Vacanze sotto casa

di
genere
saffico

Grado, cittadina antica posata su una lunga isola a margine di una laguna, quasi una piccola Venezia friulana.

La città vecchia, con le sue antiche case, le nuove case, inframezzate dai resti di epoca romana e bizantina, i mille ristoranti per turisti che quando entri ti salutano con "Guten Abend" perché Grado è una specie di appendice austriaca in terra italica.

Io e la mia bella entriamo, vestiti leggeri, aria sbarazzina, senza pensieri se non lei.

"Auch dir, herr, ma siamo friulane, abbiamo prenotato a nome Lucrezia, c'è possibilità di un tavolo nel giardinetto?"

Flûte di prosecco, rumore di bicchieri sbattuti, sorrisi, occhi negli occhi, battutine sceme, battutine a doppio senso che preludono ad un dopo.

Pesce arrosto, dentice con patate, buono, leggero, anche questo prelude al dopo, dolce, grappino.

Usciamo mano nella mano, ci guardano gli italici sorridendo complici, siamo una coppia come un'altra per il resto del mondo, francamente non ce ne frega nulla di voi.

Passeggiamo, fa fresco e ci vuole dopo il sole di oggi, ci dirigiamo di nuovo verso il mare, la passeggiata, le mani intrecciate, una panchina, sedute ci guardiamo, partono due "ti amo" all'unisono, ridiamo come scene e ci baciamo.

E tutto il resto rimane fuori, anche voi. 😉
scritto il
2021-07-24
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