Il sito di incontri (Il danno)

di
genere
pulp

Con Veronica la cugina di mio marito abbiamo un ottimo rapporto. Parliamo di tutto, molto di più ora che si è separata da circa 8 mesi, dopo 10 anni di matrimonio. È rimasta nella casa dell’ex con i due figli piccoli, gemelli di 4 anni.
Ha la mia stessa età, 39 ed è stata la nostra testimone di nozze l’anno scorso. Si perché mi sono sposata in comune con l’uomo con cui ho un figlio di 9 anni. Dopo 13 anni di unione.
L’antefatto è questo: il mese scorso ci siamo iscritte ad un sito di incontri. Io l’ho fatto per lei. Magari esce con qualcuno. Visto che si è chiusa in casa. Solo figli e lavoro. E non lo merita. È una donna di principi e molto timida. Ma anche molto bella.
Abbiamo postato delle foto non troppo osé ma neanche troppo castigate.
Nomi falsi ovviamente.
La scorsa domenica con mio figlio eravamo da lei. I cuccioli giocavano nella cameretta e noi parlando davanti a un buon bicchiere di prosecco dai cellulari ci scambiavamo commenti sui tipi che ci scrivevano. Niente di che....
Quindi tornando a noi...
Giovedì scorso verso le 20.30con il figlio già a letto che gioca alla PlayStation e il marito che deve ancora tornare dal lavoro comincio a chattare con un ragazzo di 22 anni, Andri Albanese cresciuto in Italia.
Chi sei, cosa fai, il lavoro e il tempo libero... una chat normale. Sorseggiando il mio vino rosso sul divano dopo circa 40 minuti di chat mi scrive “ me la mandi una tua foto?”
Io acconsento e scattandomi un selfie lo invio. Solo viso dall’alto che riprende anche la magliettina nera scollata senza maniche che indosso senza reggiseno. Che comunque evidenzia il mio seno prosperoso.
Premetto che sono 1,55 peso 66 chili, sono castana con i capelli ricci corti alla spalla, occhi castani occhiali da vista. Quarta di seno e fianchi importanti. E si ho anche la cellulite ecco. E la pancetta.
“Molto bella”scrive lui e ringrazio.
E ne manda una anche lui.
Selfie in bagno riflesso nello specchio. A petto nudo. In boxer bianco molto basso che risalta i muscoli addominali. E un pacco sotto il boxer è spropositato. Cioè una cosa che se fosse vero... altro che porno divo. Da primo premio Guinness dei primati.
“Non può essere vero” penso e scrivo
“ ma sei altissimo. E super muscoloso anche”
“Sono 1,97. E faccio bodybuilding da 5 anni. Ti piace come sono?”
Penso un pochino. Ora lo stuzzico.
“Sei troppo... muscoli per quel che mi riguarda. E alto. Io sono solo 1,55. Infatti per sembrare meno gnoma metto sempre i tacchi altissimi. Almeno arrivo a 1,70. E inciampo anche... e ti svelo un segreto. Ma tienilo per te eeeeh ( faccina che ride) C’ho la cellulite.”
“Non ci credo che c’hai la cellulite.”
Adesso lo stuzzico ancora di più. Tanto è un gioco.
Mica ho intenzione di incontrarlo.
Sto in pantaloncini del pigiama che sono quelli di tezenis color crema con i merletti neri e i disegnini di gattini accoccolati e seduti. Quelli in poliestere che ti si attaccano all’inguine e ti fanno sudare. E io lo sono. È fine giugno e fanno 28 gradi alle 21.15.
Mi appoggio sul bracciolo. Accavallo le gambe e alzo il calzoncino. Faccio una foto. Cellulite in bella vista e la invio. E mi accorgo che il pantaloncino alzato mostra il mio pube. Con i peli corti di ricrescita.
Provo a cancellarla. Ma non riesco.
E lui scrive “ vedo! “ io viola.
Invia una foto.
Dita che tengono il boxer allargato. Il suo ventre liscio e piatto. E la base del pene con una vena gonfia.
“Io no” faccia di risate.
Mio marito alla porta. Chiudo la chat. Parliamo mentre lui mangia. Si unisce a noi Mattia nostro figlio. Una famiglia bella ecco.
La tv accesa a letto. Ho tolto il pantaloncino. Perizoma verde. Mio marito dorme. Prendo il cellulare.
Caldo afoso.
Apro la chat. Andri ha mandato 4 messaggi.
Apro.
La sua foto dall’alto disteso a letto. Pettorali in evidenza... addominali scolpiti e il suo pene. Appoggiato di lato. Copre tutto l’inguine. Le vene cariche. E il glande circonciso. Gonfio
Ah. Ma guarda questo penso
“Scusa ho esagerato.”
“Mi fai questo effetto”
“Sei sparita...”
Mi alzo. Vado in cucina. Sono sudata. Acqua bevo dalla bottiglia.
La
Maglietta intrisa del mio sudore. I miei capezzoli larghi in tiro. Selfie. Frontale. Maglietta e perizoma. Il mio collo. Sudato.
Invio.
Questo mi stuzzica...
“Mio marito era tornato. Ma ora dorme”scrivo.
Capirai... mancano 5 all’una.
Esco in balcone. Accendo una sigaretta. Afa.
Fumo. Nel buio. I palazzi davanti. Finestre aperte. Luce spente.
“Vediamoci. Sabato mattina. Viale centrale. Bar Blu. Alle 10”
Non rispondo. Chiudo e vado a letto.
Venerdì a cena tutti insieme a casa.
Sabato mattina. 8.15 Mattia giocherà una partita di calcio. Altra città. Mio marito lo porta. Pranzano lì e torneranno per le 15
Io invece pranzo da Veronica. La
Mia scusa per non andare.
Doccia. Mi depilo inguine pube e grandi labbra.
Vestito verde di cotone leggero. Scolllato e al ginocchio. Perizoma nero. Niente reggiseno.
Bottoni e cinta nera.
Décolleté nero alto. Zainetto nero e capellino con occhiali.
Lui seduto al bar.
Ci prendiamo il caffè.
Conversazione sterile. Mi scoccio.
“Portami a casa che ho da fare”
Mi accompagna con lo scooter sotto casa alle 11.45
Ci salutiamo.
Un deficiente.
12.10. Il campanello.
Apro che ancora sto vestita com i bottoni aperti all’ombelico e con i tacchi.
E al cellulare con Veronica.
Andri che mi afferra il collo spingendomi dentro e chiude la porta.
Imponente. Il mio naso praticamente tra i suoi pettorali.
“ che cazzo fai oh!”
“Ti rompo. Mi hai fatto arrapare. E adesso vedi...”
“Veronica chiamami tra 5 minuti. C è il coglione di prima qui.”
Chiudo.
Esci subito urlo io
Mi afferra per i capelli. Tira...
Io inerme che lo guardo.
“Oh... lasciami... dai lasciami adesso e...”
Mi tappa la bocca... mi trascina e sedendosi sul divano mi tira i capelli. Mi fa cadere tra le sue ginocchia in ginocchio.
“Prendimi il cazzo in bocca stronza. Sbrigati.”
Lo guardo.
“ guarda che paura non me la metti coglione “
Gli calo là zip del jeans.
Ne esce il suo pene. Gonfio.
Sono impazzita proprio.
Prendo il glande in bocca. Labbra spalancate. Stringo con i denti e lo guardo. E stringo piu forte. Le mie mani afferrano la base del pene e le palle. Strizzo forte entrambi.
“Brutta puttana che sei AEEAAAGGHHH”.
Mi alzo di scatto.
Corro alla porta e la apro. Corro sul piano inciampando sui tacchi. Mi afferra da dietro. STRRRAAPPP
Vestito che cede. Saltano i bottoni.


Fine prima parte



scritto il
2023-02-10
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