Cosce al vento 4
di
Francopar
genere
orge
Cosce al vento 4 (racconto di fantasia)
Ero a casa di Miranda e si parlava del più e del meno.
Miranda mi chiese” Marisa quel vestito che va sempre in su appena ci si siede….che fine ha fatto, mi raccontasti che ti ha aiutato a conquistare Federico”
“Si Miranda è stato un po’ di tempo fa, ma adesso non mi serve più per lo scopo, Federico si è alquanto svegliato, forse anche troppo...di quel vestito non so che farmene”.
“Se lo regalassimo a qualcuna di antipatica, farle un bello scherzo, senza dirle niente….potremmo regalarlo a quella antipatica di Alessandra, impicciona e pettegola, dovrebbe essere della sua misura”.
“ Si ma come glielo regaliamo, con che scusa, perché?”
“Potremmo dirle che è ancora un bel vestito poco usato e che a lei starebbe molto bene, mentre a noi no, e glielo regaleremmo per l’amicizia che abbiamo dai tempi del liceo”
Quando lo proponemmo a quella pettegola di Alessandra , sempre a farsi i fatti degli altri, sempre impicciona e pronta sfruttare le situazioni, la nostra amica accettò subito, un vestito gratis, niente male , per di più della sua taglia. Non avremmo mai immaginato cosa le sarebbe accaduto.
Alessandra, 30 anni, aveva un corpo affusolato non bellissimo, ma con due belle gambe e un seno ben proporzionato con le tette a mo di pera alquanto ballanti senza reggi seno. Portava gli occhiali essendo un po’ miope, un culetto abbastanza rotondetto e sculettante, ma non attirava gli uomini soprattutto per il suo carattere impiccione, pettegolo, sempre a parlare, spesso non bene, degli altri, insomma si rendeva un po’ antipatica.
Lavorava presso una ditta di import export, e frequentemente si intrufolava in feste organizzate dalla ditta con vip stranieri, ma non sapeva che in queste feste venivano invitate anche prostitute di alto bordo che dovevano “allietare “ la serata” dei vip, Alessandra passava sempre inosservata, non aveva certo l’aria di una di quelle.
Ma quella sera che indossò il famoso vestito regalatole da noi, sotto indossava un paio di mutandine , reggipetto, autoreggenti perché non sopportava i collant, perché le irritavano la pelle. Arrivata alla festa come sempre spettegolava a destra e a sinistra, ma quando si sedette il vestito andò su e mise in mostra cosce , autoreggenti e mutandine, cercò di tirarlo giù, niente da fare e la cosa non passò inosservata, mentre lei tutta arrossata per la vergogna “combatteva” col vestito che favoriva la messa in mostra delle sue intimità.
Subito le si avvicinò un uomo molto gentile ed elegante e lei ingenuamente lo seguì in una stanza dove l’uomo la aveva invitata,pensando di poter ricevere nuove notizie per poi spettegolare un po’ come suo solito.
Appena entrata nella stanza si ritrovò sola, circondata da 4 uomini, capì subito cosa volevano”Non sono una puttana….non fatemi del male”. “ non dire fregnacce ...ti abbiamo vista poco fa con le cosce al vento e le mutandine bene in vista insieme alle autoreggenti...spogliati e rimani solo con le scarpe e le autoreggenti”
“NO non sono una puttan…” le arrivarono 4 sberle poderose , che le fecero capire subito di eseguire gli ordini mentre i suoi occhiali volavano attraverso la stanza, così si spogliò, o meglio la spogliarono restando solo con i tacchi a spillo e autoreggenti.
Quello che successe dopo furono ore di torture e violenze senza fine. Fece pompini, subì scopate e inculate, nel suo culo ancora vergine, che le procurarono dolore indicibile, umiliazione, i 4 VIP rimasero insensibili alle sue lacrime. Scopate , pompini e sodomizzazioni in contemporanea, le sue tette a pera furono strizzate e schiaffeggiate senza ritegno, i suoi capezzoli tirati e addirittura accendevano delle candele per poi spegnerle su i suoi capezzoli. Alessandra urlava dal dolore, per l’umiliazione, per l’essere violentata e trattata come se fosse un oggetto, offesa con frasi oscene ed irripetibili. Le sborrarono e le pisciarono in bocca, nella fica e nel culo. Ad un certo punto la accompagnarono al gabinetto perché pisciasse sia dalla fica che dal culo… sperava che fosse finita e invece poi riprese quel “gioco” sadico e violento sulla poveretta che aveva sperato inutilmente che fosse la fine.
Alessandra non seppe per quanto tempo le fecero tutto questo, alla fine completamente avvilita e sfinita nel corpo e nello spirito , qualcuno l’ accompagnò a casa dopo averla fatta rivestire alla bene o meglio. In auto il famoso vestito le si alzò e mostrò ancora una volta le cosce e la fica orrendamente squarciata e arrossata con il culo che le sembrava avesse il fuoco dentro e chi la accompagnò non disdegnò di farsi una ulteriore scopata oltre a costringerla ad un nuovo pompino, per poi abbandonarla davanti al portone di casa in condizioni orribili oltre a puzzare di piscio e sborra.
Tornata a casa si lavò e andò a letto e pianse amaramente in preda alla più profonda angoscia e disperazione.
Solo in seguito venimmo a sapere , grazie alla sua psicologa che era anche quella di Miranda, della terribile avventura di Alessandra. La nostra amica fu sotto cura da una psicologa per l’aspetto psicologico e da alcuni medici dell’ospedale cittadino per l’aspetto fisico. Il suo grande aiuto venne dal fatto che dopo 9 mesi le nacque una bella bambina, era rimasta incinta, chissà di chi.
Quella bambina sarebbe stata la sua grande salvezza, perché poi visse solo per lei, facendola crescere in modo sano. Lei cambiò completamente il suo carattere, non più pettegola ed impicciona, ma una brava madre che cresceva una figlia senza padre, in seguito alle violenze subite, questo l’aiutò molto a tornare alla normalità.
Quel vestito Alessandra lo buttò via, aveva cambiato nel male e nel bene la vita di tre donne: Miranda era diventata più riservata e sobria, ma non ci raccontò mai quali traumi le aveva portato quel vestito; io avevo trovato l’amore, ovvero ero riuscita a “svegliare”il mio Federico; Alessandra aveva trovato una figlia diventando una brava madre e una donna più simpatica e non impicciona come un tempo. A parte me sia Miranda che Alessandra non vollero più saperne di uomini.
Ero a casa di Miranda e si parlava del più e del meno.
Miranda mi chiese” Marisa quel vestito che va sempre in su appena ci si siede….che fine ha fatto, mi raccontasti che ti ha aiutato a conquistare Federico”
“Si Miranda è stato un po’ di tempo fa, ma adesso non mi serve più per lo scopo, Federico si è alquanto svegliato, forse anche troppo...di quel vestito non so che farmene”.
“Se lo regalassimo a qualcuna di antipatica, farle un bello scherzo, senza dirle niente….potremmo regalarlo a quella antipatica di Alessandra, impicciona e pettegola, dovrebbe essere della sua misura”.
“ Si ma come glielo regaliamo, con che scusa, perché?”
“Potremmo dirle che è ancora un bel vestito poco usato e che a lei starebbe molto bene, mentre a noi no, e glielo regaleremmo per l’amicizia che abbiamo dai tempi del liceo”
Quando lo proponemmo a quella pettegola di Alessandra , sempre a farsi i fatti degli altri, sempre impicciona e pronta sfruttare le situazioni, la nostra amica accettò subito, un vestito gratis, niente male , per di più della sua taglia. Non avremmo mai immaginato cosa le sarebbe accaduto.
Alessandra, 30 anni, aveva un corpo affusolato non bellissimo, ma con due belle gambe e un seno ben proporzionato con le tette a mo di pera alquanto ballanti senza reggi seno. Portava gli occhiali essendo un po’ miope, un culetto abbastanza rotondetto e sculettante, ma non attirava gli uomini soprattutto per il suo carattere impiccione, pettegolo, sempre a parlare, spesso non bene, degli altri, insomma si rendeva un po’ antipatica.
Lavorava presso una ditta di import export, e frequentemente si intrufolava in feste organizzate dalla ditta con vip stranieri, ma non sapeva che in queste feste venivano invitate anche prostitute di alto bordo che dovevano “allietare “ la serata” dei vip, Alessandra passava sempre inosservata, non aveva certo l’aria di una di quelle.
Ma quella sera che indossò il famoso vestito regalatole da noi, sotto indossava un paio di mutandine , reggipetto, autoreggenti perché non sopportava i collant, perché le irritavano la pelle. Arrivata alla festa come sempre spettegolava a destra e a sinistra, ma quando si sedette il vestito andò su e mise in mostra cosce , autoreggenti e mutandine, cercò di tirarlo giù, niente da fare e la cosa non passò inosservata, mentre lei tutta arrossata per la vergogna “combatteva” col vestito che favoriva la messa in mostra delle sue intimità.
Subito le si avvicinò un uomo molto gentile ed elegante e lei ingenuamente lo seguì in una stanza dove l’uomo la aveva invitata,pensando di poter ricevere nuove notizie per poi spettegolare un po’ come suo solito.
Appena entrata nella stanza si ritrovò sola, circondata da 4 uomini, capì subito cosa volevano”Non sono una puttana….non fatemi del male”. “ non dire fregnacce ...ti abbiamo vista poco fa con le cosce al vento e le mutandine bene in vista insieme alle autoreggenti...spogliati e rimani solo con le scarpe e le autoreggenti”
“NO non sono una puttan…” le arrivarono 4 sberle poderose , che le fecero capire subito di eseguire gli ordini mentre i suoi occhiali volavano attraverso la stanza, così si spogliò, o meglio la spogliarono restando solo con i tacchi a spillo e autoreggenti.
Quello che successe dopo furono ore di torture e violenze senza fine. Fece pompini, subì scopate e inculate, nel suo culo ancora vergine, che le procurarono dolore indicibile, umiliazione, i 4 VIP rimasero insensibili alle sue lacrime. Scopate , pompini e sodomizzazioni in contemporanea, le sue tette a pera furono strizzate e schiaffeggiate senza ritegno, i suoi capezzoli tirati e addirittura accendevano delle candele per poi spegnerle su i suoi capezzoli. Alessandra urlava dal dolore, per l’umiliazione, per l’essere violentata e trattata come se fosse un oggetto, offesa con frasi oscene ed irripetibili. Le sborrarono e le pisciarono in bocca, nella fica e nel culo. Ad un certo punto la accompagnarono al gabinetto perché pisciasse sia dalla fica che dal culo… sperava che fosse finita e invece poi riprese quel “gioco” sadico e violento sulla poveretta che aveva sperato inutilmente che fosse la fine.
Alessandra non seppe per quanto tempo le fecero tutto questo, alla fine completamente avvilita e sfinita nel corpo e nello spirito , qualcuno l’ accompagnò a casa dopo averla fatta rivestire alla bene o meglio. In auto il famoso vestito le si alzò e mostrò ancora una volta le cosce e la fica orrendamente squarciata e arrossata con il culo che le sembrava avesse il fuoco dentro e chi la accompagnò non disdegnò di farsi una ulteriore scopata oltre a costringerla ad un nuovo pompino, per poi abbandonarla davanti al portone di casa in condizioni orribili oltre a puzzare di piscio e sborra.
Tornata a casa si lavò e andò a letto e pianse amaramente in preda alla più profonda angoscia e disperazione.
Solo in seguito venimmo a sapere , grazie alla sua psicologa che era anche quella di Miranda, della terribile avventura di Alessandra. La nostra amica fu sotto cura da una psicologa per l’aspetto psicologico e da alcuni medici dell’ospedale cittadino per l’aspetto fisico. Il suo grande aiuto venne dal fatto che dopo 9 mesi le nacque una bella bambina, era rimasta incinta, chissà di chi.
Quella bambina sarebbe stata la sua grande salvezza, perché poi visse solo per lei, facendola crescere in modo sano. Lei cambiò completamente il suo carattere, non più pettegola ed impicciona, ma una brava madre che cresceva una figlia senza padre, in seguito alle violenze subite, questo l’aiutò molto a tornare alla normalità.
Quel vestito Alessandra lo buttò via, aveva cambiato nel male e nel bene la vita di tre donne: Miranda era diventata più riservata e sobria, ma non ci raccontò mai quali traumi le aveva portato quel vestito; io avevo trovato l’amore, ovvero ero riuscita a “svegliare”il mio Federico; Alessandra aveva trovato una figlia diventando una brava madre e una donna più simpatica e non impicciona come un tempo. A parte me sia Miranda che Alessandra non vollero più saperne di uomini.
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