L'uomo invisibile
di
Francopar
genere
etero
L’uomo invisibile (racconto di fantasia)
Giovanna era quasi alla fine della sua vacanza in Germani, quando arrivò in quel paesino della Baviera era il tramonto e decisa di alloggiare in quel piccolo albergo, proprio nel centro del paese: Entrò nella hall con il suo borsone, con sicurezza, slanciata , con i capelli lunghi e un po’ scompigliati e le sue belle gambe da 25 enne ,che fuoriuscivano da una gonna corta e a falde larghe, non passarono inosservate insieme al suo bel culetto alquanto sculettante.
Non conosceva il tedesco e per farsi capire usava l’inglese, c’era una stanza libera e andò subito nella camera e mentre saliva le scale per andarvi il portiere con poteva fare a meno di guardare quel bel culo che sculettava e intanto il suo “attrezzo” si induriva rigonfiando i suoi pantaloni.
Appena in stanza si svestì, fece una doccia e poi completamente nuda si sdraiò sul letto. Fu in quel momento che avvertì come se ci fosse una presenza nella camera, istintivamente si nascose con la mano la sua intimità,ma non c’era nessuno, cosa stava facendo, c’era solo lei, nessun altro.
Eppure sentiva che c’era qualcuno, ma era sola,ma sentiva distintamente qualcuno che camminava nella camera e che era lì, vicino al suo letto e che la guardava, sbirciando nel suo corpo nudo.
M a cosa stava pensando, lì non c’era nessuno, era sola.
Poi improvvisamente si sentì prendere per le braccai, era come se un essere invisibile la stesse bloccano, ma non vedeva nessuno. Sentì di essere completamente bloccata, quell’essere invisibile le stava divaricando le gambe e poi lo sentì entrare in lei, la stava stuprando. Cercò di divincolarsi, ma questa forza misteriosa la bloccava, sentiva un grande dolore, sentiva di essere penetrata, il suo sesso lo sentiva squarciato, tanto dolore, ma non ebbe la forza di gridare, era terrorizzata, piena di rabbia ed impotenza oltre che completamente stordita da questo strano e doloroso fenomeno e alla fine svenne per il dolore e la paura.
Si svegliò la mattina seguente indolenzita, piena di lividi. Non era stato un sogno,il dolore che provava e i lividi sul corpo lo testimoniavano. Faceva fatica a camminare, aveva l’ano infiammato, lo sentiva come se avesse il fuoco dentro, era stata anche sodomizzata, ma da chi?
Sul letto vi erano tracce di sperma e sangue. Ma come era stato possibile, la porta della stanza era chiusa a chiave, tutto era come la sera precedente, era stata violentata , ma non sapeva da chi, non poteva fare denuncia...contro chi?
Decise di non fare neppure colazione, voleva fuggire da quel luogo. Col culo dolorante e infiammato pagò il conto e in fretta in furia salì sull’auto. Sedendosi sentiva fastidio nel suo culo, dovette comprare un cuscino e metterselo sotto il sedere, per trovare un po’ di sollievo ; mentre stava mettendo in moto il suo sguardo cadde sull’insegna dell’albergo, chissà cosa voleva dire “Unsichtbarer Mann”, presa da curiosità lo chiese in inglese a un signore di passaggio e le fu risposto “Uomo invisibile”.
Dopo 9 mmesi Giovanna divenne madre di un bel bambino, l’uomo invisibile le aveva lasciato anche questo bel ricordino. I suoi amici le chiesero chi fosse il padre, ma lei non sapeva cosa rispondere e un suo amico le disse” Chi è il figlio dell’uomo invisibile?”
Giovanna era quasi alla fine della sua vacanza in Germani, quando arrivò in quel paesino della Baviera era il tramonto e decisa di alloggiare in quel piccolo albergo, proprio nel centro del paese: Entrò nella hall con il suo borsone, con sicurezza, slanciata , con i capelli lunghi e un po’ scompigliati e le sue belle gambe da 25 enne ,che fuoriuscivano da una gonna corta e a falde larghe, non passarono inosservate insieme al suo bel culetto alquanto sculettante.
Non conosceva il tedesco e per farsi capire usava l’inglese, c’era una stanza libera e andò subito nella camera e mentre saliva le scale per andarvi il portiere con poteva fare a meno di guardare quel bel culo che sculettava e intanto il suo “attrezzo” si induriva rigonfiando i suoi pantaloni.
Appena in stanza si svestì, fece una doccia e poi completamente nuda si sdraiò sul letto. Fu in quel momento che avvertì come se ci fosse una presenza nella camera, istintivamente si nascose con la mano la sua intimità,ma non c’era nessuno, cosa stava facendo, c’era solo lei, nessun altro.
Eppure sentiva che c’era qualcuno, ma era sola,ma sentiva distintamente qualcuno che camminava nella camera e che era lì, vicino al suo letto e che la guardava, sbirciando nel suo corpo nudo.
M a cosa stava pensando, lì non c’era nessuno, era sola.
Poi improvvisamente si sentì prendere per le braccai, era come se un essere invisibile la stesse bloccano, ma non vedeva nessuno. Sentì di essere completamente bloccata, quell’essere invisibile le stava divaricando le gambe e poi lo sentì entrare in lei, la stava stuprando. Cercò di divincolarsi, ma questa forza misteriosa la bloccava, sentiva un grande dolore, sentiva di essere penetrata, il suo sesso lo sentiva squarciato, tanto dolore, ma non ebbe la forza di gridare, era terrorizzata, piena di rabbia ed impotenza oltre che completamente stordita da questo strano e doloroso fenomeno e alla fine svenne per il dolore e la paura.
Si svegliò la mattina seguente indolenzita, piena di lividi. Non era stato un sogno,il dolore che provava e i lividi sul corpo lo testimoniavano. Faceva fatica a camminare, aveva l’ano infiammato, lo sentiva come se avesse il fuoco dentro, era stata anche sodomizzata, ma da chi?
Sul letto vi erano tracce di sperma e sangue. Ma come era stato possibile, la porta della stanza era chiusa a chiave, tutto era come la sera precedente, era stata violentata , ma non sapeva da chi, non poteva fare denuncia...contro chi?
Decise di non fare neppure colazione, voleva fuggire da quel luogo. Col culo dolorante e infiammato pagò il conto e in fretta in furia salì sull’auto. Sedendosi sentiva fastidio nel suo culo, dovette comprare un cuscino e metterselo sotto il sedere, per trovare un po’ di sollievo ; mentre stava mettendo in moto il suo sguardo cadde sull’insegna dell’albergo, chissà cosa voleva dire “Unsichtbarer Mann”, presa da curiosità lo chiese in inglese a un signore di passaggio e le fu risposto “Uomo invisibile”.
Dopo 9 mmesi Giovanna divenne madre di un bel bambino, l’uomo invisibile le aveva lasciato anche questo bel ricordino. I suoi amici le chiesero chi fosse il padre, ma lei non sapeva cosa rispondere e un suo amico le disse” Chi è il figlio dell’uomo invisibile?”
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