Il Ladro
di
Gladius
genere
etero
CARE LETTRICI, AVETE FANTASIE O ESPERIENZE DA RACCONTARE MA NON
SAPETE COME? CONTATTATE L’AUTORE: SAPRA’ DAR FORMA AI VOSTRI PENSIERI
E DIVENTERETE LE PROTAGONISTE DEI SUOI RACCONTI!
gladius44@libero.it
IL LADRO
Sono quasi le 18 ed ho finalmente terminato di lavorare, fortunatamente posso svolgere la mia attività da casa con il p.c. e non devo rendere conto a nessuno dei miei orari.
Mi occupo della parte informatica di un sexy shop on line, devo rispondere alle richieste di chiarimenti dei clienti sull’utilizzo dei vari gadget, respingere le proposte oscene che qualche maschio arrapato mi fa, convinto che sia a disposizione per esaudire tutte le richieste ed infine leggere i racconti erotici che diversi autori mi inviano per pubblicarli sulla rubrica che ho da poco inaugurato. Ce ne sono alcuni scritti veramente bene, con trame originali ed eccitanti, altri hanno qualche errore di ortografia che mi affretto a correggere, per una piccola parte il cestino è l’unica destinazione possibile, visti gli “orrori”di grammatica e sintassi o argomenti indecenti.
Sono un po’ in anticipo sul mio solito orario, voglio preparare una bella cenetta per mio marito che di solito si deve accontentare di qualche cosa cucinato in fretta e furia visto il mio lavoro che a volte si protrae sino a tardi.
Ho pertanto il tempo di rilassarmi un po’ con un bel bagno ristoratore, riempio la vasca con l’acqua calda, faccio sciogliere i sali mentre mi spoglio e poi mi immergo crogiolandomi nei miei pensieri. Mentre vago con la fantasia mi viene in mente uno degli autori, che oltre a mandarmi i suoi racconti, quotidianamente mi minvia delle mail con le sue osservazioni, mi stuzzica e mi provoca, chiedendomi di masturbarmi per lui mentre faccio il bagno. Quasi inavvertitamente comincio ad accarezzarmi i seni, i miei capezzoli divent no subito turgidi. Penso –quasi quasi lo faccio, ma non gli darò certo la soddisfazione di farglielo sapere-. Una mano scende fra le gambe, si sofferma un attimo sulla mia passerina, incomincio ad accarezzarmi ma in quel momento sento suonare insistentemente alla porta.
Il suono non proviene da citofono, ma direttamente dalla porta dell’appartamento; non aspetto nessuna visita, ma il campanello non smette di suonare.
Mi alzo di scatto , mi infilo l’accappatoio e le ciabatte, mi è venuto il timore che sia la mia vicina di casa, incinta all’ottavo mese che abbia bisogno di aiuto.
Non ho il tempo di far scattare la serratura ed aprire la porta che questa si spalanca ed irrompe nell’appartamento un energumeno con il volto coperto da un passamontagna e un taglierino in mano.
Mi afferra per i bordi dell’accappatoio, mi mette il taglierino alla gola. –Non urlare altrimenti ti sgozzo come una gallina, dammi i soldi che hai in casa e i gioielli e non ti succederà niente-.
Sono terrorizzata, balbetto che non tengo mai contanti in casa,e non ho una cassaforte con gioielli, indosso solo bigiotteria e tutti gli ori sono in banca nella cassetta di sicurezza, posso dargli le poche decine di euro che ho nella borsetta.
Per tutta risposta il ladro mi sferra un potente pugno sul mento che mi fa svenire.
Quando riprendo conoscenza cerco di muovermi ma non ci riesco. Il bastardo mi ha messo sul letto dopo avermi tolto l’accappatoio e usato la cintura per legarmi i polsi alla spalliera del letto, ha utilizzato due foulard per legarmi le caviglie ad una scopa in modo che rimangano larghe con la figa completamente esposta. Mi ha messo in bocca un fazzoletto appallottolato e non posso che mugolare.
Ho avuto talvolta la fantasia di farmi legare al letto da mio marito e poi farmi scopare, ma da consenziente, non costretta come in questa occasione.
Sento che il ladro sta imprecando mentre rovista in cucina alla ricerca di denaro, poi entra nella stanza, mi rivolge un ghigno satanico. –Bene vedo che ti sei risvegliata, non preoccuparti se non vuoi dirmi dove tieni i l malloppo, lo troverò da solo e dopo ti farò divertire.
Comincia ad aprire tutti i cassetti, rovista fra le camicie e la biancheria di mio marito e butta tutto in terra. Passa poi ai miei cassetti e quando trova i miei micro perizomi esclama.-Ma che bella biancheria da troia che indossi, lo fai per far arrapare tuo marito o scopi con tutti quelli che te la chiedono?
E questo che cos’è? Così dicendo mi mostra quello che ha trovato al fondo del cassetto, il mio vibratore.
-Bene visto che ti piacciono i giocattoli perché non lo usiamo?
Si avvicina al letto, le mia gambe sono aperte e i legacci mi impediscono di chiuderle, Inizia a toccarmi le tette, mi strizza con forza i capezzoli, poi infila un dito nella mia fessura, lo muove avanti e indietro sino a quando inizio involontariamente a bagnarmi. Prende allora il vibratore, lo accende e me lo infila tutto nella figa,iniziando a masturbarmi. Sono spaventata, vergognosa da morire ma non posso impedire che il mio corpo reagisca a quel movimento anche se la mente mi maledice per quello che sto provando.
Il ladro continua sino a quando si accorge che sto venendo, allora si sbottona i pantaloni estrae il suo membro in piena erezione e si avvicina al mio viso.-Il vibratore continua a vibrare nella mia figa e la mia eccitazione non scema.
-Mi piacerebbe farmi fare un pompino da te, ma vedo dal tuo sguardo che se ti metto il mio uccello in bocca me lo morderai sicuramente, perciò mi farò una sega per te in attesa del secondo round.-
Si masturba velocemente e in pochi istanti un fiotto di sperma mi scende sulle tette.
Rimane con il cazzo molle fuori dai pantaloni e riprende a masturbarmi. Continua per un tempo interminabile, io raggiungo l’orgasmo altre tre volte mentre il membro del ladro ha ripreso vigore.
-Adesso ti lascio riposare un po’ voglio controllare una cosa. Si avvicina alla mia figa, ma passa la mano sotto e con un dito mi forza il buchetto posteriore.
-Ma che bel culetto vergine abbiamo qui, è una vergogna che una porca come te non si sia mai fatta inculare, dovrò provvedere io a romperti questo bel buchetto e dopo vedrai che non potrai più farne a meno.-
Sono terrorizzata, non ho mai praticato il sesso anale, spaventata dal dolore che potrei provare, mi scendono le lacrime dagli occhi e lo imploro mugolando di non farlo.
Mi sciogli le mani e le caviglie, mi gira sul leto, mi fa inginocchiare e mi lega i polsi dietro la schiena. Lo sento avvicinarsi al mio culetto, un dito forza il buco, poi sento la sua cappella che si appoggia.
Proprio in quel momento si sente aprire la porta di casa, mio marito è tornato in anticipo.
-Lara dove sei, sono uscito prima perché mi hai promesso una cenetta con i fiocchi-.
Il ladro si stacca da me , rinfodera il suo membro nei pantaloni e si nasconde dietro la porta della stanza. Mio marito entra, fa un passo dentro e rimane sbigottito. Non solo per terra ci sono camicie e biancheria, ma io sono inginocchiata sul letto con le gambe aperte, con le mani legate dietro la schiena e il vibratore piantato sino in fondo alla figa.
Riamane esterrefatto ed il ladroi ne approfitta per dargli una spinta facendolo cadere, quindi si precipita alla porta, scende di corsa le scale e sparisce nel buio.
Mio marito si avvicina, mi slega le mani, mi toglie glie il bavaglio e poi il vibratore, completamente intriso dei miei umori. Lo guarda un po’ stupito, poi il suo sguardo cade sul mio seno sul quale sono ancora ben visibili le gocce di sperma del ladro e sui miei capezzoli ancora eretti. Nonostante la violenza e la aura per la sodomizzazione il prolungato “lavoro”del vibratore mi ha portato ad uno stato di eccitazione pazzesco e nonostante i ripetuti orgasmi avrei voglia di sentirmi riempire la figa dal cazzo di mio marito.
Mi accorgo che anche lui si sta eccitando, mi inchino, gli tiro fuori il membro quasi in erezione dai pantaloni, comincio a leccarlo, succhiarlo, poi lo prendo tutto in bocca per fargli un pompino con i fiocchi.
So quanto gli piace il sesso orale e voglio accontentarlo. In questa assurda situazione nessuno dei due ha ancora proferito una parola, mentre lo succhio mio marito si spoglia, poi mi fa rialzare , mi porta sul letto, mi sale sopra, mi penetra e inizia a scoparmi con una violenza che non ha mai usato. Gli allaccio le gambe sulla schiena, mi apro il più possibile per gustarmi tutta la sua virilità.
Siamo troppo eccitati per durare troppo, prima vengo io e subito dopo lui che mi riempie con un caldo fiotto la figa, poi si scosta, si sdraia di fianco a me e mi chiede- Ma cosa diavolo è successo?-
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IL LADRO
Sono quasi le 18 ed ho finalmente terminato di lavorare, fortunatamente posso svolgere la mia attività da casa con il p.c. e non devo rendere conto a nessuno dei miei orari.
Mi occupo della parte informatica di un sexy shop on line, devo rispondere alle richieste di chiarimenti dei clienti sull’utilizzo dei vari gadget, respingere le proposte oscene che qualche maschio arrapato mi fa, convinto che sia a disposizione per esaudire tutte le richieste ed infine leggere i racconti erotici che diversi autori mi inviano per pubblicarli sulla rubrica che ho da poco inaugurato. Ce ne sono alcuni scritti veramente bene, con trame originali ed eccitanti, altri hanno qualche errore di ortografia che mi affretto a correggere, per una piccola parte il cestino è l’unica destinazione possibile, visti gli “orrori”di grammatica e sintassi o argomenti indecenti.
Sono un po’ in anticipo sul mio solito orario, voglio preparare una bella cenetta per mio marito che di solito si deve accontentare di qualche cosa cucinato in fretta e furia visto il mio lavoro che a volte si protrae sino a tardi.
Ho pertanto il tempo di rilassarmi un po’ con un bel bagno ristoratore, riempio la vasca con l’acqua calda, faccio sciogliere i sali mentre mi spoglio e poi mi immergo crogiolandomi nei miei pensieri. Mentre vago con la fantasia mi viene in mente uno degli autori, che oltre a mandarmi i suoi racconti, quotidianamente mi minvia delle mail con le sue osservazioni, mi stuzzica e mi provoca, chiedendomi di masturbarmi per lui mentre faccio il bagno. Quasi inavvertitamente comincio ad accarezzarmi i seni, i miei capezzoli divent no subito turgidi. Penso –quasi quasi lo faccio, ma non gli darò certo la soddisfazione di farglielo sapere-. Una mano scende fra le gambe, si sofferma un attimo sulla mia passerina, incomincio ad accarezzarmi ma in quel momento sento suonare insistentemente alla porta.
Il suono non proviene da citofono, ma direttamente dalla porta dell’appartamento; non aspetto nessuna visita, ma il campanello non smette di suonare.
Mi alzo di scatto , mi infilo l’accappatoio e le ciabatte, mi è venuto il timore che sia la mia vicina di casa, incinta all’ottavo mese che abbia bisogno di aiuto.
Non ho il tempo di far scattare la serratura ed aprire la porta che questa si spalanca ed irrompe nell’appartamento un energumeno con il volto coperto da un passamontagna e un taglierino in mano.
Mi afferra per i bordi dell’accappatoio, mi mette il taglierino alla gola. –Non urlare altrimenti ti sgozzo come una gallina, dammi i soldi che hai in casa e i gioielli e non ti succederà niente-.
Sono terrorizzata, balbetto che non tengo mai contanti in casa,e non ho una cassaforte con gioielli, indosso solo bigiotteria e tutti gli ori sono in banca nella cassetta di sicurezza, posso dargli le poche decine di euro che ho nella borsetta.
Per tutta risposta il ladro mi sferra un potente pugno sul mento che mi fa svenire.
Quando riprendo conoscenza cerco di muovermi ma non ci riesco. Il bastardo mi ha messo sul letto dopo avermi tolto l’accappatoio e usato la cintura per legarmi i polsi alla spalliera del letto, ha utilizzato due foulard per legarmi le caviglie ad una scopa in modo che rimangano larghe con la figa completamente esposta. Mi ha messo in bocca un fazzoletto appallottolato e non posso che mugolare.
Ho avuto talvolta la fantasia di farmi legare al letto da mio marito e poi farmi scopare, ma da consenziente, non costretta come in questa occasione.
Sento che il ladro sta imprecando mentre rovista in cucina alla ricerca di denaro, poi entra nella stanza, mi rivolge un ghigno satanico. –Bene vedo che ti sei risvegliata, non preoccuparti se non vuoi dirmi dove tieni i l malloppo, lo troverò da solo e dopo ti farò divertire.
Comincia ad aprire tutti i cassetti, rovista fra le camicie e la biancheria di mio marito e butta tutto in terra. Passa poi ai miei cassetti e quando trova i miei micro perizomi esclama.-Ma che bella biancheria da troia che indossi, lo fai per far arrapare tuo marito o scopi con tutti quelli che te la chiedono?
E questo che cos’è? Così dicendo mi mostra quello che ha trovato al fondo del cassetto, il mio vibratore.
-Bene visto che ti piacciono i giocattoli perché non lo usiamo?
Si avvicina al letto, le mia gambe sono aperte e i legacci mi impediscono di chiuderle, Inizia a toccarmi le tette, mi strizza con forza i capezzoli, poi infila un dito nella mia fessura, lo muove avanti e indietro sino a quando inizio involontariamente a bagnarmi. Prende allora il vibratore, lo accende e me lo infila tutto nella figa,iniziando a masturbarmi. Sono spaventata, vergognosa da morire ma non posso impedire che il mio corpo reagisca a quel movimento anche se la mente mi maledice per quello che sto provando.
Il ladro continua sino a quando si accorge che sto venendo, allora si sbottona i pantaloni estrae il suo membro in piena erezione e si avvicina al mio viso.-Il vibratore continua a vibrare nella mia figa e la mia eccitazione non scema.
-Mi piacerebbe farmi fare un pompino da te, ma vedo dal tuo sguardo che se ti metto il mio uccello in bocca me lo morderai sicuramente, perciò mi farò una sega per te in attesa del secondo round.-
Si masturba velocemente e in pochi istanti un fiotto di sperma mi scende sulle tette.
Rimane con il cazzo molle fuori dai pantaloni e riprende a masturbarmi. Continua per un tempo interminabile, io raggiungo l’orgasmo altre tre volte mentre il membro del ladro ha ripreso vigore.
-Adesso ti lascio riposare un po’ voglio controllare una cosa. Si avvicina alla mia figa, ma passa la mano sotto e con un dito mi forza il buchetto posteriore.
-Ma che bel culetto vergine abbiamo qui, è una vergogna che una porca come te non si sia mai fatta inculare, dovrò provvedere io a romperti questo bel buchetto e dopo vedrai che non potrai più farne a meno.-
Sono terrorizzata, non ho mai praticato il sesso anale, spaventata dal dolore che potrei provare, mi scendono le lacrime dagli occhi e lo imploro mugolando di non farlo.
Mi sciogli le mani e le caviglie, mi gira sul leto, mi fa inginocchiare e mi lega i polsi dietro la schiena. Lo sento avvicinarsi al mio culetto, un dito forza il buco, poi sento la sua cappella che si appoggia.
Proprio in quel momento si sente aprire la porta di casa, mio marito è tornato in anticipo.
-Lara dove sei, sono uscito prima perché mi hai promesso una cenetta con i fiocchi-.
Il ladro si stacca da me , rinfodera il suo membro nei pantaloni e si nasconde dietro la porta della stanza. Mio marito entra, fa un passo dentro e rimane sbigottito. Non solo per terra ci sono camicie e biancheria, ma io sono inginocchiata sul letto con le gambe aperte, con le mani legate dietro la schiena e il vibratore piantato sino in fondo alla figa.
Riamane esterrefatto ed il ladroi ne approfitta per dargli una spinta facendolo cadere, quindi si precipita alla porta, scende di corsa le scale e sparisce nel buio.
Mio marito si avvicina, mi slega le mani, mi toglie glie il bavaglio e poi il vibratore, completamente intriso dei miei umori. Lo guarda un po’ stupito, poi il suo sguardo cade sul mio seno sul quale sono ancora ben visibili le gocce di sperma del ladro e sui miei capezzoli ancora eretti. Nonostante la violenza e la aura per la sodomizzazione il prolungato “lavoro”del vibratore mi ha portato ad uno stato di eccitazione pazzesco e nonostante i ripetuti orgasmi avrei voglia di sentirmi riempire la figa dal cazzo di mio marito.
Mi accorgo che anche lui si sta eccitando, mi inchino, gli tiro fuori il membro quasi in erezione dai pantaloni, comincio a leccarlo, succhiarlo, poi lo prendo tutto in bocca per fargli un pompino con i fiocchi.
So quanto gli piace il sesso orale e voglio accontentarlo. In questa assurda situazione nessuno dei due ha ancora proferito una parola, mentre lo succhio mio marito si spoglia, poi mi fa rialzare , mi porta sul letto, mi sale sopra, mi penetra e inizia a scoparmi con una violenza che non ha mai usato. Gli allaccio le gambe sulla schiena, mi apro il più possibile per gustarmi tutta la sua virilità.
Siamo troppo eccitati per durare troppo, prima vengo io e subito dopo lui che mi riempie con un caldo fiotto la figa, poi si scosta, si sdraia di fianco a me e mi chiede- Ma cosa diavolo è successo?-
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