La denuncia di stupro

di
genere
dominazione

In data 17 agosto XXXX in Lecce nel posto di polizia di XXXXX è presente la sig.na Valentina G. la quale avanti al sottoscritto ufficiale di polizia denuncia i fatti narrati:

“Premetto che sono una studentessa di medicina, specializzanda all’Ospedale Gemelli di Roma, originaria di Lecce. La sera del 14 agosto ero in un locale sulla spiaggia, in località Torre dell’orso, con degli amici. Ho conosciuto in quella circostanza due ragazzi, di nome Beppe e Antonio della mia stessa ovvero età 27 anni, all’apparenza molto simpatici e affabili, abbiamo cominciato a parlare del più e del meno, credo che fossero calabresi ma non so dire di quale zona. Abbiamo bevuto e ballato parecchio, loro erano sempre intorno a me, mi faceva piacere la loro compagnia, erano molto gentili e anche dei bei ragazzi. A un certo orario, credo le 2, siamo usciti dal locale per andare tutti e tre sulla spiaggia, in una zona appartata per continuare a bere e consumare uno spinello. Sulla spiaggia, tra le barche e gli ombrelloni dello stabilimento, i due ragazzi hanno cominciato un approccio fisico, con baci e carezze, cercando di entrare sotto il vestito per raggiungere le parti intime.

ISPETTORE: sig.na Valentina, come era vestita quella sera?
Risposta: avevo un vestito molto leggero e corto sopra il ginocchio, a fiorellini tipo francese, ero senza reggiseno, solo gli slip e delle ciabattine gioiello infradito.

“Io ho cercato di farli desistere ma senza riuscirci, ero troppo stordita dall’alcool e dal fumo della canna. Loro hanno raggiunto il mio seno, hanno abbassato il vestito e hanno cominciato a succhiarmelo voracemente, mi leccavano i capezzoli mentre le loro mani le sentivo entrare di forza nella vagina e iniziare a masturbarmi, penetrandomi e sgrillettando la clitoride…si alternavano nella masturbazione, mi baciavano ovunque, sul collo, in bocca, sul seno, sulla pancia sino ad arrivare tra le cosce a leccarmi la vagina…ero immobilizzata, se provavo a reagire mi prendevano a schiaffi, ma ammetto che ero molto eccitata dalle loro attenzioni erotiche e in alcuni momenti mi sono abbandonata a loro. Poi Beppe si è calato i bermuda e mi ha messo il suo pene in bocca, e mi ha costretto a succhiarlo in profondità, infilandomelo fino in gola…sentivo il suo glande nella gola, il grosso pene riempirmi la bocca, e lo succhiavo cercando di farlo venire a tutti i costi e subito per interrompere lo stupro, quindi lo masturbavo anche mentre lo pompavo tra le labbra...mio dio che schifo!...nel mentre Antonio mi stava tra le cosce a farmi un rapporto orale con la vagina, leccandomi tutta, con tanta eccitazione. I due ragazzi si sono alternati nel farmi queste cose, dandosi il cambio nella mia bocca e tra le cosce…sino a quando Antonio per primo non mi ha eiaculato violentemente in bocca, riempendomi di sperma, tanto che l’ho vomitato su me stessa cercando di non ingoiarlo tutto. Mi teneva la testa con entrambe le mani, impedendomi di sottrarmi alle pompate del suo pene, scaricandosi tutto dentro la bocca. Dopodiché, Beppe ha infilato il suo membro tra il mio seno, costringendomi a strizzarlo e masturbandosi in questo modo, facendo su e giù, sino a quando anche lui non ha eiaculato copiosamente, bagnandomi tutto il petto, il collo, la pancia. Mi ha poi costretto a succhiare il glande, pulendolo dal liquido seminale. Ho fatto tutto come volevano loro, ripeto stordita dall’alcool bevuto in grandi quantità e dalla sostanza stupefacente che mi ha stordita, pur rimanendo perfettamente consapevole di quello che stavo subendo.”

ISPETTORE: sig.na Valentina, lei nel frattempo cosa ha fatto, l’hanno costretta a compiere atti su sé stessa?

R: Certamente, mi invitavano a masturbarmi, per godere anch’io del rapporto sessuale, cosa che ho fatto nel mentre avevo sia rapporti orali che quando mi usavano il seno per godere…devo ammettere che la mia masturbazione alla fine è stata utile, perché ho avuto un orgasmo che mi ha fatto non pensare allo stupro che stavo subendo, piacere che però ho celato ai due ragazzi, per non dargli soddisfazione e compiacimento tutto maschile.
“Dopo aver goduto del mio corpo, i due ragazzi si sono accasciati sopra di me, e ci siamo assopiti per un breve lasso di tempo, continuando comunque a bere e fumare canne. Poco dopo, una volta riposati,i due ragazzi hanno ripreso a violentarmi, con le stesse modalità dell’inizio, prima con carezze, baci e rapporti orali sia verso di me che costringendomi a ingoiare i loro membri a turno, in piedi davanti a me…si erano praticamente spogliati dei bermuda e rimasti in magliette, mentre io avevo il mio vestito calato in vita e nuda per il resto. Dopo aver provocato in loro l’erezione con dei rapporti orali, mi hanno sbattuta su una sdraio e a gambe aperte mi hanno violentata penetrandomi la vagina, alternandosi anche in bocca. La violenza è durata un tempo lunghissimo, non riuscivano a venire, pur alternando varie posizioni, usando il mio seno per masturbarsi, pompando i loro membri in bocca, usare le mani…anche se io stessa per via delle loro prestazioni comunque insistenti ho avuto un paio di orgasmi molto intensi. Alla fine, Beppe era dentro la mia vagina e con un grugnito animalesco mi annunciava la sua eiaculazione dentro di me…io invece lo pregavo in lacrime a venire fuori dalla vagina, al più nella mia bocca, solo perché non stava usando il preservativo. Ma il Beppe ignorava le mie richieste, anche piangendo per colpire di più la sua sensibilità, e quindi mi eiaculava dentro la vagina in modo lungo e copioso. Dopo aver goduto, si è sfilato pulendosi il pene col mio vestito ed ha lasciato il posto a Antonio, il quale mi ha penetrato con foga, ponendomi a quattro zampe sulla sdraio. Specifico che mentre mi penetrava vigorosamente nella vagina, usava le dita per penetrarmi anche nell’ano, infilandole dopo averle bagnate con la mia saliva, mettendomi le dita in bocca e costringendomi a sputarci sopra, per poi entrare nel mio retto suppongo per amplificare il suo piacere. Dopo avermi violentata in quel modo per parecchio tempo, ho sentito distintamente che mi eiaculava nella vagina anche lui, senza profilattico.

I due giovani mi hanno deriso sadicamente ma anche fatto vari complimenti per la mia prestazione sessuale involontaria e disponibilità a fargli consumare l’atto sessuale. Subito dopo aver finito, hanno chiamato al cellulare due loro amici, che poi si sono subito presentati sulla spiaggia, tali Ettore e Claudio, della stessa nostra età circa. I due ragazzi appena arrivati, si sono denudati dei pantaloncini, rimanendo con i membri esposti già in erezione, e mi sono saltati subito addosso, cominciando un nuovo stupro, con le stesse modalità di Beppe e Antonio, ovvero iniziando con baci, carezze e toccamenti sul corpo e nelle parti intime, morsi e leccate profonde sul mio seno, sui capezzoli e infine scendendo sul pube, nella vagina. I due si alternavano a leccarmi la vagina, anche masturbandomi con due o tre dita insieme, mentre l’altro mi faceva succhiare il suo membro, costringendomi a leccare a lungo anche i testicoli. Poi mi hanno costretto a masturbarli entrambi, alternandosi nella mia bocca…nel mentre sia Beppe che Antonio rimanevano in disparte a riposarsi, sorseggiando delle birre, e successivamente mi guardavano subire lo stupro masturbandosi e ridendo di me…

Ettore e Claudio mi giravano in ogni posizione, penetrandomi ognuno in vari modi nella vagina, strusciandosi tra il seno, entrando nella bocca, facendosi masturbare più volte…poi mi hanno prima messo in posizione a “pecorina” e mediante una lubrificazione sommaria con le loro salive mi hanno penetrato brutalmente in modo anale, provocandomi un sensibile dolore. Il primo è stato Ettore, il quale mi ha letteralmente montato nell’ano, da dietro, tenendomi saldamente per i fianchi e per le spalle per impedirmi di divincolarmi, poi anche per i seni…nel frattempo mi sbatteva in modo animalesco nel culo…cercavo di strillare sia per il dolore ma anche per un sommario piacere, ma l’altro ragazzo Claudio mi impediva di farlo infilandomi il suo pene in bocca, soffocandomi a tratti, e provocando un intenso rapporto orale.

ISPETTORE: sig.na Valentina, ha cercato in qualche modo di opporsi allo stupro e alle penetrazioni?
R.Certo, ma appena provavo a sfuggire alla loro morsa, i 4 ragazzi mi picchiavano con schiaffi e piccoli colpi alla testa, al sedere, sul seno…non erano colpi violenti ma solo per intimidirmi. Provavo anche a urlare per richiamare l’attenzione di altre persone sulla spiaggia, ma avevo spesso i loro uccelli in bocca, e non riuscivo mai a ottenere nulla dalla mia reazione, se non eccitarli. Quindi ho preferito in alcuni momenti assecondarli, per far terminare prima possibile lo stupro.

“Comunque, il giovane Ettore alternava la penetrazione nell’ano a quella in vagina, provocandomi non poche sofferenze per il continuo entrare e uscire del suo pene, di notevoli dimensioni, dal mio retto. Dopo svariate decine di volte, con un grugnito animalesco, l’Ettore mi eiaculava nel retto, riempendomi di sperma. Poi continuava a penetrarmi in vagina, scaricando completamente il contenuto dei testicoli. Soddisfatto, si accasciava sulla sdraio vicina, e cedeva il posto all’amico Claudio, il quale invece preferiva sdraiarmi supina, le cosce in aria, e mi penetrava anch’esso nell’ano abusando di me a lungo, molto a lungo, nonostante le mie lacrime e suppliche di fare piano nella penetrazione anale, considerata la mia quasi totale verginità rettale. L’Ettore mi penetrava ugualmente anche nella vagina, alternandosi nell’ano, provocandomi inaspettatamente una serie di orgasmi multipli…i quali provocavano la derisione da parte dei 4 giovani. L’Ettore, alla fine dell’abuso, mi eiaculava per metà nella vagina e per metà nell’ano, ovviamente senza preservativo anche lui. Mi costringeva poi a spremere il suo membro tra il mio seno delle ultime gocce di sperma…

Terminato lo stupro dei due Ettore e Claudio, i ragazzi di prima, Antonio e Beppe raggiungevano l’erezione completa nuovamente, facendomi mettere in ginocchio sulla sabbia e costringendomi a un duplice rapporto orale e di masturbazione, finendo per eiacularmi abbondantemente sulla faccia, sui capelli e in bocca nello stesso momento per entrambi. Terminata la violenza, i 4 ragazzi mi aiutavano a andare in mare a lavarmi, e loro insieme a me, per poi rivestirci alla meglio e tornare alla festa nel locale. Premetto che i 4 giovani si sono offerti anche di pagarmi le successive consumazioni e di accompagnarmi a casa al termine della nottata. Posso fornire una dettagliata descrizione dei 4 giovani, identificandoli in qualsiasi modo.

Non ho altro da aggiungere.

ISPETTORE: sig.na Valentina, può affermare di non aver in alcun modo provocato i giovani in questione con atteggiamenti lascivi e equivoci, di essere stata consenziente al rapporto sessuale multiplo?
R. No assolutamente, io ero tranquilla e serena ed ho avuto l’incontro con questi giovani per pura amicizia, il fatto di aver avuto numerosi orgasmi durante lo stupro è dovuto alla mia fisiologia, alla loro prestanza fisica e capacità sessuale, forse la mia disponibilità è stata amplificata dal consumo di alcool e droghe leggere.

Verbale chiuso alle ore XXXXX del giorno XX/XX/202x

L’ispettore di polizia giudiziaria, dopo aver ascoltato il racconto della giovane medico, fece il giro della scrivania mettendosi seduto davanti alla ragazza. La guardò dritto negli occhi, con un sorriso ironico, forte della sua decennale esperienza in materia. In silenzio, si slacciò i pantaloni ed estrasse il suo maturo cazzo…prese con determinazione la testa della ragazza e la tirò verso il pene, facendoglielo entrare in bocca…la ragazza sgranò gli occhi stupefatta, sorpresa…ma con civile rassegnazione iniziò un voluttuoso quanto succoso pompino al poliziotto, masturbandolo alacremente con le sue dolci mani, affusolate, dalle unghie curate e color rosso fuoco…facendolo godere di ogni lappata, succhiata e bacio sull’asta e sui coglioni…la ragazza, piegata al suo destino, fece godere il poliziotto premiandolo della sua pazienza nel raccogliere la lunga e dettagliata denuncia dello stupro subito, arrivando a farselo sborrare in bocca con un intenso grugnito animalesco, sentendosi dentro la gola una violenta serie di spruzzate di sperma caldo e vischioso, il cazzo fremere di piacere, i coglioni in una mano singultire dagli spasimi dell’eiaculazione.

La ragazza masturbò delicatamente il poliziotto, fissandolo amabilmente negli occhi dalla sua poltroncina, poi gli rimise il pisello nei pantaloni della divisa, orgogliosa di aver ricambiato un servizio pubblico da brava cittadina. Firmò le copie del verbale e felice di aver compiuto il suo dovere, uscì dal posto di polizia.
Per segnalazioni e denunce: bic0101@libero.it
scritto il
2023-05-10
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