Riflessioni

di
genere
etero

Riflessioni (racconto di fantasia)
Sono ormai passati 3 mesi da quando sono stata stuprata in garage.
Lo ricordo ancora perfettamente era la fine di agosto, era sera, stavo ritornando dal lavoro, il garage era vuoto come del resto il condominio, erano tutti ancora in vacanza, io le avevo già fatte in luglio.
Fui aggredita dal quell’energumeno alle spalle, mi stracciò la gonna e la maglietta , rimasi in reggiseno e mutandine che volarono subito via, mi sbattè sul cofano dell’auto e poi mi penetrò senza preparazione, senza un minimo di umanità, sentii un gran dolore, ci sono donne che stuprate dicono che hanno sentito anche eccitazione e godimento, io sentii solo dolore,un dolore terribile sia fisico che psicologico, mi sentivo umiliata , il sesso come se fosse orribilmente squarciato. Lui faceva su e giù lanciando grida incomprensibili, non c’era nessuno, nessuno poteva intervenire per aiutarmi, stavo subendo una violenza inaudita, sperai che tutto fosse finito quando sentii la sua sborra innaffiare il mio ventre, purtroppo non era finita, mi costrinse anche a fargli un pompino,non lo avevo mai fatto in vita mia, cercai di ribellarmi , ma mi arrivarono due sberle sul culo così forti che mi fecero subito cambiare idea. Per poco non soffocai, ma alla fine riuscii a farlo e dovetti mandare giù la sua sborra.
Poi mi abbandonò nuda in garage , mentre io vomitavo abbondantemente.
Ora dopo 3 mesi sono in cura presso uno psicologo che mi sta aiutando a superare uno shock non ancora completamente superato. Fisicamente in ospedale mi hanno rimessa bene, feci anche una denuncia contro ignoti, ma per ora senza alcun risultato. Per fortuna non sono rimasta incinta.
Ho sempre davanti a me la immagine di quella violenza. Di notte spesso sogno quello che mi è accaduto, e poi mi sveglio all’improvviso grondante di sudore, con gli occhi sbarrati dalla paura, un sogno che ricorre di frequente. Prendo alcune gocce datemi dal medico di base, per aiutarmi a dormire, poiché faccio anche fatica a prendere sonno. Ma quando poi mi addormento ritorna il sogno terribile del mio stupro, raramente e solo nelle ultime settimane questo terribile incubo tende a “venire” un po’ di meno.
Non capisco perché un uomo deve fare queste cose ad una donna, cose che lasciano il segno, che ti fanno perdere fiducia in te stessa, feriscono dentro, ti umiliano, ti fanno sentire “sporca”.Eppure io non sono mai stata una donna che ha cercato di provocare, sempre vestita in modo sobrio. Non sono brutta , alcuni miei parenti ed amici dicono che ho un fisico bello, con tutte le sue cose al posto giusto, ma non sono mai stata provocante, eppure sono stata stuprata e umiliata, la mia psiche ne ha risentito.
Già prima dello stupro non avevo avuto molte storie sentimentali. Ho 30 anni e i miei rapporti con gli uomini erano stati alquanto...non saprei dire come, forse un po’ “freddi”, certo non sono vergine, ma il sesso fatto solo per divertimento mi ha lasciato poi sempre l’amaro in bocca, vorrei un sentimento coinvolgente, un rapporto con un uomo che sia non solo carnale, ma anche ci sia sentimento, rispetto, voglia di costruire qualcosa di duraturo insieme, e negli uomini incontrati finora ho solo visto voglia di farsi una scopata e niente altro.
Gli uomini sono diversi, il loro sesso è meccanico, il coso va in erezione, lo infilano nel “buco” e poi ti sborrano dentro. Noi donne siamo più profonde, il sesso è solo una parte, senza dubbio importante di un rapporto, ma non basta , una relazione solo sul sesso non è sufficiente, è limitante.
Di fronte a quello che mi è accaduto mi sto riavvicinando alla religione. Ho parlato col parroco della mia Parrocchia, mi ha aiutato molto ad uscire dallo shock causato dallo stupro, mi ha aiutato molto ad avvicinarmi alla preghiera. Adesso ogni sera dico sempre il Rosario alla Madonna,mi aiuta a cercare di andare avanti e buttarmi dietro tutte le paure e l’umiliazione causate dalla violenza subita.
Anche nel modo di vestire sono cambiata, non indosso più gonne, solo pantaloni, non molto attillati,non me la sento di mostrare le gambe, mostrare per modo di dire, perché anche prima dello stupro indossavo gonne che coprivano abbondantemente il ginocchio e alquanto larghe.
Il cammino della ripresa psicologica sarà ancora lungo e duro, ma devo andare avanti, non devo permettere che una violenza fine a se stessa che si è abbattuta su di me debba travolgermi, devo continuare a vivere cercando la serenità a cui ho diritto e che nessuno deve togliermela.
Essere donna non significa essere un giocattolo sessuale per maschi arrapati e violenti, ma essere umano con i suoi pregi e difetti che ha diritto a vivere una vita dignitosa e nel pieno rispetto di se stessa e degli altri, cosa che questa vale per tutti gli esseri umani, siamo esseri UMANI e non esseri in balia dei propri istinti e desideri perversi.
scritto il
2023-05-27
1 . 9 K
visite
1
voti
valutazione
2
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Barzellette 3

racconto sucessivo

Barzellette 4
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.