Storie strane volume 1 - Uno sguardo languido
di
Vandal
genere
pulp
STORIE STRANE VOLUME 1
UNO SGUARDO LANGUIDO
Uno sguardo languido, libidinoso. Bastò quello e Liam venne subito, bagnandosi mutande e pantaloni. Lola faceva questo effetto quando si esibiva al Pool Dance. Nuda, piena, soda. Bastava uno sguardo per eccitare chiunque la guardasse, donne comprese. Perchè quegli occhi erano uno specchio di promesse sospese, illusioni profonde, voglie inconsistenti. Guardare ma non toccare. E gli uomini si estraevano il cazzo e se lo menavano al suo lento muoversi, agli sfiori delle tette sul palo d'acciaio, al sesso immaginato
Non aveva fatto a tirarlo fuori dai pantaloni come avevano fatto gli altri. Si alzò e andò in bagno. Al lavandino se lo lavò e lo asciugò. Non si accorse di lei fino a che non alzò lo sguardo e la vide riflessa nello specchio. Un sogno fumoso, come certi ritratti noir.
Basta uno sguardo e lui sente l'eccitazione montargli dentro. Lei si avvicina e lo cinge da dietro, gli afferra il cazzo moscio e comincia a massaggiarlo. Lui si aggrappa ai bordi del lavandino, continua a guardarla negli occhi. E' lei? Sta sognando?
Viene ancora, dentro il lavandino. Chiude gli occhi e li riapre. Lei non c’è più. Si ritrova in uno squallido bar fumoso, in un angolo al buio, con davanti un bicchiere di cognac. Ha il cazzo in mano e, appoggiata ad una bottiglia, lo sguardo di lei, in ginocchio davanti al palo.
Uno sguardo languido II
La cameriera si avvicina al suo tavolo e gli comunica che stanno per chiudere. Lui annuisce, è a disagio, lei non vede ma il cazzo è ancora fuori. Beve e aspetta che la ragazza si allontani. Lei è lì, nella sua tutina bianca da cameriera cosplay. Avrà vent'anni e sembra voler dire qualcosa. Lui, in evidente imbarazzo, resta lì e non sa cosa fare "Non si deve preoccupare: non è il primo cliente che si masturba guardando lei" dice la ragazza
“Io…” sempre più in imbarazzo “E’ donna bellissima, che ti entra dentro”
“Lo so, era mia madre” dice lei. Ha i suoi occhi in effetti e lui se lo sente di nuovo duro. La ragazza dice di chiamarsi Miriam e si avvicina a lui “Posso aiutarla, se vuole” gli afferra il sesso e comincia a masturbarlo lento.
Liam la osserva, il suo sguardo sensuale lo pervade di una carica erotica senza precedenti. Lei era lì, nuda, contro il palo. Lui si masturbava insieme agli altri clienti. Lei era un sogno irraggiungibile. Lui la trova che esce dal pub. Lui che la prende e la fa sua. Lei grida, si dimena. Lui gode di quell’effusione
Liam schizza sul pavimento. Miriam lo asciuga con un tovagliolo “Lei ti aspetta, Liam”
Liam, lei sa il mio nome?
Fumo, nebbia, un dolore al petto
Sguardo Languido III
In un vicolo squallido, dove puttane e tossici si vendono per pochi dollari. Lei è seduta su una cassa di bottiglie vuote, la gonna alzata, la fica umida e al vento. Non sembra più tanto sensuale. Sfatta, ridotta ad un rottame ma, quegli occhi, sì quegli occhi
“Liam” una voce fredda e tagliente, lui che si gira. Un lampo, una fitta al cuore. Gli occhi di lei lo osservano e sembrano ridere
Miriam lo osserva, stringe una pistola “E’ bastato uno sguardo per capire che eri tu. Da quando hai lasciato il bar, da quando ti ho visto masturbarti in quell’angolo buio. Ho capito che eri perso nei tuoi sogni. Ora Liam, dimmi, stai sognando mentre la tua vita scivola via insieme a sangue e sperma?”
Sguardo languido IV
“Alla fine, qualcuno ha fatta giustizia” il tenente Bannon osserva Liam steso a terra, con gli occhi fissi su una pila di casse d’acqua vuote. Un fiore rosso sboccia sul petto e ha il cazzo fuori dai pantaloni
“Chi crede sia stato?” chiede un giovane agente
“Sinceramente non me ne frega un cazzo” il tenente si accende una sigaretta “Se avessi visto come ha conciato quella povera donna, non faresti i salti di gioia nello scoprire chi è stato”
“Chi ha chiamato il 911 ha detto che era ancora vivo quando lo hanno trovato. Lui ha detto = E’ stata Miriam =. Sa a cosa si riferiva?”
Il tenente fece spallucce “Non ha importanza”
“Ma lei sa chi è Miriam?”
“Era la figlia di Lola. Lavorava in quel tugurio in fondo al vicolo, quello chiuso da diversi anni”
“Allora perché accusare una morta?”
“Chi può dirlo. Nella fine corsa, avrà vissuto tutta la sua vita in un soffio”
“Il suo Inferno sulla Terra. Sogni di un condannato”
“Al diavolo, facciamoci una birra da Joe’s”
Sguardo Languido V
Uno sguardo languido, libidinoso. Bastò quello e Liam venne subito, bagnandosi mutande e pantaloni. Lola faceva questo effetto quando si esibiva al Pool Dance. Nuda, piena, soda. Bastava uno sguardo per eccitare chiunque la guardasse, donne comprese. Perchè quegli occhi erano uno specchio di promesse sospese, illusioni profonde, voglie inconsistenti. Guardare ma non toccare. E gli uomini si estraevano il cazzo e se lo menavano al suo lento muoversi, agli sfiori delle tette sul palo d'acciaio, al sesso immaginato
Sogni, incubi, sesso…
UNO SGUARDO LANGUIDO
Uno sguardo languido, libidinoso. Bastò quello e Liam venne subito, bagnandosi mutande e pantaloni. Lola faceva questo effetto quando si esibiva al Pool Dance. Nuda, piena, soda. Bastava uno sguardo per eccitare chiunque la guardasse, donne comprese. Perchè quegli occhi erano uno specchio di promesse sospese, illusioni profonde, voglie inconsistenti. Guardare ma non toccare. E gli uomini si estraevano il cazzo e se lo menavano al suo lento muoversi, agli sfiori delle tette sul palo d'acciaio, al sesso immaginato
Non aveva fatto a tirarlo fuori dai pantaloni come avevano fatto gli altri. Si alzò e andò in bagno. Al lavandino se lo lavò e lo asciugò. Non si accorse di lei fino a che non alzò lo sguardo e la vide riflessa nello specchio. Un sogno fumoso, come certi ritratti noir.
Basta uno sguardo e lui sente l'eccitazione montargli dentro. Lei si avvicina e lo cinge da dietro, gli afferra il cazzo moscio e comincia a massaggiarlo. Lui si aggrappa ai bordi del lavandino, continua a guardarla negli occhi. E' lei? Sta sognando?
Viene ancora, dentro il lavandino. Chiude gli occhi e li riapre. Lei non c’è più. Si ritrova in uno squallido bar fumoso, in un angolo al buio, con davanti un bicchiere di cognac. Ha il cazzo in mano e, appoggiata ad una bottiglia, lo sguardo di lei, in ginocchio davanti al palo.
Uno sguardo languido II
La cameriera si avvicina al suo tavolo e gli comunica che stanno per chiudere. Lui annuisce, è a disagio, lei non vede ma il cazzo è ancora fuori. Beve e aspetta che la ragazza si allontani. Lei è lì, nella sua tutina bianca da cameriera cosplay. Avrà vent'anni e sembra voler dire qualcosa. Lui, in evidente imbarazzo, resta lì e non sa cosa fare "Non si deve preoccupare: non è il primo cliente che si masturba guardando lei" dice la ragazza
“Io…” sempre più in imbarazzo “E’ donna bellissima, che ti entra dentro”
“Lo so, era mia madre” dice lei. Ha i suoi occhi in effetti e lui se lo sente di nuovo duro. La ragazza dice di chiamarsi Miriam e si avvicina a lui “Posso aiutarla, se vuole” gli afferra il sesso e comincia a masturbarlo lento.
Liam la osserva, il suo sguardo sensuale lo pervade di una carica erotica senza precedenti. Lei era lì, nuda, contro il palo. Lui si masturbava insieme agli altri clienti. Lei era un sogno irraggiungibile. Lui la trova che esce dal pub. Lui che la prende e la fa sua. Lei grida, si dimena. Lui gode di quell’effusione
Liam schizza sul pavimento. Miriam lo asciuga con un tovagliolo “Lei ti aspetta, Liam”
Liam, lei sa il mio nome?
Fumo, nebbia, un dolore al petto
Sguardo Languido III
In un vicolo squallido, dove puttane e tossici si vendono per pochi dollari. Lei è seduta su una cassa di bottiglie vuote, la gonna alzata, la fica umida e al vento. Non sembra più tanto sensuale. Sfatta, ridotta ad un rottame ma, quegli occhi, sì quegli occhi
“Liam” una voce fredda e tagliente, lui che si gira. Un lampo, una fitta al cuore. Gli occhi di lei lo osservano e sembrano ridere
Miriam lo osserva, stringe una pistola “E’ bastato uno sguardo per capire che eri tu. Da quando hai lasciato il bar, da quando ti ho visto masturbarti in quell’angolo buio. Ho capito che eri perso nei tuoi sogni. Ora Liam, dimmi, stai sognando mentre la tua vita scivola via insieme a sangue e sperma?”
Sguardo languido IV
“Alla fine, qualcuno ha fatta giustizia” il tenente Bannon osserva Liam steso a terra, con gli occhi fissi su una pila di casse d’acqua vuote. Un fiore rosso sboccia sul petto e ha il cazzo fuori dai pantaloni
“Chi crede sia stato?” chiede un giovane agente
“Sinceramente non me ne frega un cazzo” il tenente si accende una sigaretta “Se avessi visto come ha conciato quella povera donna, non faresti i salti di gioia nello scoprire chi è stato”
“Chi ha chiamato il 911 ha detto che era ancora vivo quando lo hanno trovato. Lui ha detto = E’ stata Miriam =. Sa a cosa si riferiva?”
Il tenente fece spallucce “Non ha importanza”
“Ma lei sa chi è Miriam?”
“Era la figlia di Lola. Lavorava in quel tugurio in fondo al vicolo, quello chiuso da diversi anni”
“Allora perché accusare una morta?”
“Chi può dirlo. Nella fine corsa, avrà vissuto tutta la sua vita in un soffio”
“Il suo Inferno sulla Terra. Sogni di un condannato”
“Al diavolo, facciamoci una birra da Joe’s”
Sguardo Languido V
Uno sguardo languido, libidinoso. Bastò quello e Liam venne subito, bagnandosi mutande e pantaloni. Lola faceva questo effetto quando si esibiva al Pool Dance. Nuda, piena, soda. Bastava uno sguardo per eccitare chiunque la guardasse, donne comprese. Perchè quegli occhi erano uno specchio di promesse sospese, illusioni profonde, voglie inconsistenti. Guardare ma non toccare. E gli uomini si estraevano il cazzo e se lo menavano al suo lento muoversi, agli sfiori delle tette sul palo d'acciaio, al sesso immaginato
Sogni, incubi, sesso…
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