Matrigna e figliastra - Viaggio in treno
di
Vandal
genere
etero
Matrigna e figliastra - Viaggio in treno
Le due dita entrano decise. Il movimento masturbatorio è velocissimo. Sulla tazza del cesso, Virga si eccita così. Ritorna nella cuccetta di viaggio, fuori, il paesaggio scorre veloce tra immagini di vigneti e corsi d'acqua. Virga ha diciannove anni ed è in viaggio con la matrigna, Joyce, una bella donna, prosperosa, di vent'anni più vecchia di lei. Stanno andando a Varazze, dal padre di Virga, che le aspetta nell'appartamento che ha affittato.
Joyce legge il giornale, lo abbassa e dilata le narici “Odore di fica bagnata” sorride “Maialina”
Virga arrossisce un po’. La matrigna ha uno spiccato senso dell’olfatto quando si tratta di sesso auto inflitto “Dovevo sfogarmi in qualche modo”
“Hai bisogno di un maschio, ragazza mia”
“Dove lo trovo” si indica: un po’ cicciotta,seni medi, culo un po’ gonfio, capelli che sembrano strofinacci per lavare i pavimenti.
Joyce, bella donna, statuaria, un seno con misura quattro, quarantenni tonici e vigorosi. Un corpo attraente che aveva subito attirato l’attenzione del padre, Mario, di anni cinquanta
Joyce sorride, ripiega il giornale sul sedile e si alza “Torno subito”
Arriva un SMS da suo padre "Ciao, dove siete?"
"Abbiamo da poco lasciato Tortona" risponde lei "Come stai?"
"Bene, mi sto godendo il sole dal terrazzo"
"Bel panorama?"
"Oh sì" faccina che ride
Joyce rientra con un belloccio dal capello ossigenato e il volto di un attore da fotoromanzo: "Virga cara, questo è Claudio, anche lui se ne va' a Varazze"
"Piacere" dice il belloccio porgendole la mano
"Piacere" sguardo interrogativo verso Joyce "Tranquilla cara, ho chiesto al capotreno di non disturbarVi fino all'arrivo a Genova, tra quaranta minuti circa"
"Non disturbarci perché?"
“Fate amicizia mentre io vado nella zona bar”
“Ecco, tua madre mi ha..”
“Non è mia madre”
“Ok, tua z..”
“Matrigna” Virga incrocia le braccia al petto
“Ok, matrigna. Mi ha detto che avevi bisogno di compagnia”
“Non vado con il primo che incontro”
“Certo” si adagia contro il sedile e la osserva, sperando che Virga si sciolga un poco nell’approccio. Certo, è carino, sembra ben messo. Ma, secondo Joyce che devo fare? Sbattergliela in faccia e scopare fino a Genova?
“Cosa ti ha promesso Joyce?”
“Nulla”
“Ti ha pagato per venire con me?”
“non in soldi” ammette lui
“Ah, puttana” fa’ rabbiosa Virga “Te la sei spassata con lei prima eh?”
“Non ancora, no”
“Allora cosa ti ha promesso?”
“Un giro a casa mia domani sera”
“E ora, cosa dovremmo fare?”
“Quello che vuoi”
Virga rimane per un po’ con la faccia seria a fissarlo . Cosa mai può desiderare quel belloccio? Una ragazza con qualche centimetro di cellulite,tette neanche piene , culo cadente. E poi, che faccia tosta: andare a casa sua in barba a papà e fare un menages a trois.
Respira, inspira. Si sporge verso di lui “Si fa’ a modo mio” e si abbassa la zip dei suoi jeans, si mette cavalcioni a lui e fa lo stesso con la zip dei suoi pantaloni “Nulla in contrario”
“A tua disposizione” alza le mani lui
Lei glielo afferra e lo guida tra i denti della zip, fin dentro di lei “Ora, spero che quel tuo gingillo duri un bel po’” e comincia a dimenarsi su di lui
Appena fuori della cuccetta, Joyce ascolta i gemiti e mugugni della figliastra. Soddisfatta, si allontana. Sulla maniglia della porta, il cartello non disturbare
Prima di arrivare a Genova, finiscono. Un po’ di sperma sul sedile è rimasto. Tutto sommato, Claudio ha un bel paletto nascosto nei pantaloni “Posso farti una domanda? Da cosa deriva Virga?”
“Ah” fa lei “Sarebbe Virgo Adele. Virga perché sono nata sotto il segno della vergine. Adele lo ha scelto mia madre”
“Ah” sorride “Io, di secondo nome, faccio Maria”
“Che cosa fai di bello, Maria?”
“Dirigo una piccola pensione nel centro di Varazze”
“Mmm, immagino che avrai un codazzo di femmine che ti girano intorno”
“Sì, qualcuna” sorride
“Beh, devo ammettere che hai un bel gran cazzo”
“Grazie”
Giacomo viene ad accoglierle alla stazione, tutto sorrisi e con un mazzo di fiori. Claudio si defila mescolandosi alla folla “Com è andato il viaggio?” chiede lui
“Tranquillo” risponde Joyce
“Un viaggio duro, direi” risponde Virga adocchiando Claudio che si allontana “E a te?”
“Oh, una noia senza di voi”
… continua?....
Le due dita entrano decise. Il movimento masturbatorio è velocissimo. Sulla tazza del cesso, Virga si eccita così. Ritorna nella cuccetta di viaggio, fuori, il paesaggio scorre veloce tra immagini di vigneti e corsi d'acqua. Virga ha diciannove anni ed è in viaggio con la matrigna, Joyce, una bella donna, prosperosa, di vent'anni più vecchia di lei. Stanno andando a Varazze, dal padre di Virga, che le aspetta nell'appartamento che ha affittato.
Joyce legge il giornale, lo abbassa e dilata le narici “Odore di fica bagnata” sorride “Maialina”
Virga arrossisce un po’. La matrigna ha uno spiccato senso dell’olfatto quando si tratta di sesso auto inflitto “Dovevo sfogarmi in qualche modo”
“Hai bisogno di un maschio, ragazza mia”
“Dove lo trovo” si indica: un po’ cicciotta,seni medi, culo un po’ gonfio, capelli che sembrano strofinacci per lavare i pavimenti.
Joyce, bella donna, statuaria, un seno con misura quattro, quarantenni tonici e vigorosi. Un corpo attraente che aveva subito attirato l’attenzione del padre, Mario, di anni cinquanta
Joyce sorride, ripiega il giornale sul sedile e si alza “Torno subito”
Arriva un SMS da suo padre "Ciao, dove siete?"
"Abbiamo da poco lasciato Tortona" risponde lei "Come stai?"
"Bene, mi sto godendo il sole dal terrazzo"
"Bel panorama?"
"Oh sì" faccina che ride
Joyce rientra con un belloccio dal capello ossigenato e il volto di un attore da fotoromanzo: "Virga cara, questo è Claudio, anche lui se ne va' a Varazze"
"Piacere" dice il belloccio porgendole la mano
"Piacere" sguardo interrogativo verso Joyce "Tranquilla cara, ho chiesto al capotreno di non disturbarVi fino all'arrivo a Genova, tra quaranta minuti circa"
"Non disturbarci perché?"
“Fate amicizia mentre io vado nella zona bar”
“Ecco, tua madre mi ha..”
“Non è mia madre”
“Ok, tua z..”
“Matrigna” Virga incrocia le braccia al petto
“Ok, matrigna. Mi ha detto che avevi bisogno di compagnia”
“Non vado con il primo che incontro”
“Certo” si adagia contro il sedile e la osserva, sperando che Virga si sciolga un poco nell’approccio. Certo, è carino, sembra ben messo. Ma, secondo Joyce che devo fare? Sbattergliela in faccia e scopare fino a Genova?
“Cosa ti ha promesso Joyce?”
“Nulla”
“Ti ha pagato per venire con me?”
“non in soldi” ammette lui
“Ah, puttana” fa’ rabbiosa Virga “Te la sei spassata con lei prima eh?”
“Non ancora, no”
“Allora cosa ti ha promesso?”
“Un giro a casa mia domani sera”
“E ora, cosa dovremmo fare?”
“Quello che vuoi”
Virga rimane per un po’ con la faccia seria a fissarlo . Cosa mai può desiderare quel belloccio? Una ragazza con qualche centimetro di cellulite,tette neanche piene , culo cadente. E poi, che faccia tosta: andare a casa sua in barba a papà e fare un menages a trois.
Respira, inspira. Si sporge verso di lui “Si fa’ a modo mio” e si abbassa la zip dei suoi jeans, si mette cavalcioni a lui e fa lo stesso con la zip dei suoi pantaloni “Nulla in contrario”
“A tua disposizione” alza le mani lui
Lei glielo afferra e lo guida tra i denti della zip, fin dentro di lei “Ora, spero che quel tuo gingillo duri un bel po’” e comincia a dimenarsi su di lui
Appena fuori della cuccetta, Joyce ascolta i gemiti e mugugni della figliastra. Soddisfatta, si allontana. Sulla maniglia della porta, il cartello non disturbare
Prima di arrivare a Genova, finiscono. Un po’ di sperma sul sedile è rimasto. Tutto sommato, Claudio ha un bel paletto nascosto nei pantaloni “Posso farti una domanda? Da cosa deriva Virga?”
“Ah” fa lei “Sarebbe Virgo Adele. Virga perché sono nata sotto il segno della vergine. Adele lo ha scelto mia madre”
“Ah” sorride “Io, di secondo nome, faccio Maria”
“Che cosa fai di bello, Maria?”
“Dirigo una piccola pensione nel centro di Varazze”
“Mmm, immagino che avrai un codazzo di femmine che ti girano intorno”
“Sì, qualcuna” sorride
“Beh, devo ammettere che hai un bel gran cazzo”
“Grazie”
Giacomo viene ad accoglierle alla stazione, tutto sorrisi e con un mazzo di fiori. Claudio si defila mescolandosi alla folla “Com è andato il viaggio?” chiede lui
“Tranquillo” risponde Joyce
“Un viaggio duro, direi” risponde Virga adocchiando Claudio che si allontana “E a te?”
“Oh, una noia senza di voi”
… continua?....
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