Spiaggia al lago.

di
genere
sentimentali

Oggi ho fatto una donazione di sangue e mi spetta la giornata pagata e libera dal lavoro. Ho mandato via telefonino un messaggio alla signora Manuela. Era mia intenzione andare al lago di S....... a prendere qualche ora di sole, se lo voleva e se era libera, l'avrei portata con me. Costume, cappellino e crema solare. Il lago si trova a 20 minuti di autostrada, molto frequentato da tedeschi che vi fanno la vela o Kitersufing trainati da un aquilone. La spiaggia è molto bella e il sole che si prende ha un effetto diverso di quello che si prende al mare. L'abbronzatura dura da uno a due mesi in più...è sole di montagna. La bella signora mi telefona e mi dice che per le dieci sarà pronta sotto casa. Vado, la prelevo, carico il suo borsone in auto e partiamo all'avventura. Appena arrivati trovo un posto un po' isolato per evitare la marea di gente che si trova davanti al bar-chalet. Si spoglia dal leggero vestito ed indossa un bel costume. Per evitare sguardi non graditi, mi metto davanti con una coperta a farle da scudo. In pratica a vederla quasi nuda sono solo io e devo dire che ha un bel corpo: longilineo, un bel paio di gambe bianchissime e un sederino niente male. Ci sdraiamo sul plaid e mi faccio passare la crema sul petto. Siccome il petto è un po' peloso, vedo che si diverte come le altre a massaggiare quella parte del mio corpo. Poi stiamo fermi a prendere il sole. Lei si gira, si toglie il reggiseno del costume, ma non mi fa vedere le tette...le posso solo immaginare. Mi chiede un consiglio...vorrebbe siliconare il seno perchè pensa di avere dei seni piccoli (seconda misura) e un pò cadenti. Le dico di non farlo, al massimo di completare della ginnastica specifica per rinforzarlo e renderlo sodo. Le ricordo che personalmente preferisco sentire al tatto un seno cadente piuttosto di un seno perfetto, ma siliconato, duro come un pezzo di plastica e che a volte in aereo, ad alta quota si sgonfia . Tralaltro l'operazione lascia di sotto due cicatrici brutissime da vedere e lunghe almeno dieci centimetri l'una. Le chiedo di vedere il suo seno per appurare se è proprio brutto come crede, ma lei dice che non è nè il momento, nè il luogo. Faccio finta di piagnucolare per il suo nò e lei furbescamente si mette il reggiseno e viene a consolarmi dandomi un bacio, finalmente le nostre lingue si incrociano per la prima volta. Un bacio vero. Stiamo lì fino a mezzogiorno, poi decidiamo di partire per casa. Fà troppo caldo e da lontano grandi nubi provenienti da nord preannunciano l'ennesimo temporale. Mi invita da lei a mangiare...una pastasciutta, del prosciutto e melone e della frutta. Io accetto subito...tanto più che la roba a scrocco è sempre più buona. Vado al bagno e mando un messaggio alla Amira dicendo che purtroppo mi devo trattenere sul lavoro, causa un imprevvisto. Quindi mi metto a tavola e forse complice il vinello che stiamo bevendo mi accorgo di non essere pienamente lucido. Anche lei mi sembra un po' fatta, sebbene si trattenga e faccia di tutto per non farlo vedere. Mi viene sonno e mi accompagna a dormire sul suo letto, si stende anche lei di fianco, in camicia e gonna e si avvicina a me. Cominciamo a baciarci come due ragazzini, poi apre la camicia senza nulla sotto e mi mostra i seni. Le dico che non sono brutti come pensa lei e mi metto a carezzarli. I capezzoli sono immensi e scuri, ne ho visti pochi di così grandi e belli, capezzoli da dieci e lode. Mi lamento perchè ho sete. Lei prendendomi seriamente mi dice che basta vino. Allora io mi avvicino, le succhio i seni e le dico: "finalmente del buon latte". Si mette a ridere e lascia che le passi la mia lingua e la mia bocca sulle tette eccitate. Mi accorgo che le piace, penso non sia insensibile alle carezze degli uomini come invece mi raccontava la sua amica Margherita. In fatto di esplorazione del suo corpo decido di fermarmi qui, non vorrei mai che riprendendosi dalla piccola sbornia avesse una reazione negativa o la sensazione che ho giocato con lei. Poi mi addormento e mi risveglio. Manuela accarezza il mio torace tenendoci sopra il suo viso e lo bacia in continuazione. La vedo contenta e mentre ci baciamo sento che preme il suo corpo sul mio . Mi alzo, mi metto la camicia. Lei mi aiuta amorevolmente ad indossarla, le scarpe e l'orologio, i pantaloni non me li sono mai tolti. Si riassesta la gonna, che a volte accorciandosi mi ha fatto vedere solo degli slip rossi, mi fa baciare i suoi seni e poi si rimette la camicetta,non prima di avermi chiesto di allacciarle il reggiseno. Mi accompagna alla porta e tutti felici di baciamo di nuovo. La sua lingua sembra annodarsi alla mia, tanto è forte il suo impeto. Mi fa presente che è vero che sono un tocchettone, si sentiva assediata da una piovra, ma le era piaciuto e non ha provato nessun tipo di timore quando le massaggiavo i seni, anzi aveva desiderio di fare all'amore, finiti i tempi in cui voleva arrivare vergine al matrimonio. Mi sono avviato all'auto e speriamo che al ritorno la Amira non mi veda, oggi non ho voglia. Il prelievo di sangue mi ha un po' stancato. Mi butto sul letto e alla Amira mando un messaggio dicendole che domani, non vedo l'ora di vederla, che mi mancano molto i suoi baci e che sono orfano del suo corpo da cerbiatta. Quindi una email alla dolcissima Manuela... " grazie per la tua compagnia, finalmente dopo tanta attesa ho potuto accarezzare i tuoi splendidi seni, che tu tanto biasimi. Mi sembrava di succhiare del nettare e come le api vanno in cerca di polline, io ho trovato in essi tanta dolcezza ed affetto. Un grande bacione e che esso ti resti stampato sulla guancia per farti ricordare di me, ragazzone un po' immaturo, ma pur sempre affettuoso con te che hai il solo difetto di insegnare matematica, materia in cui a scuola andavo proprio male e che odiavo. Stanotte ti sognerò che sarai accanto a me ed io ti prenderò tra le mie braccia e il mio viso si poserà tra i tuoi seni che odorano di sale.
scritto il
2023-07-24
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