Tre, il numero perfetto (corretto)
di
Cla85
genere
etero
FRATELLI E SORELLE, SIAMO QUI RIUNITI OGGI PER CELEBRARE L’UNIONE….
Il suo sguardo era umido, velato, come sempre quando beveva parecchio. Appoggiò le banconote sul tavolo, lei allungò la mano e le sentì umide e bagnaticce.
-“Quanti anni hai?”
-“Venti”
-“Sei molto giovane…”
La ragazza fece scivolare lateralmente le spalline, il vestito cadde ai suoi piedi lasciandola completamente nuda. La pelle bianca, liscia, serica, il corpo perfetto. La sua bellezza così vicina gli fece girare la testa, un giramento brutto come una vertigine.
…PER CRISTO SIGNORE NOSTRO, PERCHE’ BENEDICA QUESTI SUOI FIGLI CHE STANNO PER CELEBRARE IL LORO MATRIMONIO, LI ACCOLGA NEL SUO AMORE E LI COSTITUISCA COME UN SOLO CORPO…
Il vuoto si sente. È come un peso ma non ha consistenza. È dissolvenza. È fame insaziabile, fame di vita, di sostanza, di senso. È ricerca di significato. L'attesa è intollerabile, tutto appare eterno, immobile. Da togliere il fiato. Mi sento in trappola, senza scampo, alla deriva. Annaspo per fuggire, cercare soluzioni altrove. Ma non si può scappare da se stessi, si finisce per ritrovarsi sempre nello stesso punto.
Decido di cercare aiuto per non sentire più tutto quel vuoto. Conosco un metodo efficace.
...CONFESSO A DIO ONNIPOTENTE E A VOI FRATELLI CHE HO MOLTO PECCATO IN PENSIERI…
-“ No aspetta!”
Le afferra il polso e la costringe a voltarsi. La camicetta appena sbottonata non lascia intravedere molto, solo un lembo di pelle nuda e una parte del reggiseno. Eppure il suo sguardo si perde per qualche secondo in quella piccola porzione di nudità, come se non avesse mai visto nulla di più indecente.
…PAROLE…
I lineamenti orientali le conferivano un’aria fresca ed innocente. Piccola di statura, i seni appena pronunciati, il corpo sottile. Niente a che vedere con le bagasce con cui era solito svuotarsi. Quella giovane prostituta era perfetta, finalmente l’aveva trovata.
-“Adesso succhiamelo, puttanella!”
…OPERE…
“Ti va di vederci ?”
“Solito posto tra mezz’ora”. Scopata assicurata. Il tipo mi fa il filo da qualche settimana.
Mi porta a casa sua. Iniziamo a baciarci, mi fa stendere dolcemente sul divano, mi accarezza il seno. Ma è tutto troppo lento, c’è troppo silenzio. Il senso di vuoto mi devasta. Così non può andare…
“Senti Romeo, voglio essere chiara: non è la dolcezza quello che cerco stasera”.
…ED OMISSIONI…
Si erano conosciuti a scuola, erano stati compagni di banco, grandi amici e…nient’altro. Solo una volta c’era scappato un bacio, piuttosto casto, in verità. Al tempo lei era fidanzata con il suo miglior amico e lui era un giovane abbastanza moralista e bacchettone. Poi la vita li aveva allontanati, lei si era trasferita in un paese lontano, ma lui non l’aveva mai dimenticata.
Adesso quella visione celestiale era lì, di fronte a lui. Le era sfuggita una volta, ora il destino le stava dando una seconda occasione.
…SE E’ VOSTRA INTENZIONE DI UNIRVI IN MATRIMONIO, DATEVI LA MANO DESTRA ED ESPRIMETE DAVANTI A DIO E ALLA SUA CHIESA IL VOSTRO CONSENSO.
IO ACCOLGO TE COME MIA SPOSA…
È perfetta, continuava a ripetersi. Ora che l’aveva trovata non si sarebbe più dovuto accontentare di tocchi fugaci, carezze rubate, occhiate indiscrete rivolte alle giovani donne che incontrava. Finalmente aveva trovato anche lui un amore, intimo, segreto, inconfessabile ma reale. La guardò, osservò la sua piccola bocca rossa inghiottire incredibilmente tutto il suo membro. Stava per raggiungere l’estasi. No, non poteva lasciarsela sfuggire, lei doveva essere sua per sempre.
…CON LA GRAZIA DI CRISTO PROMETTO DI ESSERTI FEDELE SEMPRE…
Mi ha guardato storto, forse si è offeso. Meglio, vediamo se la rabbia lo attiva.
Mi solleva e mi infila due cuscini sotto la testa, facendomi appoggiare al bracciolo del divano. Si porta avanti con le ginocchia, le posiziona ai lati del mio corpo e me lo ficca in bocca. Inizia a spingere forte, ritmicamente, senza alcuna interruzione. Quasi non riesco a respirare. Lo sento afferrare una ciocca di capelli, cazzo che male! L’avvolge intorno al pugno come una cinghia, come le redini attaccate al morso, così da tenermi ferma, immobilizzata. Costretta a concentrarmi sul respiro, inizio a dimenticarmi del resto. Prima ancora di terminare si alza, mi afferra per il polso e mi spinge sul tavolo.
…NELLA GIOIA E NEL DOLORE…
La fragranza che sprigiona il corpo di lei silenzia il tormento interiore dell’uomo che maledice il destino crudele e spietato, che li ha fatti ritrovare solo oggi. Si avvicina, la respira e il desiderio di averla è così forte da togliergli il fiato. Lei gli accarezza le labbra con lo sguardo, sussurra:
-“ Tutto questo è assurdo ma…ho prenotato una stanza del Relais, è la 121”.
…NELLA SALUTE E NELLA MALATTIA…
L’orgasmo esplose, arrivò nella bocca della ragazza che deglutì, regalando all’uomo un’ulteriore stretta di piacere. È davvero brava, pensò. Poi si rialzò e rapidamente si vestì. Le porse una mano: -“Vieni con me, voglio farti una sorpresa!”
…E DI AMARTI E ONORARTI…
Dalla finestra aperta sento entrare i rumori cittadini: i clacson delle auto, le voci dei clienti seduti al bar, un camion vuoto che sobbalza sull’asfalto. Mi sforzo di trattenere i gemiti, di non piagnucolare. Sento sulla guancia, sul petto e sulla pancia il piano freddo del tavolo, dentro invece un fuoco mi brucia. Sono piena del suo cazzo. Non c’è più traccia del vuoto.
Mi afferra di nuovo per i capelli e mi tira la testa indietro, mi bacia con dolcezza, poi mi morde una spalla. Il bacino sbatte sulle natiche, una mano mi accarezza.
…TUTTI I GIORNI DELLA MIA VITA…
Lei traffica con le chiavi. Lui traffica con lei. Entrano avvinghiati. Sbandano, oscillano e recuperano l’equilibrio prima di sbattere contro la porta. Sono passati anni da quel bacio e si sa, il desiderio si nutre di mancanza.
-“Dio quanto sei bella” – le dice sulla bocca, mentre con la mano accarezza la coscia fino al gluteo. Lei solleva il ginocchio e lascia che le dita dell’uomo scivolino tra le sue gambe e la scoprano in un lago di umori. Tutto corre troppo velocemente, l’impeto e la brama inghiottono il tempo che invece gli amanti vorrebbero dilatare all’infinito. Lui scende, solleva l’abito, la gamba di lei si appoggiata alla sua spalla, la lingua le entra dentro, la lecca, la esplora, è inginocchiato di fronte a lei, la venera come fosse una dea.
…IL SIGNORE ONNIPOTENTE E MISERICORDIOSO CONFERMI IL CONSENSO CHE AVETE MANIFESTATO DAVANTI ALLA CHIESA E VI RICOLMI DELLA SUA BENEDIZIONE…
La condusse attraverso una porta e iniziarono a scendere le scale, un freddo pungente e l’odore di umidità la assalirono.
-“ Dove mi porti?”
-“Presto lo vedrai”
Non si fidava. Cercò di sfilare la mano da quella dell’uomo, che reagì strattonandola.
-“No, cosa fai! Vieni qui!”
La tirò più forte a se, la strinse, lei iniziò ad urlare. Tutto accadde troppo rapidamente, non ebbe il tempo di rendersi conto di nulla. Le mise una mano sulla bocca, voleva solo farla stare zitta, altrimenti avrebbe attirato l’attenzione e nessuno doveva sapere! Ma lei lo morse, l’uomo cercò di tirar via la mano ma ella continuò a tenere i denti serrati finché il sangue non iniziò a sgorgare dalle ferite. Nel tentativo di liberarsi l’uomo la spinse giù, lei perse l’equilibrio. Quel corpo tanto agognato rotolò violentemente giù per le scale, raggiunse il pavimento e si arrestò, in una posizione del tutto innaturale.
L’UOMO NON OSI SEPARARE Ciò CHE DIO UNISCE…
Questo è il momento che preferisco. La pace subito dopo la tempesta. Pochi minuti, poi sarò assalita dal senso di colpa per aver tradito mio marito. Succede ogni volta così. È un cazzo di circolo vizioso: più mi sento in colpa, più mi deprimo, più il vuoto mi divora. Ma non posso lasciarlo, non voglio. Scelgo di stare con lui. O forse, che sia una scelta, è solo un’illusione.
RICEVI QUESTO ANELLO, SEGNO DEL MIO AMORE E DELLA MIA FEDELTA’. NEL NOME DEL PADRE, DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO…
Lei è ancora nuda sul letto sfatto, la gambe divaricate, su una di esse sente colare un filo di sperma. Lo osserva riflesso nello specchio, mentre controvoglia si ricompone, aggiusta l’abito nero, si sistema i capelli. La fede splende lucente nell’anulare.
-“ Resteremo amanti per sempre, la lontananza ci impedirà di consumarci”.
Lui si volta, la guarda, e gli fa piacere vedere il filo del seme, del suo seme colarle tra le gambe.
ADESSO PUO’ BACIARE LA SPOSA!
Il sacerdote, tronfio nel suo abito talare, porge la mano agli sposi con i quali si congratula cordialmente. La benda copre il palmo, un banale incidente domestico dirà, nulla di grave.
La folla festosa li circonda, iniziano i consueti saluti, una moltitudine di baci, abbracci e strette di mano, il vociare chiassoso dell’allegria in sottofondo.
Nel salutare il gruppo dei vecchi compagni lo sguardo dello sposo si sofferma su un volto, sono passati anni ma la riconosce. Ecco però che il fotografo subito li richiama.
“Sposi, Padre venite, una foto ricordo, soltanto voi tre!”
P.S. : La stesura originale del testo è stata censurata in quanto, nell'alludere alla tendenza patologica di uno dei protagonisti, non ho riflettuto abbastanza sul contesto nel quale sarei andata a pubblicare lo scritto: un sito di racconti erotici. Di fatto ho quindi violato l'unica fondamentale regola del sito, meritando la censura. Ho deciso di riproporre il testo dopo aver apportato le opportune modifiche.
Il suo sguardo era umido, velato, come sempre quando beveva parecchio. Appoggiò le banconote sul tavolo, lei allungò la mano e le sentì umide e bagnaticce.
-“Quanti anni hai?”
-“Venti”
-“Sei molto giovane…”
La ragazza fece scivolare lateralmente le spalline, il vestito cadde ai suoi piedi lasciandola completamente nuda. La pelle bianca, liscia, serica, il corpo perfetto. La sua bellezza così vicina gli fece girare la testa, un giramento brutto come una vertigine.
…PER CRISTO SIGNORE NOSTRO, PERCHE’ BENEDICA QUESTI SUOI FIGLI CHE STANNO PER CELEBRARE IL LORO MATRIMONIO, LI ACCOLGA NEL SUO AMORE E LI COSTITUISCA COME UN SOLO CORPO…
Il vuoto si sente. È come un peso ma non ha consistenza. È dissolvenza. È fame insaziabile, fame di vita, di sostanza, di senso. È ricerca di significato. L'attesa è intollerabile, tutto appare eterno, immobile. Da togliere il fiato. Mi sento in trappola, senza scampo, alla deriva. Annaspo per fuggire, cercare soluzioni altrove. Ma non si può scappare da se stessi, si finisce per ritrovarsi sempre nello stesso punto.
Decido di cercare aiuto per non sentire più tutto quel vuoto. Conosco un metodo efficace.
...CONFESSO A DIO ONNIPOTENTE E A VOI FRATELLI CHE HO MOLTO PECCATO IN PENSIERI…
-“ No aspetta!”
Le afferra il polso e la costringe a voltarsi. La camicetta appena sbottonata non lascia intravedere molto, solo un lembo di pelle nuda e una parte del reggiseno. Eppure il suo sguardo si perde per qualche secondo in quella piccola porzione di nudità, come se non avesse mai visto nulla di più indecente.
…PAROLE…
I lineamenti orientali le conferivano un’aria fresca ed innocente. Piccola di statura, i seni appena pronunciati, il corpo sottile. Niente a che vedere con le bagasce con cui era solito svuotarsi. Quella giovane prostituta era perfetta, finalmente l’aveva trovata.
-“Adesso succhiamelo, puttanella!”
…OPERE…
“Ti va di vederci ?”
“Solito posto tra mezz’ora”. Scopata assicurata. Il tipo mi fa il filo da qualche settimana.
Mi porta a casa sua. Iniziamo a baciarci, mi fa stendere dolcemente sul divano, mi accarezza il seno. Ma è tutto troppo lento, c’è troppo silenzio. Il senso di vuoto mi devasta. Così non può andare…
“Senti Romeo, voglio essere chiara: non è la dolcezza quello che cerco stasera”.
…ED OMISSIONI…
Si erano conosciuti a scuola, erano stati compagni di banco, grandi amici e…nient’altro. Solo una volta c’era scappato un bacio, piuttosto casto, in verità. Al tempo lei era fidanzata con il suo miglior amico e lui era un giovane abbastanza moralista e bacchettone. Poi la vita li aveva allontanati, lei si era trasferita in un paese lontano, ma lui non l’aveva mai dimenticata.
Adesso quella visione celestiale era lì, di fronte a lui. Le era sfuggita una volta, ora il destino le stava dando una seconda occasione.
…SE E’ VOSTRA INTENZIONE DI UNIRVI IN MATRIMONIO, DATEVI LA MANO DESTRA ED ESPRIMETE DAVANTI A DIO E ALLA SUA CHIESA IL VOSTRO CONSENSO.
IO ACCOLGO TE COME MIA SPOSA…
È perfetta, continuava a ripetersi. Ora che l’aveva trovata non si sarebbe più dovuto accontentare di tocchi fugaci, carezze rubate, occhiate indiscrete rivolte alle giovani donne che incontrava. Finalmente aveva trovato anche lui un amore, intimo, segreto, inconfessabile ma reale. La guardò, osservò la sua piccola bocca rossa inghiottire incredibilmente tutto il suo membro. Stava per raggiungere l’estasi. No, non poteva lasciarsela sfuggire, lei doveva essere sua per sempre.
…CON LA GRAZIA DI CRISTO PROMETTO DI ESSERTI FEDELE SEMPRE…
Mi ha guardato storto, forse si è offeso. Meglio, vediamo se la rabbia lo attiva.
Mi solleva e mi infila due cuscini sotto la testa, facendomi appoggiare al bracciolo del divano. Si porta avanti con le ginocchia, le posiziona ai lati del mio corpo e me lo ficca in bocca. Inizia a spingere forte, ritmicamente, senza alcuna interruzione. Quasi non riesco a respirare. Lo sento afferrare una ciocca di capelli, cazzo che male! L’avvolge intorno al pugno come una cinghia, come le redini attaccate al morso, così da tenermi ferma, immobilizzata. Costretta a concentrarmi sul respiro, inizio a dimenticarmi del resto. Prima ancora di terminare si alza, mi afferra per il polso e mi spinge sul tavolo.
…NELLA GIOIA E NEL DOLORE…
La fragranza che sprigiona il corpo di lei silenzia il tormento interiore dell’uomo che maledice il destino crudele e spietato, che li ha fatti ritrovare solo oggi. Si avvicina, la respira e il desiderio di averla è così forte da togliergli il fiato. Lei gli accarezza le labbra con lo sguardo, sussurra:
-“ Tutto questo è assurdo ma…ho prenotato una stanza del Relais, è la 121”.
…NELLA SALUTE E NELLA MALATTIA…
L’orgasmo esplose, arrivò nella bocca della ragazza che deglutì, regalando all’uomo un’ulteriore stretta di piacere. È davvero brava, pensò. Poi si rialzò e rapidamente si vestì. Le porse una mano: -“Vieni con me, voglio farti una sorpresa!”
…E DI AMARTI E ONORARTI…
Dalla finestra aperta sento entrare i rumori cittadini: i clacson delle auto, le voci dei clienti seduti al bar, un camion vuoto che sobbalza sull’asfalto. Mi sforzo di trattenere i gemiti, di non piagnucolare. Sento sulla guancia, sul petto e sulla pancia il piano freddo del tavolo, dentro invece un fuoco mi brucia. Sono piena del suo cazzo. Non c’è più traccia del vuoto.
Mi afferra di nuovo per i capelli e mi tira la testa indietro, mi bacia con dolcezza, poi mi morde una spalla. Il bacino sbatte sulle natiche, una mano mi accarezza.
…TUTTI I GIORNI DELLA MIA VITA…
Lei traffica con le chiavi. Lui traffica con lei. Entrano avvinghiati. Sbandano, oscillano e recuperano l’equilibrio prima di sbattere contro la porta. Sono passati anni da quel bacio e si sa, il desiderio si nutre di mancanza.
-“Dio quanto sei bella” – le dice sulla bocca, mentre con la mano accarezza la coscia fino al gluteo. Lei solleva il ginocchio e lascia che le dita dell’uomo scivolino tra le sue gambe e la scoprano in un lago di umori. Tutto corre troppo velocemente, l’impeto e la brama inghiottono il tempo che invece gli amanti vorrebbero dilatare all’infinito. Lui scende, solleva l’abito, la gamba di lei si appoggiata alla sua spalla, la lingua le entra dentro, la lecca, la esplora, è inginocchiato di fronte a lei, la venera come fosse una dea.
…IL SIGNORE ONNIPOTENTE E MISERICORDIOSO CONFERMI IL CONSENSO CHE AVETE MANIFESTATO DAVANTI ALLA CHIESA E VI RICOLMI DELLA SUA BENEDIZIONE…
La condusse attraverso una porta e iniziarono a scendere le scale, un freddo pungente e l’odore di umidità la assalirono.
-“ Dove mi porti?”
-“Presto lo vedrai”
Non si fidava. Cercò di sfilare la mano da quella dell’uomo, che reagì strattonandola.
-“No, cosa fai! Vieni qui!”
La tirò più forte a se, la strinse, lei iniziò ad urlare. Tutto accadde troppo rapidamente, non ebbe il tempo di rendersi conto di nulla. Le mise una mano sulla bocca, voleva solo farla stare zitta, altrimenti avrebbe attirato l’attenzione e nessuno doveva sapere! Ma lei lo morse, l’uomo cercò di tirar via la mano ma ella continuò a tenere i denti serrati finché il sangue non iniziò a sgorgare dalle ferite. Nel tentativo di liberarsi l’uomo la spinse giù, lei perse l’equilibrio. Quel corpo tanto agognato rotolò violentemente giù per le scale, raggiunse il pavimento e si arrestò, in una posizione del tutto innaturale.
L’UOMO NON OSI SEPARARE Ciò CHE DIO UNISCE…
Questo è il momento che preferisco. La pace subito dopo la tempesta. Pochi minuti, poi sarò assalita dal senso di colpa per aver tradito mio marito. Succede ogni volta così. È un cazzo di circolo vizioso: più mi sento in colpa, più mi deprimo, più il vuoto mi divora. Ma non posso lasciarlo, non voglio. Scelgo di stare con lui. O forse, che sia una scelta, è solo un’illusione.
RICEVI QUESTO ANELLO, SEGNO DEL MIO AMORE E DELLA MIA FEDELTA’. NEL NOME DEL PADRE, DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO…
Lei è ancora nuda sul letto sfatto, la gambe divaricate, su una di esse sente colare un filo di sperma. Lo osserva riflesso nello specchio, mentre controvoglia si ricompone, aggiusta l’abito nero, si sistema i capelli. La fede splende lucente nell’anulare.
-“ Resteremo amanti per sempre, la lontananza ci impedirà di consumarci”.
Lui si volta, la guarda, e gli fa piacere vedere il filo del seme, del suo seme colarle tra le gambe.
ADESSO PUO’ BACIARE LA SPOSA!
Il sacerdote, tronfio nel suo abito talare, porge la mano agli sposi con i quali si congratula cordialmente. La benda copre il palmo, un banale incidente domestico dirà, nulla di grave.
La folla festosa li circonda, iniziano i consueti saluti, una moltitudine di baci, abbracci e strette di mano, il vociare chiassoso dell’allegria in sottofondo.
Nel salutare il gruppo dei vecchi compagni lo sguardo dello sposo si sofferma su un volto, sono passati anni ma la riconosce. Ecco però che il fotografo subito li richiama.
“Sposi, Padre venite, una foto ricordo, soltanto voi tre!”
P.S. : La stesura originale del testo è stata censurata in quanto, nell'alludere alla tendenza patologica di uno dei protagonisti, non ho riflettuto abbastanza sul contesto nel quale sarei andata a pubblicare lo scritto: un sito di racconti erotici. Di fatto ho quindi violato l'unica fondamentale regola del sito, meritando la censura. Ho deciso di riproporre il testo dopo aver apportato le opportune modifiche.
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