice a causa della presenza di quel cornuto del marito.
Lo dovetti fare perché poco prima mi aveva cercato un certo Mauro. Mauro era single, un quarant’enne che gestiva un gruppo specializzato in gang. Gang che faceva a casa sua, a Monza.
Mi illustrò il suo gruppo. Lui il referente e responsabile senonché organizzatore, un viso intrigante, un discreto cazzo e tanta esperienza. Poi c’era Mauro, la punta di diamante del gruppo, intorno la trentina, un cazzone enorme, un bel viso ma che tradiva la porcaggine interiore, bel fisico, resistente e tendenzialmente dominante. Poi Alfonso, ben dotato anche lui ma senza arrivare a Marco brizzolato e apparentemente un poco ombroso ma il compagno ideale per le gang, sapeva sempre cosa fare e quando farlo senza farselo dire. Infine, Giovanni detto “la fontana” per la quantità di sborra che riusciva a far uscire dalle sue palle, ovviamente molto predisposto a dare il cazzo in bocca alla troia di turno.
Mauro mi spiegò che ospitavano ovviamente anche il compagno, anzi, aggiunse che non era mai capitato che facessero una gang senza il rispettivo compagno o marito che sia. E nell’offrirsi per la sera stessa mi chiedeva se io avessi delle richieste particolari, se avessi desiderato unirmi al gruppo piuttosto che rimanere passivo.
Il gruppo aveva visto entusiasta feedback della sera precedente e dopo qualche telefonata concordarono che avrebbero potuto scoparsi l’ennesima troia in presenza del marito. Da qui l’offerta di Mauro il quale appena capì che io ero distante (esattamente come il giorno prima) mi disse che se ne sarebbe parlato una volta che fossi stato in zona, ammesso che ci andasse bene ovviamente. Io spiegai cosa era accaduto poche ore prima e anche lui parve incredulo per la situazione ma aggiunse: “Si, ma stavolta saremmo in quattro e non in motel, ma a casa mia! E non ci ha ai visti prima di quel momento!”
Io misi sul tavolo anche il problema che lei non guidava e Mauro rispose prontamente che quello non sarebbe stato un problema perché si sarebbe recato lui a prenderla, il problema era che sicuramente lei non avrebbe accettato. Anche io ero di quella opinione ma essendo stato scottato la sera precedente mi dissi che valeva la pena chiederglielo e dicendomi, tra me e me, che stavolta si parlava di ben quattro tori! Non uno e in motel! Quattro tori a casa di uno di questi!
Il tempo comunque stringeva e non potevo aspettare la pausa del pomeriggio, per sentirla. Le mandai un SMS e mi chiamò poco dopo e anche un pizzico infastidita. Mi chiese di essere rapido nell’esposizione e mi interruppe con un “Va bene! Va bene! Organizza tu! Ora devo andare.” E di fatto chiuse la comunicazione.
Io aspettai a richiamare Mauro, volevo essere certo e mi arriva un sms della troia. Al che mi dico: ci ha pensato e ha rinunciato.
Per essere sicuro di averlo letto bene lo feci due volte: “Amore scusa per prima ma avevo C. (nome del marito) addosso. Per me va bene stasera ma pensavo che fino a Monza a parlare soltanto sarei in imbarazzo. Mi piacerebbe invece trovare uno dei quattro tori sul posto dietro, con il cazzo pronto da succhiare. Chiedi se è possibile altrimenti va bene comunque! Ah, scusa mi stavo dimenticando: mi piacerebbe che appena entrata in casa mi mettono in ginocchio a succhiare tutti i cazzi !!!”
Pare incredibile ma andò esattamente così!
Io richiamai Mauro e, seppur non lo vedessi, percepivo tutta la sua incredulità. Mi disse che erano espertissimi e non era mai capitata una cosa simile. Ovviamente per lui sarebbe stato ok e mi tranquillizzò che nel caso la puttana avesse, alla prova dei fatti, cambiato idea ci avrebbe pensato lui a non fare pesare la cosa, in quanto lui era il referente del gruppo, la casa era la sua e la faccia ce la metteva lui. Quindi il gruppo sapeva che avrebbe potuto essere una grande gang come un flop, ma sono le regole del gioco e lui aveva sempre in casa dei pasticcini e del vino per chiudere comunque la serata piacevolmente. Certo, Marco, quel grandissimo toro e porco avrebbe potuto non essere contento a rinunciare ad una monta, era già accaduto, ma lui e gli altri sapevano come metterlo al suo posto.
Mi anticipò che per il gruppo era ok. Mi chiese il luogo di ritrovo e io indicai quello della sera precedente e concordammo un orario e arrivando con la sua auto mi indicò immediatamente tipo e colore.
Io avrei saputo solo dopo qualche tempo dopo che, nel frattempo, in negozio quel cornuto del marito chiedeva scherzosamente alla mogliettina : “Ma hai la pisciarola oggi che vai sempre in bagno?”
In realtà la troia appena entrata nel bagno si appoggiava al muro, abbassava i consueti jeans e mi metteva la mano in figa masturbandosi fino a godere silenziosamente e pensando che da lì a poche ore si sarebbe realizzato il sogno di una vita: ben quattro maschi tutti insieme! Lei che da ragazza aveva fatto la zoccola fino a prendere cazzi di cui non ricordava nemmeno il nome e il viso (come nel mio caso) ma non aveva mai scopato con più di un uomo contemporaneamente.
Il gruppo era incerto sull’esito di quella serata, io ero incerto sull’esito di quella serata ma non la troia!! Non sapeva in che modo, ma sapeva che avrebbe fatto finalmente la vacca! Come desiderava da decenni fare!
La sera arrivò lentamente, ma arrivò. Anche in questo caso gli eventi si dividono in due tipologie: ciò che sapevo io e ciò che in realtà stava accadendo.
Cominciamo con me. Alle 21 in perfetto orario arriva SMS di Mauro con un “siamo al parcheggio” e quel “siamo” stava a indicare che effettivamente erano in due.
Diversamente dal giorno prima ero accordo con la troia che avrei chiamato io e la stessa cosa dissi a Mauro il quale prima di congedarci mi chiese anche se avessi gradito delle foto. Li per lì non ci avevo pensato tanto che dell’incontro del giorno prima non si ha traccia di foto. Realizzo immediatamente che eventualmente è meglio che (per motivi di discrezione) vengano scattate dal Nokia della troia. Non è certo il massimo ma non ci sono alternative e lo riferisco a Mauro integrando informazioni: che non dà il culo e che le piace che si sborri in bocca. Lui mi chiede eventualmente se volessi ricevere qualche foto particolare e non so come mi venne da dire eventualmente il suo viso con dello sperma sopra. Ma fu una risposta tanto per darla e per Mauro una domanda tanto per farla, perché entrambi eravamo convinti che non ci si sarebbe arrivati a questo.
Comunque, alle 21 in punto e come il giorno precedente io sono seduto sul divano mi chiedo a che ora avrei potuto chiamarla in quanto non si trattava di andare in un motel in zona, ma a casa di Mauro che distava una dozzina di chilometri. Mi dissi che un primo segnale poteva essere chiamare intorno le 21,40. Non prima.
Alle 21,20 suona il campanello e chi è? Un vicino di casa, un vecchietto anche buono, per carità, ma noioso come la morte che per esprimere un concetto semplice quale in che giorno siamo impiega il tempo di cucinare un brasato! Uno di quelli che non li schiodi dai loro discorsi pieni di paturnie e che ti fa rimpiangere il fatto di non essere diventato un serial killer!
Mentre annuivo senza ascoltare il tempo passava e mi riesco a liberare di lui alle 22 circa. Lo spingo fuori dalla porta, mi precipito al telefono e faccio partire la chiamata.
Mi risponde la voce squillante della puttana con un bel:” Ciao amore!”. Non serve essere dei geni per capire che non sta sicuramente scopando e mi dico che potrebbe effettivamente essere andata buca.
Quando glielo chiedo lei risponde prontamente: “No! No! Tutto bene. Siamo in pausa, sono gentili abbiamo anche dei pasticcini e mi hanno dato un accappatoio…”
E mentre mi sta spiegando altro accade un evento apparentemente trascurabile. Uno di quei dettagli secondari in mezzo a cose incredibili che però a distanza di tempo ti dici “cazzo non lo avevo capito “.
A questo punto interviene la voce di un toro. Saprò in seguito che sarà quella di Marco, il più deciso e porco del gruppo. È una voce esageratamente alta che dice:” Dai che ricominciamo la monta!”. Ed è una voce esageratamente alta per un unico motivo: la voleva fare sentire a me.
Era evidente che per quel porco sapere che aldilà del telefono ci fosse l’uomo della puttana era un surplus di eccitazione.
Avevo voglia io a spiegare che la puttana aveva un marito cornuto e ignaro, inoltre sul profilo (come già detto in un precedente racconto) mi ero dimenticato di inserire la voce “coppia irregolare “ergo agli occhi dei tori ero un compagno che mancava la sua donna a farsi montare da sola. Quindi: un cornuto.
Ma la cosa significativa fu la reazione della troia, la quale avrebbe potuto tranquillamente ignorare quell’ invito e continuare a parlare con me. Come anticipato da Mauro lei sarebbe stata liberissima di comportarsi come meglio credeva.
E invece cosa fece? Mi disse:' Amore ora devo andare. Ti passo Mauro!”
“Devo”??? E chi la obbligava?
Ripeto, all’ epoca nel turbinio degli eventi non avevo colto il significato vero di tutto questo, sta fu fatto che mi passò Mauro al telefono.
Parlò solo lui e feci fatica a riconoscere la sua voce da quanto fosse eccitato.
Mi disse che non avevano mai avuto tra le mani una puttana simile, una vera ninfomane e porca, che se l’erano scopata in tutti i modi e le avevano già sborrato in bocca tutti quanti e si scusò per non essere riuscito a fare ancora le foto che avevo richiesto (io mi ero già dimenticato) ma che a breve le avrebbero fatte e soprattutto concluse dicendomi:” cazzo sta già scopando qua in sala…che puttana!!! Che grandissima troia è la tua donna!!!!”
Quindi chiuse la comunicazione.
Dopo circa un quarto ora mi arrivano cinque foto. Le primissime foto in assoluto. Ora ne abbiamo quantomeno duemila.
Per fortuna in uno dei precedenti incontri le regalai un cellulare con tanto di scheda “You and Me” (altrimenti sarebbe servito un mutuo per sentirci) e la possibilità di inviare e ricevere MMS. Cosa non avrebbe potuto fare dal suo cellulare.
Le foto (soprattutto viste ora) sono scarse come risoluzione e come formato. Tra le tante che abbiamo non sarebbero sicuramente le più viste. Ma, ancora oggi, le vado talvolta a vedere, sapendo che tutto è nato lì. In quella casa a Monza.
Le prime due: la troia è a cavallo di uno dei porci. Ripresa di spalle. Ed è a cavallo su un divano giallo, completamente nuda e con la luce a palla. Le sue gambe presentano già in segni dei problemi che da lì a poco si sarebbero accentuati, ma sia lei, sia soprattutto ai porci, non pare essere affatto importante!
Lei è a cavallo mentre alla sua sinistra è in piedi un secondo porco che le offre il cazzo in bocca. E lo stesso alla sua destra quindi a lei basta girare il capo per scegliere quale cazzo succhiare.
La seconda foto la vede mentre è sempre a cavallo e succhia il cazzo del toro a sinistra e lo fa talmente voracemente che le compaio le fossette sul viso. Compare, seppur parzialmente, anche il viso del porco che ha la zoccola sopra di lui. La sua espressione è ovviamente eccitata, ma l’aggettivo corretto sarebbe incredula. Incredulo di avere tra le mani una cagna simile!!!
Le rimanenti tre foto hanno uno sfondo diverso, tanto che si potrebbe pensare che non siano dello stesso episodio.
In realtà ora sono nel letto. La vacca è a faccia su e il suo viso è in primo piano ed ha già della sborra in faccia, mentre nelle successive se ne aggiunge dell’altra. In una foto ha il cazzo alla destra il quale se non ha ancora sborrato è in procinto di farlo. Nella foto successiva la medesima cosa, con la differenza che il cazzo è diverso! Evidentemente i porci si stavano alternando per riempirle la faccia. Nella terza foto la puttana ha la bocca spalancata mentre un getto di sperma è ancora in aria e da lì a breve lo avrà in bocca.
Ma, pur non vedendo il particolare una cosa è evidente, nel momento che si alternano nel darle la sborra la stanno anche scopando!!
È evidente dalla sua espressione di godimento. Non sta aspettando la sborra passivamente, ma sta godendo come una vera troia prendendo contemporaneamente anche del cazzo in figa.
Questo è quanto avevo potuto constatare io ma è niente rispetto a quello che in realtà è accaduto. Quello che racconto ora è il frutto della sua versione eccitata appena giunta a casa mentre ci masturbavamo ma è anche integrata da quanto mi disse un ancora incredulo Mauro il giorno successivo.
Arrivarono puntuali. Marco alla guida e Mauro sui sedili posteriori e, come richiesto dalla troia, con il cazzo già fuori dai pantaloni. I due la videro spuntare dal vialetto con passo rapido e la riconobbero immediatamente. Lei si guardò intorno furtiva, pochi metri ed era dentro l’auto.
“Ciao. Parti che qui mi conoscono” furono le sue prime parole, quindi, abbassò lo sguardo e vide l’uccello di Mauro pronto per l’uso. Un “Ooohhh” e immediatamente si fiondò sul cazzo senza aggiungere altro.
Mauro fu molto, molto piacevolmente sorpreso sia dall’intraprendenza che dalla voracità della puttana.
Marco mise in moto e partì. Dopo poche centinaia di metri si rese conto che avrebbe potuto rischiare di fare un incidente in quanto gli occhi erano sempre sposati sullo specchietto retrovisore spostato per vedere meglio.
Marco sentiva mugugnare Mauro dal piacere e ascoltava i suoi “che bocca che ha questa” oppure “che gran troia…che grandissima puttana”. Al che allungava le mani per toccare e per tastare anche lui ma la puttana gliele allontanava volutamente.
Il riscatto avvenne quando Mauro si rese conto che non avrebbe potuto resistere fino a Monza senza sborrare e chiese il cambio. A quel punto fu lui a sedersi dietro e ad estrarre il suo cazzone (non dimentichiamo che era la punta di diamante del gruppo) e per la troia fu il primo cazzo misure extra large con cui ebbe a che fare. Il primo di una lunga serie!
A Marco non sfuggì il gridolino di eccitazione della troia alla sola visione e lui disse: “Vediamo se lo rifiuti adesso! Troia!” e la vacca si fiondò su quell’arnese mentre Mauro, alla guida, chiedeva all’amico: “Hai visto come succhia questa troia? Hai visto come succhia’?” Quindi prese il cellulare e chiamò a casa dicendo: “Stiamo arrivando ragazzi!! Preparatevi!!! Mamma mia che puttana! Vedrete che puttana!”
Arrivano a Monza. L’ appartamento è al primo piano e, a detta della troia, fanno le scale nell’ assoluto silenzio. Fanno entrare prima lei. Il corridoio è piccolo ma la aspettano già due porci mai visti prima di quel momento. Sono vestiti ma hanno il cazzo fuori dai pantaloni.
Il tempo di entrare anche per Mauro e Marco ed estrarre nuovamente il cazzo che le viene detto: “Ci volevi così? Puttana! Ti abbiamo accontentato!”
Sono in circolo intorno a lei. La vacca dirà che si stava realizzando il sogno di una vita! E lei succhia, lecca, divora i cazzi avendo cura di non scontentare nessuno ma dedicando più tempo a quelli nuovi.
“Avete visto come succhia questa puttana? Adesso però la dobbiamo montare!” disse Marco.
Sempre nel silenzio Mauro la prende per mano e la porta in camera. La luce è accesa al massimo. La troia va in un angolo e si spoglia. È completa nuda! Lo stesso fanno altrettanto i porci in un altro angolo.
È Marco il primo a salire nel centro del letto, batte ripetutamente una mano sul materasso e dice:” Dai vieni qui puttana che adesso ti riempiamo!”
Solo in quel momento sia Alfonso che Giovanni sentono per la prima volta la voce della zoccola che dice:” La prima sborrata in bocca!”
Iniziano alla pecorina e ovviamente è Marco a rompere il ghiaccio pompandola e sbattendola come una cagna!
Nel frattempo, gli altri si alternano dandole cazzo in bocca.
Sono molto affiatati e fanno “orologio” dandosi il cambio in modo che li provi tutti uno dietro altro.
La puttana comincia ad avere i primi due orgasmi e questo non sfugge ai maiali.
Ricordo al lettore che, come già detto, all’ epoca la troia non era lontanamente rumorosa di come lo sarebbe diventato in seguito. Ma questo non significa che non si capisse quando godeva e quando veniva!
A detta di Mauro il primo a sborrarle in bocca fu “ la fontana “ ed era mentre fu lo stesso Mauro a pomparla alla pecorina e lo fece dapprima dicendo:” Vediamo se bevi tutto come dicono! Cagna!”. Quasi fosse incredulo ma dovette ricredersi immediatamente dicendo “Ragazzi sta bevendo tutto…sta bevendo tutto…ma da dove arriva una puttana simile?”
Quindi la misero a faccia su. Sempre facendo “orologio “e dandole cazzo in bocca e in mano.
La troia non ricorda esattamente ordine ma ricorda che tutti le vennero in bocca e lo facevano uno alla volta in modo che chi aveva sborrato avesse qualche minuto per riprendersi e nel frattempo gli altri tre continuassero a scoparsela.
Venne il momento di andare a cavallo e fu Mauro ad averla sopra. In quel periodo era una grande amazzone e adorava cavalcare.
Mauro la tirava a sé limonandoci mentre altri Alfonso e Giovanni le si mettevano al fianco proponendole il rispettivo cazzo.
E quel porco di Marco? Non era sparito. Improvvisamente la vacca lo senti armeggiare dietro finché non si rese conto che avrebbe avuto due cazzi in figa!!
La primissima volta con due cazzi in figa!!!
A detta di Mauro la troia emise un chiarissimo:” Oooohhh che bello….che bello…è fantastico….ooohhh che bello;” per poi letteralmente implorare “ Vi prego non toglieteli…non toglieteli…ancora dai .. ancora “
Marco e Mauro non resistettero e le sborrarono entrambi in figa. Ovviamente senza preservativo. La troia non aveva chiesto uso e loro non ci pensavano lontanamente di metterselo.
Venne chiaramente il momento della pausa. Non fosse altro che la vacca doveva pulirsi. Quindi Mauro le indicò il bagno le propose un suo accappatoio. Solo alla sua uscita del bagno ci furono le presentazioni. Fino a momento aveva scopato con quattro uomini di cui non conosceva nemmeno il nome!
Avete notato che in precedenza ho usato spesso il verbo “pompato?” . Non è casuale in quanto, al suo ritorno a casa, quando chiesi alla troia come la avessero scopata lei mi corresse dicendo che in realtà più che scopata la avevano pompata!
Mauro mi confermò che all’ uscita del bagno ci furono le presentazioni e lei aveva un atteggiamento di finta vergogna. Lo aveva capito anche lui che era una manfrina e la puttana non si vergognava affatto.
In compenso i porci erano assolutamente increduli che per lei fosse la prima esperienza in gruppo tanto che il commento di Marco fu:” Se continui così tra poco andrai a battere!” E come previsione fu quasi azzeccata!
Poi venne il momento dei pasticcini e della mia telefonata.
Quando mi piantò in asso con quel “ora devo andare” fu lei a mettersi di nuovo spontaneamente in ginocchio e a succhiare e quando Mauro chiuse la comunicazione fu sempre lei a far cadere, sempre spontaneamente, l’ accappatoio e a indicare il divano dove si sedette Mauro e lei gli andò a cavallo mentre Alfonso e Giovanni le andarono sui fianchi e Marco scattava le foto dal suo telefonino.
Fu Mauro a dire:” Andiamo in camera che mentre la scopiamo di nuovo le sborriamo in faccia e le facciamo le foto!”
Finì in quel modo. Erano le 23 passate quando ricevetti il messaggio della puttana che diceva che stava rientrando a casa. Fu Alfonso ( il più vicino e comodo) ad accompagnarla e la troia mi disse: “ Mamma mia che imbarazzante che è stato!’
Come no!! Mi venne da pensare, in realtà lei non fu mai (e non lo sarà mai!) imbarazzata nel fare la troia!
Arrivò a casa che mamma dormiva, quindi potete immaginare l’eccitazione nel raccontarmi tutto questo. In realtà molte informazioni le avrei raccolte anche il giorno successivo sentendo un ancora incredulo Mauro.
Per me, dopo la descrizione, l’eccitazione riferita alla storia aveva una fine. Non per la puttana! Seppi in seguito che rivedere il marito il giorno successivo fu un surplus di eccitazione tanto da portarla ancora e spesso in bagno a masturbarsi.
I suoi pensieri erano:” Se tu sapessi pezzo di cornuto cosa ho fatto ieri sera. Altro che i tuoi film porno!!!”
So che sono andato per le lunghe ma spero ne sia valsa la pena e comunque oramai chiudiamolo del tutto questo episodio.
Quel porco di Marco era rimasto estasiato da una zoccola simile e si era proposto di incontrarla di nuovo senza la mia presenza e nel caso fossi stato contrario le propose di non dirmelo.
Aldilà del fatto che le chiesi come potesse avere il suo numero e la risposta non fu affatto convincente, comunque sia, la troia mi confidò la proposta di quel maiale e concordammo entrambi di bannarlo e di non avere più contatti.
Circa sei mesi dopo, mentre la credevo casa di mammina a riposare, durante la pausa pomeridiana, la troia andò con lui in un motel a Saronno a farsi montare e visto che ora aveva il culo rotto, anche a farsi inculare!
Io ne verrò a conoscenza solo dopo otto anni!
Infine, normalmente, nel nostro calendario (non in quello anglosassone) come si chiude la settimana? Di domenica! Beh, per lei la settimana da vacca da monta non si era ancora conclusa!
Prima però devo chiarire che a posteriori, dopo ben dodici anni, se chiedeste ancora oggi alla zoccola un’opinione sul top delle sue vaccate. Beh. Ancora oggi, quello che tra poco descrivo è al primo posto.
E parla una che ha fatto gang anche con trenta maschi, che in qualche circostanza è stato piena di cazzi da non avere nemmeno le mani libere che ha avuto in bocca più di cinquecento cazzi diversi.
Neanche il tempo di realizzare di quella “prima volta” che la dovetti cercare immediatamente pur sapendo che il mattino era un giorno molto infelice a causa della presenza di quel cornuto del marito.
Lo dovetti fare perché poco prima mi aveva cercato un certo Mauro. Mauro era single, un quarant’enne che gestiva un gruppo specializzato in gang. Gang che faceva a casa sua, a Monza.
Mi illustrò il suo gruppo. Lui il referente e responsabile senonché organizzatore, un viso intrigante, un discreto cazzo e tanta esperienza. Poi c’era Mauro, la punta di diamante del gruppo, intorno la trentina, un cazzone enorme, un bel viso ma che tradiva la porcaggine interiore, bel fisico, resistente e tendenzialmente dominante. Poi Alfonso, ben dotato anche lui ma senza arrivare a Marco brizzolato e apparentemente un poco ombroso ma il compagno ideale per le gang, sapeva sempre cosa fare e quando farlo senza farselo dire. Infine, Giovanni detto “la fontana” per la quantità di sborra che riusciva a far uscire dalle sue palle, ovviamente molto predisposto a dare il cazzo in bocca alla troia di turno.
Mauro mi spiegò che ospitavano ovviamente anche il compagno, anzi, aggiunse che non era mai capitato che facessero una gang senza il rispettivo compagno o marito che sia. E nell’offrirsi per la sera stessa mi chiedeva se io avessi delle richieste particolari, se avessi desiderato unirmi al gruppo piuttosto che rimanere passivo.
Il gruppo aveva visto entusiasta feedback della sera precedente e dopo qualche telefonata concordarono che avrebbero potuto scoparsi l’ennesima troia in presenza del marito. Da qui l’offerta di Mauro il quale appena capì che io ero distante (esattamente come il giorno prima) mi disse che se ne sarebbe parlato una volta che fossi stato in zona, ammesso che ci andasse bene ovviamente. Io spiegai cosa era accaduto poche ore prima e anche lui parve incredulo per la situazione ma aggiunse: “Si, ma stavolta saremmo in quattro e non in motel, ma a casa mia! E non ci ha ai visti prima di quel momento!”
Io misi sul tavolo anche il problema che lei non guidava e Mauro rispose prontamente che quello non sarebbe stato un problema perché si sarebbe recato lui a prenderla, il problema era che sicuramente lei non avrebbe accettato. Anche io ero di quella opinione ma essendo stato scottato la sera precedente mi dissi che valeva la pena chiederglielo e dicendomi, tra me e me, che stavolta si parlava di ben quattro tori! Non uno e in motel! Quattro tori a casa di uno di questi!
Il tempo comunque stringeva e non potevo aspettare la pausa del pomeriggio, per sentirla. Le mandai un SMS e mi chiamò poco dopo e anche un pizzico infastidita. Mi chiese di essere rapido nell’esposizione e mi interruppe con un “Va bene! Va bene! Organizza tu! Ora devo andare.” E di fatto chiuse la comunicazione.
Io aspettai a richiamare Mauro, volevo essere certo e mi arriva un sms della troia. Al che mi dico: ci ha pensato e ha rinunciato.
Per essere sicuro di averlo letto bene lo feci due volte: “Amore scusa per prima ma avevo C. (nome del marito) addosso. Per me va bene stasera ma pensavo che fino a Monza a parlare soltanto sarei in imbarazzo. Mi piacerebbe invece trovare uno dei quattro tori sul posto dietro, con il cazzo pronto da succhiare. Chiedi se è possibile altrimenti va bene comunque! Ah, scusa mi stavo dimenticando: mi piacerebbe che appena entrata in casa mi mettono in ginocchio a succhiare tutti i cazzi !!!”
Pare incredibile ma andò esattamente così!
Io richiamai Mauro e, seppur non lo vedessi, percepivo tutta la sua incredulità. Mi disse che erano espertissimi e non era mai capitata una cosa simile. Ovviamente per lui sarebbe stato ok e mi tranquillizzò che nel caso la puttana avesse, alla prova dei fatti, cambiato idea ci avrebbe pensato lui a non fare pesare la cosa, in quanto lui era il referente del gruppo, la casa era la sua e la faccia ce la metteva lui. Quindi il gruppo sapeva che avrebbe potuto essere una grande gang come un flop, ma sono le regole del gioco e lui aveva sempre in casa dei pasticcini e del vino per chiudere comunque la serata piacevolmente. Certo, Marco, quel grandissimo toro e porco avrebbe potuto non essere contento a rinunciare ad una monta, era già accaduto, ma lui e gli altri sapevano come metterlo al suo posto.
Mi anticipò che per il gruppo era ok. Mi chiese il luogo di ritrovo e io indicai quello della sera precedente e concordammo un orario e arrivando con la sua auto mi indicò immediatamente tipo e colore.
Io avrei saputo solo dopo qualche tempo dopo che, nel frattempo, in negozio quel cornuto del marito chiedeva scherzosamente alla mogliettina : “Ma hai la pisciarola oggi che vai sempre in bagno?”
In realtà la troia appena entrata nel bagno si appoggiava al muro, abbassava i consueti jeans e mi metteva la mano in figa masturbandosi fino a godere silenziosamente e pensando che da lì a poche ore si sarebbe realizzato il sogno di una vita: ben quattro maschi tutti insieme! Lei che da ragazza aveva fatto la zoccola fino a prendere cazzi di cui non ricordava nemmeno il nome e il viso (come nel mio caso) ma non aveva mai scopato con più di un uomo contemporaneamente.
Il gruppo era incerto sull’esito di quella serata, io ero incerto sull’esito di quella serata ma non la troia!! Non sapeva in che modo, ma sapeva che avrebbe fatto finalmente la vacca! Come desiderava da decenni fare!
La sera arrivò lentamente, ma arrivò. Anche in questo caso gli eventi si dividono in due tipologie: ciò che sapevo io e ciò che in realtà stava accadendo.
Cominciamo con me. Alle 21 in perfetto orario arriva SMS di Mauro con un “siamo al parcheggio” e quel “siamo” stava a indicare che effettivamente erano in due.
Diversamente dal giorno prima ero accordo con la troia che avrei chiamato io e la stessa cosa dissi a Mauro il quale prima di congedarci mi chiese anche se avessi gradito delle foto. Li per lì non ci avevo pensato tanto che dell’incontro del giorno prima non si ha traccia di foto. Realizzo immediatamente che eventualmente è meglio che (per motivi di discrezione) vengano scattate dal Nokia della troia. Non è certo il massimo ma non ci sono alternative e lo riferisco a Mauro integrando informazioni: che non dà il culo e che le piace che si sborri in bocca. Lui mi chiede eventualmente se volessi ricevere qualche foto particolare e non so come mi venne da dire eventualmente il suo viso con dello sperma sopra. Ma fu una risposta tanto per darla e per Mauro una domanda tanto per farla, perché entrambi eravamo convinti che non ci si sarebbe arrivati a questo.
Comunque, alle 21 in punto e come il giorno precedente io sono seduto sul divano mi chiedo a che ora avrei potuto chiamarla in quanto non si trattava di andare in un motel in zona, ma a casa di Mauro che distava una dozzina di chilometri. Mi dissi che un primo segnale poteva essere chiamare intorno le 21,40. Non prima.
Alle 21,20 suona il campanello e chi è? Un vicino di casa, un vecchietto anche buono, per carità, ma noioso come la morte che per esprimere un concetto semplice quale in che giorno siamo impiega il tempo di cucinare un brasato! Uno di quelli che non li schiodi dai loro discorsi pieni di paturnie e che ti fa rimpiangere il fatto di non essere diventato un serial killer!
Mentre annuivo senza ascoltare il tempo passava e mi riesco a liberare di lui alle 22 circa. Lo spingo fuori dalla porta, mi precipito al telefono e faccio partire la chiamata.
Mi risponde la voce squillante della puttana con un bel:” Ciao amore!”. Non serve essere dei geni per capire che non sta sicuramente scopando e mi dico che potrebbe effettivamente essere andata buca.
Quando glielo chiedo lei risponde prontamente: “No! No! Tutto bene. Siamo in pausa, sono gentili abbiamo anche dei pasticcini e mi hanno dato un accappatoio…”
E mentre mi sta spiegando altro accade un evento apparentemente trascurabile. Uno di quei dettagli secondari in mezzo a cose incredibili che però a distanza di tempo ti dici “cazzo non lo avevo capito “.
A questo punto interviene la voce di un toro. Saprò in seguito che sarà quella di Marco, il più deciso e porco del gruppo. È una voce esageratamente alta che dice:” Dai che ricominciamo la monta!”. Ed è una voce esageratamente alta per un unico motivo: la voleva fare sentire a me.
Era evidente che per quel porco sapere che aldilà del telefono ci fosse l’uomo della puttana era un surplus di eccitazione.
Avevo voglia io a spiegare che la puttana aveva un marito cornuto e ignaro, inoltre sul profilo (come già detto in un precedente racconto) mi ero dimenticato di inserire la voce “coppia irregolare “ergo agli occhi dei tori ero un compagno che mancava la sua donna a farsi montare da sola. Quindi: un cornuto.
Ma la cosa significativa fu la reazione della troia, la quale avrebbe potuto tranquillamente ignorare quell’ invito e continuare a parlare con me. Come anticipato da Mauro lei sarebbe stata liberissima di comportarsi come meglio credeva.
E invece cosa fece? Mi disse:' Amore ora devo andare. Ti passo Mauro!”
“Devo”??? E chi la obbligava?
Ripeto, all’ epoca nel turbinio degli eventi non avevo colto il significato vero di tutto questo, sta fu fatto che mi passò Mauro al telefono.
Parlò solo lui e feci fatica a riconoscere la sua voce da quanto fosse eccitato.
Mi disse che non avevano mai avuto tra le mani una puttana simile, una vera ninfomane e porca, che se l’erano scopata in tutti i modi e le avevano già sborrato in bocca tutti quanti e si scusò per non essere riuscito a fare ancora le foto che avevo richiesto (io mi ero già dimenticato) ma che a breve le avrebbero fatte e soprattutto concluse dicendomi:” cazzo sta già scopando qua in sala…che puttana!!! Che grandissima troia è la tua donna!!!!”
Quindi chiuse la comunicazione.
Dopo circa un quarto ora mi arrivano cinque foto. Le primissime foto in assoluto. Ora ne abbiamo quantomeno duemila.
Per fortuna in uno dei precedenti incontri le regalai un cellulare con tanto di scheda “You and Me” (altrimenti sarebbe servito un mutuo per sentirci) e la possibilità di inviare e ricevere MMS. Cosa non avrebbe potuto fare dal suo cellulare.
Le foto (soprattutto viste ora) sono scarse come risoluzione e come formato. Tra le tante che abbiamo non sarebbero sicuramente le più viste. Ma, ancora oggi, le vado talvolta a vedere, sapendo che tutto è nato lì. In quella casa a Monza.
Le prime due: la troia è a cavallo di uno dei porci. Ripresa di spalle. Ed è a cavallo su un divano giallo, completamente nuda e con la luce a palla. Le sue gambe presentano già in segni dei problemi che da lì a poco si sarebbero accentuati, ma sia lei, sia soprattutto ai porci, non pare essere affatto importante!
Lei è a cavallo mentre alla sua sinistra è in piedi un secondo porco che le offre il cazzo in bocca. E lo stesso alla sua destra quindi a lei basta girare il capo per scegliere quale cazzo succhiare.
La seconda foto la vede mentre è sempre a cavallo e succhia il cazzo del toro a sinistra e lo fa talmente voracemente che le compaio le fossette sul viso. Compare, seppur parzialmente, anche il viso del porco che ha la zoccola sopra di lui. La sua espressione è ovviamente eccitata, ma l’aggettivo corretto sarebbe incredula. Incredulo di avere tra le mani una cagna simile!!!
Le rimanenti tre foto hanno uno sfondo diverso, tanto che si potrebbe pensare che non siano dello stesso episodio.
In realtà ora sono nel letto. La vacca è a faccia su e il suo viso è in primo piano ed ha già della sborra in faccia, mentre nelle successive se ne aggiunge dell’altra. In una foto ha il cazzo alla destra il quale se non ha ancora sborrato è in procinto di farlo. Nella foto successiva la medesima cosa, con la differenza che il cazzo è diverso! Evidentemente i porci si stavano alternando per riempirle la faccia. Nella terza foto la puttana ha la bocca spalancata mentre un getto di sperma è ancora in aria e da lì a breve lo avrà in bocca.
Ma, pur non vedendo il particolare una cosa è evidente, nel momento che si alternano nel darle la sborra la stanno anche scopando!!
È evidente dalla sua espressione di godimento. Non sta aspettando la sborra passivamente, ma sta godendo come una vera troia prendendo contemporaneamente anche del cazzo in figa.
Questo è quanto avevo potuto constatare io ma è niente rispetto a quello che in realtà è accaduto. Quello che racconto ora è il frutto della sua versione eccitata appena giunta a casa mentre ci masturbavamo ma è anche integrata da quanto mi disse un ancora incredulo Mauro il giorno successivo.
Arrivarono puntuali. Marco alla guida e Mauro sui sedili posteriori e, come richiesto dalla troia, con il cazzo già fuori dai pantaloni. I due la videro spuntare dal vialetto con passo rapido e la riconobbero immediatamente. Lei si guardò intorno furtiva, pochi metri ed era dentro l’auto.
“Ciao. Parti che qui mi conoscono” furono le sue prime parole, quindi, abbassò lo sguardo e vide l’uccello di Mauro pronto per l’uso. Un “Ooohhh” e immediatamente si fiondò sul cazzo senza aggiungere altro.
Mauro fu molto, molto piacevolmente sorpreso sia dall’intraprendenza che dalla voracità della puttana.
Marco mise in moto e partì. Dopo poche centinaia di metri si rese conto che avrebbe potuto rischiare di fare un incidente in quanto gli occhi erano sempre sposati sullo specchietto retrovisore spostato per vedere meglio.
Marco sentiva mugugnare Mauro dal piacere e ascoltava i suoi “che bocca che ha questa” oppure “che gran troia…che grandissima puttana”. Al che allungava le mani per toccare e per tastare anche lui ma la puttana gliele allontanava volutamente.
Il riscatto avvenne quando Mauro si rese conto che non avrebbe potuto resistere fino a Monza senza sborrare e chiese il cambio. A quel punto fu lui a sedersi dietro e ad estrarre il suo cazzone (non dimentichiamo che era la punta di diamante del gruppo) e per la troia fu il primo cazzo misure extra large con cui ebbe a che fare. Il primo di una lunga serie!
A Marco non sfuggì il gridolino di eccitazione della troia alla sola visione e lui disse: “Vediamo se lo rifiuti adesso! Troia!” e la vacca si fiondò su quell’arnese mentre Mauro, alla guida, chiedeva all’amico: “Hai visto come succhia questa troia? Hai visto come succhia’?” Quindi prese il cellulare e chiamò a casa dicendo: “Stiamo arrivando ragazzi!! Preparatevi!!! Mamma mia che puttana! Vedrete che puttana!”
Arrivano a Monza. L’ appartamento è al primo piano e, a detta della troia, fanno le scale nell’ assoluto silenzio. Fanno entrare prima lei. Il corridoio è piccolo ma la aspettano già due porci mai visti prima di quel momento. Sono vestiti ma hanno il cazzo fuori dai pantaloni.
Il tempo di entrare anche per Mauro e Marco ed estrarre nuovamente il cazzo che le viene detto: “Ci volevi così? Puttana! Ti abbiamo accontentato!”
Sono in circolo intorno a lei. La vacca dirà che si stava realizzando il sogno di una vita! E lei succhia, lecca, divora i cazzi avendo cura di non scontentare nessuno ma dedicando più tempo a quelli nuovi.
“Avete visto come succhia questa puttana? Adesso però la dobbiamo montare!” disse Marco.
Sempre nel silenzio Mauro la prende per mano e la porta in camera. La luce è accesa al massimo. La troia va in un angolo e si spoglia. È completa nuda! Lo stesso fanno altrettanto i porci in un altro angolo.
È Marco il primo a salire nel centro del letto, batte ripetutamente una mano sul materasso e dice:” Dai vieni qui puttana che adesso ti riempiamo!”
Solo in quel momento sia Alfonso che Giovanni sentono per la prima volta la voce della zoccola che dice:” La prima sborrata in bocca!”
Iniziano alla pecorina e ovviamente è Marco a rompere il ghiaccio pompandola e sbattendola come una cagna!
Nel frattempo, gli altri si alternano dandole cazzo in bocca.
Sono molto affiatati e fanno “orologio” dandosi il cambio in modo che li provi tutti uno dietro altro.
La puttana comincia ad avere i primi due orgasmi e questo non sfugge ai maiali.
Ricordo al lettore che, come già detto, all’ epoca la troia non era lontanamente rumorosa di come lo sarebbe diventato in seguito. Ma questo non significa che non si capisse quando godeva e quando veniva!
A detta di Mauro il primo a sborrarle in bocca fu “ la fontana “ ed era mentre fu lo stesso Mauro a pomparla alla pecorina e lo fece dapprima dicendo:” Vediamo se bevi tutto come dicono! Cagna!”. Quasi fosse incredulo ma dovette ricredersi immediatamente dicendo “Ragazzi sta bevendo tutto…sta bevendo tutto…ma da dove arriva una puttana simile?”
Quindi la misero a faccia su. Sempre facendo “orologio “e dandole cazzo in bocca e in mano.
La troia non ricorda esattamente ordine ma ricorda che tutti le vennero in bocca e lo facevano uno alla volta in modo che chi aveva sborrato avesse qualche minuto per riprendersi e nel frattempo gli altri tre continuassero a scoparsela.
Venne il momento di andare a cavallo e fu Mauro ad averla sopra. In quel periodo era una grande amazzone e adorava cavalcare.
Mauro la tirava a sé limonandoci mentre altri Alfonso e Giovanni le si mettevano al fianco proponendole il rispettivo cazzo.
E quel porco di Marco? Non era sparito. Improvvisamente la vacca lo senti armeggiare dietro finché non si rese conto che avrebbe avuto due cazzi in figa!!
La primissima volta con due cazzi in figa!!!
A detta di Mauro la troia emise un chiarissimo:” Oooohhh che bello….che bello…è fantastico….ooohhh che bello;” per poi letteralmente implorare “ Vi prego non toglieteli…non toglieteli…ancora dai .. ancora “
Marco e Mauro non resistettero e le sborrarono entrambi in figa. Ovviamente senza preservativo. La troia non aveva chiesto uso e loro non ci pensavano lontanamente di metterselo.
Venne chiaramente il momento della pausa. Non fosse altro che la vacca doveva pulirsi. Quindi Mauro le indicò il bagno le propose un suo accappatoio. Solo alla sua uscita del bagno ci furono le presentazioni. Fino a momento aveva scopato con quattro uomini di cui non conosceva nemmeno il nome!
Avete notato che in precedenza ho usato spesso il verbo “pompato?” . Non è casuale in quanto, al suo ritorno a casa, quando chiesi alla troia come la avessero scopata lei mi corresse dicendo che in realtà più che scopata la avevano pompata!
Mauro mi confermò che all’ uscita del bagno ci furono le presentazioni e lei aveva un atteggiamento di finta vergogna. Lo aveva capito anche lui che era una manfrina e la puttana non si vergognava affatto.
In compenso i porci erano assolutamente increduli che per lei fosse la prima esperienza in gruppo tanto che il commento di Marco fu:” Se continui così tra poco andrai a battere!” E come previsione fu quasi azzeccata!
Poi venne il momento dei pasticcini e della mia telefonata.
Quando mi piantò in asso con quel “ora devo andare” fu lei a mettersi di nuovo spontaneamente in ginocchio e a succhiare e quando Mauro chiuse la comunicazione fu sempre lei a far cadere, sempre spontaneamente, l’ accappatoio e a indicare il divano dove si sedette Mauro e lei gli andò a cavallo mentre Alfonso e Giovanni le andarono sui fianchi e Marco scattava le foto dal suo telefonino.
Fu Mauro a dire:” Andiamo in camera che mentre la scopiamo di nuovo le sborriamo in faccia e le facciamo le foto!”
Finì in quel modo. Erano le 23 passate quando ricevetti il messaggio della puttana che diceva che stava rientrando a casa. Fu Alfonso ( il più vicino e comodo) ad accompagnarla e la troia mi disse: “ Mamma mia che imbarazzante che è stato!’
Come no!! Mi venne da pensare, in realtà lei non fu mai (e non lo sarà mai!) imbarazzata nel fare la troia!
Arrivò a casa che mamma dormiva, quindi potete immaginare l’eccitazione nel raccontarmi tutto questo. In realtà molte informazioni le avrei raccolte anche il giorno successivo sentendo un ancora incredulo Mauro.
Per me, dopo la descrizione, l’eccitazione riferita alla storia aveva una fine. Non per la puttana! Seppi in seguito che rivedere il marito il giorno successivo fu un surplus di eccitazione tanto da portarla ancora e spesso in bagno a masturbarsi.
I suoi pensieri erano:” Se tu sapessi pezzo di cornuto cosa ho fatto ieri sera. Altro che i tuoi film porno!!!”
So che sono andato per le lunghe ma spero ne sia valsa la pena e comunque oramai chiudiamolo del tutto questo episodio.
Quel porco di Marco era rimasto estasiato da una zoccola simile e si era proposto di incontrarla di nuovo senza la mia presenza e nel caso fossi stato contrario le propose di non dirmelo.
Aldilà del fatto che le chiesi come potesse avere il suo numero e la risposta non fu affatto convincente, comunque sia, la troia mi confidò la proposta di quel maiale e concordammo entrambi di bannarlo e di non avere più contatti.
Circa sei mesi dopo, mentre la credevo casa di mammina a riposare, durante la pausa pomeridiana, la troia andò con lui in un motel a Saronno a farsi montare e visto che ora aveva il culo rotto, anche a farsi inculare!
Io ne verrò a conoscenza solo dopo otto anni!
Infine, normalmente, nel nostro calendario (non in quello anglosassone) come si chiude la settimana? Di domenica! Beh, per lei la settimana da vacca da monta non si era ancora conclusa!
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