Yura

di
genere
sentimentali

Yura

Una ragazza alta, magra, in camice bianco. Occhi grandi da cerbiatto, mi osserva meravigliato "Melvin?"
"Sì" faccio sorpreso perché una ragazza di appena ventanni dovrebbe conoscere per nome un adulto di cinquant'anni, escluso gradi di parentela
"Non mi riconosci, scusa. L'ultima volta che mi hai visto ero poco più che una bambina" lascia il bancone e si avvicina a me "Yurah LaForge"
Ah, mi si illumina la memoria "La figlia di Mike e Dora"
"Sì, tu venivi spesso a casa nostra e mi facevi giocare spesso"
"Sì, la piccola Yurah" sorrido "Diavolo, se non eri tu, non mi ricordavo"
"Sei andato in America che avevo dieci anni"
"Sì, ricordo che ci sei rimasta malissimo quando sono andato via"
"Sì, era perché avevo una specie di affezione per te"
“Ah” sorrido. Che dire? “Quindi, ora sei una gelataia?”
“Sì, lavoro con due mie amiche” si stringe nelle spalle “Tu?”
“Ho scritto qualche libro, mi sono sposato un paio di volte e ho divorziato”
“Figli?”
“un paio. Hanno la tua età ora”
“Come mai sei tornato in Italia?”
“l’America mi era diventata un po’ stretta”
“Un paese così grande”
“Troppo grande”
“Io stacco tra un quarto d’ora. Ti va se ci prendiamo qualcosa e chiacchieriamo un po’?”

“Fidanzati all’orizzonte?”
“No. Mia scelta, per ora sto bene come sto”
“Idem. Due matrimoni e due divorzi mi sono bastati”
Chiacchiere da bar. Due persone che si ritrovano dopo anni “Cel’hai ancora quella infatuazione?” butto lì
Lei arrossisce un po’. Sulla pelle chiara, risalta come una macchia d’anguria
“Non l’ho mai persa”
Penso che ho quasi quarantacinque anni e lei venti. Troppo giovane, però.. “Stavo pensando”
Lei arrossisce ancora di più “Forse la stessa cosa mia” tiene gli occhi bassi
Andiamo, mi dico nella testa, ha la stessa età di Miriam e Becca. Sarebbe come un incesto
Lei mi allunga una chiave color oro “Abito da sola” dice alzandosi
Afferro la chiave e me la rigiro tra le mani “Accidenti a me” mi alzo e la seguo

Dolcemente l’afferro per i fianchi. Lei si lascia condurre. La bacio, lentamente la spoglio. Il suo corpo esile aderisce al mio. “Niente sesso vero e proprio” mi sussurra “Non, rimani fuori”
“Come desideri” rispondo. La giro, mi appoggio tra le sue natiche. Il sesso che affonda ma non entra. Mi muovo contro di lei che asseconda e muove il suo bacino.. La prendo per i fianchi, l’accarezzo, risalgo al petto, strizzo i suoi capezzoli. Mi abbasso al suo collo, la bacio delicatamente.
La volto verso di me, continuo a baciarla, mentre il sesso freme contro di lei. Niente entrate,lei sfrega la sua vagina sulla mia asta. A suo modo sensuale. Mi cavalca, si struscia. L’afferro per i piccoli seni e gioco con i suoi capezzoli. Lei aumenta il ritmo, diventa frenetico. Sto per venire, lei continua. Esplodo ma lei continua a strusciarsi, bagnandosi le grandi labbra. Sento il suo liquido mescolarsi al mio. Al fine lei crolla su di me, respirando forte, lasciandosi andare. L’abbraccio e rimaniamo così

“Come stai?” chiedo
“Soddisfatta” risponde lei stringendomi ancora di più
“Perché non hai voluto che entrassi?”
“Io.. sono ancora chiusa”
“Ah, capisco”
“Sei dispiaciuto di non essere entrato?”
“No”
“Sei pentito di avere fatto sesso con una ventenne che tenevi in braccio quando era piccina?”
“No”
“Vuoi rimanere con me ancora un po’?”
“Tutto il tempo che vuoi”

Lei seduta sul bordo del letto. Io da dietro, appoggiato, solo abbracciato “Cosa ti turba?”
“Il turbamento arriva dal divario di età”
“Lo so”
“Non posso legarmi a vita con te”
“Non succederà”
“Ma io ti amo”
La bacio sulla spalla “Anche io”
Mi afferra la mano e la sposta verso il basso, tra le sue gambe, un invito a giocare con lei. Umida e fremente di desiderio, con le mie dita che entrano in lei. Lei geme, mi tiene la mano. Comincio a masturbarla usando solo le dita.
La faccio venire così.
“Ti amo e non so come fare”
La bacio sul collo, sui piccoli seni. Lei a cavalcioni si di me, i sessi che si toccano “Fallo e basta”
“Come farò in futuro?”
“Il futuro è un altro tempo. Ora è qui che deve esistere”
“E poi più nulla”
“Lascia che questo tempo resti impresso nella mente di entrambi” afferro il sesso, lo appoggio alle sue labbra. La guardo intensamente negli occhi. Lei annuisce piano. Altrettanto piano io entro. Le geme, le dita che penetrano la pelle. Io entro. Lei mi fissa negli occhi. Comincia a muovere il bacino Aumenta il ritmo, come l’onda del mare che cresce e si infrange sulla battigia. Mi prende, mi bacia, aumenta il ritmo. Esplodiamo e ci mescoliamo. Esausta sulla mia spalla “Ti amo ancora per un po’” dice

Lei dorme quieta, a faccia in giù. Mi rivesto con lentezza. Mi abbasso verso di lei, la bacio sulla spalla “Tornerai?”
“Se tu lo vorrai”
“Lo voglio” dice lei
Sorrido nel buio. Apro la porta e me ne vado “Allora alla prossima, cara Yura”


di
scritto il
2023-06-06
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