Swinger's club
di
Riccardo T.
genere
orge
Questa volta ha davvero osato troppo.
E ti sei lasciata convincere solo per non venire meno al tuo fare sbruffone e sicuro quando si parla di uomini e di desiderio. Ma accettare un invito di questo genere sai che potrebbe costare caro a te quanto al tuo strano compagno di avventure alla guida.
Siete in macchina da quasi 40 minuti all’imbrunire di un giorno qualunque di fine estate. L’aria è fresca, i finestrini semi aperti. Ti controlli il make-up nello specchietto di cortesia mentre lui canticchia canzoni stupide che sente alla radio. Sei diversa da come sei sempre stata, ti sembra quasi di andare a una festa in maschera.
In effetti sei vestita un po’da puttana, volendo essere poco eleganti. La gonna stretta, le gambe ancora abbronzate, il corpetto che fa esplodere il seno, il decolleté che ti rende elegante ma forse davvero troppo desiderabile. La giacca scura che non sai se e quanto abbottonare. Lui è il solito apparente superficiale di sempre. Certo, non smette mai di guardarti ma nasconde bene quello che sta pensando. Le strade diventano sempre meno battute, mentre il sole tramonta rimane solo il nastro di asfalto costeggiato da campi. L’appuntamento è in un luogo non ben identificato dalle mappe, una villa probabilmente.
Ti aggiusti il reggiseno, sai di essere impeccabile in ogni dettaglio, qualunque cosa accadrà. Il cuore comincia a farsi sentire in gola, non è un buon segno. La tua paura di non avere il controllo della situazione sta prendendo il sopravvento e la calma del tuo chauffeur improvvisato che ti sorride maliziosamente non fa che peggiorare la situazione.
L’auto bruscamente prende una strada sterrata “ecco, dovremmo esserci” infatti davanti a voi si staglia un sentiero illuminato da delle torce. O è un elegante wedding party o è proprio quello che sai di dover affrontare nella più estrema delle tue sfide.
L’auto si ferma nel parcheggio e prima di scendere tu e il tuo accompagnatore vi lanciate un’ultima occhiata. Ti senti barcollare un minimo, non sai se a causa dei ciottoli che devi calpestare o delle ginocchia che tremano.
Ma ormai è tardi per i pentimenti. Non ci sono parole d’ordine, è bastato mostrare un biglietto. Le fantasie cinematografiche lasciano il posto a un ambiente profumato, con bella musica e persone eleganti. Il tuo compagno ti accompagna a seguirlo. Devi però lasciare lo smartphone in un elegante bauletto. È il primo pezzo della tua armatura ad andarsene.
La villa è decadente, probabilmente la residenza di campagna di qualche nobile possidente di due o tre secoli fa. Pensi a un attimo a cosa possano aver visto quei muri nel corso della loro storia ma il brivido arriva quando realizzi cosa vedranno stasera.
La prima sala assomiglia più a un lounge bar che non a un club dove realizzare fantasie perverse. Sei lontana dai tuoi territori e pensi che incontrare sguardi che conosci sia la più che remota delle probabilità. Ti senti osservata, vedi che tutti gli
uomini a cui passi accanto lanciano veloci sguardi verso di te, non sembrano vergognarsi di osservare il modo in cui cammini, la tua gonna stretta e il corpetto che contiene i tuoi seni. Per un attimo ti senti al centro di tutto ma l’attimo successivo vede gli sguardi ricomporsi.
Il tuo Caronte, perché sai bene di trovarti alle porte dell’inferno, ti porge un bicchiere. Gli occhi però non riescono a stare su quello che bevi e inizi ad osservare gli uomini e le donne che hai intorno, con la stessa impudicizia con cui osservavano te un attimo fa. Sembrano tutti molto compiti. Eleganti ma informali, eppure allo stesso tempo attenti a tutto quello che si muove attorno.
Il ruolo di quella sala probabilmente non è quello di bere, quanto quello di osservare. Il tuo amico appoggiato al banco ti invita a fare un giro da sola. Si fida di te, sei tu che hai paura di perderti nell’ambiguità di quegli sguardi. Decidi di iniziare il tuo giro, rendendoti conto solo un attimo dopo che sei l’unica donna in quel momento a camminare da sola, il che è probabilmente un segnale chiaro per quelli che ai tuoi occhi diventano lentamente dei cacciatori. Sei una preda senza difesa adesso.
Alcuni uomini ti hanno colpito più degli altri, ma la luce bluastra e l’atmosfera semibuia non ti aiutano. Scorgi in un angolo l’ingresso di un secondo ambiente, dove il rosso delle pareti è rinforzato da un‘illuminazione dello stesso colore. I suoni diventano più elettronici via via che ti avvicini, ti giri per vedere se il tuo autista ti sta seguendo ma non c’è nessuno che lo ricordi alle tue spalle. In compenso hai anche la netta sensazione che più ti avvicini alla stanza più alcuni uomini si stacchino dai rispettivi divanetti. Ti avvicini alla porta socchiusa e fatici a comprendere cosa stai vedendo. Ci sono dei monitor che proiettano immagini senza audio di corpi nudi e davanti a loro grandi letti di velluto sui quali siedono diverse persone. Ti senti ingoiata da quell’ambiente colorato ma silenzioso, musica a parte. Nessuno parla.
Mentre cammini osservi meglio e vedi che una ragazza molto giovane su uno dei letti indossa solo un elegante intimo nero mentre più mani le accarezzano le gambe. Scorgi il suo lento lasciarsi andare mentre tre uomini completamente vestiti cominciano ad accarezzarla sui seni e a scostarle le mutandine. Non hai più dubbi sulla natura di quella stanza. I letti aspettano solo chi vuole mettersi a disposizione. Giri attorno al letto per osservare meglio la scena sperando che nessuno ti noti, ma la ragazza, davvero bella, ti segue con lo sguardo. Il fatto che guardi te e non loro ti rende improvvisamente parte della scena, ma non riesci a tenere quello sguardo addosso che per pochi secondi.
Procedi verso il fondo della sala e scorgi un grande letto dove alcuni uomini decisamente giovani siedono annoiati, con gli occhi ipnotizzati dai dettagli di una scena sadomaso che scorre sul monitor. Senti una presenza alle tue spalle e la tua mano viene accarezzata da una donna elegante, probabilmente di qualche anno più grande di te. Il vino è entrato in circolo e la musica sembra essere ancora più martellante. Ti ricorda la confusione che hai provato qualche anno prima in qualche discoteca dov’eri entrata anche se con tutt’altre intenzioni e curiosità. La
donna è alle tue spalle e le sue mani afferrano la tua giacca e te la lasci sfilare lentamente. Il chiaro della pelle dei tuoi seni sembra accendersi improvvisamente. Per quanto completamente vestita riconosci che gli abiti che hai scelto sono perfetti in quella situazione, per quanto tu non sappia ancora cosa ti spetta. La signora dai movimenti lenti ti invita a sederti sul divano, accanto a due ragazzi
elegantissimi ma annoiati.
Misuri i loro corpi, le spalle larghe, la loro statura probabilmente non
indifferente. I visi sono la cosa più difficile da decifrare. Uno di loro ti guarda distrattamente, l’altro si gira lentamente e osserva il tuo viso spaventato, il seno, le gambe in posizione compita, da collegiale. Sorride.
La donna che ti ha accompagnato è alle tue spalle e inizia ad accarezzarti il collo, i capelli, li tira leggermente su per passare delicatamente i polpastrelli sulla tua pelle. Continui a guardarti intorno, ma a parte i ragazzi seduti sul letto nessuno sembra averti notato. Le mani ti accarezzano le spalle nude poi le braccia. Poi le clavicole. La zip tra i tuoi seni riluccica nel buio quando le mani affusolate della donna iniziano a giocherellarci. Ti inginocchi sul letto con eleganza, nonostante le scarpe. I ragazzi iniziano ad avvicinarsi, decidere di chiudere gli occhi. Una voce femminile ti sussurra nell’orecchio: “Sei bellissima, non ti avevo mai visto qui. Non ti lascerò andare in giro da sola”. Senti la zip abbassarsi leggermente, apri gli occhi per capire quanto del tuo seno è visibile in quel momento. I capezzoli sono ancora coperti, ma uno dei ragazzi sta iniziando a baciare la parte scoperta. Noti la tua giacca ben ripiegata in un angolo del letto, è un dettaglio irrilevante ma rassicurante allo stesso tempo. Però anche il secondo ragazzo comincia a baciarti il seno.
Nonostante la stanza affollata quel momento sembra essere notato solo da chi è sopra il letto. La zip si abbassa ancora e il tuo seno è pronto per mostrarsi. Hai paura che i tuoi capezzoli possano tradire la tua eccitazione, anche se sai che è la tensione il motivo per cui si stanno indurendo. La donna ti bacia il collo e continua a sussurrarti che è un peccato che non vi conosciate, mentre i ragazzi cominciano ad usare le mani e non solo la bocca. Ti accarezzano le cosce, cercano di palparti nell’interno mentre le loro bocche si dedicano ai tuoi seni quasi completamente esposti. La donna alle tue spalle richiama l’attenzione dei due ragazzi. E subito dopo ti abbassa velocemente la zip, in modo che i tuoi seni siano finalmente nudi. Ti senti esposta, umiliata, venerata e violentata allo stesso tempo. Ma è un attimo e le bocche dei due ragazzi si avventano su di te mentre baci, piccoli morsi e lingue fameliche sembrano non darti tregua. Inarchi la schiena per farli diventare ancora più belli e svettanti in un gesto che ti fa sentire sporca ma ti eccita allo stesso tempo quando noti che intorno al talamo vellutato si è creato un muro di giacche e camicie a fare di contorno ad occhi curiosi che sembrano entrarti ovunque. Non fai in tempo ad assaporare quella vertigine che la donna alle tue spalle richiama l’attenzione dei ragazzi, che ubbidienti smettono di leccarti, guardando i tuoi seni bagnati prima che le mani della donna chiudano la saracinesca al loro negozio di giochi alzando nuovamente la cerniera.
Mentre la techno aumenta di velocità senti il cuore battere forte e noti che la donna sta facendo avvicinare un uomo un po’ massiccio, che ti sorride maliziosamente. L’uomo ti invita a dargli una mano mentre la donna gli consegna la tua giacca. Il tuo nuovo maggiordomo ti accompagna ancora per tutta la stanza, dove vedi che sugli altri letti si stanno agitando dei corpi. Riconosci la ragazza di prima ora però completamente nuda e presa da due uomini, uno nudo alle sue spalle e uno coi soli pantaloni abbassati davanti a lei.
L’uomo ti riaccompagna nella sala principale, intravedi il tuo autista chiacchierare e sorridere a una ragazza bionda di cui osservi la statura non certo degna di nota. Non sembra essere preoccupato dalla tua assenza. È un attimo e l’uomo tarchiato ti strattona verso un corridoio bluastro che porta ad un’altra stanza, anch’essa dalla dominante blu. Cerchi di mettere a fuoco e noti una serie di gabbie allineate a pochi metri di distanza. La musica è più sorda, l’atmosfera più sordida. All’interno delle gabbie ci sono corpi seminudi decisamente tonici vestiti di cinture di pelle e poco altro. Alcuni si baciano, altri sembrano essere impegnati in atti di sesso orale, ma la visibilità non è eccezionale dal tuo punto di vista. Noti che le gabbie hanno come unica apertura uno spazio chiuso da una grossa corda di velluto agganciata alle sbarre. Potrebbe entrare chiunque ma la corda è probabilmente un segnale che non può non essere rispettato.
L’uomo ti porta davanti alla gabbia dove due uomini giovani e dai lineamenti delicati smettono immediatamente di accarezzarsi alla tua vista.
Uno di loro sgancia la corda e ti invita ad entrare. Il cuore è a mille ma più li osservi più ti accorgi che alla bellezza dei loro corpi e dei loro visi angelici è impossibile resistere. Entri, il tempo di guardarti indietro e l’uomo è scomparso. Il ragazzo che ti ha invitato chiude nuovamente la corda. Sei dentro, con due uomini seminudi che ti squadrano sorridendoti in un modo che si potrebbe quasi definire rassicurante. TI girano intorno, per mostrarti i loro corpi e osservare il tuo. Avranno probabilmente poco più di 20 anni, anche se le movenze sono quelle di due consumati performer. Si avvicinano e iniziano ad accarezzarti. Le mani sui fianchi, sul collo. Simulano dei baci sulle tue spalle e sul tuo seno, ma sono baci che quasi non contengono alcun contatto reale. È una danza quella che fanno, alla quale non puoi che cedere senza porti troppe domande. Intorno alla gabbia è decisamente buio, potrebbe esserci una folla a guardarti come nessuno.
Stai perdendo lentamente il controllo quando quello più maschile, di fronte a te, prende le tue mani e ti invita ad inginocchiarti davanti a lui. Alzi lo sguardo e noti come la sua iniziale dolcezza si sia affievolita. Si sta trasformando in un bellissimo satiro corvino, al quale vorresti tutto sommato essere sacrificata. I bpm della musica salgono e decidi di non aspettare che a decidere sia lui. Apri il primo bottone dei suoi aderentissimi pantaloni in vinile e capisci immediatamente che non porta alcun intimo. È gonfio in maniera quasi innaturale e inizi ad accarezzare con le labbra i pantaloni gonfiati. Ti immagini vista da fuori e pensi di essere un gran bello spettacolo in quel momento, anche se in alcuni attimi provi una vertigine all’idea di essere esposta proprio nel momento in cui senti le tue barriere sparire per lasciare solo spazio alla curiosità di cosa accadrà dopo.
Il ragazzo inizia a spingere il tuo viso contro il cazzo con forza. Questo ti rende cattiva e inizi a mordere il suo arnese fasciato di gomma, prima piano poi più forte. Lui sembra provare piacere quando i tuoi denti affondano leggermente nella gomma, ma sai benissimo che se volessi davvero fargli del male la pressione sarebbe tutt’altra.
Il secondo ragazzo inizia ad accarezzare con le mani la patta gonfia del suo amico e gli abbassa la zip lentamente con movimenti che più ambigui non si potrebbe mentre la musica batte nei timpani e nelle costole. Sono le mani del ragazzo più efebico ad afferrargli il cazzo decisamente importante e a porgertelo come un dolce da assaggiare. Lo fa come se fosse una cosa sua che solo per questa volta ha deciso di condividere. I tuoi occhi cercano quelli del tuo cameriere gentile, che ti sorride invitandoti a prendere il primo morso di quel regalo gustoso.
Non ti lasci pregare e inizi a leccarlo in punta, notando che lentamente sembra gonfiarsi ulteriormente. Il ragazzo efebico si porta alle tue spalle, ti afferra i polsi e li ammanetta dietro la tua nuca. Il suo gesto adesso è tutto per il fortunato che ha il suo cazzo avvolto dalla tua lingua. È per lui che ti ha bloccato, per dargli ancora più piacere. È lui che guida le danze, tu e il cazzo che inizia a spingerti in gola siete solo gli attori del suo film. Ti spingi da sola la testa in avanti come in un esercizio ritmato per vedere se la tua bocca è all’altezza della loro perversione mentre il sapore di quel giovane nerbo di carne ti invade la bocca. Ti senti schiava e troia mentre pensi agli occhi che dal buio ti stanno scrutando, chiedendoti per un attimo se nel buio ci sono anche quelli di chi ti ha accompagnato lì. Nel dubbio scopi quel cazzo con la tua bocca ancora più forte.
L’efebo ti accarezza il viso e ti sfila leggermente la carne dura dalla bocca, poi te la sfrega sulle labbra, sulle guance. Ti senti usata senza nemmeno capire bene da chi. Improvvisamente ti senti tirata in piedi, voltata e appoggiata alle sbarre. Le manette si aprono e richiudono in un attimo e sei in piedi, ammanettata alla sbarra con le braccia tese verso l’alto e il viso tra le sbarre. Il ragazzo a cui leccavi il cazzo un attimo prima si avvicina e ti sussurra all’orecchio, lentamente “Adesso sei sua. Buona fortuna.” Ti senti sfiorata sul collo, sulla schiena, sul culo. Ti accorgi della silenziosa presenza di alcuni curiosi, sia uomini che donne. Silenziosi, non sorridono. Qualcuno si tocca. Senti armeggiare intorno alla vita, la zip laterale della tua gonna viene abbassata lentamente. Non puoi fare molto, il crinale è tra il decidere di lasciar fare e il tentare una goffa resistenza che probabilmente non sarebbe gradita al pubblico. Le mani ti abbassano la gonna con forza e il pubblico inizia a far sentire il suo respiro. Li senti spostarsi per poter guardare meglio il tuo corpo in quella posizione. Ti immagini dall’esterno e sai di essere strepitosa ritta sui tacchi in quella posizione. Ma non sei da sola allo specchio. Anzi. Hai due uomini seminudi alle tue spalle e hai solo le tue mutandine nere a coprire, probabilmente ancora per poco, la pelle del tuo culo tondo.
Il meno maschile dei due si avvicina al tuo collo e ti sussurra che a lui la fica non è mai piaciuta. E per quanto sembrino sibilline le sue parole hanno un significato chiaro, specie se sommate alle carezze e alle sue dita che si infilano sotto le tue mutandine per accarezzarti il buchetto e saggiarne la disponibilità. Inarchi
la schiena nervosamente e ricordi che essere sodomizzata in pubblico da un bellissimo angelo dalla dubbia sessualità non era la prima cosa a cui avevi pensato entrando nella villa.
Ma la vita è piena di sorprese e la più bella per il pubblico è il tuo culo denudato lentamente da due bisessuali bellissimi e perversi. Alzi i piedi per lasciartele sfilare completamente. Il tempo di lasciarne godere la vista a tutto il pubblico che la donna elegante appare improvvisamente e richiama all’ordine i due angeli pronti a farti la festa. I due ragazzi escono ubbidienti dalla gabbia dopo aver aperto le manette e ti lasciano sola all’interno di essa. La luce si affievolisce e trovi il tempo di raccogliere l’intimo e la gonna. Sei spaventata ed eccitata come non lo eri mai stata. La donna ti accompagna tenendoti per mano in una stanza poco lontana, mentre cerchi di coprirti ma le persone che attraversano veloci i corridoi in quel momento sembrano pensare ad altro.
Vi fermate davanti a una porta chiusa, che la donna apre con decisione. All’interno una luce violacea, probabilmente ultravioletto ti riporta a ricordi lontani. La visibilità è davvero al limite, noti solo le parti riflettenti e il tuo corpo nudo dalla vita in giù. Non c’è nessuno tranne una grande X in legno al centro della stanza. Ci sono delle polsiere in alto e delle cavigliere verso il pavimento, tutte collegate a delle catene. La donna fa cenno a due ragazze in tuta di latex nera di entrare. Sono entrambe brune ma una porta i capelli a caschetto mentre l’altra li ha mossi e più lunghi. e sono decisamente molto belle, non le avevi notate finora nel club.
Ti girano intorno osservandoti e mettendoti in imbarazzo, dato che oltre alle scarpe hai poco altro addosso. Anche loro silenziosissime ma sorridenti si chinano per osservarti meglio, ti senti visitata e esplorata dai loro occhi. Guardano con attenzione le tue gambe snelle e nervose, il tuo culo sodo e la tua fica perfettamente depilata. Poi quella col caschetto che ti stava di fronte si solleva in piedi e ti abbassa completamente la zip del corpetto con un gesto deciso, mentre l’altra te lo toglie da dietro. Ora sei completamente nuda, mentre la donna che ti ha accompagnata sorride ed esce, chiudendosi la porta alle spalle.
Le due ragazze ti fanno indietreggiare fino alla croce dove ti bloccano polsi e caviglie. Senti il legno toccarti la schiena e il culo. Le ragazze tirano le catene per tendere ulteriormente il tuo corpo, che sai essere splendido col seno gonfio e i tacchi che ti slanciano oltremodo. Però la situazione non è per nulla rassicurante. La ragazza col caschetto si china davanti a te e ti accarezza il pube liscio, tirandone la pelle col palmo in modo da scoprirti meglio il clitoride. Non avevi previsto quella situazione ma in fondo hai fatto tutto da sola e non puoi quindi lamentarti. La ragazza ti guarda negli occhi mentre tira fuori la lingua e un attimo dopo è già pronta darti piccoli colpi di lingua proprio dove ti fa impazzire. L’altra guarda la scena abbassandosi leggermente la zip della suite di latex. Si avvicina ammirando la lingua veloce della sua compagna di giochi e ti afferra i capezzoli con le dita. Un sospiro violento ti spalanca la bocca mentre ti senti le gambe bagnate e la fica andare in fiamme.
Non ti hanno mai leccato così e mai ti hanno stuzzicato i seni in questo modo. Per un attimo capisci che gli uomini solo dei surrogati, poi pensi solo a godere del piacere che quelle due piccole puttane riescono a darti. La brunetta sotto di te ha una bocca calda che ti avvolge la fica, la succhia, la penetra mentre l’altra ragazza inizia a baciarti sul collo e sulle spalle. Ti penti di non avere mai fatto un’esperienza simile prima, anche se così tanta sapienza nel provocarti piacere aumenta la voglia di un cazzo rozzo e ignorante che spinge dentro di te. Ti lasci mordere e baciare le labbra mentre la bocca dell’altra ragazza sembra non essere mai stanca e si spinge dove non avresti mai pensato possibile. La sua lingua sa arrotolarsi e scoparti per poi tornare dolce e leccarti intorno o appuntita e colpire ripetutamente il tuo clitoride fradicio. Ti senti esplodere proprio quando la ragazza coi capelli mossi che ti baciava sgancia le catene collegate alle caviglie e col movimento di una leva abbassa la parte alta della X che scende fino ad essere parallela al pavimento costringendoti a guardare il soffitto. Anche le gambe si sollevano grazie alle due ragazze che agganciano le catene a due supporti laterali, rendendoti completamente esposta mentre stai ancora pulsando per il piacere. Getti la testa all’indietro mentre quella coi capelli mossi si avvicina al tuo orecchio sussurrandoti: “brava puttana, non avrei detto che avresti goduto così presto”. Ti lasci andare completamente ma hai ancora voglia di essere scopata come si deve, l’unico atto che tutto quel gioco non ha ancora messo in pratica.
La porta si apre proprio mentre ti senti colare di tutto dalle gambe e accompagnata dalla donna misteriosa c’è un uomo incappucciato. Non riesci a vederlo bene, la posizione non ti aiuta. Sai solo che uno sconosciuto sta osservando le tue gambe aperte, il tuo seno martoriato dai baci e la tua fica aperta probabilmente compiacendosi della vista. La ragazza coi capelli mossi gli si avvicina e si inginocchia davanti a lui. Lui le afferra la testa e con l’altra mano si sbottona.
Vedi poco e a fatica, ma intuisci cosa potrebbe accadere e per quanto distrutta non vedi l’ora che accada. La testa della ragazza fa avanti e indietro velocemente mentre l’uomo solleva la propria testa per il piacere che non riesce a nascondere. Un attimo dopo l’uomo scansa bruscamente la ragazza e lo senti avvicinarsi. Le sue mani accarezzano le tue gambe, il tuo ventre e il tuo seno. Ti sfiorano le labbra e accarezzano la tua lingua che inizia a leccare le dita avidamente.
La donna che lo ha accompagnato si avvicina e inizia anche lei ad accarezzarti il seno e il collo, mentre le due ragazze in tuta si allontanano e chiudono la porta. I baci della donna ti confondono mentre l’uomo inizia a giocherellare appoggiandoti il cazzo al clitoride e sbattendocelo sopra, cosa che ti fa impazzire e ti chiedi come possa saperlo. I baci della donna diventano invadenti e caldi, ti lasci andare e le porgi la bocca semiaperta visto che è quello che vuole.
L’incappucciato continua a torturarti la fica con la punta del suo cazzo finchè non inizia a puntarla con decisione. Sei talmente bagnata che è subito completamente dentro, ti sembra fermo per un tempo lunghissimo mentre la tua bocca è riempita dalla lingua della donna che inizia a martoriarti i capezzoli con le dita proprio mentre il cazzo dell’uomo inizia a scoparti lentamente. Lo senti
ingrossare dentro di te, probabilmente quel gioco lesbico lo eccita a dismisura, o forse lo eccita la tua vista, visto che sei ormai ridotta a uno strumento di piacere incapace di opporre resistenza.
I colpi del suo cazzo si fanno sempre più forti e profondi, i baci della donna ti distraggono dal goderti finalmente quella scopata non richiesta e nemmeno troppo consenziente. Lei capisce di essere di troppo e ti lascia libera di osservare quello che succede alla tua fica finalmente riempita a dovere. “Pensavi di divertirti senza far divertire me?”. La voce dell’uomo per quanto coperta dalla musica presente ovunque ti è immediatamente familiare.
Ti scopa con ancora più cattiveria mentre ti infila le dita in bocca, che tu succhi e lecchi incurante di dove possano essere state pochi minuti prima. hai smesso di sentirti una troia usata a piacimento, ormai sei in un’altra dimensione. Ma l’uomo incappucciato è chiaramente il tuo accompagnatore. E mentre ti scopa con una cattiveria mai sentita capisci che erano tutti suoi complici. Dagli uomini che ti hanno leccato ai bisessuali che ti hanno incatenato fino alle due ragazze che ti hanno legato a quello strumento di tortura e di piacere.
Tutto inizia a riprendere forma, cominci a capire che la donna è probabilmente una delle sue tante amanti e che tutto questo teatro è stato tirato su solo per te. Ma il cazzo spinge mentre le sue dita giocano col clitoride e ti senti pulsare con forza. Anche se hai capito benissimo regali al tuo scopatore misterioso l’illusione di esserlo ancora per qualche secondo mentre inizi a gridare nel momento che ti senti esplodere definitivamente, lui assesta gli ultimi colpi mentre l’odore di sesso e sperma comincia a riempire l’aria, assieme al suo seme che ti schizza sulla pancia e sul seno, un attimo prima che la donna tornasse ad occuparsi di te leccandolo via con cura dal tuo seno, dal tuo ventre e dal tuo viso. Ti senti abbandonare dalle forze, mentre il tuo autista credendo di sorprenderti si toglie il cappuccio.
Bacia la donna per appropriarsi del proprio sapore e ti accarezza una guancia con fare sornione. Gli sorridi chiudendo gli occhi ma scoppi a ridere in maniera incontrollata. La donna esce e rimani sola con lui, che si china e ti porge mutandine, gonna, top e giacca per poterti rivestire mentre ti sblocca le catene che ti tenevano bloccata.
Ti rivesti mentre ti guarda distrattamente e non sai più bene cosa pensare, se non che sia stato un bel modo di lasciarti divertire senza mai perdere il controllo su di te. Nemmeno per un attimo.
Uscite insieme dal locale senza incrociare nessuno sguardo conosciuto precedentemente. Salite in macchina senza dire una parola. E sai che non ne parlerete durante il viaggio di ritorno.
Forse un’altra volta. O forse mai.
tg @chivolavalechinonvolaeunvile
E ti sei lasciata convincere solo per non venire meno al tuo fare sbruffone e sicuro quando si parla di uomini e di desiderio. Ma accettare un invito di questo genere sai che potrebbe costare caro a te quanto al tuo strano compagno di avventure alla guida.
Siete in macchina da quasi 40 minuti all’imbrunire di un giorno qualunque di fine estate. L’aria è fresca, i finestrini semi aperti. Ti controlli il make-up nello specchietto di cortesia mentre lui canticchia canzoni stupide che sente alla radio. Sei diversa da come sei sempre stata, ti sembra quasi di andare a una festa in maschera.
In effetti sei vestita un po’da puttana, volendo essere poco eleganti. La gonna stretta, le gambe ancora abbronzate, il corpetto che fa esplodere il seno, il decolleté che ti rende elegante ma forse davvero troppo desiderabile. La giacca scura che non sai se e quanto abbottonare. Lui è il solito apparente superficiale di sempre. Certo, non smette mai di guardarti ma nasconde bene quello che sta pensando. Le strade diventano sempre meno battute, mentre il sole tramonta rimane solo il nastro di asfalto costeggiato da campi. L’appuntamento è in un luogo non ben identificato dalle mappe, una villa probabilmente.
Ti aggiusti il reggiseno, sai di essere impeccabile in ogni dettaglio, qualunque cosa accadrà. Il cuore comincia a farsi sentire in gola, non è un buon segno. La tua paura di non avere il controllo della situazione sta prendendo il sopravvento e la calma del tuo chauffeur improvvisato che ti sorride maliziosamente non fa che peggiorare la situazione.
L’auto bruscamente prende una strada sterrata “ecco, dovremmo esserci” infatti davanti a voi si staglia un sentiero illuminato da delle torce. O è un elegante wedding party o è proprio quello che sai di dover affrontare nella più estrema delle tue sfide.
L’auto si ferma nel parcheggio e prima di scendere tu e il tuo accompagnatore vi lanciate un’ultima occhiata. Ti senti barcollare un minimo, non sai se a causa dei ciottoli che devi calpestare o delle ginocchia che tremano.
Ma ormai è tardi per i pentimenti. Non ci sono parole d’ordine, è bastato mostrare un biglietto. Le fantasie cinematografiche lasciano il posto a un ambiente profumato, con bella musica e persone eleganti. Il tuo compagno ti accompagna a seguirlo. Devi però lasciare lo smartphone in un elegante bauletto. È il primo pezzo della tua armatura ad andarsene.
La villa è decadente, probabilmente la residenza di campagna di qualche nobile possidente di due o tre secoli fa. Pensi a un attimo a cosa possano aver visto quei muri nel corso della loro storia ma il brivido arriva quando realizzi cosa vedranno stasera.
La prima sala assomiglia più a un lounge bar che non a un club dove realizzare fantasie perverse. Sei lontana dai tuoi territori e pensi che incontrare sguardi che conosci sia la più che remota delle probabilità. Ti senti osservata, vedi che tutti gli
uomini a cui passi accanto lanciano veloci sguardi verso di te, non sembrano vergognarsi di osservare il modo in cui cammini, la tua gonna stretta e il corpetto che contiene i tuoi seni. Per un attimo ti senti al centro di tutto ma l’attimo successivo vede gli sguardi ricomporsi.
Il tuo Caronte, perché sai bene di trovarti alle porte dell’inferno, ti porge un bicchiere. Gli occhi però non riescono a stare su quello che bevi e inizi ad osservare gli uomini e le donne che hai intorno, con la stessa impudicizia con cui osservavano te un attimo fa. Sembrano tutti molto compiti. Eleganti ma informali, eppure allo stesso tempo attenti a tutto quello che si muove attorno.
Il ruolo di quella sala probabilmente non è quello di bere, quanto quello di osservare. Il tuo amico appoggiato al banco ti invita a fare un giro da sola. Si fida di te, sei tu che hai paura di perderti nell’ambiguità di quegli sguardi. Decidi di iniziare il tuo giro, rendendoti conto solo un attimo dopo che sei l’unica donna in quel momento a camminare da sola, il che è probabilmente un segnale chiaro per quelli che ai tuoi occhi diventano lentamente dei cacciatori. Sei una preda senza difesa adesso.
Alcuni uomini ti hanno colpito più degli altri, ma la luce bluastra e l’atmosfera semibuia non ti aiutano. Scorgi in un angolo l’ingresso di un secondo ambiente, dove il rosso delle pareti è rinforzato da un‘illuminazione dello stesso colore. I suoni diventano più elettronici via via che ti avvicini, ti giri per vedere se il tuo autista ti sta seguendo ma non c’è nessuno che lo ricordi alle tue spalle. In compenso hai anche la netta sensazione che più ti avvicini alla stanza più alcuni uomini si stacchino dai rispettivi divanetti. Ti avvicini alla porta socchiusa e fatici a comprendere cosa stai vedendo. Ci sono dei monitor che proiettano immagini senza audio di corpi nudi e davanti a loro grandi letti di velluto sui quali siedono diverse persone. Ti senti ingoiata da quell’ambiente colorato ma silenzioso, musica a parte. Nessuno parla.
Mentre cammini osservi meglio e vedi che una ragazza molto giovane su uno dei letti indossa solo un elegante intimo nero mentre più mani le accarezzano le gambe. Scorgi il suo lento lasciarsi andare mentre tre uomini completamente vestiti cominciano ad accarezzarla sui seni e a scostarle le mutandine. Non hai più dubbi sulla natura di quella stanza. I letti aspettano solo chi vuole mettersi a disposizione. Giri attorno al letto per osservare meglio la scena sperando che nessuno ti noti, ma la ragazza, davvero bella, ti segue con lo sguardo. Il fatto che guardi te e non loro ti rende improvvisamente parte della scena, ma non riesci a tenere quello sguardo addosso che per pochi secondi.
Procedi verso il fondo della sala e scorgi un grande letto dove alcuni uomini decisamente giovani siedono annoiati, con gli occhi ipnotizzati dai dettagli di una scena sadomaso che scorre sul monitor. Senti una presenza alle tue spalle e la tua mano viene accarezzata da una donna elegante, probabilmente di qualche anno più grande di te. Il vino è entrato in circolo e la musica sembra essere ancora più martellante. Ti ricorda la confusione che hai provato qualche anno prima in qualche discoteca dov’eri entrata anche se con tutt’altre intenzioni e curiosità. La
donna è alle tue spalle e le sue mani afferrano la tua giacca e te la lasci sfilare lentamente. Il chiaro della pelle dei tuoi seni sembra accendersi improvvisamente. Per quanto completamente vestita riconosci che gli abiti che hai scelto sono perfetti in quella situazione, per quanto tu non sappia ancora cosa ti spetta. La signora dai movimenti lenti ti invita a sederti sul divano, accanto a due ragazzi
elegantissimi ma annoiati.
Misuri i loro corpi, le spalle larghe, la loro statura probabilmente non
indifferente. I visi sono la cosa più difficile da decifrare. Uno di loro ti guarda distrattamente, l’altro si gira lentamente e osserva il tuo viso spaventato, il seno, le gambe in posizione compita, da collegiale. Sorride.
La donna che ti ha accompagnato è alle tue spalle e inizia ad accarezzarti il collo, i capelli, li tira leggermente su per passare delicatamente i polpastrelli sulla tua pelle. Continui a guardarti intorno, ma a parte i ragazzi seduti sul letto nessuno sembra averti notato. Le mani ti accarezzano le spalle nude poi le braccia. Poi le clavicole. La zip tra i tuoi seni riluccica nel buio quando le mani affusolate della donna iniziano a giocherellarci. Ti inginocchi sul letto con eleganza, nonostante le scarpe. I ragazzi iniziano ad avvicinarsi, decidere di chiudere gli occhi. Una voce femminile ti sussurra nell’orecchio: “Sei bellissima, non ti avevo mai visto qui. Non ti lascerò andare in giro da sola”. Senti la zip abbassarsi leggermente, apri gli occhi per capire quanto del tuo seno è visibile in quel momento. I capezzoli sono ancora coperti, ma uno dei ragazzi sta iniziando a baciare la parte scoperta. Noti la tua giacca ben ripiegata in un angolo del letto, è un dettaglio irrilevante ma rassicurante allo stesso tempo. Però anche il secondo ragazzo comincia a baciarti il seno.
Nonostante la stanza affollata quel momento sembra essere notato solo da chi è sopra il letto. La zip si abbassa ancora e il tuo seno è pronto per mostrarsi. Hai paura che i tuoi capezzoli possano tradire la tua eccitazione, anche se sai che è la tensione il motivo per cui si stanno indurendo. La donna ti bacia il collo e continua a sussurrarti che è un peccato che non vi conosciate, mentre i ragazzi cominciano ad usare le mani e non solo la bocca. Ti accarezzano le cosce, cercano di palparti nell’interno mentre le loro bocche si dedicano ai tuoi seni quasi completamente esposti. La donna alle tue spalle richiama l’attenzione dei due ragazzi. E subito dopo ti abbassa velocemente la zip, in modo che i tuoi seni siano finalmente nudi. Ti senti esposta, umiliata, venerata e violentata allo stesso tempo. Ma è un attimo e le bocche dei due ragazzi si avventano su di te mentre baci, piccoli morsi e lingue fameliche sembrano non darti tregua. Inarchi la schiena per farli diventare ancora più belli e svettanti in un gesto che ti fa sentire sporca ma ti eccita allo stesso tempo quando noti che intorno al talamo vellutato si è creato un muro di giacche e camicie a fare di contorno ad occhi curiosi che sembrano entrarti ovunque. Non fai in tempo ad assaporare quella vertigine che la donna alle tue spalle richiama l’attenzione dei ragazzi, che ubbidienti smettono di leccarti, guardando i tuoi seni bagnati prima che le mani della donna chiudano la saracinesca al loro negozio di giochi alzando nuovamente la cerniera.
Mentre la techno aumenta di velocità senti il cuore battere forte e noti che la donna sta facendo avvicinare un uomo un po’ massiccio, che ti sorride maliziosamente. L’uomo ti invita a dargli una mano mentre la donna gli consegna la tua giacca. Il tuo nuovo maggiordomo ti accompagna ancora per tutta la stanza, dove vedi che sugli altri letti si stanno agitando dei corpi. Riconosci la ragazza di prima ora però completamente nuda e presa da due uomini, uno nudo alle sue spalle e uno coi soli pantaloni abbassati davanti a lei.
L’uomo ti riaccompagna nella sala principale, intravedi il tuo autista chiacchierare e sorridere a una ragazza bionda di cui osservi la statura non certo degna di nota. Non sembra essere preoccupato dalla tua assenza. È un attimo e l’uomo tarchiato ti strattona verso un corridoio bluastro che porta ad un’altra stanza, anch’essa dalla dominante blu. Cerchi di mettere a fuoco e noti una serie di gabbie allineate a pochi metri di distanza. La musica è più sorda, l’atmosfera più sordida. All’interno delle gabbie ci sono corpi seminudi decisamente tonici vestiti di cinture di pelle e poco altro. Alcuni si baciano, altri sembrano essere impegnati in atti di sesso orale, ma la visibilità non è eccezionale dal tuo punto di vista. Noti che le gabbie hanno come unica apertura uno spazio chiuso da una grossa corda di velluto agganciata alle sbarre. Potrebbe entrare chiunque ma la corda è probabilmente un segnale che non può non essere rispettato.
L’uomo ti porta davanti alla gabbia dove due uomini giovani e dai lineamenti delicati smettono immediatamente di accarezzarsi alla tua vista.
Uno di loro sgancia la corda e ti invita ad entrare. Il cuore è a mille ma più li osservi più ti accorgi che alla bellezza dei loro corpi e dei loro visi angelici è impossibile resistere. Entri, il tempo di guardarti indietro e l’uomo è scomparso. Il ragazzo che ti ha invitato chiude nuovamente la corda. Sei dentro, con due uomini seminudi che ti squadrano sorridendoti in un modo che si potrebbe quasi definire rassicurante. TI girano intorno, per mostrarti i loro corpi e osservare il tuo. Avranno probabilmente poco più di 20 anni, anche se le movenze sono quelle di due consumati performer. Si avvicinano e iniziano ad accarezzarti. Le mani sui fianchi, sul collo. Simulano dei baci sulle tue spalle e sul tuo seno, ma sono baci che quasi non contengono alcun contatto reale. È una danza quella che fanno, alla quale non puoi che cedere senza porti troppe domande. Intorno alla gabbia è decisamente buio, potrebbe esserci una folla a guardarti come nessuno.
Stai perdendo lentamente il controllo quando quello più maschile, di fronte a te, prende le tue mani e ti invita ad inginocchiarti davanti a lui. Alzi lo sguardo e noti come la sua iniziale dolcezza si sia affievolita. Si sta trasformando in un bellissimo satiro corvino, al quale vorresti tutto sommato essere sacrificata. I bpm della musica salgono e decidi di non aspettare che a decidere sia lui. Apri il primo bottone dei suoi aderentissimi pantaloni in vinile e capisci immediatamente che non porta alcun intimo. È gonfio in maniera quasi innaturale e inizi ad accarezzare con le labbra i pantaloni gonfiati. Ti immagini vista da fuori e pensi di essere un gran bello spettacolo in quel momento, anche se in alcuni attimi provi una vertigine all’idea di essere esposta proprio nel momento in cui senti le tue barriere sparire per lasciare solo spazio alla curiosità di cosa accadrà dopo.
Il ragazzo inizia a spingere il tuo viso contro il cazzo con forza. Questo ti rende cattiva e inizi a mordere il suo arnese fasciato di gomma, prima piano poi più forte. Lui sembra provare piacere quando i tuoi denti affondano leggermente nella gomma, ma sai benissimo che se volessi davvero fargli del male la pressione sarebbe tutt’altra.
Il secondo ragazzo inizia ad accarezzare con le mani la patta gonfia del suo amico e gli abbassa la zip lentamente con movimenti che più ambigui non si potrebbe mentre la musica batte nei timpani e nelle costole. Sono le mani del ragazzo più efebico ad afferrargli il cazzo decisamente importante e a porgertelo come un dolce da assaggiare. Lo fa come se fosse una cosa sua che solo per questa volta ha deciso di condividere. I tuoi occhi cercano quelli del tuo cameriere gentile, che ti sorride invitandoti a prendere il primo morso di quel regalo gustoso.
Non ti lasci pregare e inizi a leccarlo in punta, notando che lentamente sembra gonfiarsi ulteriormente. Il ragazzo efebico si porta alle tue spalle, ti afferra i polsi e li ammanetta dietro la tua nuca. Il suo gesto adesso è tutto per il fortunato che ha il suo cazzo avvolto dalla tua lingua. È per lui che ti ha bloccato, per dargli ancora più piacere. È lui che guida le danze, tu e il cazzo che inizia a spingerti in gola siete solo gli attori del suo film. Ti spingi da sola la testa in avanti come in un esercizio ritmato per vedere se la tua bocca è all’altezza della loro perversione mentre il sapore di quel giovane nerbo di carne ti invade la bocca. Ti senti schiava e troia mentre pensi agli occhi che dal buio ti stanno scrutando, chiedendoti per un attimo se nel buio ci sono anche quelli di chi ti ha accompagnato lì. Nel dubbio scopi quel cazzo con la tua bocca ancora più forte.
L’efebo ti accarezza il viso e ti sfila leggermente la carne dura dalla bocca, poi te la sfrega sulle labbra, sulle guance. Ti senti usata senza nemmeno capire bene da chi. Improvvisamente ti senti tirata in piedi, voltata e appoggiata alle sbarre. Le manette si aprono e richiudono in un attimo e sei in piedi, ammanettata alla sbarra con le braccia tese verso l’alto e il viso tra le sbarre. Il ragazzo a cui leccavi il cazzo un attimo prima si avvicina e ti sussurra all’orecchio, lentamente “Adesso sei sua. Buona fortuna.” Ti senti sfiorata sul collo, sulla schiena, sul culo. Ti accorgi della silenziosa presenza di alcuni curiosi, sia uomini che donne. Silenziosi, non sorridono. Qualcuno si tocca. Senti armeggiare intorno alla vita, la zip laterale della tua gonna viene abbassata lentamente. Non puoi fare molto, il crinale è tra il decidere di lasciar fare e il tentare una goffa resistenza che probabilmente non sarebbe gradita al pubblico. Le mani ti abbassano la gonna con forza e il pubblico inizia a far sentire il suo respiro. Li senti spostarsi per poter guardare meglio il tuo corpo in quella posizione. Ti immagini dall’esterno e sai di essere strepitosa ritta sui tacchi in quella posizione. Ma non sei da sola allo specchio. Anzi. Hai due uomini seminudi alle tue spalle e hai solo le tue mutandine nere a coprire, probabilmente ancora per poco, la pelle del tuo culo tondo.
Il meno maschile dei due si avvicina al tuo collo e ti sussurra che a lui la fica non è mai piaciuta. E per quanto sembrino sibilline le sue parole hanno un significato chiaro, specie se sommate alle carezze e alle sue dita che si infilano sotto le tue mutandine per accarezzarti il buchetto e saggiarne la disponibilità. Inarchi
la schiena nervosamente e ricordi che essere sodomizzata in pubblico da un bellissimo angelo dalla dubbia sessualità non era la prima cosa a cui avevi pensato entrando nella villa.
Ma la vita è piena di sorprese e la più bella per il pubblico è il tuo culo denudato lentamente da due bisessuali bellissimi e perversi. Alzi i piedi per lasciartele sfilare completamente. Il tempo di lasciarne godere la vista a tutto il pubblico che la donna elegante appare improvvisamente e richiama all’ordine i due angeli pronti a farti la festa. I due ragazzi escono ubbidienti dalla gabbia dopo aver aperto le manette e ti lasciano sola all’interno di essa. La luce si affievolisce e trovi il tempo di raccogliere l’intimo e la gonna. Sei spaventata ed eccitata come non lo eri mai stata. La donna ti accompagna tenendoti per mano in una stanza poco lontana, mentre cerchi di coprirti ma le persone che attraversano veloci i corridoi in quel momento sembrano pensare ad altro.
Vi fermate davanti a una porta chiusa, che la donna apre con decisione. All’interno una luce violacea, probabilmente ultravioletto ti riporta a ricordi lontani. La visibilità è davvero al limite, noti solo le parti riflettenti e il tuo corpo nudo dalla vita in giù. Non c’è nessuno tranne una grande X in legno al centro della stanza. Ci sono delle polsiere in alto e delle cavigliere verso il pavimento, tutte collegate a delle catene. La donna fa cenno a due ragazze in tuta di latex nera di entrare. Sono entrambe brune ma una porta i capelli a caschetto mentre l’altra li ha mossi e più lunghi. e sono decisamente molto belle, non le avevi notate finora nel club.
Ti girano intorno osservandoti e mettendoti in imbarazzo, dato che oltre alle scarpe hai poco altro addosso. Anche loro silenziosissime ma sorridenti si chinano per osservarti meglio, ti senti visitata e esplorata dai loro occhi. Guardano con attenzione le tue gambe snelle e nervose, il tuo culo sodo e la tua fica perfettamente depilata. Poi quella col caschetto che ti stava di fronte si solleva in piedi e ti abbassa completamente la zip del corpetto con un gesto deciso, mentre l’altra te lo toglie da dietro. Ora sei completamente nuda, mentre la donna che ti ha accompagnata sorride ed esce, chiudendosi la porta alle spalle.
Le due ragazze ti fanno indietreggiare fino alla croce dove ti bloccano polsi e caviglie. Senti il legno toccarti la schiena e il culo. Le ragazze tirano le catene per tendere ulteriormente il tuo corpo, che sai essere splendido col seno gonfio e i tacchi che ti slanciano oltremodo. Però la situazione non è per nulla rassicurante. La ragazza col caschetto si china davanti a te e ti accarezza il pube liscio, tirandone la pelle col palmo in modo da scoprirti meglio il clitoride. Non avevi previsto quella situazione ma in fondo hai fatto tutto da sola e non puoi quindi lamentarti. La ragazza ti guarda negli occhi mentre tira fuori la lingua e un attimo dopo è già pronta darti piccoli colpi di lingua proprio dove ti fa impazzire. L’altra guarda la scena abbassandosi leggermente la zip della suite di latex. Si avvicina ammirando la lingua veloce della sua compagna di giochi e ti afferra i capezzoli con le dita. Un sospiro violento ti spalanca la bocca mentre ti senti le gambe bagnate e la fica andare in fiamme.
Non ti hanno mai leccato così e mai ti hanno stuzzicato i seni in questo modo. Per un attimo capisci che gli uomini solo dei surrogati, poi pensi solo a godere del piacere che quelle due piccole puttane riescono a darti. La brunetta sotto di te ha una bocca calda che ti avvolge la fica, la succhia, la penetra mentre l’altra ragazza inizia a baciarti sul collo e sulle spalle. Ti penti di non avere mai fatto un’esperienza simile prima, anche se così tanta sapienza nel provocarti piacere aumenta la voglia di un cazzo rozzo e ignorante che spinge dentro di te. Ti lasci mordere e baciare le labbra mentre la bocca dell’altra ragazza sembra non essere mai stanca e si spinge dove non avresti mai pensato possibile. La sua lingua sa arrotolarsi e scoparti per poi tornare dolce e leccarti intorno o appuntita e colpire ripetutamente il tuo clitoride fradicio. Ti senti esplodere proprio quando la ragazza coi capelli mossi che ti baciava sgancia le catene collegate alle caviglie e col movimento di una leva abbassa la parte alta della X che scende fino ad essere parallela al pavimento costringendoti a guardare il soffitto. Anche le gambe si sollevano grazie alle due ragazze che agganciano le catene a due supporti laterali, rendendoti completamente esposta mentre stai ancora pulsando per il piacere. Getti la testa all’indietro mentre quella coi capelli mossi si avvicina al tuo orecchio sussurrandoti: “brava puttana, non avrei detto che avresti goduto così presto”. Ti lasci andare completamente ma hai ancora voglia di essere scopata come si deve, l’unico atto che tutto quel gioco non ha ancora messo in pratica.
La porta si apre proprio mentre ti senti colare di tutto dalle gambe e accompagnata dalla donna misteriosa c’è un uomo incappucciato. Non riesci a vederlo bene, la posizione non ti aiuta. Sai solo che uno sconosciuto sta osservando le tue gambe aperte, il tuo seno martoriato dai baci e la tua fica aperta probabilmente compiacendosi della vista. La ragazza coi capelli mossi gli si avvicina e si inginocchia davanti a lui. Lui le afferra la testa e con l’altra mano si sbottona.
Vedi poco e a fatica, ma intuisci cosa potrebbe accadere e per quanto distrutta non vedi l’ora che accada. La testa della ragazza fa avanti e indietro velocemente mentre l’uomo solleva la propria testa per il piacere che non riesce a nascondere. Un attimo dopo l’uomo scansa bruscamente la ragazza e lo senti avvicinarsi. Le sue mani accarezzano le tue gambe, il tuo ventre e il tuo seno. Ti sfiorano le labbra e accarezzano la tua lingua che inizia a leccare le dita avidamente.
La donna che lo ha accompagnato si avvicina e inizia anche lei ad accarezzarti il seno e il collo, mentre le due ragazze in tuta si allontanano e chiudono la porta. I baci della donna ti confondono mentre l’uomo inizia a giocherellare appoggiandoti il cazzo al clitoride e sbattendocelo sopra, cosa che ti fa impazzire e ti chiedi come possa saperlo. I baci della donna diventano invadenti e caldi, ti lasci andare e le porgi la bocca semiaperta visto che è quello che vuole.
L’incappucciato continua a torturarti la fica con la punta del suo cazzo finchè non inizia a puntarla con decisione. Sei talmente bagnata che è subito completamente dentro, ti sembra fermo per un tempo lunghissimo mentre la tua bocca è riempita dalla lingua della donna che inizia a martoriarti i capezzoli con le dita proprio mentre il cazzo dell’uomo inizia a scoparti lentamente. Lo senti
ingrossare dentro di te, probabilmente quel gioco lesbico lo eccita a dismisura, o forse lo eccita la tua vista, visto che sei ormai ridotta a uno strumento di piacere incapace di opporre resistenza.
I colpi del suo cazzo si fanno sempre più forti e profondi, i baci della donna ti distraggono dal goderti finalmente quella scopata non richiesta e nemmeno troppo consenziente. Lei capisce di essere di troppo e ti lascia libera di osservare quello che succede alla tua fica finalmente riempita a dovere. “Pensavi di divertirti senza far divertire me?”. La voce dell’uomo per quanto coperta dalla musica presente ovunque ti è immediatamente familiare.
Ti scopa con ancora più cattiveria mentre ti infila le dita in bocca, che tu succhi e lecchi incurante di dove possano essere state pochi minuti prima. hai smesso di sentirti una troia usata a piacimento, ormai sei in un’altra dimensione. Ma l’uomo incappucciato è chiaramente il tuo accompagnatore. E mentre ti scopa con una cattiveria mai sentita capisci che erano tutti suoi complici. Dagli uomini che ti hanno leccato ai bisessuali che ti hanno incatenato fino alle due ragazze che ti hanno legato a quello strumento di tortura e di piacere.
Tutto inizia a riprendere forma, cominci a capire che la donna è probabilmente una delle sue tante amanti e che tutto questo teatro è stato tirato su solo per te. Ma il cazzo spinge mentre le sue dita giocano col clitoride e ti senti pulsare con forza. Anche se hai capito benissimo regali al tuo scopatore misterioso l’illusione di esserlo ancora per qualche secondo mentre inizi a gridare nel momento che ti senti esplodere definitivamente, lui assesta gli ultimi colpi mentre l’odore di sesso e sperma comincia a riempire l’aria, assieme al suo seme che ti schizza sulla pancia e sul seno, un attimo prima che la donna tornasse ad occuparsi di te leccandolo via con cura dal tuo seno, dal tuo ventre e dal tuo viso. Ti senti abbandonare dalle forze, mentre il tuo autista credendo di sorprenderti si toglie il cappuccio.
Bacia la donna per appropriarsi del proprio sapore e ti accarezza una guancia con fare sornione. Gli sorridi chiudendo gli occhi ma scoppi a ridere in maniera incontrollata. La donna esce e rimani sola con lui, che si china e ti porge mutandine, gonna, top e giacca per poterti rivestire mentre ti sblocca le catene che ti tenevano bloccata.
Ti rivesti mentre ti guarda distrattamente e non sai più bene cosa pensare, se non che sia stato un bel modo di lasciarti divertire senza mai perdere il controllo su di te. Nemmeno per un attimo.
Uscite insieme dal locale senza incrociare nessuno sguardo conosciuto precedentemente. Salite in macchina senza dire una parola. E sai che non ne parlerete durante il viaggio di ritorno.
Forse un’altra volta. O forse mai.
tg @chivolavalechinonvolaeunvile
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