Sex bistrot
di
Vandal
genere
trio
SEX BISTROT
La signora ha circa sessantanni, robusta, con un gran seno e un culo perfetto. Fisicamente discreta, stretta in un abito nero che la strizza per bene sui fianchi e sulle tette. Si chiama MArgot e mi ha invitato a bere tè e pasticcini al bistrot in fondo a via delle Ginestre. Abbiamo parlato del più e del meno, acquisendo confidenza man mano che la conversazione procedeva.
Il bistrot ha del particolare: camerieri e cameriere servono ai tavolini, completamente nudi. Avevo sentito parlare di questo posto ma, non mi sarei mai aspettato di "Scandalizzato?" chiede lei
"No, sorpreso"
"Visto il biondino che mi ha portato il tè? Me lo sono fatto un paio di settimane fa. Svuotato" ammiccò “Vieni sul divano che parliamo meglio”
Ci sistemiamo su un divano in broccato verde, con uno schienale alto apposito per non attirare lo sguardo degli altri clienti. “Dunque, come funziona qui?”
“Adesso te lo mostro” si abbassa verso di me e abbassa la zip dei pantaloni “Rilassati uomo, mica te lo voglio mangiare” e me lo afferra cominciando a masturbarlo delicatamente “Tonico, come piace a me”
La giovane cameriera torna portando altri pasticcini. Me lo vede in tutta la sua interezza e strizza l’occhio divertita “Hai catturato il suo interesse” dice Margot “Magari te la fai più tardi”
La guardo allontanarsi, nel culo una coda da coniglio alla play boy “Non sarebbe male”
“Ora sei con me. Ti piace la masturbatina?”
“Hai mani delicatissime. Confesso, non conoscevo questo posto”
“Qui, ognuno si fa gli affari propri. Fossimo stati in Italia, avrebbero chiuso subito ma, qui… Tu entri, ordini caffè, pasticcini o tè e poi, ti apparti. Niente scopate, purtroppo, troppo rumore poi. Pompini, ditalini e masturbatine”
“E se uno vuole divertirsi con le cameriere?”
“Per il servizio completo devi chiedere una camera a parte. Ma, per una cosa veloce” alza la mano libera e attira l’attenzione della cameriera di prima, senza smettere di smanettarmi “Tesorino caro, come ti chiami?”
“Helga” sorride lei. Una bambolina, dai lunghi capelli biondi e occhi azzurro cielo. Spero sia maggiorenne perché, dall’aspetto sembra da ‘biglietto del via per il carcere’. Un vestitino da coniglietta, coperta nella zona pubica e dei copri capezzoli a nappa rossa su dei seni piccoli come bignè. Margot non la finisce di masturbarmi e chiede ad Helga “Il signore qui presente vorrebbe prenotarti per dopo”
Helga sorride e si esibisce in un leggero inchino “Tra un paio d’ore sono libera”
“Che ne diresti di rimanere qui un paio di minuti e fornire un assaggino al signore?”
“Cosa vorrebbe assaggiare il signore?”
“La tua fichetta?” azzardo
“La vuole accompagnata a qualcosa?”
“Tu cosa suggerisci?”
“Che ne dice di una fragola?”
“Vada per la fragola” approvo. Lei sorride e si allontana
Margot mi osserva divertita “Credo che, una volta preso l’avvio, frequenterai questo posto più assiduamente”
“In cosa consiste questa fragola?”
“Vedrai” ride la vegliarda
Helga ritorna. Mi spiega che ha avvertito il direttore di sala che è stata prenotata dalla signora Margot e il suo ospite. In tutto questo, Margot non ha smesso di smanettare il mio cazzo, senza, tuttavia, provocarmi eiaculazioni.
Helga si ferma davanti a me e si slaccia il perizoma, rivelandomi una fichetta glabra da cui sporge una grossa fragola rossa.
Mi sporgo verso di lei, la lecco, facendo bene attenzione di toccare anche i bordi della sue labbra. Poi addento delicatamente e la morsico: morbida, succosa, ricca di umori. Il cazzo si irrigidisce di più e Margot comincia a sfregare maggiormente “Sempre piaciute le fragole” dico
La ragazza sorride e se ne và “Golosone” ride Margot. Sento lo stimolo che arriva. Mi lascio andare nella sua mano. Rimaniamo ancora lì per qualche minuto con lei che continua a stringere e lubrificare “Tovagliolini?” dice porgendomi una confezione
Mi pulisco in fretta. Devo dire che è stato appagante. Lo dico anche a Margot quando torna dal bagno “Adesso ti vai a godere la tua fragolina?”
“Sì”
“Ricordati che, dopo la fragolina c’è una patata che ti attende” e si tocca la zona tra le gambe
Raggiungo Helga in una stanza ai piani superiori. L’edificio funziona anche come locanda. Busso e, una voce gioviale mi invita ad entrare. Lei è su un letto a baldacchino circondata da cuscini rosa. Nuda e, con una ciotola di fragole sul copriletto “Spero che Margot non ti abbia strizzato troppo” dice lei
“No” comincio a spogliarmi. Lei mi osserva divertita. Per ultimi i boxer. Nudo avanzo verso di lei, afferro una fragola e la mangio. Poi mi chino verso di lei, così giovane e succosa, la bacio sul ventre, sulle tette, mordicchio i capezzoli, infilo la lingua tra le sue gambe. Lei sembra apprezzare.
Si mette a cavalcioni su di me, ci baciamo. Così fresco è il suo corpo. Lei cerca il cazzo e lo guida dentro di sé. Prende a muoversi veloce, come se stesse cavalcando un purosangue.
Non mi accorgo che qualcuno che è entrato se non appena dopo che Helga inarca la schiena all’indietro ed entra in orgasmo. L’afferro per la schiena per non farla cadere.
E’ allora che la vedo, seduta su una poltrona che ci osserva divertita. Margot ci applaude. Helga, minimamente sorpresa, le braccia al mio collo, sorride “Credo che mi riposerò un attimo” dice baciandomi
“Resti?” chiedo
“Perché no. Adesso tocca a me fare da spettatrice” e si sdraia sul fianco a letto, osservandomi maliziosa. Margot si alza e comincia a spogliarsi. Fisico sodo, statuario e tette che sembrano meloni. La fica è una bocca spalancata pronta a divorarmi. Lei arriva vicino a me e si inginocchia, me lo ingoia ed esegue un pompino da degna professionista. Aspettiamo qualche minuto, giusto per darmi tempo di ripresa. Poi. Spinto all’indietro, mi si mette cavalcioni e si impala, prendendo a dimenarsi come una posseduta. Sono alla loro mercé. Helga si avvicina e prende a leccare dove io e Margot ci uniamo. Viene una cosa insolita. Afferro il culetto di Helga e glielo stringo. Lei gode e si sposta verso di me, cerca la mia bocca. Io le infilo le dita nella fica. Un tris d’assi che, alla fine, ci lascia tutti soddisfatti.
“Credo che frequenterò più assiduamente questo bistrot” commento
Ci lasciamo così, con pochi convenevoli, baci sulle guance “Sabato prossimo sono ancora qui” dice Margot
“Anche tu, Helga?”
La ragazza sbatte il codino da coniglietta “Sempre”
Il solo pensiero me lo fa rizzare un’altra volta
=FINE=
La signora ha circa sessantanni, robusta, con un gran seno e un culo perfetto. Fisicamente discreta, stretta in un abito nero che la strizza per bene sui fianchi e sulle tette. Si chiama MArgot e mi ha invitato a bere tè e pasticcini al bistrot in fondo a via delle Ginestre. Abbiamo parlato del più e del meno, acquisendo confidenza man mano che la conversazione procedeva.
Il bistrot ha del particolare: camerieri e cameriere servono ai tavolini, completamente nudi. Avevo sentito parlare di questo posto ma, non mi sarei mai aspettato di "Scandalizzato?" chiede lei
"No, sorpreso"
"Visto il biondino che mi ha portato il tè? Me lo sono fatto un paio di settimane fa. Svuotato" ammiccò “Vieni sul divano che parliamo meglio”
Ci sistemiamo su un divano in broccato verde, con uno schienale alto apposito per non attirare lo sguardo degli altri clienti. “Dunque, come funziona qui?”
“Adesso te lo mostro” si abbassa verso di me e abbassa la zip dei pantaloni “Rilassati uomo, mica te lo voglio mangiare” e me lo afferra cominciando a masturbarlo delicatamente “Tonico, come piace a me”
La giovane cameriera torna portando altri pasticcini. Me lo vede in tutta la sua interezza e strizza l’occhio divertita “Hai catturato il suo interesse” dice Margot “Magari te la fai più tardi”
La guardo allontanarsi, nel culo una coda da coniglio alla play boy “Non sarebbe male”
“Ora sei con me. Ti piace la masturbatina?”
“Hai mani delicatissime. Confesso, non conoscevo questo posto”
“Qui, ognuno si fa gli affari propri. Fossimo stati in Italia, avrebbero chiuso subito ma, qui… Tu entri, ordini caffè, pasticcini o tè e poi, ti apparti. Niente scopate, purtroppo, troppo rumore poi. Pompini, ditalini e masturbatine”
“E se uno vuole divertirsi con le cameriere?”
“Per il servizio completo devi chiedere una camera a parte. Ma, per una cosa veloce” alza la mano libera e attira l’attenzione della cameriera di prima, senza smettere di smanettarmi “Tesorino caro, come ti chiami?”
“Helga” sorride lei. Una bambolina, dai lunghi capelli biondi e occhi azzurro cielo. Spero sia maggiorenne perché, dall’aspetto sembra da ‘biglietto del via per il carcere’. Un vestitino da coniglietta, coperta nella zona pubica e dei copri capezzoli a nappa rossa su dei seni piccoli come bignè. Margot non la finisce di masturbarmi e chiede ad Helga “Il signore qui presente vorrebbe prenotarti per dopo”
Helga sorride e si esibisce in un leggero inchino “Tra un paio d’ore sono libera”
“Che ne diresti di rimanere qui un paio di minuti e fornire un assaggino al signore?”
“Cosa vorrebbe assaggiare il signore?”
“La tua fichetta?” azzardo
“La vuole accompagnata a qualcosa?”
“Tu cosa suggerisci?”
“Che ne dice di una fragola?”
“Vada per la fragola” approvo. Lei sorride e si allontana
Margot mi osserva divertita “Credo che, una volta preso l’avvio, frequenterai questo posto più assiduamente”
“In cosa consiste questa fragola?”
“Vedrai” ride la vegliarda
Helga ritorna. Mi spiega che ha avvertito il direttore di sala che è stata prenotata dalla signora Margot e il suo ospite. In tutto questo, Margot non ha smesso di smanettare il mio cazzo, senza, tuttavia, provocarmi eiaculazioni.
Helga si ferma davanti a me e si slaccia il perizoma, rivelandomi una fichetta glabra da cui sporge una grossa fragola rossa.
Mi sporgo verso di lei, la lecco, facendo bene attenzione di toccare anche i bordi della sue labbra. Poi addento delicatamente e la morsico: morbida, succosa, ricca di umori. Il cazzo si irrigidisce di più e Margot comincia a sfregare maggiormente “Sempre piaciute le fragole” dico
La ragazza sorride e se ne và “Golosone” ride Margot. Sento lo stimolo che arriva. Mi lascio andare nella sua mano. Rimaniamo ancora lì per qualche minuto con lei che continua a stringere e lubrificare “Tovagliolini?” dice porgendomi una confezione
Mi pulisco in fretta. Devo dire che è stato appagante. Lo dico anche a Margot quando torna dal bagno “Adesso ti vai a godere la tua fragolina?”
“Sì”
“Ricordati che, dopo la fragolina c’è una patata che ti attende” e si tocca la zona tra le gambe
Raggiungo Helga in una stanza ai piani superiori. L’edificio funziona anche come locanda. Busso e, una voce gioviale mi invita ad entrare. Lei è su un letto a baldacchino circondata da cuscini rosa. Nuda e, con una ciotola di fragole sul copriletto “Spero che Margot non ti abbia strizzato troppo” dice lei
“No” comincio a spogliarmi. Lei mi osserva divertita. Per ultimi i boxer. Nudo avanzo verso di lei, afferro una fragola e la mangio. Poi mi chino verso di lei, così giovane e succosa, la bacio sul ventre, sulle tette, mordicchio i capezzoli, infilo la lingua tra le sue gambe. Lei sembra apprezzare.
Si mette a cavalcioni su di me, ci baciamo. Così fresco è il suo corpo. Lei cerca il cazzo e lo guida dentro di sé. Prende a muoversi veloce, come se stesse cavalcando un purosangue.
Non mi accorgo che qualcuno che è entrato se non appena dopo che Helga inarca la schiena all’indietro ed entra in orgasmo. L’afferro per la schiena per non farla cadere.
E’ allora che la vedo, seduta su una poltrona che ci osserva divertita. Margot ci applaude. Helga, minimamente sorpresa, le braccia al mio collo, sorride “Credo che mi riposerò un attimo” dice baciandomi
“Resti?” chiedo
“Perché no. Adesso tocca a me fare da spettatrice” e si sdraia sul fianco a letto, osservandomi maliziosa. Margot si alza e comincia a spogliarsi. Fisico sodo, statuario e tette che sembrano meloni. La fica è una bocca spalancata pronta a divorarmi. Lei arriva vicino a me e si inginocchia, me lo ingoia ed esegue un pompino da degna professionista. Aspettiamo qualche minuto, giusto per darmi tempo di ripresa. Poi. Spinto all’indietro, mi si mette cavalcioni e si impala, prendendo a dimenarsi come una posseduta. Sono alla loro mercé. Helga si avvicina e prende a leccare dove io e Margot ci uniamo. Viene una cosa insolita. Afferro il culetto di Helga e glielo stringo. Lei gode e si sposta verso di me, cerca la mia bocca. Io le infilo le dita nella fica. Un tris d’assi che, alla fine, ci lascia tutti soddisfatti.
“Credo che frequenterò più assiduamente questo bistrot” commento
Ci lasciamo così, con pochi convenevoli, baci sulle guance “Sabato prossimo sono ancora qui” dice Margot
“Anche tu, Helga?”
La ragazza sbatte il codino da coniglietta “Sempre”
Il solo pensiero me lo fa rizzare un’altra volta
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