Amin
di
Beffer57
genere
tradimenti
Amin era il vucompra' del nostro quartiere, una zona residenziale, pulita, ordinata fatta di villette unifamiliari a schiera, diciamo per gente che poteva avere un tenore di vita medio alto.
Amin ci serviva a domicilio, a qualcuna faceva anche la spesa oltre a vendere la solita mercanzia di fazzolettini, accendini, occhiali ecc.
Io ero l'unica che lo faceva salire in casa, gli offrivo caffè e latte e biscotti o dolci che lui apprezzava molto.
No, non ne avevo paura, Amin era il tipico vecchio arabo, vestito sempre con una tunica e un cappello, barba bianca ed età indefinita dai 70 in su, una persona innocua.
La mia gentilezza, oltre ad essere caritatevole era anche interessata, perchè ad Amin ero solita chiedere oltre alla sua misera mercanzia, oggetti taroccati tipo : borse firmate, orologi, scarpe ecc.ecc..
Io gli fornivo il modello, la marca e spesso la foto e lui ritornava con l'oggetto “taroccato” alla grande, che nemmeno le mie amiche se ne accorgevano, capite tutto questo valeva una tazza di caffe/latte e qualche avanzo.
Era diventata un abitudine, una volta alla settimana e d'estate anche due.
Una mattina proprio d'estate, stavo facendo le faccende di casa, mentre sento suonare al citofono.
-Signora sono Amin ho occhiali da sole che voleva.
Cavolo aveva trovato anche quelli?, pero ero con una vestaglietta larga e succinta, che tenevo in casa per l'estete per sentirmi fresca.
“ ma si è un vecchio” pensai e non mi preoccupai di vestirmi, avevo voglia di vedere subito la qualità degli occhiali taroccati.
Feci sedere Amin, e gli versai il caffè, e lui chiese in più solo un po' d'acqua fredda, mentre io provavo gli occhiali che anche questa volta erano perfetti, inoltre Amin aveva anche dei prendi sole nel suo sacco che cominciai a guardare una ad uno.
Questa manovra comportava certo un mio involontario piegamento verso il sacco ogni volta che prendeva un prendisole, se ci fosse stato li un uomo o un ragazzo ne avrei fatto a meno di farlo sapendo che avrei scoperto tutte le mie cosce fino a non so dove, ma Amin non lo consideravo un uomo ma un vecchio e non me ne curai.
“Amin vado a provare questo torno subito.
Si mi piaceva ed ero pronta alla contrattazione totale, prendi sole ed occhiali, quando tornai lo vidi con il capo all'indietro della sedia, la tunica tirata su ed nella mano teneva il suo cazzo.
-Amin che cavolo fai??!!
-Signora scusa, scusa, ma tu sei bella Amin non ha resistito, sono un uomo scusa
-Ti sembra il modo di comportarti?! In casa mia?!
-Signora buona, scusa perdona Amin, se tu vai di la prometto faccio subito, devo fare se no Amin sta male.
Non so perchè, ma malvolentieri lo lascia da solo, ero turbata , ma non potevo levarmi dalla testa che aveva in mezzo alle gambe come un tronchetto, gli spuntava dal bacino quasi innaturale, da quanto era grosso venoso come un tronco.
Innaturale per un vecchio e per un essere umano, la sua mano lo segava lentamente su e giù. Aspettai dieci minuti e poi feci capolino dalla porta, lui era ancora li con la testa all'indietro e i suoi movimenti erano lentissimi quasi di sofferenza, ma inutile dirlo il mio sgaurdo si fissava sempre piu frequentemente sul quel tronco maestoso che gli spuntava tra le gambe.
Prima che mi fissassi ancor di piu' come se fosse un fenomeno da baraccone, entrai dentro la cucina,
-Amin ora esageri, ti ho dato tutto il tempo , ora basta non sono cose da fare in casa mia...
-Padrona buona, non riesco, davvero se non finisco poi non riesco neppure ad alzarmi, faccio presto e scusami non lo farò piu'
-e ci mancherebbe altro, pensa se arrivasse qualcuno, dai muoviti, veloce
mentre dicevo queste parole gli giravo intorno in modo frenetico, ma non tornai fuori dalla cucina ero li ad aspettare che Amin finisse, ma sempre piu' insistentemente con lo sguardo fisso sul quel splendido tronco di carne. Si splendido perchè, passata la prima impressione ovvia di disagio, ora ero li con un vecchio mezzo spompato che, nonostante tutto, non mi dava l'impressione di pericolosità, anzi, ma quello che non era normale,ripeto, era il suo cazzo e le sue vene che pompavano sangue.
-dai Amin sbrigati, per favore,
mentre gli ripetevo queste parole piu' volte mi misi a sedere di fianco a lui, anche perchè Amin non parlava più, sembrava respirare con affanno.
Oramai avevo gli occhi fissi sul coso e prenderlo con le mani fu una conseguenza all'inizio quasi ad aiutarlo a finire, ma la verità(chiaramente capita dopo) era che non vedevo l'ora di sentirne la consistenza e nonostante fosse già abbastanza grosso mi si indurì ancor di più sotto la spinta delle mie mani.
Era monumentale, per un attimo mi abbassai, forse per l'abitudine che avevo con mio marito , prenderglielo in bocca e fargli quei bocchini di cui lui andava pazzo, ma l'odore acre di quel coso, mi spinse ad allontanare la testa, era troppo forte per me.
Amin cominciava a respirare piu' velocemente e disse solo
-Grazie bella signora grazie
Usavo tutte e due le mani era una goduria toccare quel pezzo di carne cosi duro, nodoso e grosso, non ne avevo mai avuti,nemmeno osato pensare cosi simili, anche nei porno ne avevo visti pochi e chissà quando ne avrei avuto la possibilità di toccarne un altro.
Ce un istante in cui ti scatta l'embolo, in cui non sei piu' tu si dice cosi', in realtà ce un secondo che vorresti fare quello che stai pensando, succeda quello che deve succedere, quindi in un lampo mi alzai, mi misi a cavalcioni su di lui, spostai le mutandine presi il suo cazzo me lo improntai sulla mia fica e scesi giu'.
Cazzo dopo un primo intoppo quel coso immenso entrò piano piano ma tutto senza ostacoli, chiaramente mi ero bagnata come una troia, una grandissima troia se no non sarebbe successo così facilmente.
Per un po rimasi ferma con quel palo fra le gambe, ero piena, lo sentivo duro, all'inizio ingombrante poi sempre piu' piacevole e a quel punto cominciai a cavalcarlo piano, per tutto la sua lunghezza, era bellissimo, mi sembrava di sentire tutte le sue vene pulsare dentro la mia fica che l'accoglieva sempre meglio.
Non so quante volte feci su e giu ma poche, prima di esplodere nel primo interminabile orgasmo. Di solito con mio marito quando gli sono sopra per venire devo accelerare come una pazza e dopo un po riesco a godere, ma con Amin era diverso,sicuramente non potevo muovermi velocemente o non volevo, non lo so, ma ogni movimento mi recava piacere immenso che dopo poco scoppiava in un nuovo orgasmo, ne ebbi anche stando ferma, in continuazione.
Dopo poco non riuscivo più a muovermi ero come stordita e non mi tenevo sulle gambe, nemmeno per farlo scorrere dentro di me, compitamente abbandonata su quel cazzone.
Amin mi prese di peso e mi tolse lasciandomi sopra la sedia e poi con movimenti veloci ed esperti si sego finché venne poco dopo.
Quella sua manovra, mi sembrò strana, dove aveva trovato tutta questa energia, se prima sembrava ansimare come uno che fosse allo stremo delle forze?.
Mi ci volle un po per ritornare in me e la mia prima preoccupazione fu quella di assicurarmi che tutto fosse messo a tacere.
-Amin non so cosa mi sia successo, certamente con questo caldo ho perso la testa, ti prego non dire niente a nessuno e facciamo che questa cosa non sia mai successa.
-tranquilla signora, Amin non dice nulla,lei è sempre buona con me e io questo lo so
-Si ma so anche che fai il giro dell'isolato e non vorrei che ti scappasse qualcosa, qui vivono di pettegolezzi.....
-Ma chi le altre signore? Allora Amin ti racconta una cosa cosi siamo pari ad avere un segreto.
Io con te bella signora non ho mai fatto come oggi , io ti rispetto perchè tu sei sempre buona con Amin,mi tratti come un essere umano oltre a comprare tanta roba, ma oggi ho visto quanto sei bella, oltre che brava e non ho potuto resistere, quello che ho fatto con te lo faccio spesso con le altre signore, loro comprano solo se usano mio cazzo, tante volte Amin è stanco per questo, A me piace ma loro non sono belle come te signora....
Mi racconto cose che non potevo immaginare mai, a parte quelle scrofe che pretendevano di scopare comprando un pacchetto di fazzolettini o poco piu', usando Amin come un cavallo da monta, ma la cosa che mi stupi di più fu la signora Ada ultima casetta a destra della strada che lo voleva fare ogni giorno ed era già una cosa strana ma Ada ha quasi 80 anni e cammina pure male.
Dunque questo era il segreto dell'isolato abitate da signorone che facevano a gara a mostrare il proprio status sociale, per poi chiedere di farsi scopare da una trave arabo.
-Amin con me pero' acqua in bocca!!!
-si, si signora, tu sei un altra donna.
Come no un altra donna, si ma non stupida e quel cazzo splendido non me lo sono fatto scappare, ci furono altre volte, una volta glielo lavai per bene perchè non vedono l'ora di prenderglielo in bocca, anche se non fu facile, ne ci riuscii interamente ma era bello leccare quel ben di Dio, ma niente in confronto a quando mi scopava alla pecorina, un estasi praticamente svenivo e rimanevo appesa al suo cazzo sfinita. Sono una donna felice, ho una bella casa un marito che amo e un super cazzo a mia disposizione che si puo' volere piu dalla vita.
Amin ci serviva a domicilio, a qualcuna faceva anche la spesa oltre a vendere la solita mercanzia di fazzolettini, accendini, occhiali ecc.
Io ero l'unica che lo faceva salire in casa, gli offrivo caffè e latte e biscotti o dolci che lui apprezzava molto.
No, non ne avevo paura, Amin era il tipico vecchio arabo, vestito sempre con una tunica e un cappello, barba bianca ed età indefinita dai 70 in su, una persona innocua.
La mia gentilezza, oltre ad essere caritatevole era anche interessata, perchè ad Amin ero solita chiedere oltre alla sua misera mercanzia, oggetti taroccati tipo : borse firmate, orologi, scarpe ecc.ecc..
Io gli fornivo il modello, la marca e spesso la foto e lui ritornava con l'oggetto “taroccato” alla grande, che nemmeno le mie amiche se ne accorgevano, capite tutto questo valeva una tazza di caffe/latte e qualche avanzo.
Era diventata un abitudine, una volta alla settimana e d'estate anche due.
Una mattina proprio d'estate, stavo facendo le faccende di casa, mentre sento suonare al citofono.
-Signora sono Amin ho occhiali da sole che voleva.
Cavolo aveva trovato anche quelli?, pero ero con una vestaglietta larga e succinta, che tenevo in casa per l'estete per sentirmi fresca.
“ ma si è un vecchio” pensai e non mi preoccupai di vestirmi, avevo voglia di vedere subito la qualità degli occhiali taroccati.
Feci sedere Amin, e gli versai il caffè, e lui chiese in più solo un po' d'acqua fredda, mentre io provavo gli occhiali che anche questa volta erano perfetti, inoltre Amin aveva anche dei prendi sole nel suo sacco che cominciai a guardare una ad uno.
Questa manovra comportava certo un mio involontario piegamento verso il sacco ogni volta che prendeva un prendisole, se ci fosse stato li un uomo o un ragazzo ne avrei fatto a meno di farlo sapendo che avrei scoperto tutte le mie cosce fino a non so dove, ma Amin non lo consideravo un uomo ma un vecchio e non me ne curai.
“Amin vado a provare questo torno subito.
Si mi piaceva ed ero pronta alla contrattazione totale, prendi sole ed occhiali, quando tornai lo vidi con il capo all'indietro della sedia, la tunica tirata su ed nella mano teneva il suo cazzo.
-Amin che cavolo fai??!!
-Signora scusa, scusa, ma tu sei bella Amin non ha resistito, sono un uomo scusa
-Ti sembra il modo di comportarti?! In casa mia?!
-Signora buona, scusa perdona Amin, se tu vai di la prometto faccio subito, devo fare se no Amin sta male.
Non so perchè, ma malvolentieri lo lascia da solo, ero turbata , ma non potevo levarmi dalla testa che aveva in mezzo alle gambe come un tronchetto, gli spuntava dal bacino quasi innaturale, da quanto era grosso venoso come un tronco.
Innaturale per un vecchio e per un essere umano, la sua mano lo segava lentamente su e giù. Aspettai dieci minuti e poi feci capolino dalla porta, lui era ancora li con la testa all'indietro e i suoi movimenti erano lentissimi quasi di sofferenza, ma inutile dirlo il mio sgaurdo si fissava sempre piu frequentemente sul quel tronco maestoso che gli spuntava tra le gambe.
Prima che mi fissassi ancor di piu' come se fosse un fenomeno da baraccone, entrai dentro la cucina,
-Amin ora esageri, ti ho dato tutto il tempo , ora basta non sono cose da fare in casa mia...
-Padrona buona, non riesco, davvero se non finisco poi non riesco neppure ad alzarmi, faccio presto e scusami non lo farò piu'
-e ci mancherebbe altro, pensa se arrivasse qualcuno, dai muoviti, veloce
mentre dicevo queste parole gli giravo intorno in modo frenetico, ma non tornai fuori dalla cucina ero li ad aspettare che Amin finisse, ma sempre piu' insistentemente con lo sguardo fisso sul quel splendido tronco di carne. Si splendido perchè, passata la prima impressione ovvia di disagio, ora ero li con un vecchio mezzo spompato che, nonostante tutto, non mi dava l'impressione di pericolosità, anzi, ma quello che non era normale,ripeto, era il suo cazzo e le sue vene che pompavano sangue.
-dai Amin sbrigati, per favore,
mentre gli ripetevo queste parole piu' volte mi misi a sedere di fianco a lui, anche perchè Amin non parlava più, sembrava respirare con affanno.
Oramai avevo gli occhi fissi sul coso e prenderlo con le mani fu una conseguenza all'inizio quasi ad aiutarlo a finire, ma la verità(chiaramente capita dopo) era che non vedevo l'ora di sentirne la consistenza e nonostante fosse già abbastanza grosso mi si indurì ancor di più sotto la spinta delle mie mani.
Era monumentale, per un attimo mi abbassai, forse per l'abitudine che avevo con mio marito , prenderglielo in bocca e fargli quei bocchini di cui lui andava pazzo, ma l'odore acre di quel coso, mi spinse ad allontanare la testa, era troppo forte per me.
Amin cominciava a respirare piu' velocemente e disse solo
-Grazie bella signora grazie
Usavo tutte e due le mani era una goduria toccare quel pezzo di carne cosi duro, nodoso e grosso, non ne avevo mai avuti,nemmeno osato pensare cosi simili, anche nei porno ne avevo visti pochi e chissà quando ne avrei avuto la possibilità di toccarne un altro.
Ce un istante in cui ti scatta l'embolo, in cui non sei piu' tu si dice cosi', in realtà ce un secondo che vorresti fare quello che stai pensando, succeda quello che deve succedere, quindi in un lampo mi alzai, mi misi a cavalcioni su di lui, spostai le mutandine presi il suo cazzo me lo improntai sulla mia fica e scesi giu'.
Cazzo dopo un primo intoppo quel coso immenso entrò piano piano ma tutto senza ostacoli, chiaramente mi ero bagnata come una troia, una grandissima troia se no non sarebbe successo così facilmente.
Per un po rimasi ferma con quel palo fra le gambe, ero piena, lo sentivo duro, all'inizio ingombrante poi sempre piu' piacevole e a quel punto cominciai a cavalcarlo piano, per tutto la sua lunghezza, era bellissimo, mi sembrava di sentire tutte le sue vene pulsare dentro la mia fica che l'accoglieva sempre meglio.
Non so quante volte feci su e giu ma poche, prima di esplodere nel primo interminabile orgasmo. Di solito con mio marito quando gli sono sopra per venire devo accelerare come una pazza e dopo un po riesco a godere, ma con Amin era diverso,sicuramente non potevo muovermi velocemente o non volevo, non lo so, ma ogni movimento mi recava piacere immenso che dopo poco scoppiava in un nuovo orgasmo, ne ebbi anche stando ferma, in continuazione.
Dopo poco non riuscivo più a muovermi ero come stordita e non mi tenevo sulle gambe, nemmeno per farlo scorrere dentro di me, compitamente abbandonata su quel cazzone.
Amin mi prese di peso e mi tolse lasciandomi sopra la sedia e poi con movimenti veloci ed esperti si sego finché venne poco dopo.
Quella sua manovra, mi sembrò strana, dove aveva trovato tutta questa energia, se prima sembrava ansimare come uno che fosse allo stremo delle forze?.
Mi ci volle un po per ritornare in me e la mia prima preoccupazione fu quella di assicurarmi che tutto fosse messo a tacere.
-Amin non so cosa mi sia successo, certamente con questo caldo ho perso la testa, ti prego non dire niente a nessuno e facciamo che questa cosa non sia mai successa.
-tranquilla signora, Amin non dice nulla,lei è sempre buona con me e io questo lo so
-Si ma so anche che fai il giro dell'isolato e non vorrei che ti scappasse qualcosa, qui vivono di pettegolezzi.....
-Ma chi le altre signore? Allora Amin ti racconta una cosa cosi siamo pari ad avere un segreto.
Io con te bella signora non ho mai fatto come oggi , io ti rispetto perchè tu sei sempre buona con Amin,mi tratti come un essere umano oltre a comprare tanta roba, ma oggi ho visto quanto sei bella, oltre che brava e non ho potuto resistere, quello che ho fatto con te lo faccio spesso con le altre signore, loro comprano solo se usano mio cazzo, tante volte Amin è stanco per questo, A me piace ma loro non sono belle come te signora....
Mi racconto cose che non potevo immaginare mai, a parte quelle scrofe che pretendevano di scopare comprando un pacchetto di fazzolettini o poco piu', usando Amin come un cavallo da monta, ma la cosa che mi stupi di più fu la signora Ada ultima casetta a destra della strada che lo voleva fare ogni giorno ed era già una cosa strana ma Ada ha quasi 80 anni e cammina pure male.
Dunque questo era il segreto dell'isolato abitate da signorone che facevano a gara a mostrare il proprio status sociale, per poi chiedere di farsi scopare da una trave arabo.
-Amin con me pero' acqua in bocca!!!
-si, si signora, tu sei un altra donna.
Come no un altra donna, si ma non stupida e quel cazzo splendido non me lo sono fatto scappare, ci furono altre volte, una volta glielo lavai per bene perchè non vedono l'ora di prenderglielo in bocca, anche se non fu facile, ne ci riuscii interamente ma era bello leccare quel ben di Dio, ma niente in confronto a quando mi scopava alla pecorina, un estasi praticamente svenivo e rimanevo appesa al suo cazzo sfinita. Sono una donna felice, ho una bella casa un marito che amo e un super cazzo a mia disposizione che si puo' volere piu dalla vita.
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